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CAPITOLO 5. I SITI WEB DELLE BIBLIOTECHE

5.4. Progettazione

In questa fase, più operativa, si individuano le risorse tecnologiche per realizzare il sito web e si sviluppano fattivamente; si definisce inoltre il progetto logico e visibile del sito individuandone contenuti e caratteristiche formali e qualitative.

Dal punto di vista tecnico per realizzare e gestire un sito web servono quattro requisiti: uno spazio di memoria su un server, un editor di testi per creare le pagine web con il linguaggio HTML, un software di FTP (file transfer protocol) per trasferirle dal proprio PC al server e per finire un browser per controllare il risultato, sia in locale che online.

Oltre al semplice editor di testo sono inoltre disponibili più sofisticati editor HTML, nel caso in cui vi siano numerose pagine da gestire12 o i CMS, che incorporano in un unico sistema integrato l’intera gestione del sito, proponendo al redattore delle semplici maschere in cui verrà inserito il contenuto, senza richiedere particolari competenze tecniche. RIDI [2007]

Se possibile, sarà utile predisporre un web di test, dove effettuare prove non visibili al pubblico e assicurarsi un efficiente sistema di backup13 in caso di emergenza.

Sarà inoltre opportuno porre attenzione alla struttura del sito, intesa come insieme di file organizzato in directory: non creare una struttura del sito eccessivamente annidata o al contrario eccessivamente piatta (numero di directory e sottodirectory esiguo). Nuove directory vanno create solo se e quando realmente servono, come una nuova classe in uno schema di classificazione.14 5.4.1 Sviluppare i contenuti

Una volta identificati e definiti gli obiettivi e i target di un sito, inizia la fase di sviluppo dei contenuti veri e propri: sulla base dell’analisi degli obiettivi web è possibile identificare una serie di contenuti minimi, relativi alle seguenti aree (RIDI [2005]):15

1. biblioteca (dedicata all’identità dell’istituto, vale a dire alla sua missione, storia, attività, sede, orari, e al suo patrimonio librario e artistico conservato);

2. servizi (i servizi di prestito, di fornitura documenti, di riproduzione, le attività didattiche);

3. cataloghi e bibliografie (il catalogo della propria biblioteca, il proprio OPAC, gli altri cataloghi nazionali e internazionali);

4. risorse in rete (cioè il rinvio agli altri siti di biblioteche, a risorse di settore e a speciali motori di ricerca);

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In tal caso sarà necessario prestare attenzione agli eccessivi automatismi dell’editor HTML che rischiano di appesantire le pagine HTML con codice ridondante, rendendole difficili da aggiornare con altri editor e nel peggiore dei casi ne riduce l’accessibilità (RIDI [2007]).

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In informatica con il termine «backup» si indica la replicazione, su un qualunque supporto di memorizzazione, di materiale informativo archiviato nella memoria di massa dei computer, siano essi stazione di lavoro o server, allo scopo di prevenire la perdita definitiva dei dati in caso di eventi malevoli accidentali o intenzionali. Cfr. WIKIPEDIA, l’enciclopedia libera <http://it.wikipedia.org/wiki/Backup>, data di consultazione: 16-11-2013.

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In merito al nome di file e directory, utilizzare non più di 8 caratteri, più tre per l’estensione (quindi meglio .htm che .html). Per i nomi utilizzare criteri logici che consentano la crescita di serie omogenee (staff01.htm, staff02.htm per le pagine del personale oppure se031021.htm, se031118.htm per quelle di una serie di seminari), utilizzando, nei limiti del possibile, nomi espressivi e mnemonici, aiutandosi con acronimi e abbreviazioni. In ogni caso l’intero staff che si occupa di una certa sezione del sito, deve conoscere il criterio con cui i file vengono battezzati, in modo da mantenerne la coerenza. RIDI [2005]

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Per una trattazione più approfondita dello sviluppo dei contenuti, si rimanda a RIDI [2005] che individua una serie di contenuti aggiuntivi per le biblioteche di dimensioni medie e grandi, che siano in grado di gestire la creazione e l’aggiornamento continuo delle pagine (RIDI [2005]).

5. staff della biblioteca (cioè le informazioni relative ai membri del personale della biblioteca). 5.4.1.1 Informazioni generali sulla biblioteca

Sicuramente il primo scopo di una biblioteca che si affaccia sul Web è quello di presentarsi: chi siamo, dove siamo, cosa facciamo. In dettaglio una lista di informazioni generali relative alla biblioteca:

 Presentazione: breve presentazione della natura e dei compiti della biblioteca.

 Guida all’utilizzo della biblioteca: presentazione, più ampia e discorsiva, dei servizi offerti dalla biblioteca e di come poterli utilizzare, sia in loco sia a distanza.

 Documentazione amministrativa: materiale di natura amministrativa che la biblioteca o l’ente di appartenenza produce affinchè l’istituzione possa compiere la propria mission; questo tipo di documentazione comprende il testo completo del regolamento vigente della biblioteca e di altri documenti normativi vigenti quali carta dei servizi, carta delle collezioni, piano di sviluppo delle collezioni, ecc.

 Informazioni sul patrimonio bibliografico gestito: informazioni generali sulla consistenza della collezione documentaria, sulle discipline coperte, su fondi speciali.

 Informazioni sugli orari: informazioni sugli orari di apertura al pubblico (complessivo e dei singoli servizi, ed eventuale segnalazione id periodi di chiusura o riduzione del servizio), e sui criteri di ammissione in biblioteca.

 Informazioni topografiche: indicazione della collocazione fisica della biblioteca (indirizzo o indirizzi delle sedi, recapiti telefonici, fax, email).

 Novità: informazioni aggiornate sulle iniziative culturali in corso presso la biblioteca (organizzazione di incontri, convegni, mostre, corsi, ecc.) ed eventuali comunicazioni di servizio. RIDI [2005]

5.4.1.2 Informazioni generali sui servizi

Tale sezione considera la biblioteca per ciò che riesce a offrire all’utenza, in particolare, locale; sono quindi comprese informazioni sulle modalità di consultazione delle opere, di prestito (locale e interbibliotecario), di accesso a servizi supplementari (ad esempio, i servizi telematici, di riproduzione, di stampa), sull’assistenza agli utenti.

 Consultazione e prestito in loco: informazioni sulla possibilità, le modalità, gli orari e le eventuali tariffe relative alla consultazione e al prestito di documenti analogici e digitali recandosi fisicamente presso la biblioteca. Qualora la biblioteca disponga delle risorse tecnologiche, economiche e umane necessarie, può predisporre tale servizio via Web, gestendolo generalmente attraverso il software di gestione dell’OPAC: gli utenti registrati potranno verificare personalmente la loro situazione relativamente al prestito, e potranno altresì effettuare il rinnovo dei propri prestiti o prenotare un documento attualmente in prestito o comunque non disponibile. Se invece la visualizzazione della situazione dell’utente e il rinnovo del prestito sono operazioni che il software prevede vengano gestite solo dal personale della biblioteca, sarà possibile valutare se consentire che le richieste provenienti dagli utenti remoti (via mail o via

form)16 vengano evase dallo staff senza la necessità che l’utente si rechi fisicamente in biblioteca.

 Accesso a Internet: informazioni sulla possibilità, le modalità, gli orari e le eventuali tariffe relative alla navigazione in Internet recandosi fisicamente presso la biblioteca. Nel caso tale servizio non sia stato attivato, sarà necessario dichiararlo esplicitamente.

 Fotocopie in loco: informazioni sulle modalità, sugli orari e sulle tariffe relative alla possibilità di effettuare fotocopie recandosi fisicamente presso la biblioteca. Nel caso in cui il servizio non sia stato attivato, sarà necessario dichiararlo esplicitamente.

 Sezioni bambini e ragazzi: informazioni specifiche su orari, collezioni, personale, attività e servizi delle sezioni rivolte a bambini e/o ragazzi, qualora esistenti.

 Sezione locale: informazioni specifiche su orari, collezioni, personale, attività e servizi della sezione di storia locale, qualora esistente.

 Sezione multiculturale: informazioni specifiche su orari, collezioni, personale, iniziative e servizi della sezione multiculturale e multilinguistica rivolta ad utenti provenienti da altre lingue e culture, qualora esistente.

 ILL & DD (Document Delivery) attivo e passivo: informazioni sul servizio di prestito interbibliotecario e di fornitura documenti attivo/passivo. Nel caso di ILL e DD attivo si tratterà di informazioni relative alla richiesta di documenti posseduti da altre biblioteche e agenzie per soddisfare i propri utenti; nel caso di ILL e DD passivo le informazioni riguardano l’invio di documenti posseduti dalla biblioteca ad altre biblioteche per soddisfare i loro utenti (oppure direttamente agli utenti stessi). Nel caso in cui tali servizi non siano attivi, è necessario farne menzione in modo esplicito. Se la biblioteca dispone delle risorse necessarie, è possibile consentire all’utente remoto di effettuare direttamente via Web o via email la richiesta di DD o di ILL attivo e/o passivo.

 Reference service: informazioni relative ai servizi di formazione, assistenza e orientamento disponibili in loco recandosi presso la biblioteca.

 Altri servizi: informazioni, anche brevi, su tutti gli altri servizi effettivamente disponibili presso la biblioteca. RIDI [2005]

Per le biblioteche pubbliche che includano fra i propri obiettivi anche quello di offrire agli utenti occasioni di aggregazione sociale non necessariamente legata alla fruizione documentaria, e che dispongano delle risorse necessarie per realizzare tale servizio, Internet offre la possibilità di ampliare enormemente tale funzione, offrendo sul sito della biblioteca strumenti per la creazione di comunità virtuali come forum, chat, blog (ciascuno dei quali ha bisogno di un diverso e preciso software di gestione), liberamente fruibili dagli utenti in autogestione oppure mediati da bibliotecari o altri addetti.

Per utilizzare tali strumenti esistono sostanzialmente due strade: o affidarsi a servizi (gratuiti o a pagamento) gestiti sui propri server da provider, oppure apprendere l’utilizzo dei software

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Le due principali opzioni disponibili online sono la posta elettronica e i form sul web, ovvero moduli suddivisi in campi che l’utente deve compilare con i dati che la biblioteca ritiene utili per poter procedere. Il vantaggio offerto dalla posta elettronica è rappresentato dal fatto che consente l’invio anche di richieste informali, ma che dall’altro permette l’invio di riferimenti bibliografici a volte incompleti o di richieste incomprensibili. Un approccio equilibrato potrebbe essere quello di mettere a disposizione una serie di form per ogni tipologia di richiesta, raccomandandone l’utilizzo, ma di considerare anche le richieste via email. RIDI [2005]

(gratuiti o a pagamento) da installare sul server della biblioteca o del suo ente di riferimento e da gestire col proprio staff. La prima scelta (soprattutto scegliendo i servizi gratuiti), è la meno costosa ma anche la meno affidabile, la seconda (soprattutto orientando la scelta su software commerciali) è la più impegnativa in termini di risorse umane, tecnologiche e finanziarie, ma assicura la massima flessibilità e affidabilità. Una soluzione equilibrata potrebbe prevedere l’effettuazione di qualche esperimento poco dispendioso in termini di tempo e risorse con software o servizi gratuiti, per poi passare a scelte più impegnative se gli esiti fossero incoraggianti e lo sforzo sostenibile. RIDI [2005]

5.4.1.3 Cataloghi e bibliografie

Nella sezione vengono presi in considerazione gli OPAC della singola biblioteca o del sistema bibliotecario di appartenenza, insieme ad altri cataloghi relativi a fondi speciali, periodici, dischi, cd-rom, ecc., oltre a bibliografie delle pubblicazioni periodiche possedute dalla biblioteca. Nel dettaglio:

 Interrogazione OPAC generale, collettivo o di singole sezioni: possibilità di interrogazione via Internet del catalogo elettronico della biblioteca e/o di quello del sistema bibliotecario a cui partecipa, e/o del catalogo elettronico di eventuali singole sezioni o fondi della biblioteca dotati di un eventuale database separato contenente maggiori informazioni o dotato di più sofisticate possibilità di ricerca.

Il catalogo elettronico è stato il primo dei servizi bibliotecari reso disponibile anche agli utenti remoti via Internet e rappresenta a tutt’oggi il cuore del sito web bibliotecario: per questo motivo deve essere valorizzato al massimo all’interno del sito, riservandogli sempre, ad esempio un link dalla homepage. Risultano inoltre indispensabili link reciproci ben evidenti da e verso l’OPAC generale e chiare indicazioni sui rapporti fra i vari OPAC. È opportuno fornire informazioni chiare ed esaurienti sui cataloghi elettronici interrogabili via Internet: quantità assolute e relative, rispetto al posseduto totale della biblioteca, dei documenti catalogati, aggiornamento, modalità di interrogazione, ecc.17

Il software di gestione dell’OPAC può inoltre gestire la disseminazione selettiva dell’informazione, un servizio gestibile a distanza, qualora la biblioteca disponga delle risorse necessarie: a ciascun utente viene associato un personale profilo di interessi bibliografici, in base al quale è possibile inviargli periodicamente via email un bollettino bibliografico personalizzato delle nuove acquisizioni.

 Informazioni su eventuali ulteriori cataloghi: eventuali informazioni sui cataloghi non elettronici (manoscritti, a schede, a volume, su tabulato, su microfiche, ecc.) interrogabili solo essendo fisicamente presenti in biblioteca. Idem per eventuali cataloghi elettronici consultabili solo localmente (o per eventuali versioni più aggiornate degli OPAC interrogabili a distanza).

 Informazioni sui cataloghi pubblicati: eventuali informazioni su eventuali cataloghi pubblicati a stampa, su cd-rom o su microfiche, disponibili in commercio o consultabili anche presso altre biblioteche.

 Elenco dei periodici correnti posseduti: lista dei periodici cartacei posseduti, in ordine alfabetico, con indicazione grossolana della consistenza, segnalando, se esistente, il link all’OPAC per una ricerca più approfondita. RIDI [2005]

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Per le principali caratteristiche che possono essere prese in considerazione nella valutazione dell’interfaccia di ricerca dell’OPAC si rimanda a RIDI [2005 p. 33].

5.4.1.4 Le risorse in rete

Fermo restando che la creazione di collegamenti ipertestuali a risorse informative esterne deve essere effettuata solo se la biblioteca dispone delle risorse umane e economiche per mantenerla attiva, è importante ricordare che i principali compiti della biblioteca consistono nella raccolta e conservazione della documentazione locale, sia tradizionale sia digitale.18 Quindi, nell’eventuale creazione in proprio di un repertorio di link, si devono prediligere quelli relativi ad amministrazioni, istituzioni, organizzazioni, pubblicazioni e servizi del proprio territorio, anzichè ad OPAC, banche dati e altre fonti informative generiche o specializzate, di cui con ogni probabilità si sono occupate biblioteche più appropriate. RIDI [2005]

Questa sezione comprende liste organiche di risorse esterne al sito, note anche come VRD o con espressioni equivalenti di ambito bibliotecario, locale o altro tipo, che la biblioteca vuole offrire alla propria utenza virtuale (distinguendo tra risorse per tutti e solo per utenti registrati):19

– Risorse informative esterne per tutti

 Link a fonti Internet generali: indici e VRD; OPAC e biblioteche; altre risorse.  Link a fonti Internet specifiche: indici e VRD; OPAC e biblioteche; altre risorse.  Link a fonti Internet per lo staff.

 Link al contesto territoriale e istituzionale. – Risorse informative interne per tutti

 Guide a Internet o alla ricerca bibliografica.

 Versioni elettroniche di documenti pubblicati dalla biblioteca.

 Versioni elettroniche di documenti conservati dalla biblioteca (fuori copyright). – Risorse informative interne solo per utenti registrati

 Versioni elettroniche di documenti conservati dalla biblioteca (sotto copyright).  Interrogazione protetta di banche dati locali.

 Interrogazione protetta di documentazione interna. – Risorse informative esterne solo per utenti registrati

 Interrogazione protetta di banche dati remote.  Interrogazione protetta di e-journals remoti.20

RIDI [2000]

Qualora la biblioteca disponga delle risorse tecnologiche, economiche, umane necessarie, è possibile strutturare il VRD in ulteriori livelli, ovvero:

1. Repertori creati e mantenuti tramite software dimanici (es. Scout, My Library), così da favorire una interazione e personalizzazione da parte degli utenti registrati.

2. VRS-1 (Virtual Reference Service), livello 1: oltre alle risorse citate, avviene una vera e propria interazione tra utente e bibliotecario per ricevere assistenza, sebbene non in tempo reale, ma in asincronia tramite form, forum o email.

18

Per i criteri di selezione specifici per le risorse Internet si rimanda a RIDI [2000].

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Il controllo dell’utenza si può effettuare con due diverse metodologie: tramite password, che consente di farsi riconoscere e collegarsi da qualsiasi postazione remota, oppure attraverso identificazione del cosiddetto IP number, ovvero della identità sulla rete del computer dal quale l’utente si collega. Esistono pro e contro nella gestione di entrambi i metodi: la soluzione ideale sarebbe poterli proporre entrambi ai propri utenti. RIDI [2005]

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3. VRS-2, livello 2: viene fornita assistenza all’utente in tempo reale, in sincrono, con chat testuali, audio o anche con webcam. RIDI [2005]

5.4.1.5 Staff della biblioteca

Verrano indicati i nominativi dei membri del personale della biblioteca, con relativi numeri di telefono diretti e indirizzi email. Sulla base delle dimensioni della biblioteca e del tipo di organizzazione del personale è possibile ipotizzare due diversi metodi per organizzare questo tipo di informazioni:

 pagina unica, suddivisa in uffici/sezioni/servizi (direzione, catalogazione, sezione ragazzi, ecc.), ciacuno con i relativi componenti, che appaiono una sola volta.

 pagine distinte per ciacun ufficio/sezione/servizio (direzione, catalogazione, sezione ragazzi, ecc.), ciacuno con i relativi componenti, che possono apparire in più pagine. Indispensabile, in tal caso, una pagina di raccordo fra tutti gli uffici/sezioni/servizi.

Risulta meno utile un indice puramente alfabetico del personale, che può comunque essere previsto come accesso supplementare. Gli utenti, infatti cercano una persona principalmente in base alla funzione e non l’inverso. RIDI [2005]

5.4.2 Caratteristiche formali e qualitative

Oltre ai contenuti informativi è necessario rispettare una serie di caratteristiche qualitative e formali minime per garantire la qualità dell’applicazione web, relative all’architettura del sito, alla comunicazione, e ai requisiti di accessibilità e usabilità.

5.4.2.1 Architettura

L’architettura del sito interessa la struttura generale del sito e le modalità di navigazione che esso mette a disposizione degli utenti; essa comprende nello specifico: gli strumenti di navigazione, gli elementi della pagina, i fogli di stile e le immagini digitali. POLILLO [2006]

Gli strumenti di navigazione sono importanti in un sito, almeno quanto i contenuti. Il loro scopo è quello di fornire all’utente un’idea dei contenuti del sito e dare un’idea di come è costruito e strutturato il sito, al fine di potersi orientare.

Gli elementi chiave della navigazione sono: metanavigazione, navigazione principale, navigazione secondaria, briciole di pane. FILIPPI [2005]

5.4.2.1.1 Strumenti di navigazione

Per metanavigazione si intende la sezione della pagina in cui sono messi a disposizione dell’utente strumenti di aiuto pronti all’uso, quali elementi per la comunicazione e le funzionalità generali: mappa del sito, cerca, contatti, reclami e suggerimenti, ecc. Sarebbe preferibile raggruppare tutti gli elementi della metanavigazione in una medesima area, in modo da dare l’idea di un blocco unico, in ogni pagina e in modo visibile. OTEBAC [2007]

L’architettura di base di un sito web è gerarchica: a partire dalla homepage, che contiene contenuti più generali o riassuntivi, si possono raggiungere alcune pagine di primo livello (con grado di dettaglio maggiore), dalle quali si possono raggiungere delle pagine di secondo, terzo livello e cosi via;21 questo è possibile attraverso la barra di navigazione principale e secondaria.

21

Sul Web nonostante la diversità o maggiore/minore complessità i siti sono organizzati in base a tre principi: gerarchico, multidimensionale, cronologico. Tralasciando il terzo elemento, specifico per i blog, i siti sono

La barra di navigazione principale rappresenta uno dei componenti più importanti della pagina dal momento che permette all’utente di avere una percezione chiara dei contenuti e di navigare la struttura senza perdersi. Per questo è importante che l’utente possa ricordarne facilmente il contenuto: è preferibile perciò che il numero di elementi che la costituiscono non superi il numero di sei o sette (questo è il limite comunemente riconosciuto alla capacità umana di memoria breve); nel caso del sito della biblioteca le voci riguardano la biblioteca, i cataloghi in linea, i servizi, le risorse in rete ed eventi/novità, che dovranno essere presentati in forma di lista reale cioè costituita da testo e non da immagini. Separato dalla barra di navigazione principale è la barra di navigazione secondaria (indice), che comprende solo la lista delle sotto sezioni in cui è suddivisa la singola area. Dovranno inoltre essere presenti le cosiddette «briciole di pane», che indicano all’utente in quale punto della struttura egli si trova durante la navigazione dei diversi livelli in cui è organizzato il sito: rappresentano un sistema di navigazione che permette all’utente di ripercorrere il percorso seguito senza dover utilizzare ripetutamente il tasto «Indietro». Grazie a questo sistema di navigazione egli percepisce la struttura dell’informazione costruendosi una mappa attraverso l’associazione della tipologia di un tipo di documento al percorso effettuato per rintracciarlo.

Per finire la navigazione contestuale, in cui il sistema collega concettualmente un documento ad un insieme più vasto di documenti, come a formare un dossier tematico. Posizionata nella parte destra del corpo della struttura della pagina, presenta i collegamenti a tutti i documenti costituenti il dossier. I documenti possono essere: documenti di testo, documenti multimediali, collegamenti a siti esterni. FILIPPI [2005]

5.4.2.1.2 Elementi della pagina

La struttura della pagina è composta generalmente da quattro aree distinte: l’intestazione, la barra di navigazione, il corpo, e il piè di pagina (footer).

L’intestazione contiene tutti gli elementi distintivi dell’identità del sito: l’utente deve capire subito dove si trova, perciò il nome della biblioteca e il suo logo, o quello dell’istituzione cui la biblioteca afferisce, devono essere ben evidenti sia in homepage sia in tutte le pagine del sito, con indicazione esplicita del nome completo della biblioteca o dell’istituzione stessa. Nell’intestazione è consigliabile inserire gli elementi di servizio quali la metanavigazione.

Nel piè di pagina invece dovranno essere indicati i recapiti sia tradizionali sia elettronici (città, via, numero civico, CAP, telefono, fax, email, ecc.), per mettersi in contatto con la biblioteca e/o coi