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Problematiche subentrate nel tessuto sociale e politico di Ponsacco, con conseguente crisi politica e amministrativa del paese

L’anno 1945, per il paese di Ponsacco è il primo anno interamente libero dall’incubo della guerra e dall’occupazione nazi-fascista, ma il Nord Italia è ancora sotto la morsa dell’occupazione tedesca e di quello che resta dei fascisti, fatto questo che rende precarie e fragili anche le poche sicurezze acquisite nei territori prossimi geograficamente alle zone ancora occupate e, allo stesso tempo, istiga una buona parte degli stessi abitanti, malgrado la naturale e comprensibile avversione per tutto ciò appena loro successo, a non arretrare nel supporto verso i fratelli del nord ancora impegnati nella liberazione finale. E’ in data 13 febbraio 1945 che il C.L.N. locale riceve dall’omonimo provinciale, a firma del Presidente Antonio Tozzi, una lettera che ha all’oggetto favorire la campagna del volontariato:

“In conseguenza dei nuovi compiti affidati al C.L.N. per la costituzione di una forte armata Nazionale , la quale dia l’impronta veramente italiana per la liberazione della nostra terra dal barbaro invasore tedesco … A tal uopo si invitano tutti i Comitati Comunali e qualsiasi detto Comitato di Frazione ad organizzare qualche manifestazione PRO VOLONTARI (trattenimenti danzanti, recite, fiere di beneficienza, ecc..) i cui utili siano da devolversi alla Cassa di questo Comitato Provinciale, il quale li destinerà al raggiungimento dello scopo già specificato … Sarà nostra cura di dare ampia

98 diffusione sulla stampa delle elargizioni che ci perverranno dai Comitati della Provincia”.1

L’impegno del resto d’Italia deve rimanere costante: invio di uomini in supporto alla guerra di liberazione e coinvolgimento da parte dei civili nell’appoggiare anche materialmente lo sforzo dei concittadini partiti volontari per il fronte del nord del paese ancora occupato.

Alla pur viva attenzione per la sorte di quella parte del paese ancora sotto l’occupazione nazi-fascista si affianca inesorabilmente l’azione di << faticosa normalizzazione >> delle attività del paese stesso, a questo proposito la sezione del P.C.I. locale in data 1 Gennaio 1945 congiunta al Partito Socialista e Democristiano redigono una lettera nella quale chiedono a chi amministra il paese di procedere con l’Epurazione dei compromessi con il nazifascismo sia a livello paesano che negli organi dirigenti provinciali; chiedono inoltre di applicare una tassa proporzionale ai patrimoni posseduti; che si provveda ad aumentare la razione di pane giornaliero ad almeno 300 gr. a persona; si aumenti la razione di pasta e farina; che si assicuri la razione di zucchero come e quanto al capoluogo; che si unifichino i prezzi della carne bovina; che non si pongano ostacoli alla normale distribuzione dell’olio; si aumentino le razioni del sale da cucina ecc. … La campagna di adesione dei principali partiti del paese ha avuto inizio allo scoccare del primo giorno dell’anno 1945, al momento uniti, ma di lì a poco le frizioni tra i partiti stessi firmatari del documento non tarderanno a palesarsi, rendendo questo particolare anno, fausto per la libertà ritrovata, ma politicamente travagliato per il paese. Scaramucce di poco conto ma foriere di problemi ben più seri, si verificano già a inizio anno, quando la sezione locale del Partito

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Archivio Storico di Ponsacco. Sezione Comitato di Liberazione Nazionale. 1944 dicembre 23 – 1945 novembre 19. Fascicolo corrispondenza. Pratiche varie, posta evasa 1945. Lettera del 13 febbraio 1945 del CLN di Pisa.

99 Democratico Cristiano invia al Comune una lettera, in data 26 gennaio, che raccoglie le lamentele del popolo nei confronti di un impiegato dell’ufficio di Collocamento che, a detta dei cittadini, favorisce gli appartenenti al suo stesso partito politico occupandoli nei posti migliori presso il Comando Alleato; nella lettera si ribadisce che la figura impiegatizia deve essere esclusivamente apolitica e si chiede di spiegare all’impiegato il ruolo a cui deve attenersi. Per quanto riguarda i ricostituiti Partiti Politici nel paese bisogna ricordare che, alla data del 2 febbraio 1945 una lettera del Comune a firma del Sindaco ribadiva che il Governatore alleato non consentiva ancora l’apertura delle sedi dei Partiti Politici nel territorio comunale, fatto questo che ci spiega chiaramente che l’operato comunale ancora non è pienamente legittimato, togliendogli al momento una parte di potere che di lì a poco, con le libere elezioni amministrative, non avrà più questi ostacoli. Nei primi mesi del 1945, per Ordinanza del Prefetto, i Sindaci dei paesi della provincia sono chiamati a nominare dei Commissari governativi per gli alloggi e a regolamentare nel proprio territorio la ricostruzione di quelli distrutti e l’utilizzo di quelli ancora in piedi e, altresì, sempre per iniziativa del Prefetto, entro la data del 20 settembre intimare il ritorno nel paese di origine a tutti gli sfollati nei loro territori di competenza. A tale proposito il Comune di Ponsacco invia in data 28 aprile 1945 una lettera al Prefetto di Pisa nella quale lo informa della nomina di un Commissario governativo per gli alloggi e di due vice: “… per la disciplina degli alloggi in ordine al Decreto Legislativo Luogotenenziale del 28 dicembre 1944 n. 415 invio alla eccellenza vostra i seguenti nominativi per l’emissione del relativo Decreto: Commissario Lombardi Ing. Arnolfo fu Patrizio; Vice Commissario Cignoni Leo fu Maurizio; Vice Commissario Fulignati Lido fu Pietro”.2

2 Archivio Storico di Pisa. Sezione Prefettura di Gabinetto. Busta n. 2. Fascicolo del Comune di

100 Sempre inerente la problematica degli sfollati e il loro tempestivo ritorno nei comuni di origine è rappresentativa delle difficoltà nelle quali si trovavano i singoli Comuni e chi per loro doveva prendere decisioni a livello provinciale, la lettera inviata in data 3 settembre 1945 dal sig. Nello Zucchelli, sfollato a Ponsacco dal comune di Pontedera al Prefetto di Pisa:

“Il Sindaco di Ponsacco ha esposto il seguente avviso:

<< Presi gli ordini da S.E. il Prefetto tutti gli sfollati residenti in questo Comune, a causa della deficienza degli alloggi, dovranno entro il 20 settembre corrente ritornare ai loro Comuni d’origine. Dopo tale data agli interessati non saranno rilasciate le carte annonarie >>. Mi trovo anch’io residente in tale Comune ma domiciliato a Pontedera che dovetti lasciare il 18-1-1944 a causa dei continui bombardamenti aerei. Sarei però desideroso poterci ritornare (anzi per ragioni di lavoro ne avrei estrema urgenza) ma detti bombardamenti hanno distrutto, insieme alla quasi totalità del mobilio, biancheria, indumenti ecc., il quartiere che abitavo composto di 5 stanze. S.E. ben conosce le condizioni attuali in cui versa Pontedera … nonostante abbia cercato disperatamente un quartiere non mi è stato possibile finora poterlo ottenere.

D’altra parte debbo ritenere che se S.E. ha dato gli ordini sopra indicati avrà

anche la possibilità di disporre in Pontedera di quelle abitazioni necessarie per le numerose famiglie che ancora attendono di poter ritornareal suo domicilio non solo da Ponsacco ma anche da altre località (non in corsivo

nel testo originale N.d.r).

Prego quindi S.E. di volermi gentilmente fare assegnare in Pontedera un quartiere di tre o quattro stanze occorrente per la mia famiglia affinché possa eseguire i suoi ordini. In caso contrario sarà necessario che S.E. faccia

revocare il provvedimento preso dal Sindaco di Ponsacco (non in corsivo

101 Attendo sua sollecita risposta …”.3

La lettera del cittadino pontederese a cui è stato intimato il ritorno nella città di appartenenza è emblematico di un << sistema >>di comando al vertice a tratti cieco e superficiale, in quanto il provvedimento era ovviamente esteso a tutti i comuni della provincia e destò polemiche e disubbidienze diffuse, dovute in massima parte alla incapacità pratica di eseguire il volere prefettizio; tale ‘incolpevole disubbidienza’ fu spesso esercitata dai singoli cittadini, in quanto i Sindaci attuarono normativamente le direttive del Prefetto, ma di fatto in moltissimi casi non riuscirono (e alcuni non vollero) effettuare gli sfratti perché equivaleva a mettere le famiglie per strada, risultando così il provvedimento adottato un chiaro esempio di << scollamento >> tra potere e vita reale, frattura questa che mai ha dato buoni frutti nel medio e lungo periodo, sia ieri che oggi. Sempre a firma del Prefetto Peruzzo giunge una lettera al Comune in data 2 marzo 1945, indirizzata a tutti i Sindaci della Provincia, nella quale si fa presente che gli assessori municipali, ai sensi dell’Art. 1 del D.L.L. 4 aprile 1944 n. 111, sono nominati dal Prefetto e che né il Sindaco né i Comitati di Liberazione Nazionale locali hanno la facoltà di modificare in alcun modo le Giunte Comunali. Il Comune di Ponsacco con la lettera del 23 marzo c.a., indirizzata al CLN locale ad oggetto: Giunte Comunali riporta quanto segue: “… Il Comitato di Liberazione non ha facoltà di nominare i rappresentanti nelle Giunte Comunali … Fare nomine e sostituire elementi in Giunta spetta alla Prefettura sentito il parere della A.M.G. dal quale il territorio ancora dipende, perciò sono nulle le deliberazioni prese in proposito da codesto C.L.N.”.4

Gli attriti tra il Sindaco e il CLN prima, tra lo

3 Archivio Storico di Pisa. Sezione Prefettura di Gabinetto. Busta n. 2. Fascicolo del Comune di

Ponsacco. Lettera del 3 settembre 1945 al Prefetto di Pisa.

4 Archivio Storico di Ponsacco. Sezione Comitato di Liberazione Nazionale. 1944 dicembre 23 –

1945 novembre 19. Fascicolo corrispondenza. Pratiche varie, posta evasa 1945. Lettera del 23 marzo 1945 dal Comune al CLN locale.

102 stesso Sindaco, alcuni partiti e parte della popolazione dopo, cominciano a prendere forma in questo periodo; infatti fra la missiva del Prefetto al Comune e la lettera del Comune stesso al CLN sopra riportate si inserisce il resoconto del verbale d’Assemblea n. 18 del CLN stesso che in data 16 marzo 1945 riportava quanto segue: “Essendosi più volte lamentata in seno a questo CLN una mancata collaborazione con la Giunta Municipale e le troppo rare riunioni della medesima con il Sindaco, così che le deliberazioni Comunali si vociferano come opera del Sindaco solo, si scrive alla Giunta Municipale una lettera con la quale si fanno presenti gli inconvenienti lamentati chiedendo una più stretta collaborazione e una prima riunione generale con questo C.L.N. per uno scambio di idee necessario”.5

Non è difficile immaginarsi le reazioni degli stessi componenti del CLN quando a distanza di pochi giorni si sono visti recapitare la lettera del 23 marzo con intestazione del Comune di Ponsacco a firma del Sindaco Pellegrini. Analizzando gli incarti della corrispondenza giunta fino a noi, l’anno 1945 si caratterizza, non solo nel paese di Ponsacco, per una serie di incomprensioni, prove di ripristino di libertà decisionale da parte degli Italiani che vogliono affrancarsi dall’Alleato americano onnipresente e già in alcune situazioni ritenuto ingombrante e la ritrovata rivalità fra i principali partiti per l’egemonia territoriale che di lì a poco genererà frizioni e spaccature in vari CLN locali, non solo in quello ponsacchino, che nello specifico porterà al cambio del Sindaco e della Giunta a pochi mesi dalle prime elezioni amministrative libere post fascismo. Il sentore che ‘ la rigenerata politica locale’ stia cercando di riconquistare un posto al sole nel proprio territorio si evince dal tenore e dal contenuto della lettera del 27 aprile che l’AMG e la Regia Prefettura di Pisa inviano ai Sindaci della

5 Archivio Storico di Ponsacco. Sezione Comitato di Liberazione Nazionale. 1944 luglio 18 – 1946

103 Provincia, al Questore di Pisa, ai CLN della Provincia, al comandante del gruppo CC.RR. di Pisa e che ha come oggetto l’osservanza delle leggi italiane.

“… Risulta infatti che in molti Comuni non viene rigorosamente controllato il rilascio delle carte annonarie e lo scarico dei bollini da parte degli esercenti; vengono distribuite razioni di generi contingentati di gran lunga superiori a quelle prescritte, vengono disposti blocchi di derrate o prodotti in genere, impedendone o limitandone la esportazione … E’ stato anche segnalato che vengono ordinate delle raccolte di somme, spesso anche rilevanti, per supposti scopi generali e particolari di pubblico interesse, inviando all’uopo lettere di sottoscrizione ai proprietari del luogo; che si concordano con Comitati o partiti locali iniziative analoghe dirette a costituire fondi da impiegare a beneficio di determinate categorie.

E’ avvenuto inoltre che in molti Comuni sono state arbitrariamente disposte variazioni ai contratti agricoli in corso e sono stati invitati i coloni a non adempiere ai patti di mezzadria.

Tuttociò (nell’originale N.d.r.) è particolarmente grave e costituisce arbitrio o illegalità.

Dispongo pertanto che sia osservata la legge, soltanto la legge, e avverto che ogni comportamento contrario alle disposizioni in vigore, e qualunque iniziativa non autorizzata in conformità delle norme amministrative e costituzionali, implica la personale responsabilità dei Sindaci … Dichiaro nel modo più formale che non desidero tornare sull’argomento e faccio presente che ad ogni inadempienza corrisponderà da parte mia la più severa sanzione”.6

Questa lettera a firma congiunta del Prefetto dott. Vincenzo Peruzzo e del Comandante Provinciale dell’A.M.G. Lten. Col. Thomas Walters evidenzia in

6 Archivio Storico di Ponsacco. Sezione Comitato di Liberazione Nazionale. 1944 dicembre 23 –

1945 novembre 19. Fascicolo Corrispondenza. Pratiche varie, posta evasa 1945. Lettera della Prefettura di Pisa e A.M.G. del 17 aprile 1945.

104 maniera inequivocabile le ormai frequenti frizioni tra il potere centrale ricostituito, mai ben digerito dalla parte degli italiani vicini al CLN, che si auspicava una struttura gerarchica non più dipendente dalla figura del Prefetto con nomina ‘calata dall’alto’, e i vari partiti con i loro rappresentanti nelle Giunte comunali o Sindaci ad interim, che cominciano a ‘sgomitare’ all’interno dei vari organi comunali per procacciarsi il consenso: il 31 marzo 1946 si sta avvicinando a grandi passi e tutti, nelle grandi città o nei borghi rurali affilano le armi per l’evento.

Nel percorso verso la crisi politica e amministrativa verificatasi nel paese alla fine del 1945 con il conseguente cambio di Giunta e Sindaco provvisori, a pochi mesi del voto amministrativo popolare che avrebbe dato ‘autorità politica’ incontrovertibile alla futura Giunta, si inserisce la deliberazione del Comune datata 27 aprile 1945 che aveva all’oggetto la Denuncia a carico dei macellai Fratelli Boddi, Lombardi Filiberto e Baroni Otello:

“ … La Giunta in unione al C.L.N. vista la lettera prefettizia n.331 in data 30 marzo u.s. riguardante la denuncia a carico dei macellai Boddi F/lli, Lombardi Filiberto e Baroni Otello dalla quale rilevasi che dalle precise informazioni assunte in merito alla proposta di far chiudere gli esercizi di macelleria per le ragioni esposte nella lettera del Sindaco n. 2232 del 30 dicembre 1944, non sono emerse circostanze tali da legittimare il chiesto provvedimento; Considerato che le ‘precise e riservate informazioni’ prese in considerazione dal Prefetto a screditare l’operato dell’Amministrazione Comunale facendone forse ritenere fazioso e non rispondente a verità. A voti unanimi deliberano chiedere col presente deliberato al PREFETTO DELLA PROVINCIA, per visione, le informazioni riservate ricevute in merito alla denunzia in oggetto, quanto meno copia delle informazioni stesse, per conoscere chi le ha fornite e per accertare se rispondono veramente ai fatti avvenuti … a tutela della dignità dell’Amministrazione Comunale e dei suoi

105 legittimi rappresentanti, ed ove la Prefettura si opponga all’invio delle chieste segrete, LA GIUNTA ed il C.L.N. incaricano il SINDACO di chiarire la questione ricorrendo, ove occorra, ai propri rappresentanti provinciali di partito ed eventualmente anche al Governo nazionale per una giusta riparazione in merito”.7

Non sono stati trovati né nell’Archivio Storico di Ponsacco, né nel fondo Prefettizio dell’Archivio Storico di Pisa, fascicolo di Ponsacco, risposte ulteriori del Prefetto, né tantomeno copie delle denunce arrivate in Prefettura ai danni dei suddetti macellai, ma la delibera esaminata anche da sola testimonia le difficoltà nelle quali giornalmente le Giunte della provincia si imbattevano e in particolare il clima di diffidenza e discredito dell’istituzione che iniziava a circolare insistentemente nel paese.

Nel corso del 1945 si svolge la prima riunione provinciale del CLN organizzata a Pisa il 19 e 20 maggio; l’invito con l’ordine del giorno giunto via lettera a tutti i Comitati della provincia riporta il seguente ordine del giorno: 1) Problemi della ricostruzione, 2) Politica e compiti del C.L.N., 3) Varie. Ancora nel corso del 1945 i CLN cercano, con fatica, di mantenere un ruolo importante all’interno della gestione del paese, ruolo che nel corso dell’anno verrà depotenziato dalla politica Centrale di Roma, depotenziamento che culminerà con la caduta del Governo Parri il 10 dicembre 1945, dopo soli 5 mesi e 19 giorni di governo.

Il mese di agosto 1945 si apre con una lettera inviata al Presidente del CLN locale da parte del Segretario politico della sezione di Ponsacco della Democrazia Cristiana nella quale traspare, senza mezzi termini, il disagio e il caos politico, inteso come continue insinuazioni e allusioni incrociate, che ormai regnavano nel paese:

7 Archivio Storico di Pisa. Sezione Prefettura di Gabinetto. Busta n. 2. Fascicolo del Comune di

106 “ Questa sezione ha ricevuto una lettera dalla Sezione del Partito Socialista e un pro-memoria del Partito Comunista, ambedue anonime, (nell’originale N.d.r.) nelle quali si fa eccezione alla nomina del Maggiore Guiducci Carlo quale membro del C.L.N. in rappresentanza della Democrazia Cristiana. Non trovando giusto che i membri designati dal Partito siano discussi in seno al Comitato di Liberazione, in quanto se il Partito li ha nominati è evidente che li ha ritenuti degni ed idonei, sia dal lato politico sia dal lato morale di rappresentare il Partito in seno al Comitato, in attesa di quelle deliberazioni che riterrà opportuno prendere il Comitato Provinciale e la Giunta della Democrazia Cristiana alle quali sarà deferita la cosa, delibera, per il momento, di ritirarsi dal C.L.N.”.8

A stretto giro al CLN locale arriva anche la comunicazione datata 18 agosto c.a. del Partito d’Azione: “Si comunica che questo partito ha deciso di astenersi temporaneamente alle riunioni del C.L.N. in attesa del ritorno al medesimo degli esponenti di tutti i partiti prima presenti, difficile una equa risoluzione dei vari problemi, quando le varie correnti politiche non vi sono rappresentate. P.p. Il Segretario”.9

A suffragare la tesi del ‘malcontento politico’ nel paese contribuisce anche la certezza che in questo intervallo di tempo non ci sono stati tentativi di riunioni da parte dei partiti superstiti in seno al CLN per discutere problematiche attinenti al funzionamento della cosa pubblica, ma solo riunioni per discutere e decidere il da farsi sulla questione << Sindaco >>, peraltro gestita con verbali separati non inseriti nel libro dei verbali ‘ufficiale’; infatti il verbale di Assemblea n. 22 del Comitato è datato 16 luglio 1945 e il seguente , il n. 23, porta la data del 30 ottobre c.a. Per cercare di riportare la calma e soprattutto l’ordine all’interno

8 Archivio Storico di Ponsacco. Sezione Comitato di Liberazione Nazionale. 1944 dicembre 23 –

1945 novembre 19. Fascicolo corrispondenza. Pratiche varie, posta evasa 1945. Lettera della sezione locale del Partito Democratico Cristiano al CLN.

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Archivio Storico di Ponsacco. Sezione Comitato di Liberazione Nazionale. 1944 dicembre 23 – 1945 novembre 19. Fascicolo corrispondenza. Pratiche varie, posta evasa 1945. Lettera del Partito d’Azione al C.L.N.

107 del Comitato interviene con una nota ufficiale datata 10 settembre 1945 il CLN di Pisa, che delibera, dopo aver preso in esame la situazione ponsacchina, di costituire il CLN Comunale mantenendo un rappresentante per ogni partito politico, fatto questo che invita alla riconciliazione e al compromesso, in quanto tutti i partiti devono essere rappresentati in seno al Comitato come rappresentanti del pluralismo politico che vige nella società rappresentata.

108 4.2 Dimissioni del Sindaco Pellegrino Pellegrini, nomina del secondo Sindaco provvisorio e della Giunta fino alle elezioni amministrative del 31 marzo 1946

La situazione di malcontento popolare sulla gestione del paese è ormai non più arginabile da parte di tutti quelli che devono contribuirne all’amministrazione e a metà settembre del 1945, il diciassette per la precisione, viene indetta una seconda riunione del CLN, come precedentemente sottolineato, non trascritta nel libro dei verbali ufficiale, che ha come scopo discutere di quello che ormai è diventato il << caso Pellegrini >> per buona parte del paese. All’interno di questo verbale si riporta la presentazione di alcune denunce scritte sul caso in questione e il rappresentante della D.C. chiede che siano presentate al Prefetto e al CLN provinciale, gli unici, secondo lui e il suo partito, che possono valutare l’operato del Sindaco. Dopo aver dibattuto sulla mancata presenza del Sindaco stesso alla riunione, presenza che il Pellegrini ritiene di onorare solo dopo aver conosciuto i