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Cultura di Pace e intercultura

4.1 I saperi delle donne della Comunità Sutiava di León, Nicaragua: nuove coordinate teoriche e proposte

4.1.5 Proposte operative per lo sviluppo turistico della comunità sutiava

Le proposte operative che avanzerò in questa sede nascono dalle istanze e dall’invito a definire strategie operative per la promozione turistica dell’area e per lo sviluppo umano locale, in quanto per la Comunità Sutiava di León il turismo può essere un efficace strumento per: favorire l’empowerment femminile, cioè il ruolo attivo delle donne nello sviluppo; favorire il main-

streaming di comunità, cioè la valorizzazione delle differenze di

genere; promuovere lo sviluppo umano locale; ridurre la pover- tà; garantire la salvaguardia e la valorizzazione delle sue risorse culturali, storiche e naturali.

Durante la ricerca sono stati quindi focalizzati i seguenti temi:  Confronto con gli stakeholder e le organizzazioni locali,

sui temi della gestione del flusso turistico e della promo- zione turistica.

 Analisi del profilo dei visitatori e loro flussi, delle organiz- zazioni turistiche coinvolte ed analisi delle tipologie di at- tività svolte (trekking, scalate, visite culturali ecc).

 Analisi dell’accessibilità e “visibilità” del Giardino Botani- co.

 Analisi preliminare dei prodotti di marketing e di promo- zione del settore turistico da sviluppare coerentemente con la strategia adottata.

 Definizione di una strategia di promozione turistica e con- divisione con le organizzazioni locali.

 Identificazione di prodotti turistici che possano essere con- gruenti con uno sviluppo sostenibile della popolazione.  Verifica delle esperienze turistiche analoghe presenti in

Nicaragua.

Le proposte operative che ne sono seguite sono le seguenti:  Creazione di un’agenzia stampa, in grado di raccogliere le

offerte delle agenzie turistiche spagnole, americane, ecc. riguardanti León.

 Controllo dell’immagine di León, attraverso siti internet, guide turistiche (come l’australiana Lonely Planet), riviste, ecc.

Creazione di un sito internet turistico di León e del Giardi- no Botanico

Creazione di un Museo (es. Museo Nacional Dioclesiano Chávez’).

 Valorizzazione delle dichiarazioni dell’UNESCO (es. Vec- chia León e il Gueguense).

 Creazione di un Master in Desarrollo turistico.  Formazione di guide turistiche.

 Partecipazione a Fiere del Turismo e allestimento di uno stand per il Giardino botanico e León.

 Censimento ed ampliamento possibilità di pernottamento16.

 Creazione di percorsi tematici che riguardino:

o Ecoturismo (il Giardino botanico, i Vulcani, la Riser- va naturale dell’ Isla Juan Venado, ecc.).

o Architettura (la Cattedrale, casa Debayle, patio indi- geno, ranchos, ecc.)

o Gastronomia e Jugoterapia sutiava17 (es. las fritangas e la cucina naturale a base di frutta e verdura).

o Artigianato sutiava (Ceramica nigra e Ceramica lu-

na; artesania in marmolina e madera de balsa, meca- te, barro; amache e cappelli di pita).

Nelle proposte avanzate in sede di stage, le priorità operative riguardavano principalmente il Giardino Botanico e la realizza- zione di un Laboratorio dei Saperi locali, che la UNAN-León ha deciso di collocare all’interno del Centro di Investigazione dell’Università. In seguito il lavoro sul campo e le istanze della stessa comunità, mi hanno portata a considerare come priorita- rio il problema della promozione turistica della comunità sutia-

va e la valorizzazione del papel de la majera indigena, anche in

chiave turistica.

In questa direzione, quindi, è importante trovare subito le coordinate teoriche per definire quale turismo e quale turista possono promuovere lo sviluppo endogeno della comunità su-

16 Nel Paese le camere d’albergo sono circa 3500. I dati che riguardano León non sono noti.

17 Per Jugoterapia si intende letteralmente “una terapia con succo di frutta e verdu- ra”, alimenti che abitualmente non rientrano nelle abitudini alimentari dei Nicaraguesi.

tiava e quale ruolo può occupare la donna indigena, all’interno

di questo sviluppo.

Per settore turistico si intende normalmente quella attività multisettoriale che richiede la compresenza di diverse aree pro- duttive (agricoltura, edilizia, industria, etc., e dei settori pubblici e privati) per soddisfare i beni e i servizi utilizzati dai turisti. Lo sviluppo turistico è sostenibile «se è capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro»18. Ma la sostenibilità

di un’attività turistica in una località non dipende solo esclusi- vamente dal risultato economico prodotto dal settore turistico, bensì dallo sforzo tendente a costruire delle alleanze che facili- tino l’elaborazione di un’agenda di sviluppo delle territorialità, che permetta di pianificare e prevedere i diversi scenari che potrebbero minacciare o favorire i membri della comunità stes- sa. Quando ci riferiamo al settore turistico quale motore di svi- luppo locale, non lo possiamo generalizzare a tutti i contesti e gli scenari di una nazione. Bisogna invece focalizzare l' analisi sulle località che presentano le condizioni e le potenzialità ade- guate a una sua radicazione, prendendo in considerazione i dif- ferenti elementi delle località che possono riconvertire l’ambiente, il capitale sociale, le tradizioni culturali autoctone, ecc. in strategie chiave in grado di inserire la località leonesse e

sutiava nel circuito turistico nazionale ed internazionale.

Il flusso del settore turistico attrae clienti di diverse naziona- lità e con altre percezioni culturali. Il turista viaggia volonta- riamente e per un tempo limitato19, in base ad aspettative di

piacere derivanti dalla novità e dal cambiamento e seguendo un percorso circolare (di andata e di ritorno), relativamente lungo e non ricorrente20. Per cui si definisce turista chi trascorre un pe-

18 World Tourism Organization, http://www2.unwto.org/ 1995.

19 L’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) individua come turista interna- zionale un visitatore temporaneo che soggiorna almeno 24 ore nel luogo che visita, a prescindere dal motivo principale che lo muove.

20 M.C. MARTINENGO, L. SAVOJA , Il turismo dell’ambiente, Edizioni Angelo Gue- rini e Associati Spa, Milano, 1999.

riodo relativamente breve lontano da casa, spendendo durante le vacanze, denaro acquisito in precedenza.

Il turista, infatti, viaggia per piacere e, dal punto di vista e- conomico, è un consumatore e non un produttore. In questa definizione le motivazioni del turista diventano il suo tratto caratterizzante. La sua motivazione di fondo è data dall’esigenza di rifuggire temporaneamente la routine quotidia- na e il proprio ambiente, per rilocalizzarsi in un altro luogo.

In questo contesto che cosa può offrire León e la comunità

sutiava per creare e attrarre nicchie di mercato, prendendo come

riferimento le diverse tipologie di turismo che si presentano nell’attualità? Le caratteristiche territoriali di León possono sviluppare perfettamente le varie tipologie turistiche (alcune delle quali riguardano i percorsi tematici già proposti innanzi): il turismo ecologico e naturalistico; il turismo archeologico, architettonico; il turismo culturale ed artistico; il turismo ga- stronomico; il turismo d’avventura, da spiaggia, ecc. Deve an- che essere considerato che comunque non basta contare unica- mente sulle risorse naturali adatte all’attività turistica, perché è necessario creare vantaggi competitivi, basati sul capitale uma- no e sociale che si può sviluppare nelle località, generando un processo sinergico tra attori locali ed attori esterni. In questo senso la sfida principale risiede nel dar vita ad un modello di sviluppo integrato in grado di mettere in moto lo sviluppo loca- le e nell’evitare il turismo da “pacchetto” che esporta i proventi del turismo locale fuori dalla località stessa.

La proposta dei modelli turistici che si possono sviluppare sul territorio nicaraguense, comprende:

Modelo segregado (o turismo ingannevole): è quello gesti-

to dalle multinazionali turistiche: pertanto le comunità lo- cali non vengono considerate.

Modelo de integración relativa: si ha quando il turismo di

inganno avanza fino a una relativa integrazione con l’economia nazionale e locale, per l’evoluzione delle ten- denze nei gusti turistici o per l’influenza di una determina- ta azione statale.

Modelo de turismo integrado ( o sociale): in questo model-

lo predominano le piccole attività famigliari e comunali, che generano sviluppo all’interno delle località; inoltre si ha una scarsa influenza delle grandi imprese turistiche e statali.

Il turismo nicaraguese sottende sia al modelo segregado del- le multinazionali del turismo che come sappiamo ha una ricadu- ta bassissima sullo sviluppo locale, che a quello sociale delle piccole attività famigliari e comunali, che ha la potenzialità di generare lo sviluppo endogeno della località e il mainstreaming di comunità, attraverso l’empowerment femminile, la valorizza- zione dei saperi delle donne indigene e dell’identità culturale autoctona (tradizioni, usi, costumi, leggende, gastronomia, arti- gianato, saperi legati alle piante, ecc.).

Il modello di turismo che abbiamo definito “integrato” o so- ciale, pur non richiedendo grandi investimenti in infrastrutture di ricezione, richiede piani di sviluppo strategici a livello degli attori locali; alleanze strategiche nell’ambito degli attori locali ed esterni; l’individuazione delle nicchie di mercato reali e po- tenziali; ecc. Ma soprattutto è prioritaria la valorizzazione del capitale sociale e umano, la tutela e la valorizzazione della ric- chezza ambientale e culturale della località.

Il turismo culturale costituisce forse la nicchia più promet- tente del mercato turistico di León. Ogni anno infatti migliaia di visitatori giungono nella città per visitare la Cattedrale più grande dell’America Centrale, la casa del poeta Ruben Dario, la Pinacoteca Ortiz Gurdian, le rovine della Vecchia León, che l’UNESCO ha inserito nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, ecc. ma la comunità sutiava è praticamente esclusa da questo flusso turistico, rimanendo sempre marginale (anche sul piano politico, geografico, ecc.) rispetto al resto della città.

Tuttavia il turista spesso è mosso dall’approfondimento della cultura del territorio visitato, tramite la conoscenza delle sue manifestazioni artistiche, folkloristiche e religiose. La comunità

sutiava quindi, che da questo punto di vista rappresenta un vero

no e turistico della città, anche attraverso la creazione di un “Laboratorio dei saperi delle donne” e la valorizzazione del suo patrimonio culturale, che come abbiamo visto è ricco di leggen- de, tradizioni, costumi, manufatti artistici, religiosità ecc.

Il turismo culturale è strettamente collegato al concetto di patrimonio culturale, che è dato dall’insieme degli elementi materiali e immateriali dell’ambiente locale. Esso è espressione della stratificazione storica dei rapporti società-natura che vede nel paesaggio una delle sue componenti principali. Lo sviluppo di attività di valorizzazione del patrimonio culturale favorisce la nascita di forme di collaborazione diretta e socializzazione tra gli attori locali, crea e rafforza l’ identità territoriale e l’identi- ficazione con i problemi della regione.

Nelle regioni dove il patrimonio e la vita culturale sono di qualità, i prodotti delle imprese locali godono di una immagine positiva e quindi di una migliore penetrazione nel mercato21.

L’interesse alla conoscenza di una diversa cultura, da parte del turista, porta al rispetto della stessa e da questo alla volontà di concorrere al suo mantenimento. A tal proposito è necessario che siano creati degli spazi di interazione tra i turisti e le comu- nità locali per un dialogo sulla conoscenza e la mutua differen- za. Tale forma di turismo può essere un fattore di crescita che garantisce il diritto della comunità locale a utilizzare la propria cultura.

Oggi si parla sempre di più di turismo etnologico: turismo con obiettivi culturali rivolto alla conoscenza dei paesaggi e dei generi di vita delle regioni visitate. Esso rappresenta un’alternativa ai resorts e villaggi turistici più consolidati dove i turisti vivono quasi “segregati” all’interno di strutture recintate avendo solo contatti occasionali con la popolazione locale e ricreando un modello di pensiero e comportamento di tipo neo- coloniale.

21 F. ADAMO, “Patrimonio culturale e sviluppo economico locale”, in Bollettino del- la Società Geografica Italiana, 1999, n. 4.

La ricerca etnologica, invece, è volta alla conoscenza dei co- stumi, delle tradizioni, della cultura materiale e delle forme di organizzazione sociale dei diversi gruppi umani. Tale esperien- za turistica, già condizionata dal principio secondo il quale l’osservatore incide sull’osservato, spesso si traduce in un’esperienza fittizia ed artefatta dove i nativi interpretano una primitività non più esistente e contagiata dalla stessa interazione con i turisti al fine di non deludere le loro aspettative. In tale contesto la sostenibilità va intesa come “sostenibilità culturale”, ossia come la capacità da parte dei locali di affrontare la pres- sione esercitata dai turisti riuscendo a non perdere la propria autenticità. In un’ottica diversa si potrebbe prescindere dalla visione della cultura come una cosa immobile ma tener conto delle costruzione, ricostruzione e modifica continua della cultu- ra, dove il turismo può far parte dei processi che contribuiscono a tali cambiamenti.

Nell’era globale la protezione, conservazione, interpretazio- ne e presentazione della diversità culturale è una sfida molto importante. Il turismo etnologico può contribuire al manteni- mento della diversità culturale evitando che si generi accultura- zione e standardizzazione dei comportamenti, rivalorizzando tradizioni e riti. Lo sviluppo di questo tipo di turismo in una regione può riattivarne l’economia tramite lo sviluppo dell’artigianato locale, il sorgere di ristoranti che offrono la

comida locale, accomodamenti in stile e l’organizzazione di

eventi e manifestazioni culturali. Altra variante del turismo culturale è il turismo ecologico, che può contribuire alla conser- vazione dell’ambiente naturale tramite la costituzione di parchi e riserve naturali, come il Giardino botanico.

Quindi il turismo culturale può diventare una grande risorsa per la comunità sutiava e allo stesso tempo la comunità sutiava, come serbatoio etno-culturale, può contribuire all’ampliamento dell’offerta turistica e culturale di León, attraverso la valorizza- zione dei propri saperi autoctoni e soprattutto dei propri saperi femminili, che come abbiamo visto sono l’espressione della stessa società “matrifocale” indigena. In questa prospettiva al Laboratorio dei saperi locali già in fase di realizzazione dalla

UNAN-León, deve essere affiancato il Laboratorio dei saperi femminili e della donna sutiava da collocarsi fisicamente al centro della comunità indigena, con la finalità di: individuare, valorizzare e diffondere i saperi locali femminili (ad es. attra- verso la creazione d una banca dati permanente, di una casa editrice femminile, di un museo dei saperi femminili e di espor- tazione dei manufatti femminili); favorire l’empowerment fem- minile, cioè il ruolo attivo delle donne nello sviluppo turistico- culturale della comunità sutiava leonesse; favorire il mainstre-

aming di comunità, cioè la valorizzazione delle differenze di

genere; favorire la micro-impresa femminile in campo turistico; favorire il turismo integrato o sociale e sviluppare il capitale sociale e umano locale.

In questo senso il Laboratorio si configurerà non più solo come una “banca dati permanente dei saperi locali femminili” (in grado di capitalizzare ed enfatizzare il potenziale di cono- scenze espresse dai saperi collettivi e dal patrimonio culturale territoriale), ma come un vero e proprio “laboratorio di idee”, pratiche ed azioni per l’empowerment femminile, attraverso la formula del turismo sociale e del micro-turismo, cioè della micro-impresa femminile in campo turistico.

179 4.2 La interculturalidad, el género, la pobreza y la

equidad desde la perspectiva de la mujer ecuatoriana

Maria Rosa Chalà Alencastro

4.2.1 Interculturalidad

Desde la ética y los valores sociales, la identidad e intecultu- ralidad se las promueve como el reconocimiento y respeto de la diversidad social, con acciones sobre la dignidad y derechos de las personas sobre todo los colectivos sociales, para que éstos se instituyan en factores sustanciales de sociedades integradas, democráticas y estables.

Desde la práctica, la interacción cotidiana, la identidad e interculturalidad, posibilitan actitudes para el entendimiento y relaciones entre “los diferentes” individuos para beneficio mutuo y colectivo.

Como una perspectiva de vida, la interculturalidad repre- senta la apertura a nuevos escenarios, conocimientos y prácticas sin contradecir la estima, identidad y capacidades propias de las personas y colectividades.

El reconocimiento de la identidad y la interculturalidad re- quiere de un coloquio con buena intención, hay que impulsarlo con las mejores intenciones que tienen las comunidades e indi- viduos, con los aspectos más atractivos de sus culturas, favo- reciendo la eliminación progresiva de prejuicios y resistencia mutuos.