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IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DELLA GEAL

Nel documento Il Piano Economico-Finanziario della GEAL (pagine 46-66)

Il Programma degli Interventi è il documento che esplicita le criticità relative all’attività aziendale, gli obbiettivi per risolverle e gli interventi da effettuare per raggiungere tali obbiettivi.

Introduzione

Come stabilito dalla determina AEEGSI 2/2016-DSID, proveniente dall’unità organizza- tiva interna all’Autorità ‘Direzione Sistemi Idrici’, il Programma degli Interventi deve essere composto da una relazione riproducente in forma descrittiva la programmazione prevista per il quadriennio 2016-2019 e da un foglio elettronico che raccoglie in maniera puntuale i dati ad essa relativi. La determina si occupa anche di indicare dettagliatamente il contenuto di questi due documenti.

La relazione di accompagnamento al Programma degli Interventi, redatta il 20 giugno 2016 e pubblicata nel sito dell’AIT, parte da una sintesi del quadro normativo regionale, degli obbiettivi generali del territorio e delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e delle infrastrutture di cui esso è dotato.

All’interno di questa sintesi, la relazione della GEAL segnala quali argomenti di inte- resse:

 Il permanere di criticità relative allo stato della rete fognaria, riguardo alla sua necessità di estensione ed adeguamento, e di criticità relative alla qualità del corpo idrico del fiume Serchio, classificato ad un livello qualitativo scarso con l’obbiet- tivo di raggiungere un livello qualitativo buono entro il 2021, in accordo con le richieste della direttiva europea 2000/60/CE in materia di acque;

 Una recente significativa riduzione degli investimenti pianificati dovuta princi- palmente alla mancanza di sostenibilità finanziaria;

 L’obbiettivo di ridurre l’emungimento dai pozzi all’interno del centro urbano. Il territorio lucchese viene descritto come una pianura alluvionale dalla modesta attività agricola e industriale, orientata maggiormente verso il settore terziario.

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Le criticità

Si passa nel paragrafo successivo della relazione all’esposizione nel dettaglio delle criti- cità riscontrate dall’azienda nella gestione del servizio idrico. La determina AEEGSI pre- vede una classificazione delle criticità in otto aree individuate da un codice corrispon- dente a una lettera dell’alfabeto latino, a loro volta suddivise in due livelli di sotto-cate- gorie numericamente indicati. Le criticità non qualificabili all’interno di questi raggrup- pamenti vengono ricondotte a delle sotto-categorie denominate ‘Altre criticità’.

La GEAL individua le proprie criticità come appartenenti alle seguenti aree:  AREA B: Criticità nella distribuzione:

o B1: Inadeguatezza delle condizioni fisiche delle reti e degli impianti:  B1.1: Delle reti di distribuzione;

 B1.2: Delle opere civili degli impianti;

 B1.3: Delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche. o B4: Elevato livello di perdite delle reti e degli impianti:

 B4.1: Lungo le reti di distribuzione.

o B10: Non totale copertura o cattivo funzionamento o vetustà dei misura- tori di utenza:

 B10.2: Cattivo funzionamento o vetustà dei misuratori di utenza. o B11: Altre criticità:

 B11.1: Altre criticità. Sono specificate nella relazione come un’as- senza delle infrastrutture di acquedotto, essendo una parte della po- polazione residente nel Comune di Lucca non allacciata alla rete. Il numero di cittadini non allacciati all’acquedotto è stimato sot- traendo alla popolazione totale del comune la popolazione allac- ciata, calcolata come il prodotto delle utenze servite e il numero di persone medio del nucleo familiare. La percentuale di cittadini re- sidenti non allacciati risulta alla fine dell’anno 2015 pari all’11%.  AREA C: Criticità del servizio di fognatura (reti nere):

o C1: Mancanza parziale o totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui:

 C1.1: (Sotto-categoria unica.) Si stima, con una modalità di calcolo similare alla determinazione relativa all’acquedotto, che la percen- tuale di cittadini residenti non allacciati alla fognatura sia pari al 25%.

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o C2: Inadeguatezza delle condizioni fisiche delle reti e degli impianti:  C2.1: Delle condotte fognarie;

 C2.3: Delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche de- gli impianti;

 C2.8: Elevate infiltrazioni di acque parassite.  AREA D: Criticità degli impianti di depurazione:

o D2: Inadeguatezza degli impianti di depurazione:

 D2.3: Delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche.  AREA M: Criticità generali della gestione:

o M2: Necessità di sviluppo di una pianificazione degli interventi di manu- tenzione e di sostituzione

 M2.1: (Sotto-categoria unica.)

Ad ogni criticità viene assegnato, con adeguata motivazione, un indicatore di perfor- mance per valutare l’operatività delle infrastrutture e i progressi fatti verso la risoluzione della criticità, quindi per ogni indicatore viene determinato il livello attuale e il livello obbiettivo alla fine del quadriennio 2016-2019.

Gli indicatori sono soggetti a un giudizio del loro grado di attendibilità, utilizzando una scala costituita da tre gradi in cui l’etichetta dal valore più basso corrisponde ad una mag- giore qualità del dato:

 Etichetta ‘1’: dato rilevato;

 Etichetta ‘2’: dato parzialmente stimato;  Etichetta ‘3’: dato interamente stimato.

Per molte delle criticità relative alla distribuzione, gli indicatori della GEAL sono princi- palmente volti al mantenimento della qualità infrastrutturale esistente, in quanto il livello di investimenti attualmente sostenibile non è sufficiente a ammodernare ulteriormente la rete idrico-fognaria, gli impianti di depurazione e sviluppare la pianificazione degli inter- venti di manutenzione e sostituzione.

Nonostante ciò sono previsti anche dei miglioramenti. Uno dei principali è l’aumento dell’incidenza della popolazione allacciata alla fognature, come illustrato nella seguente tabella:

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Codice criticità C1.1

Descrizione criticità Mancanza parziale o totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui

Indicatore di performance 𝑃𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑃𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑒

Grado di attendibilità 2

Livello al 31/12/2015 25.4%

Livello obbiettivo al 31/12/19 24.3%

Sempre a causa del limitato ammontare degli investimenti possibile, su questo fronte il miglioramento è previsto solo per poco più di un punto percentuale.

Un altro obbiettivo riguardante l’attività di fognatura è la riduzione delle infiltrazioni di acque parassite, mirando a diminuire la quota di rete coinvolta dal 60% al 57%.

Passando all’attività di distribuzione, è pianificato un lieve miglioramento dell’incidenza della popolazione allacciata all’acquedotto e della modernità dei misuratori all’utenza. Lo studio delle criticità è contestualmente rappresentato in forma tabellare nel foglio elet- tronico che accompagna la relazione.

Per riga sono riportate le diverse criticità. Per colonna sono individuate le informazioni relative a tali criticità, seguendo la seguente impostazione:

 Informazioni relative alla classificazione della specifica criticità:

o Codice della sotto-categoria in base alla determina AEEGSI 2/2016- DSID, al livello di profondità <lettera><numero>.<numero>;

o Sotto-area di appartenenza della criticità, al livello di profondità <let- tera><numero>;

o Sotto-area di appartenenza della criticità in base alla precedente determina AEEGSI 3/2014-DSID;

 Informazioni relative al territorio e alla popolazione interessata dalla specifica cri- ticità:

o Località interessata;

o Popolazione interessata in termini numerici assoluti;

o Indicazione della modalità di determinazione della popolazione interes- sata, con possibilità di scelta fra le etichette ‘rilevata’ e ‘stimata’;

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 Informazioni relative all’indicatore di performance utilizzato: o Denominazione;

o Unità di misura; o Grado di attendibilità;

o Il livello dell’indicatore al 31/12/2015, considerato ai fini dell’analisi il livello attuale;

o Il livello obbiettivo dell’indicatore secondo il Programma degli Interventi del quadriennio 2014-2017 (relativo al primo periodo regolatorio del Me- todo Tariffario Idrico);

Gli interventi

La determina prevede che la relazione passi all’analisi delle opzioni progettuali volte ad individuare gli interventi in grado di risolvere le criticità, per cui deve essere fornita una breve descrizione, le opere connesse e le modalità di realizzazione. La possibilità di non realizzare un intervento e di mantenere invariata la criticità viene denominata l’opzione ‘zero’.

Deve essere data la descrizione dell’approccio metodologico utilizzato per identificare gli interventi più adatti.

Al fine di selezionare l’opzione più efficiente, si determina il grado di riduzione della specifica criticità tramite la quantificazione di un livello obbiettivo del suo indicatore di performance.

Se le opzioni progettuali non prevedono soluzioni relative a tutte le criticità individuate, bisognerà motivarne l’omissione ed esplicitare i criteri che hanno portato a ritenere altri interventi prioritari.

Nel foglio elettronico che accompagna la relazione, gli interventi sono esposti in forma tabellare.

Per riga sono riportati i diversi interventi. Per colonna sono individuate le informazioni relative a tali interventi, seguendo la seguente impostazione:

 Ripetizione dei codici di sotto-categoria e sotto-area relativi alla classificazione della specifica criticità a cui è riferito l’intervento;

 Informazioni generali relative allo specifico intervento:

o ID Intervento, un codice identificativo a numerazione progressiva; o Titolo;

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o Costo complessivo dell’intervento;

o Popolazione interessata dall’intervento in termini numerici assoluti, con indicazione di se il dato sia stato rilevato o stimato;

o Livello obbiettivo raggiungibile mediante l’intervento.

 Informazioni tecniche relative alle opzioni progettuali di uno specifico intervento: o Titolo;

o Costo previsto;

o Popolazione interessata; o Livello obbiettivo;

Un’istruttoria dell’AIT prescrive alla GEAL di compilare il foglio elettronico senza com- pletare le informazioni relative alle varie opzioni progettuali, informando che l’AIT stessa avrebbe curato una relazione sull’argomento, sottolineando che tali valutazioni erano già state effettuate in fase di approvazione della procedura VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sul Piano d’Ambito Toscano.

Questa procedura è definita nel Manuale per la Valutazione Ambientale dei Piani di Svi- luppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell'Unione Europea come “Il pro-

cesso sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni pro- poste – politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi – ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine eco- nomico e sociale”.

La relazione della GEAL sul Programma degli Interventi, nel paragrafo relativo all’analisi delle opzioni progettuali e alla selezione delle alternative, rimanda infatti alla nota inte- grativa della relazione redatta dall’AIT, in cui viene ricordato che l’AIT ha approvato l’uso della procedura VAS per l’analisi delle opzioni progettuali su tutto il territorio to- scano.

Il cronoprogramma

Gli interventi che hanno superato l’operazione di selezione sono riportati nel cronopro- gramma relativo al quadriennio 2016-2019, collocato nel foglio elettronico del Pro- gramma degli Interventi e commentato nella relazione del programma.

È possibile che a questo stadio gli interventi vengano suddivisi in sotto-interventi, nel caso in cui essi siano ripartiti fra più anni. In questo caso viene loro associato un secondo numero progressivo seguendo lo schema <ID intervento>.<ID sottointervento>.

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Se un intervento è relativo a più di una criticità, il costo complessivo viene ripartito fra esse quando possibile, altrimenti viene attribuito alla criticità più rilevante o alla sotto- area all’interno di cui le criticità in questione sono collocate.

Il costo complessivo riportato e il livello obbiettivo devono essere relativi esclusivamente alle attività che fanno parte del Servizio Idrico Integrato, escludendo le altre attività idri- che e le attività non idriche.

Anche il cronoprogramma è una tabella che riporta per riga i diversi interventi e per co- lonna le informazioni ad essi relative, ma in un’ottica di dettagliata programmazione tem- porale. Le colonne si sviluppano attraverso la seguente impostazione:

 Ripetizione dei codici di sotto-categoria e sotto-area relativi alla classificazione della specifica criticità a cui è riferito l’intervento;

 Ripetizione delle informazioni generali relative allo specifico intervento;  Ripetizione delle caratteristiche demografiche dello specifico intervento;

 Indicazione dello stato dell’iter autorizzativo, segnalando se il progetto risulta per- fezionato al 31/12/2015, se sia ancora in fase di valutazione o se la condizione non sia applicabile;

 Indicazione dello stadio di esecuzione dell’intervento. Le etichette fra cui si ri- chiede di identificare lo stato di progresso sono ‘scheda progetto’, ‘studio di fat- tibilità’, ‘progetto preliminare’, ‘progetto definitivo’, ‘progetto esecutivo’, ‘lavori aggiudicati’, ‘lavori in corso’;

 Entrata in esercizio prevista;

 Valori obbiettivo dell’indicatore di performance:

o Relativi agli anni 2016 e 2017, come determinati per il primo periodo re- golatorio del Metodo Tariffario Idrico, in vigore nel quadriennio 2014- 2017;

o Relativi agli anni dal 2016 al 2019, come determinati per il secondo pe- riodo regolatorio del Metodo Tariffario Idrico, in vigore nel quadriennio 2016-2019;

o Facoltativamente, è possibile individuare valori obbiettivo per il periodo successivo al quadriennio regolato (2019-2025).

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Valori obbiettivo

PdI 2014-2017 PdI 2014-2017 Post 2019

2016 2017 2016 2017 2018 2019 2025

 Investimento effettivamente realizzato negli anni 2014 e 2015; Investimento realizzato 2014 2015 Finanziamento da tariffa Finanziamento da pubblico Finanziamento da tariffa Finanziamento da pubblico

 Investimento pianificato per gli anni 2016 e 2017, come determinato per il primo periodo regolatorio del Metodo Tariffario Idrico;

Investimento pianificato PdI 2014-2017

2016 2017 Finanziamento da tariffa Finanziamento da pubblico Finanziamento da tariffa Finanziamento da pubblico

 Investimento pianificato per tutti gli anni nel quadriennio 2016-2019, come deter- minato per il secondo periodo regolatorio del Metodo Tariffario Idrico, con af- fiancata una colonna dedicata al totale degli investimenti del quadriennio;

Investimento pianificato PdI 2016-2019

2016 2017 2018 2019 TOTALE 2016-2019 Fin. da tar. Fin. da pub. Fin. da tar. Fin. da pub. Fin. da tar. Fin. da pub. Fin. da tar. Fin. da pub. Fin. da tar. Fin. da pub.

Nelle colonne riportanti gli importi investiti in ciascun anno viene data separata indica- zione degli investimenti realizzati o da realizzare con il gettito tariffario e gli investimenti realizzati o da realizzare tramite contributi pubblici;

Nel cronoprogramma della GEAL sono stati individuati 20 interventi. Effettuando delle semplificazioni, alcuni interventi sono stati raggruppati per criticità.

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Figura 5.1 – Programma degli Interventi pianificati nel 2016 per il quadriennio 2016-2019

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Figura 5.2 – Programma degli interventi pianificati nel 2016 per il quadriennio 2016-2019 relativi all’area Acquedotto: Distribuzione e all’area Gestionale

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Figura 5.3 – Programma degli interventi pianificati nel 2016 per il quadriennio 2016-2019 relativi all’area Fognatura e all’area Depurazione

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Nella figura 5.1 è illustrata una rielaborazione semplificata della parte del cronopro- gramma relativa all’investimento pianificato durante il secondo periodo regolatorio del Metodo Tariffario Idrico per il quadriennio 2016-2019.

Con un’ulteriore rielaborazione è possibile ripartire gli investimenti in base alle varie aree di criticità verso cui vengono indirizzati i potenziamenti, come illustrato nelle figure 5.2 e 5.3 e analizzare la loro distribuzione.

Nella relazione sul Programma degli Interventi viene riportata la composizione degli in- vestimenti lordi in forma matriciale, incrociando le aree di criticità per gli anni del qua- driennio: 2016 2017 2018 2019 Totale % Acquedotto: Distribuzione € 1.398.000 € 1.950.000 € 1.410.000 € 1.760.000 € 6.518.000 21% Fognatura € 5.168.298 € 5.700.000 € 6.000.000 € 1.500.000 € 18.368.298 59% Depurazione € 1.039.752 € 2.075.000 € 500.000 € 1.000.000 € 4.614.752 15% Gestionale € 631.350 € 350.000 € 350.000 € 350.000 € 1.681.350 5% Totale € 8.237.400 € 10.075.000 € 8.260.000 € 4.610.000 € 31.182.400 100%

La maggior parte degli investimenti, pari al 59% del totale, sono indirizzati all’attività di fognatura. Segue l’attività di distribuzione con il 21%, l’attività di depurazione con il 15% e infine l’attività gestionale con il 5%.

Figura 5.4 – La composizione degli investimenti lordi per il quadriennio 2016-2019 secondo il Programma degli Interventi del 2016

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Partendo dalla rielaborazione degli investimenti delle figure 5.2 e 5.3 è possibile ottenere tale distribuzione anche per gli investimenti al netto dei contributi pubblici:

2016 2017 2018 2019 Totale % Acquedotto: Distribuzione € 1.181.500 € 1.750.000 € 1.210.000 € 1.560.000 € 5.701.500 25% Fognatura € 2.757.519 € 3.342.000 € 3.650.000 € 950.000 € 10.699.519 48% Depurazione € 1.039.752 € 1.875.000 € 500.000 € 1.000.000 € 4.414.752 20% Gestionale € 631.350 € 350.000 € 350.000 € 350.000 € 1.681.350 7% Totale € 5.610.121 € 7.317.000 € 5.710.000 € 3.860.000 € 22.497.121 100%

E per i contributi pubblici ottenuti:

2016 2017 2018 2019 Totale % Acquedotto: Distribuzione € 216.500 € 200.000 € 200.000 € 200.000 € 816.500 10% Fognatura € 2.410.779 € 2.358.000 € 2.350.000 € 550.000 € 7.668.779 88% Depurazione € - € 200.000 € - € - € 200.000 2% Gestionale € - € - € - € - € - 0% Totale € 2.627.279 € 2.758.000 € 2.550.000 € 750.000 € 8.685.279 100%

Anche i contributi sono principalmente indirizzati alla copertura degli interventi relativi all’attività di fornitura, con l’88% del totale. Segue l’attività di distribuzione con il 10% dei contributi e l’attività di depurazione con il 2%.

Si evidenzia come i contributi pubblici non siano ripartiti in maniera proporzionale ri- spetto agli investimenti effettuati per ogni area, ma vengano concentrati nell’attività di fognatura in una percentuale maggiore rispetto alla percentuale degli investimenti dell’area, l’88% contro il 59%, in ragione dell’importanza sociale di effettuare in tempi relativamente brevi i relativi interventi e di come questa viene espressa con l’elargizione di contributi. Contributi 2016-2019 % Contr. Investimenti 2016-2019 % Invest. 𝑪𝒐𝒏𝒕𝒓𝒊𝒃𝒖𝒕𝒊 𝑰𝒏𝒗𝒆𝒔𝒕𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 Acquedotto: Distribuzione € 816.500 10% € 6.518.000 21% 13% Fognatura € 7.668.779 88% € 18.368.298 59% 42% Depurazione € 200.000 2% € 4.614.752 15% 4% Gestionale € - 0% € 1.681.350 5% 0% Totale € 8.685.279 100% € 31.182.400 100% 28%

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Conseguentemente il rapporto fra contributi e investimenti relativo all’attività di fogna- tura, pari al 42%, è decisamente alto rispetto al rapporto fra contributi e investimenti re- lativo a tutte le altre aree.

Nella figura 5.5 viene riportata la distribuzione nel tempo degli importi investiti, effet- tuando una distinzione per area di criticità e una distinzione relativa alla provenienza dei finanziamenti.

Figura 5.5 – La distribuzione nel tempo e per area degli investimenti per il quadriennio 2016-2019 secondo il Programma degli Interventi 2016

Fonte: rielaborazione personale di dati aziendali.

Gli scostamenti

L’ultima parte della relazione del Programma degli Interventi è dedicata all’analisi degli scostamenti rispetto a quanto era stato previsto dal piano.

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I dati a consuntivo del 2014 e del 2015 vengono comparati con la programmazione degli stessi anni del Programma degli Interventi del quadriennio 2014-2017 per il primo pe- riodo regolatorio del Metodo Tariffario Idrico. Gli aspetti che vengono comparati sono l’effettivo realizzo degli interventi e l’effettiva risoluzione delle criticità. La relazione al riguardo evidenzia una traslazione temporale di circa otto mesi di alcuni investimenti, principalmente per l’attività di fognatura e una sostanziale sottostima delle previsioni per le manutenzioni straordinarie.

I dati della programmazione del 2016 e del 2017 del quadriennio 2016-2019 per il se- condo periodo regolatorio vengono comparati con la programmazione del quadriennio 2014-2017 per il primo periodo regolatorio. Gli aspetti che vengono comparati sono la variazione della popolazione interessata, la variazione degli indicatori di performance, la variazione dei valori obbiettivo e la variazione degli interventi previsti. La relazione evi- denzia la temporanea sospensione di parte dei progetti relativi alla rete fognaria, dovuta alla riduzione degli investimenti possibili.

La provenienza dei contributi

I contributi per finanziare gli investimenti provengono dai seguenti provvedimenti (non necessariamente confinati al quadriennio 2016-2019):

 L’accordo di programma Cartari stipulato il 28/01/2006, promosso a livello mini- steriale, il quale prevedeva uno stanziamento totale pari a € 25.000.000 da dedi- care alle infrastrutture relative alla rete fognaria del Comune di Lucca. L’importo è stato ripartito riservando € 10.000.000 per la GEAL, € 5.000.000 per il Comune di Lucca e € 10.000.000 per il Ministero dell’Ambiente.

Questo contributo è fondamentale per la risoluzione delle criticità relative all’area Fognatura, che altrimenti non avrebbero possibilità di essere indirizzate.

 L’accordo di programma Oltreserchio del 23/04/2012, promosso a livello mini- steriale, il quale prevede uno stanziamento pari a € 800.000 assegnato tramite il Decreto Dirigenziale Regione Toscana 6264/2004.

Questo è assegnato all’intervento ID13, riguardante il residuo degli interventi di fognatura degli anni precedenti, i quali sono quasi conclusi.

 Un contributo di € 16.500, promosso a livello regionale, assegnato tramite la De- libera Giunta Regionale Toscana 63/2008 e assegnato all’investimento ‘Casa dell’Acqua’, riportato nel cronoprogramma all’intervento ID3.

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La distribuzione per cespiti

Ai fini del calcolo delle variabili necessarie alla redazione del Piano Economico-Finan- ziario del 2017, il Programma degli Interventi è rielaborato in forma tabellare nei dati di input elaborati per la formazione del primo documento.

La tabella distingue i valori per colonna in base all’anno in cui l’intervento viene effet- tuato e per riga in base dal tipo di cespite su cui l’intervento viene effettuato, all’interno delle seguenti categorie:

1) Terreni

2) Fabbricati non industriali 3) Fabbricati industriali 4) Costruzioni leggere

5) Condutture e opere idrauliche fisse 6) Serbatoi

7) Impianti di trattamento

8) Impianti di sollevamento e pompaggio 9) Gruppi di misura meccanici

10) Gruppi di misura elettronici 11) Altri impianti

12) Laboratori 13) Telecontrollo 14) Autoveicoli

15) Studi, ricerche, brevetti, diritti di utilizzazione 16) Altre immobilizzazioni materiali e immateriali

17) Immobilizzazioni immateriali: avviamenti, capitalizzazione concessione, etc. I dati contenuti in questo documento sono più recenti rispetto a quelli contenuti nel cro- noprogramma predisposto nel 2016 e, poiché sono parzialmente elaborati a consuntivo, presentano investimenti aggiuntivi per gli anni 2016 e 2017 per alcune centinaia di euro. La ripartizione percentuale degli interventi e dei contributi nei vari cespiti è rappresentata nelle tabelle delle figure 6.6 e 6.7.

Il 69,95% degli investimenti sono concentrati nel cespite 5 ‘Condutture e opere idrauliche fisse’, quindi volti allo sviluppo della rete idrico-fognaria, in accordo con le criticità in- dividuate per la fognatura in primo luogo e la distribuzione in secondo luogo nel Pro- gramma degli Interventi. I contributi pubblici sono invece quasi esclusivamente dedicati

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a tale cespite con il 97,51% del totale dei contributi, sottolineando l’importanza degli interventi dal punto di vista sociale.

Figura 5.6 – Percentuale degli investimenti al lordo dei contributi rispetto agli anni del quadriennio 2016- 2019 e ai cespiti delle immobilizzazioni

Fonte: rielaborazione personale di dati aziendali.

Figura 5.7 – Percentuale dei contributi rispetto agli anni del quadriennio 2016-2019 e ai cespiti delle im- mobilizzazioni

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La distribuzione nel tempo

Nelle figure 5.8 e 5.9 viene riportata, rispettivamente in forma tabellare e grafica, la sin- tesi della distribuzione nel tempo degli importi investiti del quadriennio 2016-2019 se- condo il Programma degli Interventi redatto nel 2016.

Figura 5.8 – Tabella della distribuzione nel tempo degli investimenti per il quadriennio 2016-2019 secondo

Nel documento Il Piano Economico-Finanziario della GEAL (pagine 46-66)

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