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CaPitOLO QUintO

3 iL PROgettO eCOBUS

Il progetto Ecobus è stato inserito nel PRAA 2004 -2006 che destinava 3.000.000 € alle azioni di sistema per la comunicazione e l’educazione ambientale.

“Il primo obiettivo della comunicazione ambientale è quello di modificare in modo duraturo, atteggiamenti e comportamenti verso l’ambiente, cercando di orientare l’opinione pubblica alla sostenibilità (che si traduce in una maggiore qualità della vita)” (Regione Toscana, 2004, pag. 143).

Per mantenere alta l’attenzione delle istituzioni, delle Associazioni di categoria, delle imprese, il Piano aveva previsto una comunicazione continua da attuare con strumenti partecipativi e informativi come:

- pubblicazioni a carattere generale o su singoli temi per le quali è stato pensato un archivio specifico;

- opuscoli;

- CD ROM, videogiochi educativi; - rubriche in tv locali;

- sito internet (www.rete.toscana.it). Occorre, a questo punto, sottolineare l’importanza di mantenere sempre aggiornate le pagine del sito per garantire al pubblico la corretta informazione. Ancora, il potenziamento di strumenti di comunicazione come newsletters o il GIS – che offre informazioni attraverso immagini -, possono essere un buon sistema per verificare la visibilità del sito e la rispondenza del target di riferimento, i punti forti e deboli;

- creazione del logo;

- pubblicità attraverso i media, internet, incontri locali, manifesti, opuscoli;

- coinvolgimento delle scuole e delle associazioni di volontariato, dei movimenti, dei partiti politici, dei sindacati con i quali attivare un rapporto di partnership; - seminari e incontri tematici;

L’informazione era accompagnata, con progressive azioni di governo, anche dall’educazione ambientale.

“Nella sua nuova accezione, di educazione alla sostenibilità, l’educazione ambientale deve essere intesa come la vera educazione civica del nostro tempo, per la formazione di nuove comunità sempre più capaci di partecipare responsabilmente, consapevolmente e criticamente alla gestione democratica ed ecologica del proprio territorio. È necessario sviluppare nella comunità una coscienza ecologica che sappia leggere la complessità, lo stretto legame tra natura e cultura, ricordando che tale consapevolezza si acquisisce soltanto in virtù di un processo educativo che coinvolga l’identità dei soggetti, la loro sfera etica, i loro comportamenti” (Regione Toscana, 2004, pag.151).

Per educazione, la Regione Toscana intende anche l’incremento del rapporto diretto con il territorio attraverso incontri, visite guidate, esperimenti in casa e a scuola e con la diffusione di libri, dépliant e cataloghi.

La linea di metodo delle politiche regionali è coerente: persegue lo sviluppo di aziende agricole biologiche, politiche per la tutela della salute e della biodiversità, iniziative per la valorizzazione dell’uomo e della sua cultura per poterla trasmettere alle generazioni future.

Sono quindi premiate le azioni sinergiche attuate tra più soggetti pubblici e privati che pongano nei progetti priorità ambientali come:

o quelle individuate in Agenda XXI

o le azioni educative per la raccolta differenziata, il risparmio energetico, il risparmio d’acqua, la valorizzazione delle risorse bosco e mare

o la costituzione di “Fattorie didattiche” per l’educazione agricola e alimentare. Nell’ambito del tema “consumo sostenibile”, la Regione Toscana attua il Green Public

Procurement, sistema di acquisizione di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, ossia

di quei prodotti e servizi che hanno minor impatto negativo sulla salute umana. L’intento è quello di realizzare la Politica Integrata di Prodotto (IPP) cioè diminuire l’impatto dei prodotti nell’arco dell’intero ciclo di vita.

“Il consumatore Regione Toscana, consapevole di essere portatore di una domanda rilevante di beni e servizi, e quindi responsabile dell’impatto ambientale che deriva dalla loro produzione, commercializzazione e utilizzo, è intenzionato ad agire in modo responsabile” (Regione Toscana, 2004, pag. 159).

L’Ecobus era inserito tra i “progetti per interventi locali su elementi di criticità ambientali”. Sulla base delle zone di criticità ambientali emersi dagli studi pubblicati su Segnali

ambientali in Toscana 2003 (Regione Toscana, 2003), sono stati individuati 82 Comuni nei

Le zone di criticità ambientale (individuate con Decisione di Giunta n.15 del 3 febbraio 2003), definiscono ambiti territoriali in cui uno o più fattori di crisi ambientali richiedono interventi fortemente contestualizzati.

Alle zone delineate in figura 35 si deve aggiungere il Parco fluviale dell’Arno non inserito per incompletezza dei dati dei Comini compresi al suo interno.

Fig. 35: zone di criticità ambientale della Regione Toscana. Fonte: Regione Toscana,

2003, pag. 32

Il progetto, rivolto a bambini dagli 8 ai 12 anni, prevedeva la sosta del bus nei cortili delle scuole o nelle piazze. All’interno del bus, che per far funzionare gli strumenti non usava il carburante ma l’elettricità degli edifici circostanti, erano collocate quattro postazioni con altrettanti videogiochi sui temi: acqua, energia e rifiuti. I bambini avevano un’ora a disposizione per giocare, dopo una breve introduzione sulle tematiche affrontate fatta da un tecnico che mostrava loro il video “In volo sulla Toscana”(sequenza d immagini satellitari elaborate con sistemi GIS). Alla fine veniva consegnato materiale promozionale

(cappellino, zaino) insieme ad una scatola di cartone contenente il video sopra citato, un cartone animato sul risparmio dell’acqua e il libro relativo alla campagna “A volte ritornano” sulla raccolta differenziata.

Per far continuare ai bambini la discussione, era richiesto agli insegnanti di leggere in classe, durante tutto l’anno scolastico, un racconto fantastico ambientato in Toscana, “Lapo e Tosca e l’ambiente ritrovato”, ideato appositamente per l’occasione.

Per monitorare il risultato dell’iniziativa nel tempo, era prevista la compilazione di una scheda, da spedire dopo 4 – 5 mesi ai responsabili del progetto, che riportava le impressioni dei bambini e le conoscenze acquisite.

Il trattamento dei dati ha rivelato il successo generale dell’iniziativa non solo tra i ragazzi ma anche tra gli insegnanti che hanno risposto tutti.

I risultati evidenziano che i bambini di quarta e quinta elementare mostrano maggior interesse ed entusiasmo nel discutere degli argomenti proposti rispetto a quelli di prima e seconda media, che manifestano, invece, un calo di attenzione nelle settimane successive all’incontro e dunque una minore comprensione delle tematiche affrontate.