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1.4 Aspetti organizzat

1.4.2. Prodotti ferroviar

I prodotti ferroviari possibili si possono dividere in 2 grandi segmenti: 1) Treni completi o diretti, i treni shuttle, i treni lineari e i treni a gruppi; 2) Treni del traffico diffuso o a carro singolo.

La prima tipologia di prodotto ferroviario è formata da convogli che hanno come punto di origine e di destinazione i terminal intermodali ove questi vengono composti e lavorati per il carico e il trasbordo delle unità di carico. A livello europeo il 90% di traffico combinato viaggia su questa tipologia di treno. Nello specifico si ha:

- Treni diretti o completi: si tratta di treni che partono da un’unica origine per un’unica destinazione. Questo tipo di treno quindi viaggia dalla stazione “A” alla stazione “B”, senza movimentazioni delle unità di carico lungo il percorso, ne variazione dei convogli. Sono treni punto-punto;

Figura 18: Treno Diretto o Completo

- Treni shuttle: è un vero e proprio servizio di linea per il trasporto merci. Due terminal vengono collegati fra loro da treni a composizione fissa che partono in orari stabiliti anche più volte al giorno in entrambe le direzioni. Questa tipologia di treno può essere attiva solo nel collegamento tra due terminal in cui si hanno alti flussi in

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entrambi le direzioni. I vantaggi sono diversi: velocità(orari fissi senza soste intermedie), programmabilità, efficienza, sicurezza ed economicità;

Figura 19: Treno Shuttle

- Treni lineari: questo tipo di produzione prevede che tra il terminal di partenza e quello di destinazione vi siano una o più fermate intermedie per agganciare o sganciare gruppi di carri; questi percorrono grosse distanze senza fermate e senza soste di smistamento. Questi treni necessitano di un programma preciso, affinché possano essere economici ed efficienti e non devono essere composti da gruppi di carri con più di due destinazioni diverse;

Figura 20: Treno Lineare

- Treni a più gruppi: questo tipo di treno non è del tipo combinato ma funziona come un treno a traffico diffuso per il notevole numero di manovre e l’utilizzo di scali di smistamento. Questi treni sono composti in origine da gruppi di vagoni con diversa destinazione, nello scalo vengono manovrati per costituire nuovi treni con una precisa destinazione.

Figura 21: treni a gruppi

La seconda tipologia di treno è quella del traffico diffuso o a carro singolo: - Vagoni singoli o traffico diffuso: nel’’ambito del trasporto combianto le unità vengono spedite anche con vagoni singoli, che solitamente giungono a destinazione in alcuni giorni a seconda delle località richieste poiché viaggiano nei treni del

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reticolo del diffuso. La resa è qualitativamente bassa e poco appetibile dal punto di vista del tempo e del prezzo. Questo trasporto viene utilizzato quando non esistono treni completi che servono quella relazione e i quantitativi non sono sufficenti per effettuare treni completi.

La scelta del tipo di servizio ferroviario dipende da diversi fattori, tra cui: volumi da trasportare, costi e rischio di sfruttamento dei treni; in base alle diverse esigenze e valutazioni si utilizza il servizio ferroviario più consono.

I treni shuttle vengono spesso richiesti in presenza di relazioni stabili, poiché mettono a disposizione la capacità di un intero treno sia per il viaggio d andata che per il ritorno. Questi treni hanno un costo per unità più basso rispetto alle altre tipologie di treno, quindi preferibili in presenza di relazioni stabili e con alti flussi in entrambe le direzioni.

I treni completi o diretti, per un trasporto economicamente conveniente, devono venire completamente sfruttati nel viaggio di andata. Infatti spesso il viaggio di ritorno è a vuoto oppure i singoli vagoni possono essere utilizzati per altri itinerari. I treni lineari sono molto simili al modo di produzione dei treni completi o shuttle, ma si differenziano da questi perché il convoglio prevede fermate intermedie tra la stazione mittente e destinataria per lo scarico/carico di UTI. Questa tipologia viene utilizzata nella relazione Colonia-Trento-Verona.

I vagoni singoli o traffico diffuso presentano una maggior flessibilità, anche se presentano i costi di produzione più elevati e vengono offerti al mercato con prezzi più elevati. Questa tipologia non rientra nel trasporto combinato tranne nell’eventualità di un percorso iniziale o finale da un terminal secondario a uno principale per la composizione di altri treni. Negli ultimi anni si è registrato una forte diminuzione del traffico diffuso a favore di treni completi o shuttle.

1.5 Interporto

L’interporto viene definito della legge 240/90 come: “…un complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, comprendenti uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione”. Tale definizione corrisponde a quella di “Freight Village” nella concezione di interporto in lingua inglese o Guterverkehrszentrum (GVZ) in tedesco.

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Un interporto è, dunque, una struttura funzionale all’intermodalità, cioè il luogo dove avviene lo scambio di merci tra diverse modalità di trasporto. Esso, oltre al trasporto intermodale, fornisce servizi essenziali e completi alle merci, alle persone e alle imprese, permettendo un miglioramento dell’efficienza dell’intero ciclo logistico. Tutto ciò avviene grazie ad una serie di servizi, attività e alla presenza di imprese di trasporto e di logistica, le quali non solo sono insediate nella stessa area ma lavorano coordinatamente per ottenere la massima sinergia ed efficienza. In pratica l’interporto è una infrastruttura plurifunzionale di trasporti intermodali e servizi logistici avanzati.

Gli elementi chiave su cui si basa il concetto di interporto sono:

- Pianificazione territoriale e razionalizzazione delle infrastrutture: dedicare specifiche aree ai trasporti, alla logistica e alla distribuzione delle merci implica la pianificazione territoriale e la razionalizzazione delle infrastrutture per ottimizzare l’utilizzo del sito, proteggere l’ambiente, e costruire infrastrutture corrispondenti alle esigenze dei clienti;

- La qualità dei trasporti: l’alta qualità di servizio è un importante elemento per la eliminazione delle perdite relative ai trasporti e il raggiungimento di un vantaggio competitivo. L’elevata qualità si può realizzare attraverso la specializzazione, offrendo la miglior logistica, soluzioni di trasporto e di immagazzinamento in base alle esigenze dalle aziende insediate;

- Sviluppo intermodale: Lo sviluppo dell’intermodalità è visto come l’obiettivo principale dagli interporti ed un elemento fondamentale per il futuro del processo logistico merci.

Gli interporti aggiungono il massimo valore alla catena logistica, offrendo una serie di strutture, servizi, infrastrutture e attività connesse al trasporto merci e alla logistica che sono sia la co-localizzazione sia la coordinazione delle aziende insediate per favorire la massima efficienza. Ne consegue un sicuro accentramento di flussi di merci tali da permettere un economia di scala necessaria per l’attività di trasporto combinato. L’accentramento dei flussi, la presenza di diversi servizi e l’eventuale vicinanza a importanti mercati urbani e regionali può portare ad avere un forte impatto su processi industriali locali e accrescere lo sviluppo della regione circostante.

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