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MATRICOLA DELLA SCUOLA DI SANTO STEFANO IN SANTO STEFANO, cc. 503r-531r (cc. 505rv) 1493 adì 12 marzo capitolo 5

Il giorno della madonna delle candele, 2 febbraio, si devono eleggere, dopo aver detto la messa dello Spirito Santo, lo scrivano e due degani. La terza domenica di febbraio ci sarà il passaggio dallo scrivano e degani vecchi a quelli nuovi.

Il lunedì dopo la terza domenica ci sarà terza messa per i defunti. (c. 507v) Capitolo numero 19

Ancora volemo et arrecordemo al guardian, e compagni, che sono, e che per lo avvenir saranno, che ogni terza domenica del mese, che è il nostro dì ordenado, quando el sarà hora de dir messa granda debia tuor la croce, e quella portar alla sagrestia insieme con el penello, e i nostri dopieri d’oro, e andar in processione con quelli insieme con i segnor frati e da poi ditta la messa andar all’altar, tuor la croce, e reportarla insieme con i soi compagni alla scola con devocion.

Capitolo 20

Si dirà anche una messa piccola nella scuola, la terza domenica del mese. (c. 508r) Capitolo numero 22

Il giorno della festa di santo Stefano vengono dati a tutti pane e candele e ricevono l’elemosina in cambio.

(c. 508r) Capitolo numero 23

Ancora arrecordemo che i signori frati sono obbligati de cantar ogn’anno sedese messe grande a questo modo cioè ogni terza domenica del mese, che xè el nostro di ordenado all’altar de Santo Stefano, che sono numero 12. Item una messa la prima domenica dopo la madonna delle candele. Item el dì de san Salvador. Item el dì de missier San Stefano. Item lo luni dopo la terza domenica d’Agosto. Una messa solenne per le aneme de morti, al suo obsequio, in el qual obsequio la nostra scuola sia obbligada a dar a ditti signori frati lire 3 de candele, per portar in man a ditto obsequio, come appar in el nostro instrumento.

Capitolo 24

Ancora arrecordemo al guardian e compagni che è e che saranno per l’avvenire, che ogni anno al dì di Sant’Agostino debba far aprir la scuola e metter fora el stendardo, e vegnir in processione con i dopieri d’oro dalla scuola insieme con i suoi compagni, come appar nel nostro instrumento a

(c. 524r) 1665

Item se obbligano ogni dì de celebrar una messa piccola di morti non essendo festa solenne, e se l’occorresse festa solenne celebrar la messa occorrente, e queste all’altar de San Stefano, e dar l’acqua santa aopra le arche della scuola con le oration consuete de’ morti.

(c. 524v) Item dimandemo che ogni di ordenado el ne sia concessa una messa piccola de missier san Stefano nella nostra scola, e questo perché per lo passato se suol cantare in tal di la messa di santo Stefano; ed etiam dimandemo, che li sacerdoti, che averanno a cantar la messa granda, come sono apparati debbano vegnir alla scuola nostra con dopieri accesi avanti, che se vada all’altar a tuor in man la santissima croce per riverentia d’essa, e portarla all’altar, et in procession, e noi con le candele in mano accese drio de quella, et da poi ditta la messa tornar similiter alla scuola, la qual tutte sopraditte cose noi dimandemo, per l’honore e amore de missier Gesù Cristo.

Reg. V

MATRICOLA DELLA SCOLA DELLA BEATA VERGINE DELLA CINTURA IN SANTO STEFANO (cc. 432r- 465v)

(c. 434r) 1582 Capitolo secondo

Ogni quarta domenica di ottobre il magnifico guardiano fa chiamare capitolo generale per l’elezione dei 12 aggionti et far prima celebrar la messa del Spirito Santo dal Reverendo Padre Custode. (cc. 434rv) Capitolo terzo

La quarta domenica di maggio elezione dello scrivano e dei due decani di mezz’anno. […] Capitolo quarto: del spender il giorno della festa

Che non possi il magnifico guardiano, et compagni, il giorno della festa spender di beni della compagnia, se non ducati dieci, si in concieri, come musici, et cantori, et volendo spendere di più, spendino delle loro borse.

(c. 435v) Ogni quarta domenica c’è la messa, vespro e processione.

(c. 436r) Delle cinque messe maggiori insieme con li esequii, che s’hanno a far per l’anime de tutti li defonti della nostra compagnia.

Capitolo XIII

Con messa cantata presso il nostro altare, un ducato di limosina per ogni anniversario al padre: il primo anniversario sarà dopo la festa della Madonna della Purificazione;

il secondo dopo la Madonna dell’Annunciazione;

il terzo dopo la maggior nostra solennità della madonna dell’Assunzione d’agosto; il quarto dopo la concezione di essa Madonna;

il quinto anniversario sarà fatto nel giorno di tutti li morti a doi di novembrio, cantandosi la messa altare, facendosi qui l’esequio col nostro catafalco ordinario posto dai nonzoli avanti al nostro Altare predetto in mezzo alla chiesa secondo l’uso sin hora servato.

(c. 437r) 1597 Capitolo XVI

Deciso nel 1582 che la festa principale è quella dell’Assunzione. Non si potrà cambiare giorno della festa. È l’Assunzione il giorno della festa, non essendo solenne il giorno della nostra Protettrice, e tutrice, e madre Santa Monica.

(c. 446v) 1598

Dopo la solennità dell’Assunzione si farà una processione. […]

Nelle domeniche ordinarie e nelle feste della Madonna si deve incensare l’altare al vespro. […] Dopo la messa della domenica ordinaria verrà fatta di lunedì una messa per i defunti più il

Deprofundis.

(c. 447r) Capitolo XVII

Che non ne impedischino di far ogni sorte di apparato in chiesa alla nostra festa della Madonna di agosto, o in altra Festa, o Domenica non potendo farla per qualche accidente in quel giorno, et poter tuor cantori, et sonatori come è consueto, et uso della città.

MATRICOLA DELLA SCOLA E SOVVEGNO DI SAN NICOLA IN SANTO STEFANO, cc. 134r-148v (c.138 v) 1652

Per tre giorni, dal 3 al 5 novembre, si farà l’esposizione del Santissimo, e per gli addobbi dell’altare e cere pagherà il sovvegno di San Nicola più anche la processione

[…]

Si farà la messa ordinaria la seconda domenica del mese, tenendosi scoperta l’immagine di San Nicola, seguirà la processione con il sangue di San Nicola che sarà esposto e ci sarà la predica. La processione verrà fatta con 4 aste e il suo penello. Il sangue di San Nicola sarà accompagnato da quattro Terzi con l’ombrella, poi dietro i fratelli della scuola, e sovvegno con candele in mano dateli dalla scola. Si torna all’altare e i Padri dicono l’Inno con le orazioni solite e consuete e si va a baciar la reliquia e si lasciano le lemosina che saranno della scuola.