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QIZ a confronto: la prospettiva politico-economica dell’Egitto

1. Capitolo

2.3 Aspettative Economiche derivanti dal trattato QIZ

2.3.1 QIZ a confronto: la prospettiva politico-economica dell’Egitto

Confrontando il caso egiziano, i fattori che hanno contribuito alla volontà di partecipazione al progetto QIZ sono diversi. Innanzitutto l’Egitto, a differenza della Giordania, possedeva già un’industria tessile abbastanza sviluppata e non era estraneo al mercato americano che costituiva invece il maggior importatore dei prodotti egiziani. L’imminente scadenza dell’accordo multi-fibra (Multi-Fiber Agreement, FMA), nel contesto dell’adesione all’ OMC, alla fine del 2004, rendeva urgente il bisogno di un nuovo strumento commerciale per preservare lo status delle esportazioni egiziane di abbigliamento e tessuti verso gli Stati Uniti. La fine del FMA, infatti, implicava l’imposizione di tariffe che avrebbero rovinato il mercato delle esportazioni egiziane con numerosi licenziamenti come conseguenza e la perdita di investimenti esteri nel paese. Questo era uno scenario che l’Egitto voleva evitare a tutti i costi soprattutto alla luce della forte competizione proveniente dai mercati dei paesi asiatici tra cui Bangladesh, Pakistan, Cina e India orientati verso il mercato americano.121 Da una prospettiva egiziana, le QIZ rappresentano un’alternativa alla fine del trattato MFA e quindi erano considerate come un mezzo per scongiurare la minaccia di perdere il mercato americano.122 Come per la Giordania, le attese economiche dalla firma del trattato QIZ per l’Egitto rimangono un aumento della crescita economica e commerciale del paese in modo da espandere il mercato del lavoro per essere in grado di assorbire la forza lavoro in rapida crescita, contenere il debito fiscale e allentare la crescita del debito pubblico. La cooperazione economica e politica con Israele, prevista dall’accordo QIZ, non è però mai stato il vero obiettivo del trattato dal momento che l’Egitto percepiva l’opportunità delle QIZ esclusivamente nella forma di un accordo bilaterale con gli Stati Uniti. Anche l’America, da parte sua, vedeva la partecipazione dell’Egitto nel progetto QIZ come un'occasione per fare pressione sulle riforme

121 Bolle, Mary Jane, et al. “Qualifying Industrial Zones in Jordan and Egypt”, United States

Congressional Research Service, RS22002, 2006. (Consultato a febbraio 2015): http://www.au.af.mil/au/awc/awcgate/crs/rs22002.pdf,

122 Elkhafif, Mahmoud, et al. (2012). Economic and Trade Policies in the Arab World. London:

economiche egiziane e come parte di una strategia politico-economica a lungo termine.123 Gli Stati Uniti speravano, infatti, che l’accordo QIZ avrebbe incoraggiato l’Egitto ad avviare delle riforme di liberalizzazione economica con una conseguente integrazione nei mercati dell’economia globale.124

123 Bolle et al. (2006) 124 Yadav (2007)

Conclusioni

Da lungo tempo a questa parte il Medio Oriente è teatro di numerose ostilità e tensioni. All’indomani degli accordi di Oslo sono stati conclusi diversi accordi di pace nel tentativo di mitigare il conflitto israelo-palestinese, il più complesso e spinoso in termini di durata e origini storiche. A questi negoziati partecipa anche il regno giordano come attore coinvolto nel processo di pace in Medio Oriente. Come dimostrano le argomentazioni esposte nel capitolo, il progetto delle QIZ nasce, in senso politico, come prima misura di custodia al processo di pace in corso nella regione. Un incremento degli scambi commerciali e della cooperazione economica tra Israele e Giordania avrebbe potuto offrire un impulso agli sforzi di stabilità e sicurezza nell’area. Per l’amministrazione americana, le QIZ giordane, costituivano il tentativo di incoraggiare e diffondere le politiche di libero scambio nell’area mediorientale. Mentre, da parte israeliana, erano viste non solo come una modalità per legittimare il diritto dell’esistenza dello stato ebraico davanti agli occhi della Comunità Internazionale e tra i paesi arabi, ma erano anche un mezzo per rivitalizzare il debole settore privato di Israele. Ma proprio a causa di ragioni politiche legate alla nota ostilità tra Israele e Palestina, le QIZ non suscitano immediato entusiasmo nella società giordana che è refrattaria a iniziare qualsiasi relazione economica che prevede il coinvolgimento israeliano. Nonostante il malcontento popolare, la monarchia giordana persegue la linea economico-politica offerta da Washington nella speranza che gli allettanti profitti commerciali derivanti dall’accesso duty-free al mercato statunitense possano essere in grado di risollevare la stagnante situazione economica in cui versa il regno giordano. Vedremo nel capitolo terzo il reale sviluppo di queste aspettative e quindi, se le premesse iniziali siano state effettivamente portate a compimento in termini di progresso sia economico che politico. Nel caso egiziano invece, le QIZ non sono nate come road map per sostenere il processo di pace nella regione ma piuttosto come iniziativa dettata dalle drammatiche circostanze economiche in cui versava l’Egitto e come l’ennesima occasione di espansione e affermazione dell’agenda di libero scambio per il governo americano.

3. Capitolo

Analisi dell’impatto politico ed economico delle QIZ

sull’economia giordana

Introduzione

Questo capitolo intende evidenziare l’impatto politico ed economico delle QIZ sull’economia giordana. L’accordo QIZ, politicamente parlando, è stato guidato dall’obiettivo di promuovere la pace nella regione attraverso uno sviluppo e una maggiore integrazione economica tra Israele e Giordania. Il seguente capitolo si domanda se le QIZ abbiano apportato dei reali miglioramenti alle relazioni diplomatiche tra i due paesi e quale sia stato l’impatto effettivo di tale accordo sul processo di pace arabo-israeliano.

L’analisi verte poi sugli sviluppi macro-economici del trattato QIZ e quindi sui suoi concreti benefici a livello economico. Il progetto QIZ è riuscito ad espandere il livello delle esportazioni giordane apportando dei miglioramenti nella sua bilancia commerciale? Qual’ è stata la quantità di scambi commerciali tra i paesi coinvolti nel trattato? La sezione studia il livello di esportazioni, gli effetti sul PIL e sulla bilancia commerciale così come l’influsso di investimenti esteri (IDE) nel paese, il trasferimento di tecnologia e gli effetti sul settore del turismo.