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Procedure di Revisione delle principali voci di Conto Economico

Capitolo 3: Il caso A.S Roma S.p.A

3.4 Procedure di Revisione delle principali voci di Conto Economico

I debiti ed i crediti, rispettivamente derivanti dalle operazioni di acquisto e di vendita dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, sono contabilizzati in funzione della società di provenienza o di destinazione del calciatore; in particolare ricordiamo che, se appartenente a Federazione estera, la contropartita è debiti o crediti verso società calcistiche. Invece, se appartenente alla FIGC, la parte del corrispettivo da regolare entro l’esercizio confluisce nel conto Lega/Trasferimenti, e l’eventuale parte eccedente costituisce un debito o un credito verso società calcistiche destinato a sua volta ad essere incluso, nelle successive stagioni, nel predetto conto Lega.

Ulteriori verifiche effettuate riguardano quindi gli effetti provocati dalla variazione dei DPS che impattano sul Conto Economico.

Ricordiamo infatti che a livello patrimoniale la società titolare del diritto alle prestazioni è proprietaria del 100% dei diritti e quindi del patrimonio legato agli stessi.

Se la società cede i diritti alle prestazioni del calciatore ha eliminato dal suo patrimonio il valore del diritto rilevando eventuali plus-minusvalenze.

Con riferimento agli effetti economici quindi nello specifico, la società acquirente dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori rileva nel proprio conto economico per ogni esercizio:

 Come componenti negativi gli ammortamenti, calcolati sul costo in base alla durata del contratto;

 Come costi di gestione del contratto gli stipendi, i premi, i rimborsi le spese e le assicurazioni.

Qualora il diritto pluriennale alla prestazione sportiva del calciatore venga alienato, occorre eliminare il valore netto contabile - al netto degli ammortamenti - della voce diritto pluriennale alla prestazione sportiva del calciatore nelle immobilizzazioni immateriali. Parimenti occorre aprire il conto finanziario - crediti lega c/trasferimenti ovvero crediti v/società estera per trasferimenti internazionali, per lo stesso importo, nell’attivo circolante di bilancio.

Nel caso di cessione del contratto ad altre società sportive la società di provenienza del calciatore rileverà:

 L’intero costo di acquisizione al netto degli ammortamenti effettuati fino alla data di trasferimento;

 Una plusvalenza realizzata nel caso in cui il costo al netto degli ammortamenti sia inferiore rispetto al corrispettivo totale di cessione;

 Una minusvalenza realizzata nel caso in cui il costo al netto degli ammortamenti sia maggiore rispetto al corrispettivo totale di cessione.

La Raccomandazione Contabile n.1 della FIGC specifica che le plusvalenze e le minusvalenze connesse alla cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori non possono essere considerate

derivanti da fatti estranei all’attività ordinaria delle società di calcio, in quanto la cessione dei diritti è evento collegato profondamente all’attività caratteristica delle società stesse. Le plusvalenze e le minusvalenze in parola, quindi, trovano collocazione nel Conto Economico, fra le componenti ordinarie.

A tal proposito le UEFA Financial Fair Play Regulations 2010 includono tra i costi e i ricavi c.d. rilevanti ai fini del calcolo del break even le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dal trasferimento dei calciatori. Pertanto, l’inserimento nel risultato della gestione caratteristica delle plusvalenze e minusvalenze derivanti dal trasferimento dei calciatori appare coerente con l’impostazione individuata dall’UEFA in tema di Financial Fair Play.

Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2016, la Gestione Operativa Netta dei calciatoriha determinato nell’esercizio un risultato netto positivo per 64.167 migliaia di euro (27.652 migliaia di euro, al 30 giugno 2015), in crescita di 36.515 migliaia di euro nell’esercizio.

Si compone di proventi, per 91.673 migliaia di euro (44.704 migliaia di euro, al 30 giugno 2015) e corrispondenti oneri, per 27.505 migliaia di euro (17.052 migliaia di euro, al 30 giugno 2015):

Le Plusvalenze da cessione di diritti pluriennali alle prestazioni sportive di calciatori, pari a 77.478 migliaia di euro (38.467 migliaia di euro, al 30 giugno 2015), in aumento di 39.011 migliaia di euro, rispetto all’esercizio precedente sono così determinate:

Per verificare la correttezza dell’iscrizione in bilancio della plusvalenza bisogna ripercorrere il ricalcolo del valore da iscrivere e la conseguente scrittura in contabilità.

Il ricalcolo che effettuerà il revisore sarà il seguente:

Corrispettivo della cessione – Costo storico al netto del fondo ammortamento (calcolato fino alla data di cessione delle prestazioni sportive del calciatore) = plusvalenza o minusvalenza

Laddove il valore ricalcolato corrisponde con quanto contabilizzato e registrato dalla società nel Conto Economico non saranno rilevate eccezioni.

Le scritture che troveremo in contabilità saranno invece le seguenti:

a) Cessione del diritto per un corrispettivo superiore al valore netto contabile iscritto in bilancio alla data di cessione:

b) Cessione del diritto per un corrispettivo inferiore al valore netto contabile iscritto in bilancio alla data di cessione:

Si rileva che le plusvalenze e le minusvalenze connesse alla cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori sono considerate derivanti da fatti estranei all’attività ordinaria delle società di calcio, in quanto la cessione dei diritti è evento collegato profondamente all’attività caratteristica delle società stesse, e quindi appartenenti alla cosiddetta gestione caratteristica.

Nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2016 sono stati però conseguiti anche i seguenti ricavi, contabilizzati nella Gestione Operativa netta dei calciatori:

Proventi da cessioni temporanee di diritti alle prestazioni sportive di calciatori per 6.504 migliaia di euro (2.720 migliaia di euro, al 30 giugno 2015), relativi per: 1.900 migliaia di euro, a Ibarbo (Watford FC); 1.750 migliaia di euro, a Ljajic (Inter); 1.152 migliaia di euro, a Iturbe (Bournemouth AFC); 624 migliaia di euro, a Doumbia (Newcastle); 478 migliaia di euro, a Doumbia (CSKA Mosca); 500 migliaia di euro a Paredes (Empoli) ed, infine, 100 migliaia di euro, a Politano (Sassuolo).

Proventi da solidarietà, per 155 migliaia di euro (463 migliaia di euro, al 30 giugno 2015), vengono riconosciuti alla Società, in quanto club formatori, in base alla normativa FIFA vigente in materia di trasferimenti internazionali, di ex calciatori della Società.

Proventi accessori alla campagna trasferimenti per 7.536 migliaia di euro (3.053 migliaia di euro al 30 giugno 2015) in aumento di 4.483 migliaia di euro nell’esercizio sono relativi a bonus e altri proventi, contrattualmente previsti in occasione del trasferimento di nostri tesserati ad altre squadre di calcio, maturati a seguito del raggiungimento di predeterminati risultati sportivi nell’esercizio.

Minusvalenze e svalutazioni, pari complessivamente a 902 migliaia di euro (2.044 migliaia di euro, al 30 giugno 2015) sono relative principalmente alla risoluzione consensuale con il tesserato A. Cole, per 222 migliaia di euro, avvenuto nel mese di gennaio 2016. Inoltre sono state contabilizzate in via anticipata le minusvalenze, realizzate nel mese di agosto 2016.

Oneri per solidarietà FIFA, per 479 migliaia di euro (320 migliaia di euro, al 30 giugno 2015), riconosciuti ai club formatori, in base al Regolamento FIFA vigente in materia di trasferimenti internazionali.

Premi di preparazione ed alla carriera, per 1.292 migliaia di euro (1.516 migliaia di euro, al 30 giugno 2015).

Altri oneri della gestione calciatori, pari a 7.920 migliaia di euro (4.400 migliaia di euro, al 30 giugno 2015), in aumento di 3.520 migliaia di euro, sono relativi a oneri, bonus e premi riconosciuti nell’esercizio in relazione alla cessione di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e si compongono, per 5.772 (3.700) migliaia di euro, di bonus contrattualmente previsti a società

di calcio e, per 2.148 (700) migliaia di euro, di commissioni riconosciute ad intermediari sportivi, per attività svolte per conto della società nell’ambito delle operazioni di trasferimento dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori.

Il costo relativo agli intermediari sportivi ovvero i procuratori sportivi è un’area sensibile a cui sono dedicate determinate procedure di revisione:

Al fine della rilevazione in bilancio del debito verso i procuratori calcistici, la Società effettua le seguenti scritture:

 Al momento della sottoscrizione del contratto e relativamente alla quota di costo di competenza:

Costo o Diritto @ Procuratore

 Al momento della ricezione della fattura:

Procuratore @ Debito verso procuratore

Vengono effettuati poi i seguenti controlli:

a) Verifica, per i nuovi agenti della cui assistenza la società si è avvalsa nel periodo, della abilitazione ai sensi della normativa FIFA. Secondo la normativa FIFA richiamata, i procuratori sportivi possono ricevere incarico dai clubs o dai giocatori affinché prestino la propria attività di intermediazione al fine di concludere un contratto tra un club e un giocatore o un trasferimento tra due clubs. Laddove l’incarico sia conferito lato giocatore, il procuratore sportivo avrà diritto ad un compenso da calcolarsi sulla base dello stipendio lordo del giocatore. Qualora invece sia il club a conferire l’incarico, il procuratore sportivo sarà remunerato con il pagamento di un importo predefinito rispetto alla conclusione del contratto di lavoro con il giocatore o la conclusione del trasferimento.

Nessuna percentuale su futura rivendita è invece contemplata dal citato Regolamento, essendo anzi prevista l’impossibilità da parte del procuratore sportivo di avere qualsivoglia interesse nel prezzo di vendita (successiva) del giocatore o nel futuro valore di

trasferimento del giocatore (Art. 7.4). Tale disposizione rappresenta il raccordo con le previsioni in materia di TPO (“Third Party Ownership”) o TPI (“Third Party Investment”) e relativi divieti di cui al Regolamento FIFA sul trasferimento dei giocatori (“Regulations on the transfer and status of players”).

Questa impostazione è stata recepita nell’ordinamento sportivo italiano mediante il Regolamento per i Servizi di Procuratore Sportivo, adottato dalla FIGC in conformità ai principi sopra menzionati a livello internazionale. Il vigente Regolamento italiano disciplina i servizi di assistenza e rappresentanza da parte di un procuratore sportivo a favore di una società sportiva e/o di un calciatore, finalizzati alla conclusione o risoluzione di un contratto di prestazione sportiva tra un calciatore e una squadra e alla conclusione di un trasferimento di un calciatore tra due società sportive. Secondo il Regolamento italiano, il corrispettivo per i servizi di un procuratore sportivo può essere stabilito in una somma forfettaria, ovvero in una percentuale sui valori della transazione curata dal procuratore sportivo o sul reddito lordo complessivo del calciatore risultante dal contratto di prestazione sportiva, ai sensi dell’art. 6.2 del Regolamento. Il Regolamento sancisce altresì espressamente il divieto ai procuratori sportivi di avere “un interesse diretto o indiretto nel trasferimento di un calciatore da un club ad altro club e/o assumere cointeressenze o partecipazioni di qualsiasi tipo nei diritti economici relativi al trasferimento di un calciatore o ai ricavi di un Club per lo stesso titolo”.

L'abilitazione degli agenti ai sensi FIFA non risulta essere una condizione necessaria ai fini delle negoziazioni relative alla compravendita dei giocatori.

Nell'ambito del lavoro svolto abbiamo comunque verificato la suddetta abilitazione per tutti i nuovi procuratori con i quali la società ha intrattenuto rapporti nel corso del semestre. Tale verifica è stata effettuata controllando la presenza dei procuratori selezionati nella section "Players's Agent List" del sito Ufficiale della Fifa (www.fifa.com).

b) Verifica dell'accuratezza ed esistenza dei costi contabilizzati;

c) Verifica del contratto del procuratore, occorre valutare se sia “condizionato” o “non condizionato”, nel primo caso sarà contabilizzato a costo per competenza, nel secondo caso

vi sono i presupposti per la capitalizzazione tra i Diritti Pluriennali alle prestazioni sportive quali oneri accessori;

d) Verifica, per i nuovi agenti della cui assistenza la società si è avvalsa nel periodo, dell'incidenza tra il compenso percepito dal calciatore per la stagione sportiva e quanto corrisposto all'intermediario per la mediazione;

e) Verifica di una selezione di tutte le fatture ricevute dagli intermediari nel semestre e degli accantonamenti effettuati;

f) Verifica, per gli accantonamenti dell'anno, del contratto dal quale si evince la quota di costo di competenza della Stagione in esame;

g) Verifica dei pagamenti di tutte le fatture tramite documentazione bancaria.

Questo lavoro viene svolto per ogni singolo Procuratore che alla data di chiusura di bilancio ha generato un costo per la società, che va a impattare negativamente la gestione operativa netta dei giocatori.

Conclusioni

Abbiamo visto come le peculiarità che contraddistinguono la gestione delle società sportive professionistiche trovano riflesso anche nei relativi Bilanci d’esercizio, richiedendo una particolare attenzione nella lettura e nell’interpretazione dei corrispondenti documenti contabili.

Si è già osservato come tale peculiarità ha portato l’esigenza di fornire una sorta di guida alle società sportive nella stesura del bilancio attraverso una serie di documenti predisposti dalla FIGC, confluiti nelle “Raccomandazioni Contabili”. Questo insieme di principi si pone l’obiettivo di fungere da guida in ordine ai criteri di valutazione delle principali poste di bilancio, in particolare quella analizzata nello specifico dei Diritti Pluriennali alle Prestazioni Sportive.

Inoltre la grande portata delle innovazioni derivanti dall’adozione degli IAS/IFRS ha dato una svolta in termini di criteri e valutazioni da adattare rispetto alla tradizionale impostazione contabile.

Per quanto concerne i diritti alle prestazioni sportive possiamo sintetizzare nei seguenti punti le principali conclusioni rilevanti ai fini del confronto tra l’applicazione dei principi contabili nazionali ed internazionali:

- Lo IAS 38 obbliga i redattori di bilancio ad utilizzare il criterio di ammortamento a quote costanti qualora non si riesca a misurare in maniera oggettiva il contributo fornito da un’intangible lungo la sua vita utile. Si è visto come nel caso dei DPS la misurazione delle modalità attraverso le quali avviene l’impiego di tale risorsa lungo la durata del contratto risulta difficile imponendo di conseguenza l’adozione del criterio a quote costanti; i principi contabili nazionali invece indicano una mersa preferenza e non un obbligo relativamente e a tale metodo;

- Nel caso di un accordo preliminare con un prezzo superiore al valore netto contabile del DPS oggetto di cessione, il principio internazionale impone di non determinare l’ammortamento del cespite che, al contrario, si deve imputare a carico dell’esercizio secondo le regole nazionali. L’effetto della plusvalenza rilevata nel periodo successivo secondo l’approccio nazionale, risulterà di ammontare più elevato essendo determinata

su un valore netto contabile del DPS più basso, in virtù della quota d’ammortamento imputata a conto economico nell’esercizio in cui si è stipulato l’accordo.

Per concludere, si è potuto verificare come la dimensione economica raggiunta dallo sport professionistico richieda un’analisi sempre più approfondita e in continua evoluzione. Inoltre le continue innovazioni sviluppate a livello internazionale in materia di accounting impongono un presidio e un’attenzione sempre maggiore al fine di poter avere una visione aggiornata e coerente di quelli che sono i requisiti corretti di redazione di un bilancio di una società di calcio professionistica.

Bibliografia e Sitografia

BIANCHI L., I bilanci delle società di calcio, Egea, Milano, 2004;CAIRA E., Società e associazioni sportive, Egea, Milano, 1995;

 DE VITA G., “Il Bilancio nelle società di calcio professionistiche”. Tesi di laurea vincitrice del premio Artemio Franchi (1996);

 FIGC, Manuale delle Licenze UEFA;  FIGC, Raccomandazioni contabili;  FIGC, Norme Organizzative Interne;

 FIGC, Piano dei conti e struttura del bilancio;

 GRAVINA G., Il bilancio d’esercizio e l’analisi ,delle performance nelle società di

calcio professionistiche, FrancoAngeli, Milano, 2011;

 QUAGLI A.,“Bilancio di esercizio e principi contabili” (Giappichelli; 2010);

 PriceWaterhouseCoopers Audit Guide 2017.

 www.figc.it

 www.fondazioneoic.it

 www.calcioefinanza.it

 www.coni.it

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