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Prospettive Future

EFFETTI DELLO SVILUPPO DI CINA E INDIA SULL’ECONOMIA MONDIALE

3. Prospettive Future

L’economia cinese dovrebbe crescere ancora nel 2007 e vedere un incremento degli investimenti in immobilizzazioni pari al 20%. Resta il fatto che i tre motori più importanti della crescita economica del Paese (esportazioni, consumi ed investimenti) registreranno comunque un rallentamento rispetto alle prestazioni del 2006.

Gli investimenti in immobilizzazioni dovrebbero toccare 1,68 trilioni di dollari americani, con un aumento annuale del 20%, ma inferiore di 6 punti percentuali rispetto a quanto era stato previsto per il 2006.

Inoltre, il volume delle vendite al dettaglio nel 2007 raggiungerà 1,07 trilioni di dollari, con una crescita nominale del 12,5%, inferiore di 1,1 punti percentuale rispetto a quanto era stato previsto per l’intero 2006.

Le esportazioni, infine, aumenteranno del 15% con un rallentamento di 9,5 punti percentuali rispetto alle prestazioni ottenute nell’anno in corso.

Gli oltre 20 anni di galoppante crescita economica (con un tasso medio annuo di crescita del PIL del 9 %)27 hanno reso la Cina un colosso dell’economia mondiale, che però paga un altissimo prezzo sul fronte dell’ecologia e degli squilibri sociali.

Secondo dati della Banca Mondiale28 l’economia incurante dell’ambiente ha prodotto danni profondi che possono costare al Paese l’8-10% del PIL annuale in spese mediche per curare i malati e in danni all’agricoltura e alla fauna marina.

Più del 60% delle acque della Cina sono ormai inquinate da liquidi tossici, scarichi industriali, sostanze chimiche. La mancanza di acqua e i cambiamenti climatici sono divenuti fatali per l’agricoltura di molte zone del Paese, distrutte dalle alluvioni o dalla siccità. Lo Stato ha varato leggi anti-inquinamento, ma la spinta alla crescita economica, l’uso di carbone per il fabbisogno energetico e l’incuria (o la connivenza) dei governi locali hanno reso il problema

27 Si veda Confortin (2007).

28 I dati citati sono forniti dalla Banca Mondiale, rapporto sull’ambiente della Cina, http://www.worldbank.org/

dell’inquinamento un problema nazionale e internazionale: Corea, Giappone, Stati Uniti si lamentano che le nubi tossiche prodotte in Cina giungono a inquinare anche i loro cieli.

Il modello di sviluppo cinese si è dimostrato inefficiente29, avendo bisogno di enormi quantità di materie prime e di enormi masse di forza lavoro per sussistere. A fronte di un tasso di crescita del PIL intorno al 10%, il consumo di energia negli ultimi 2 anni (2005 e 2006) è aumentato di circa il 16%. Le importazioni cinesi di petrolio sono costantemente cresciute negli ultimi anni con valori attorno al 30% ed il raffronto con il tasso di crescita economica lascia senza parole: nel 2004 l’incremento delle importazioni petrolifere è stato il 368%

dell’incremento del PIL. Gli esperti stimano che la Cina spenda per ogni punto di PIL una quantità di energia che è 3 volte quella degli Stati Uniti e 9 volte quella del Giappone.

Gli esperti cinesi sono preoccupati delle prospettive nell’uso di risorse, in quanto, se la Cina continuasse con il modello attuale di sviluppo, in poco tempo rischierebbe di esaurire o monopolizzare le riserve mondiali di petrolio e minerali.

Per quel che riguarda l’India la coalizione guidata dall’Indian Naitonal Congress è in carica dal 2006. La maggioranza di governo continuerà ad aver bisogno del supporto dei partiti regionali cosi come del principale partito di sinistra. Le pressioni attuate dalle coalizioni dei partiti politici faranno in modo che l’economia del Paese cresca sempre più lentamente.

La crescita del PIL passerà dal 7,6% dell’anno fiscale 2005-06 (Aprile-Marzo) al 7% nell’anno fiscale e al previsto 6,5% nel 2007-08, guidato soprattutto dalla forte domanda interna.

Gli alti prezzi internazionali del petrolio porteranno ad un ampio aumento del deficit del commercio di beni e servizi, che dai 50,2 miliardi del 2005 passerà probabilmente a 90 miliardi di dollari a fine anno. Si avrà inoltre, un incremento delle esportazioni di merci, mentre la domanda di consumo elastica alimenterà la crescita della loro importazione; aumenteranno anche le esportazioni di servizi,

29 Si veda Cervellera (2006).

come l’Information Technology, ed il trasferimento dei processi di business attirerà le imprese occidentali in India. I trasferimenti correnti saranno positivi, guidati dalla crescita dell’occupazione dei lavoratori indiani all’estero.

Le principali fonti di crescita saranno sempre concentrate nel settore dei servizi, laddove il principale motore della crescita sarà in particolare il comparto dell’Information Technology e dei servizi a supporto della tecnologia informatica, alimentati dall’aumento della richiesta all’India di funzioni di back-office da parte delle Nazioni occidentali. Uno dei fattori che potrà incentivare il consumo interno del Paese è il rendimento del settore agricolo, grazie anche ai possibili monsoni favorevoli del 2007.

La Reserve Bank of India (RBI)30, la Banca centrale, assicurerà la stabilità economica, continuando ad adottare una politica monetaria rigida per ridurre l’inflazione. Altro obiettivo sarà quello di assicurare che il tasso di cambio mantenga la competitività dell’India nelle esportazioni, provvedendo così a favorire l’ambiente per il settore privato. La RBI continuerà ad aumentare il tasso di riporto31, il sesto aumento da ottobre 2005.

Il cambio nella guida politica del paese, insieme al positivo ciclo economico, potrebbero segnare l’inizio di una svolta strutturale per l’India, caratterizzata da maggiori consumi privati come conseguenza di un arricchimento della classe media, il tutto alla luce di tassi di interesse che dovrebbero restare bassi e una produttività che continuerà a crescere sulla scorta di una maggiore liberalizzazione.

Il governo indiano ritiene possibile che il PIL del Paese possa crescere del 10% nel 2007; con le previsioni per il 2007-2008 in rialzo di almeno un punto, se il paese riuscirà a spingere con decisione lo sviluppo delle performance del settore agricolo, la crescita sarà senza dubbio anche superiore alle aspettative.

30 Si veda Rais (2007).

31 Il tasso di riporto è il tasso d’interesse che le banche commerciali guadagnano quando depositano i fondi del surplus di breve termine presso la Banca centrale.

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