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Le province d’Asia Minore: uno sguardo alle attività di Augusto e Agrippa

CAPITOLO II LA FORMAZIONE DELL’IMPERO ROMANO

II.1 La politica espansionistica e l’amministrazione provinciale

II.2.2 Le province d’Asia Minore: uno sguardo alle attività di Augusto e Agrippa

Tra le province d’Asia Minore, l’Asia propriamente detta entrò di diritto tra i territori di Roma a partire dal 133 a.C., alla morte dell’ultimo sovrano Attalo III, filoromano, come regno lasciato in eredità267. Tuttavia l’Urbs dovette conquistare questi territori sul campo: un pretendente al trono, un tale Andronico, impegnò le truppe romane guidate da Manio Aquilio268. I problemi annessi a questo regno erano però molti: se da una parte i confini della provincia non erano mai stabili, dall’altra la grande presenza di mercanti romani e italici – con atteggiamenti poco consoni – rese impossibile ai magistrati la gestione amministrativa e politica. Inevitabile conseguenza fu l’iniziativa antiromana di Mitridate, re del Ponto, che nell’88 a.C. uccise addirittura 80.000 italici.

Durante il triumvirato, Antonio governò in Asia Minore – dove assunse la carica di un monarca – sia le città libere che quelle sottomesse, i regni clienti e i regni minori269. Questi territori rimasero a lungo scossi in seguito agli eventi connessi alle guerre civili; Ottaviano, sconfitto il rivale, si presentò in Asia come un vincitore punendo le città che si erano alleate con Antonio.

264 F UJII 2013, 14. 265 Ibid., 15. 266 SEG VI, 837. 267 J ONES 1971, 57. 268 MAGIE 1995a, 153. 269 MAGIE 1995a, 428.

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Questo periodo di crisi economico-politica durò un paio d’anni e solo con la riforma del 27 a.C. l’Asia tornò a splendere: fu istituita provincia senatoria il cui governatore era un ex console; ben presto prosperarono l’agricoltura, l’industria estrattiva e quella tessile270

; i commerci furono facilitati dalle vecchie e nuove vie di comunicazione; grandiosa è anche l’attività edilizia in crescita, a partire dalla capitale Efeso.

La provincia d’Asia comprendeva la Frigia, i tre distretti di Lidia, Misia e Caria con la connessa isola di Rodi, le isole dell’Egeo quali Lesbo, Chio, Samo e Coo connesse all’Anatolia da un punto di vista culturale, oltre che geografico271

.

La provincia d’Asia fu affidata, tramite imperium proconsolare, ad Agrippa, il quale nel 23 a.C. lasciò Roma per raggiungere Mitilene, sull’isola di Lesbo. Le ragioni per cui Agrippa partì lasciando Augusto solo nell’Urbs sono state oggetto di numerose analisi: Svetonio272

sostiene che i rapporti con il princeps si erano raffreddati a causa delle divergenze col cognato Marcello; Giuseppe Flavio273 invece dichiara che Agrippa fu scelto come «successore» di Augusto per il controllo delle province al di là dell’Egeo; mentre ultimamente si suole credere che Agrippa partì per una missione diplomatica segreta per cercare di rimediare alla defezione dei Parti che appoggiarono prima Crasso e poi Antonio – la notizia di Svetonio sarebbe servita solamente a coprire il vero intento dei due colleghi e il tutto sarebbe confermato anche dal fatto che Agrippa rimase sempre a Mitilene mentre i suoi legati andarono in Siria, rimanendo quindi lontano da sguardi indiscreti durante le sue negoziazioni col sovrano dei Parti274. Nello stesso anno però, a causa della prematura morte di Marcello, Agrippa tornò a Roma per prendere parte ai funerali e due anni dopo, nel 21 a.C., prese in sposa la vedova Giulia, figlia di Augusto, legandosi così anche familiarmente al princeps275: l’intento, appare ovvio, era quello di voler rendere Agrippa co-regnante dell’impero. Proprio in seguito a questo viaggio, alcune città dell’Oriente, come Mitilene stessa, lo onorarono come fosse un «dio salvatore»276.

L’attività di colonizzazione romana fu davvero sporadica e la maggior parte delle città conservò la propria autonomia, così come anfizionie e leghe sacre mantennero la loro individualità; fu solo aggiunto un koinon per il culto di Roma e Augusto. Difatti, dagli abitanti di questa provincia, Augusto ricevette onori divini quando era ancora in vita e solo 270 Ibid.,43-44. 271 Ibid.,34. 272

SUET., Aug., LXVI, 3.

273

J., AJ, XV, 10.2.

274

MAGIE 1908, 145-152.

275

SUET., Aug., LXIII, 2.

276

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due anni dopo Azio i cittadini richiesero il permesso per erigere santuari dediti al suo culto277: Pergamo ed Efeso furono le sedi del nuovo culto, probabilmente scelta strategica dato che l’una era la capitale del regno attalide e l’altra diverrà poi la capitale della provincia278. A Mitilene fu costruito il tempio di Roma e Augusto probabilmente intorno al 27 a.C., in concomitanza con l’istituzione del culto divino che includeva sacerdoti, sacrifici mensili e giochi; il tempio di Xantos fu probabilmente istituito prima di quella data279. Tra le città in cui l’intervento di Augusto è noto vi è Mileto in cui l’imperatore dedicò, nella zona del porto, un alto tripode marmoreo ad Apollo Aziaco accanto al quale fu costruito un monumento votivo mentre nel cortile dietro la facciata tetrastila del

bouleuterion fece realizzare un altare280.

Insieme all’Asia, nel testamento di Attalo III era compreso il territorio della Pamphylia281

, poi annessa alla provincia di Galatia.

Seconda provincia d’Asia a essere annessa all’impero romano ai tempi di Augusto fu la

Bithynia et Pontus: nel 74 a.C., infatti, il morente re Nicomede IV Filopatore lasciò il

regno di Bitinia in eredità allo stato romano282. Tuttavia fu solo nel 63 a.C. che Pompeo, durante una delle sue campagne in Oriente, sconfiggendo il re del Ponto Mitridate, si impossessò di una regione ben più ampia, comprendendo appunto il Ponto anche se alcuni territori furono affidati a sovrani locali283 (il Ponto era nelle mani dei Polemonidi) ma dal principato di Nerone in poi tali territori furono annessi alle province confinanti. In questa provincia Augusto ebbe poca rilevanza: le città furono abbellite dalla realizzazione di edifici nuovi o importanti strutture quali il doppio porto di Bisanzio. Ai tempi dell’impero di Augusto furono fondate due nuove colonie, Cesarea Germanica e Iuliopolis.

Rilevante è la costruzione del tempio dedicato a Roma e Augusto anche a Nicomedia, dove non mancarono le prime istituzioni del culto, del cui tempio non rimane nulla e le poche informazioni pertinenti la sua struttura sono note grazie ad alcuni coni monetali databili all’impero di Adriano284

.

Infine, con la morte dell’ultimo re indipendente Aminta, la Galatia nel 25 a.C. divenne una nuova provincia istituita da Augusto285; spesso unita alla Cappadocia, la storia di questa 277 MAGIE 1995a, 446. 278 RODDAZ 2005,404. 279 WHIT TAKER 2002, 32. 280 G UIDET T I 2004,367. 281 R INALDI TUFI 2000,301. 282 J ONES 1971, 156. 283 J ONES 1971, 157-158. 284 PRICE 1984, 266. 285 DIO.CASS., LIII, 26.2.

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provincia è del tutto particolare: si conoscono poche città, una molto importante è sicuramente Ancyra dove, ai tempi del princeps, fu costruito un nuovo tempio dedicato al culto di Roma e Augusto sul vecchio luogo di culto dedicato a Cibele e Men286. Fondamentale è il ritrovamento, sulle pareti della cella e su quelle del pronao, dell’iscrizione incisa in latino e in greco del testo delle Res Gestae Divi Augusti, copia dell’originale bronzea che si trovava a Roma. Augusto rese Antiochia di Pisidia, fondata già nel 280 a.C., colonia e ordinò la costruzione del tempio di Men e Augusto da cui provengono altri frammenti dell’iscrizione con il testamento politico di Augusto287.

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