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I punti di forza del modello e la sua sostenibilità

Come si è visto nel capitolo precedente, negli ultimi anni la domanda turistica è fortemente cambiata. Oggi i turisti sono alla ricerca di una nuova modalità di vacanza, caratterizzata dal desiderio di vivere esperienze autentiche, di essere parte di una comunità, con un’attenzione sempre maggiore nei confronti dell’ambiente. L’attuale domanda turistica si fa sempre più esigente ed esperta. La proposta dell’Albergo Diffuso ha visto recentemente un grande successo poiché rispecchia i bisogni e le tendenze di questa nuova generazione di viaggiatori. Il modello di AD, infatti, si rivolge innanzitutto a coloro che vogliono vivere la quotidianità di un borgo in modo autentico, conoscere le sue tradizioni, i prodotti tipici, gli eventi locali, stando a contatto con i residenti, lontano dalla confusione delle grandi città, immersi nella tranquillità di un piccolo paese, ma senza rinunciare ai servizi e alle comodità di un albergo tradizionale. È importante ricordare che, al giorno d’oggi, le persone, soprattutto coloro provenienti da grandi città o metropoli, sono sempre più alla ricerca di una vacanza che si basi sulla tranquillità e il relax, il cosiddetto “slow tourism”. Queste caratteristiche si ritrovano spesso nello stile di vita adottato dai residenti di piccoli paesi e borghi italiani, le cui tradizioni si basano sulla socialità e sulla condivisione con gli altri. Questo stile di vita ricercato, unito alla reputazione di cui gode il Brand “made in Italy” nel mondo, risulta attrattivo per molte persone di diverse nazionalità, e molti turisti stranieri giungono nel nostro Paese proprio per conoscerlo meglio. Grazie alla presenza di una comunità viva e attiva e alla vicinanza delle unità abitative al centro del paese, l’AD rappresenta un’ottima opportunità per approfondire la conoscenza dello stile di vita di un territorio, in modo autentico e spontaneo. Questa offerta ricettiva è infatti molto apprezzata da parte della clientela straniera, che rappresenta il 46,4% degli arrivi negli AD (JFC, 2012).

Le caratteristiche che contraddistinguono il modello rappresentano anche dei buoni punti di forza, che ne hanno sancito il successo sul mercato turistico. L’Albergo Diffuso, innanzitutto, è in grado di rispondere a una domanda molto articolata, proponendo un’offerta differenziata ai tanti turisti, i quali possono scegliere tra diverse proposte di servizi e alloggi disponibili, caratterizzati da diversi livelli di comfort, diversa distanza dal centro, diversa politica dei prezzi. Le diverse proposte si rivolgono a diversi target, riuscendo a soddisfare i bisogni di una larga parte della domanda. L’Albergo Diffuso rappresenta inoltre una proposta ricettiva originale, che gode oggi di una grande

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popolarità in tutto il mondo: sono molti, infatti, i Paesi esteri che guardano con attenzione a questo modello. L’Associazione Nazionale lavora sempre con grande impegno per promuovere l’internazionalizzazione dell’AD e la sua conoscenza. Questa formula gode di una grande visibilità sul mercato turistico odierno anche per la sua capacità di rispondere ai desideri di una nuova domanda turistica, che ricerca esperienze nuove e autentiche. A questi bisogni risponde infatti il modello di Albergo Diffuso, il cui fine ultimo è quello di far vivere un’esperienza che si possa raccontare come qualcosa di unico. Inoltre, questo è un settore ad alto potenziale, in quanto le strutture presenti in Italia sono ancora poche rispetto al grande potenziale del nostro Paese.

A differenza degli alberghi tradizionali, che si fondano sulla standardizzazione degli alloggi e dei servizi, l’Albergo Diffuso offre un’esperienza autentica di ospitalità, in vere e proprie abitazioni, in un contesto socialmente attivo, che riesce a far sentire il turista come un residente, anche se temporaneo. La presenza di un Albergo Diffuso in un borgo permette inoltre lo sviluppo del luogo, sotto molti aspetti. Dal punto di vista territoriale, è importante perché vengono riutilizzati gli immobili abbandonati, che vengono ristrutturati e valorizzati. Sotto l’aspetto turistico, l’AD contribuisce ad attrarre nuovi turisti in zone lontane dalle classiche mete del turismo di massa, che altrimenti rimarrebbero sconosciute. Contribuisce inoltre alla riscoperta culturale del luogo, attraverso il recupero del patrimonio storico, artistico e culturale presente nei centri storici minori, che viene valorizzato e portato alla conoscenza dei turisti. Infine, contribuisce a evitare il rischio di spopolamento a cui il borgo può essere sottoposto e fornisce nuove fonti di reddito, non solo per il proprietario, ma anche per gli operatori che lavorano nel paese. In particolare, quest’ultimo punto è un vantaggio molto importante. Infatti, un Albergo Diffuso può rappresentare un beneficio per l’intera comunità in cui si trova. Innanzitutto, il turismo dei borghi non è stagionale, bensì si distribuisce lungo tutto l’arco dell’anno, garantendo una presenza turistica sempre costante, o quasi. Ovviamente, si ha un maggior numero di arrivi nella stagione estiva, ma anche durante la bassa stagione i borghi vedono una buona presenza di turisti. Il flusso economico generato dai turisti è quindi continuo durante l’anno, e questo incide positivamente anche sugli operatori non turistici del paese.

La struttura orizzontale tipica del modello di Albergo Diffuso coinvolge tutti gli operatori locali, che sono parte integrante dell’offerta turistica proposta. Un AD

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rappresenta una possibilità di sviluppo, in quanto genera filiere, reti, tra i produttori locali, con gli enti del territorio, con le associazioni. Spesso la sua presenza stimola la creazione di nuovi business e il potenziamento di quelli già esistenti, grazie all’aumento del flusso turistico che esso comporta, ma anche grazie alla possibilità di rifornire l’albergo con i prodotti delle imprese locali. Spesso vengono avviate convenzioni con gli artigiani del paese per le ristrutturazioni e la manutenzione degli edifici e con i commercianti per le forniture di prodotti locali, si creano progetti di collaborazione con i ristoratori vicini e con le cooperative locali (si pensi al tema delle pulizie delle case e alla gestione del flusso delle prenotazioni). Le imprese e le organizzazioni locali convenzionate, poi, possono svolgere altre attività di supporto, come escursioni, degustazioni e visite. Dai produttori ai commercianti dei prodotti tipici del territorio, agli artigiani che portano avanti le antiche tradizioni, dai ristoratori che condividono la cultura del cibo locale, alle imprese nel settore dei servizi, la presenza di un AD ha quindi un forte impatto sulla comunità. Come dichiarato da Dall’Ara, gli operatori diventano “animatori di un borgo” e “narratori di luoghi”, per poter raccontare la storia e la vita del borgo, per poterne trasmettere l’identità (ANSA, 2016). Il patrimonio umano, quindi, fa parte dell’offerta turistica e rappresenta una fonte di attrazione per i turisti. È fondamentale riuscire a creare una rete di attività che lavorino insieme per riuscire a realizzare un’offerta turistica di eccellenza. Gli Alberghi Diffusi sono tutti diversi tra loro, ognuno ha la propria storia e la propria identità, che viene espressa da ognuno con un racconto diverso, che affonda le sue radici nel territorio e nella sua cultura. La cultura e la comunità del paese diventano quindi componenti chiave dei servizi ospitali offerti (Dall’Ara e Di Bernardo, 2013).

2.3.1 Un modello sostenibile

Per le sue caratteristiche, il modello dell’Albergo Diffuso ha vinto nel giugno 2008 il premio “Innovazione sostenibile” all’interno del United Nations Development Programme, che ha riconosciuto la sua sostenibilità dal punto di vista di quattro aspetti fondamentali: ambientale, istituzionale, sociale ed economico (Dall’Ara e Di Bernardo, 2013). In primo luogo, la creazione di un Albergo Diffuso non genera impatti negativi sul territorio, all'opposto, contribuisce alla valorizzazione dello stesso, lasciando il paesaggio

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integro e intatto, autentico, attraverso l’utilizzo di abitazioni già esistenti che vengono restaurate e portate a nuova vita. Attraverso interventi di ristrutturazione e riqualificazione, il patrimonio immobiliare esistente viene valorizzato e il valore degli immobili ne risente positivamente. Visto che vengono utilizzati gli edifici già presenti nel luogo e non deve essere costruito nulla di nuovo, il modello si caratterizza per essere facilmente riproducibile in altre realtà e quindi esportabile anche in altre nazioni, dato il fatto che non richiede specifiche conoscenze tecniche, ma “solo” capacità di marketing e di networking. Per quanto riguarda la rete istituzionale locale, come abbiamo visto, la presenza di un AD in un borgo coinvolge gli operatori locali, i quali, attraverso la cooperazione, formano una rete di attività che entra a far parte dell’esperienza stessa vissuta dal turista. Lo sviluppo economico avviene in maniera partecipata e sostenibile, in quanto i benefici ricadono su tutti gli attori locali, in termini di ritorno economico, immagine, vita sociale. Questo coinvolge anche la pubblica amministrazione di un paese, che può venire coinvolta per fornire gli spazi comuni da utilizzare e per la creazione o il potenziamento dei servizi. Tra questi riveste particolare importanza l’aspetto dell’accessibilità, per cui il borgo deve essere alla portata di tutti. Fondamentale è anche il ruolo che rivestono le associazioni locali, per quanto riguarda l’organizzazione di eventi e manifestazioni tradizionali, che soddisfano i bisogni della domanda turistica di intrattenimento e cultura, sempre fondati sull’autenticità (UNDP, 2008). Dal punto di vista sociale, il modello di AD è sostenibile in quanto viene applicato nelle zone interne e marginali, solitamente lontano dal flusso turistico che interessa le destinazioni più famose. La promozione di nuovi eventi e attività locali (artigianato locale, eventi sportivi, manifestazioni, ecc.) può contribuire a riposizionare il paese nel mercato turistico. In questo modo, un piccolo borgo a vocazione turistica può sviluppare la sua offerta e i suoi servizi, facendosi conoscere a livello nazionale e anche all’estero. Un AD funzionante riesce infine ad assicurare al proprietario e al borgo in cui è presente un flusso economico continuo e fornisce la possibilità di sfruttare nuove fonti di reddito, derivanti dalla domanda turistica crescente per questa tipologia di offerta turistica. Esso può rappresentare un’opportunità anche per i proprietari di una seconda casa, la quale viene affittata al gestore dell’Albergo Diffuso, che la mette a disposizione dei turisti. Oltre a rappresentare una nuova fonte di reddito per i proprietari, questo riesce ad assicurare che l’immobile venga mantenuto efficiente e in funzione.

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2.3.2 I punti di debolezza di un AD

Nonostante siano molti i casi di successo di un Albergo Diffuso, è anche vero che questo modello non deve essere preso alla leggera, in quanto rappresenta una vera e propria idea imprenditoriale. Innanzitutto, bisogna tenere conto che, nella maggior parte dei casi, gli investimenti iniziali e i costi di gestione di un Albergo Diffuso sono mediamente più alti di quelli di un albergo tradizionale. Questo perché, per il concetto stesso di AD, le unità abitative sono delle vere e proprie case o appartamenti, con tutti i costi di gestione e di manutenzione che ne derivano, quindi più elevati di quelli di una stanza d’hotel. Gli iniziali costi di ristrutturazione degli edifici rappresentano una delle uscite più consistenti. Le ristrutturazioni devono inoltre essere eseguite nel rispetto dello stile architettonico che caratterizza la cultura locale e, allo stesso tempo, devono seguire le normative vigenti. Anche la localizzazione delle unità abitative, distanti tra loro e dal centro, può rappresentare una difficoltà. La gestione, infatti, non è concentrata in un unico luogo come negli alberghi tradizionali e i servizi non possono essere standardizzati. La gestione e la manutenzione di immobili diversi richiedono sicuramente un maggiore impegno, in quanto ognuno di essi è arredato e attrezzato in maniera diversa (si pensi per esempio ai diversi sistemi di riscaldamento presenti nelle case).

Una evidente difficoltà è poi la normativa vigente in Italia che regolamenta il modello di Albergo Diffuso. Non esiste, infatti, una normativa unica a livello nazionale, bensì la disciplina è affidata alle Regioni. Come vedremo nel prossimo paragrafo, sebbene tutte le Regioni abbiano disciplinato il modello, alcune di esse non hanno ancora previsto un regolamento o lo hanno previsto in forma non chiara e molte volte le regole variano da Regione a Regione, causando spesso confusione per i proprietari di AD. La mancanza di una legislazione chiara e precisa ha anche contribuito alla nascita di molti Alberghi Diffusi abusivi, che utilizzano impropriamente il termine, senza rispondere ai requisiti richiesti. Se le Regioni si dotassero di norme chiare, molti AD abusivi potrebbero essere chiusi e gli AD veri potrebbero essere supportati con nuovi incentivi.