1.1 Che cos’è la Linguistica Acquisizionale: definizione e cenni storici
4.2.4 Produzione orale
Se la produzione scritta richiede una vasta gamma di lessico, per la produzione orale servono molte meno parole, infatti secondo alcuni studi, per sopravvivere bastano 120 parole (Crabbe e Nation, 1991) e comprendono saluti, numeri, cibo, richieste di aiuto e di indicazioni, sistemazione in alloggio, acquisto di beni e ciò che serve per descrivere se stessi.
Se il vocabolario ricettivo è piccolo, ancor più piccolo lo sarà quello produttivo. Il compito dell’insegnante sarà proprio quello di aiutare gli studenti nel passaggio da vocabolario ricettivo a quello produttivo,
69Nation, P., Learning Vocabulary in Another Language, Cambridge University Press, 2001, pp 183-185
70Webb, S., Nation, P., How Vocabulary is Learned, Oxford University Press, Oxford. 2017, pp.118-124
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instaurando il più possibile un dialogo con loro per incoraggiarli nella produzione orale.
Quali sono le attività didattiche generalmente proposte per sviluppare questa competenza?
Innanzitutto, come abbiamo visto anche per la produzione scritta, la costruzione di una mappa concettuale è utile per recuperare tutto il lessico quindi per intraprendere un dialogo su una determinata tematica, aumentando, sempre con l’aiuto dell’insegnante, le connessioni semantiche per incrementare le associazioni con altri elementi, per aiutare la ripetizione e di conseguenza la riformulazione.
Dare vita a discussioni di gruppo, grazie all’utilizzo di tracce che prevedono delle scelte; in questo caso l’insegnante si limiterà a suggerire il lessico mancante per facilitare la conversazione tra studenti.
Favorire il lavoro in coppia degli studenti, assegnando a entrambi un’immagine da tenere nascosta, uno dei due inizia a descrivere ciò che vede e l’altro deve capire se la sua immagine è uguale a quella che sta descrivendo il compagno71.
4.3 In che modo il lessico viene promosso tra gli apprendenti di italiano L2 nei manuali
Da quanto emerge dalla ricerca di Villarini (2017), le attività ad alto coefficiente lessicale si trovano nel 40% delle proposte didattiche dei manuali analizzati.
71Nation, P., Learning Vocabulary in Another Language, Cambridge University Press, 2001, pp. 127-134
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Villarini inoltre dispone in ordine di frequenza (dal più frequente al meno frequente) le tipologie di esercizi che abbiamo in parte presentato nel corso di questo capitolo:
le produzioni sono le attività più frequenti tra quelle censite. In particolar modo la produzione di testi destinati alla produzione orale soprattutto per i primi livelli e quelli per la scrittura a livelli più avanzati.
Gli abbinamenti sono le attività con maggiore efficacia per lo sviluppo della competenza lessicale. Tra i più rilevanti sono gli esercizi che propongono abbinamenti con illustrazioni, e in particolare quelli che utilizzano immagini, perché a differenza delle foto, causano meno problemi di interpretazione e di interculturalità.
Altri tipi di attività presenti nei libri di testo analizzati da Villarini sono:
abbinamento di sinonimi o di contrari o tra iperonimi ed iponimi e viceversa, abbinamenti tra domanda e risposta, che si trovano ad esempio nei mini-
dialoghi e infine, meno frequenti, abbinamenti tra numeri in cifre e numeri in lettere o abbinamenti tra abbreviazioni/sigle con parole o espressioni che le sciolgono.
I completamenti più frequenti sono: il completamento di frasi, seguiti dal completamento di tabelle, griglie, schemi, liste dopo l’ascolto o la lettura di un testo, poi il completamento di domande con risposte e viceversa e il completamento di battute di dialogo. Mancano tuttavia le attività di completamento basate su espressioni fisse o semifisse come “in bocca al lupo”, “tutto a posto” ecc., aspetto della competenza lessicale da non sottovalutare.
I cloze, a differenza dei completamenti, sono la corrispondenza di una sola unità lessicale per ogni spazio vuoto e si realizzano su input testuali e non frasali, per questo aiutano a sviluppare competenze come quella testuale, in quanto per poter scegliere la parola “giusta” è necessario percorrere il testo avanti e indietro, riuscendo a cogliere il significato globale del testo e quello delle singole parti. La selezione della parola deve, inoltre, tener conto di
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elementi semantici, morfologici e sintattici. La difficoltà dei cloze è maggiore o minore in base al numero e alla frequenza degli spazi vuoti e se le parole da inserire siano da cercare ex novo o siano da selezionare tra quelle fornite nelle consegne72.
Ci sono poi altre attività segnalate da Villarini nel suo articolo che però hanno una dispersione piuttosto bassa, ne sono un esempio: i giochi (cruciverba, anagramma...), le attività che prevedono di cerchiare/sottolineare la parola giusta all’interno di una lista, il dettato o dettato-cloze (riempimento di spazi vuoti), la caccia all’estraneo, le attività che prevedono l’uso del dizionario o gli esercizi che prevedono la caccia all’errore.
Conclude Villarini che gli autori dei manuali danno sì importanza al lessico ma che le attività proposte non siano pensate esclusivamente per lo sviluppo di questa competenza; lo si deduce dalla quasi assenza di attività che prevedano, per esempio, definizioni o uso del dizionario e dalla necessità di ricavare un coefficiente lessicale presente nelle varie attività per poter individuare le modalità di sviluppo di questa competenze all’interno dei manuali didattici73.
72Per approfondimento sul tipo di analisi svolta e i relativi risultati si veda Villarini, A., “Le tipologie didattiche sul lessico pensate per apprendenti adulti di italiano L2”, in Studi
italiani di Linguistica Teorica e Applicata SILTA, XLVI, 1, 2017, pp. 157-178
73Villarini, A.,“Le tipologie didattiche sul lessico pensate per apprendenti adulti di italiano L2”, in Studi italiani di Linguistica Teorica e Applicata SILTA, XLVI, 1, 2017, pp. 157-
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Parte II
Capitolo 5
Analisi dei manuali didattici
Introduzione
In questa seconda parte dell’elaborato andremo ad analizzare dieci manuali utilizzati per la didattica dell’italiano come lingua seconda.
Per scegliere i manuali abbiamo innanzitutto selezionato le Case Editrici specializzate in italiano L2 e poi, per ognuna di queste, abbiamo deciso di analizzare i manuali di più facile reperibilità.
Il livello di competenza scelto è quello intermedio B1 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
Si è scelto il livello intermedio B1 perché racchiude il lessico di argomenti familiari, tutto quel lessico che permette di muoversi con disinvoltura nel quotidiano. Questa soglia garantisce autonomia nella produzione di testi semplici e permette di esprimersi su esperienze, avvenimenti o dare opinioni personali.
L’obiettivo della nostra analisi è quello di verificare e quantificare l’effettiva presenza del lessico del NVdB di Tullio De Mauro (2016), all’interno degli esercizi dedicati al lessico con un’attenzione particolare al lessico utilizzato nei testi di comprensione, valutandone la varietà e la focalizzazione.
L’analisi si svolgerà in questo modo: innanzitutto confronteremo le varie presentazioni di ogni manuale e i rispettivi indici, per capire se, e in quali di
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questi, viene trattato il lessico, in che misura e con quale priorità rispetto alle altre competenze.
Verranno poi selezionate tre unità di ogni manuale, una iniziale, una intermedia e l’ultima, in modo da evidenziare un’eventuale progressione didattica e nelle quali effettueremo un’analisi più specifica, calcolando quanto lessico del NVdB viene proposto negli esercizi, oltre alla tipologia e alla varietà.
Per ogni esercizio analizzato utilizzeremo la seguente legenda:
NVdB per indicare i lemmi che ne fanno parte, FO per il lessico Fondamentale, AU per il lessico di Alto Uso, AD per il lessico di Alta Disponibilità e Altro per tutto quel lessico che non fa parte del Nuovo Vocabolario di Base.
Creeremo, infine, una tabella che ci permetterà di fare un confronto tra tutti i manuali analizzati e di trarre le nostre conclusioni finali con l’aiuto dei grafici che rappresentano la totalità di quanto analizzato.
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5.1 “Rete! 2” - Guerra Edizioni
Introduzione
Il manuale si presenta suddiviso in 8 unità monotematiche, ognuna di queste propone pagine ed esercizi dedicati allo sviluppo grammaticale, lessicale, fonologico e delle quattro abilità, oltre a queste viene proposta una sezione dedicata alla civiltà. Alla fine di ogni unità vi sono le schede di riepilogo su quanto è stato detto a proposito di grammatica e lessico.
Se tutto ciò che concerne l’acquisizione della competenza lessicale viene presentata, nell’introduzione del libro e nel suo indice, sempre di seguito alla grammatica, in realtà all’interno delle unità appaiono liste di parole in fin dalle prime pagine del libro.
Unità 3
Il tema presentato nella terza unità è quello dell’amore e delle emozioni. Nella sua prima pagina presenta un riquadro con 24 aggettivi da utilizzare per svolgere i primi tre esercizi, che prevedono di associare le emozione alla musica, all’arte e di saper parlare di emozioni personali seguendo gli esempi proposti. Vediamo il grafico (1)74:
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Grafico 1 Presenza del NVdB nella prima attività della terza unità
il lessico di Alto Uso è quello più frequente e comprende circa la metà del lessico analizzato in questa attività, la restante metà si divide tra lessico Fondamentale e lessico che non fa parte del NVdB.
Nella seconda pagina vi è il primo brano dell’unità, un dialogo da ascoltare e leggere in cui si tratta sempre il tema principale anche se, dal punto di vista lessicale, non presenta nessuno degli aggettivi proposti nella prima pagina dell’unità e viene evidenziata solo l’espressione “avere le carte in regola” spiegandone il significato in un riquadro a parte (Grafico 2)75:
Grafico 2 Presenza del NVdB nel testo
75Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 3, Attività 5, p. 42 6 11 7 FO AU AD Altro 156 8 2 FO AU AD Altro
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guardando il grafico, possiamo vedere che la quasi totalità del lessico analizzato è di tipo Fondamentale, mentre il lessico di Alto Uso e il lessico non appartenente al NVdB sono ridotti al minimo. La situazione è completamente ribaltata rispetto a quanto abbiamo visto nella prima attività. Nella pagina successiva, l’esercizio 9 riporta il seguente comando:
Sei una persona romantica o un tipo pratico? Oppure preferisci le cose tragiche? Scrivi una storia usando alcune o tutte tra le seguenti parole.
Le parole suggerite sono le seguenti: ragazza, ristorante, stanza, chiave,
valigia, colazione, telefono, notte, cena, reception, hotel, uomo, stanza, passaporto. Le parole introducono un nuovo tema e sono poco collegate con
quanto richiesto nel comando e con il tema dell’amore trattato fino ad ora, inoltre nella suddetta lista, come possiamo vedere, viene ripetuta la parola
stanza, invitando gli studenti a utilizzarla due volte all’interno della loro storia
(Grafico 3)76.
Grafico 3 Presenza del NVdB nell’attività dedicata al lessico
I risultati, qui ottenuti, sono l’opposto di quanto era emerso dall’analisi del primo esercizio, in questo caso circa il 50% del lessico è di tipo Fondamentale e il restante 50% si divide tra lessico di Alto Uso e lessico che resta fuori dal NVdB.
76Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 3, Attività 9 p. 43 9 3 2 FO AU AD Altro
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Andando avanti troviamo il secondo testo che abbiamo analizzato: un opuscolo di un hotel con i servizi offerti, continuando così la nuova tematica anticipata dall’esercizio di cui abbiamo appena accennato (Grafico 4)77.
Grafico 4 Presenza del NVdB nel brano di comprensione
Il lessico di tipo Fondamentale è ancora il più diffuso, come era successo per il testo input, in questo caso però abbiamo per la prima volta in questa unità anche 7 vocaboli appartenenti al lessico di Alta Disponibilità.
Dopo una breve sezione dedicata alla fonologia, inizia quella dedicata esclusivamente al lessico e su questa ci soffermiamo un attimo.
La prima attività di questa sezione richiede la formazione di coppie di contrari con gli stessi aggettivi, esclusi calmo (AU) e agitato (non presente nel NVdB) che avevamo incontrato nella prima attività di questa unità (Grafico 5)78.
77Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 3, Testo 13, p. 44.
78Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 3, Attività 1 p. 45. 258 27 7 7 FO AU AD Altro
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Grafico 5 Presenza del NVdB nella prima attività della sezione “Lessico”
I risultati infatti sono molto simili a quelli del primo esercizio analizzato visto che la lista degli aggettivi è praticamente la stessa. Abbiamo quindi un caso di focalizzazione lessicale, il manuale per ben due volte e a distanza di alcune pagine propone la stessa lista di aggettivi, questo dovrebbe senz’altro aiutare la memorizzazione.
Il secondo esercizio della sezione sul lessico propone una lista di servizi offerti in hotel, gli stessi che avevamo trovato nel secondo testo dell’unità, e viene chiesto di sottolineare i servizi che vorremmo trovare in un hotel di lusso, in questo caso vengono proposti quasi esclusivamente locuzioni o nomi composti come: frigobar, aria condizionata, ferro da stiro, bagno turco,
piano bar (Grafico 6)79.
Grafico 6. Presenza del NVdB nella seconda attività della sezione “Lessico”.
79Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 3, Attività 4 p. 46 6 10 6 FO AU AD Altro 15 6 2 5 FO AU AD Altro
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Il grafico propone risultati piuttosto in linea con quelli che abbiamo osservato fino ad ora, nel corso dell’unità. Poco più della metà del lessico analizzato è di tipo Fondamentale, la restante metà si divide tra lessico di Alto Uso, lessico di Alta Disponibilità, che compare per la seconda volta in questa unità e quello che non fa parte del NVdB.
La sezione che segue è quella delle abilità, introdotta da una serie di aggettivi, espressioni che descrivono l’uomo italiano attraverso
stereotipi, da queste prende spunto il terzo ed ultimo brano che abbiamo analizzato, per fare qualche esempio:
“È mammone”, “Non ti aiuta nemmeno se lo paghi”, “L’uomo italiano è un
eterno bambino” (Grafico 7)80.
Grafico 7. Presenza del NVdB nella prima attività della sezione “Abilità”.
La maggior parte del lessico è di tipo Fondamentale e in questo caso lascia poco spazio alle altre due tipologie.
La restante parte è interamente incentrata sulla grammatica, di cui si parla per almeno i tre quarti dell’unità.
Trattandosi di un’unità didattica iniziale e di un livello intermedio, i risultati emersi dall’analisi dei testi risultano più in linea con ciò che gli studenti, a questo grado di apprendimento, dovrebbero essere in grado di riconoscere e utilizzare.
80Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 3, Attività 2 p. 46 231 16 4 16 FO AU AD Altro
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Unità 7
Il tema unificante della settima unità sono il viaggio e i mezzi di trasporto. Il primo spunto di analisi è dato dal testo input (Grafico 8) che si trova alla terza pagina e che introduce il lessico riguardante i pro e i contro di viaggiare con mezzi di trasporto, ecco i risultati della nostra analisi81:
Grafico 8. Presenza del NVdB nel testo input.
il lessico Fondamentale è, come quasi sempre, quello più frequente nei testi, seguito da quello di Alto Uso e il lessico che non rientra nel NVdB.
Trattandosi di un’unità intermedia, il fatto che compaiano già nel brano input, alcune occorrenze di lessico di Alta Disponibilità, denota in un certo senso una progressione didattica.
Subito dopo inizia la sezione dedicata al lessico composta da 4 esercizi di cui presentiamo i grafici con i risultati ottenuti e il commento a fine presentazione delle suddette attività:
il primo (Grafico 9) propone uno schema da completare con le parole date nel riquadro, il tema lessicale è quello del “viaggiare in treno” e si richiede oltre al completamento di suddividere le parole in base alle giuste categorie riportate sullo schema ( parti del treno, persone, biglietti, verbi, altro)82.
81Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 7, Esercizio 13 p. 93
82Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 7, Esercizio 1, p. 94 294 33 4 15 FO AU AD Altro
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Grafico 9. Presenza del NVdB nella prima attività della sezione “Lessico”
Nel secondo esercizio (Grafico 10) di questa sessione viene presentata una lista di mezzi di trasporto, luoghi, segnalazione stradale ecc. e si richiede di associare le parole che hanno tra loro un legame e di formare poi delle frasi con queste83.
Grafico 10. Presenza del NVdB nel secondo esercizio della sezione “Lessico”. Il terzo esercizio è di abbinamento e prevede di scrivere sotto l’immagine del mezzo di trasporto il nome giusto, non c’è una lista di parole da cui attingere e non tutte le immagini rappresentano mezzi di trasporto di cui è stato parlato negli esercizi precedenti.
Il quarto esercizio (Grafico 11) sempre di abbinamento, propone dieci verbi di movimento ma è possibile associare solo cinque di questi alle cinque immagini date84.
83Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 7, Esercizio 2, p. 94
84Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 7, Esercizio 4, p. 95 15 6 2 5 FO AU AD Altro 20 7 5 3 FO AU AD Altro
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Grafico 11. Presenza del NVdB nella quarta attività della sezione “Lessico” Ad eccezione del quarto esercizio analizzato che mostra un caso un pochino diverso rispetto ai primi due, vediamo che nel primo e secondo grafico sono presenti le tre tipologie di lessico che compone il NVdB e in quantità piuttosto analoghe.
Il quarto esercizio, invece, è l’unico che propone solo lessico presente nel NVdB e in particolare solo quello di tipo Fondamentale che occupa la quasi totalità di grafico e quello di Alto Uso, anche se con solo 2 occorrenze. Finita la sessione del lessico, inizia quella dedicata alle abilità dove troviamo una comprensione di un testo piuttosto breve, vediamone il grafico che non presenta grandi anomalie rispetto a quanto visto fino ad ora (Grafico 12)85:
Grafico 12. Presenza del NVdb nel brano di comprensione (“Abilità”)
Se nella unità precedente, le attività sulla fonologia anticipavano quelle sul lessico, in questa unità viene messa come ultima sezione dopo la grammatica, 85Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 7, Testo 1, p. 95 18 2 FO AU AD Altro 190 26 3 21 FO AU AD Altro
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che anche questa volta si trova subito dopo il lessico e le abilità ma occupa pur sempre una bella fetta di unità.
Della sezione dedicata alla fonologia ci siamo soffermati su uno degli ultimi esercizi che proponeva il gioco di trovare le parole nascoste all’interno dei riquadri. In questo caso la scelta lessicale è esclusivamente di tipo fonologico, in quanto, affrontando la differenza del suono /f/ o /ff/, sono state scelte parole con o senza doppia, mentre la motivazione per cui abbiamo deciso di includerlo nell’analisi è prettamente lessicale, in quanto venivano presentati dei vocaboli, alcuni dei quali mai trovati prima (Grafico 13)86.
Grafico 13. Presenza del NVdB nell’attività della sezione “Fonologia”.
Il lessico di Alto Uso (5) è quello più frequente anche se per solo un’occorrenza in più rispetto al lessico di tipo Fondamentale (4) e il lessico non presente nel NVdB (4), oltre a un vocabolo di lessico di Alta Disponibilità.
Unità 15
Quest’ultima unità affronta la tematica “sogni e realtà”, e si apre con un articolo di giornale del 1998, piuttosto lungo, in cui viene presentato lo stile di vita dei ragazzi italiani, talvolta in modo piuttosto stereotipato.
86Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 7, Attività 4, p. 103 4 5 1 4 FO AU AD Altro
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Il titolo dell’articolo presenta due anglicismi “identikit” e “made in Italy” e l’unica parola che viene spiegata in un riquadro sotto al testo è “tangentopoli” (Grafico 14)87.
Grafico 14. Presenza del NVdB nel testo input
Il testo input dell’ultima unità del manuale, come vediamo dal grafico, presenta una situazione piuttosto simile ai risultati ottenuti dagli altri brani analizzati fino ad ora, tuttavia c’è da dire che per essere l’ultima unità, per ora non prende molto campo il lessico di Alto Uso su quello di tipo Fondamentale. Nella pagina successiva si apre la sezione dedicata al lessico che propone il lessico giovanile (Immagine 1)88:
87Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 15, Attività 4, pp. 197-198
88Mezzadri, M., Balboni P. E., Rete!2, Guerra Edizioni, Perugia, 2011, Unità 15, p. 200 507 46 1 22 FO AU AD Altro
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Immagine 1. Proposte didattiche nella sezione “Lessico”.
Come possiamo vedere dall’immagine vengono proposte metafore o espressioni del parlato in dialetto laziale.
Questo è tutto ciò che viene dedicato al lessico nell’ultima unità, presentando espressioni dialettali, di non facile lettura e comprensione per chi non è madrelingua e soprattutto per chi sta studiando la lingua da poco tempo. Oltre alla difficoltà delle espressioni dialettali vi sono parole come “complesso” che possono avere vari significati e che a un livello intermedio di conoscenza della lingua, potrebbe risultare di non facile memorizzazione. Nell’esercizio invece viene richiesto di associare le parole alla giusta definizione, anche se per il termine “cuccare” viene data una definizione non del tutto esatta.
Sarebbe forse stato meglio dedicare più spazio al lessico con ulteriori attività, inoltre, trattandosi dell’ultima unità, la proposta didattica di abbinare le parole