1. Capitolo
1.2 Integrazione nei mercati internazionali
1.2.3 USA Jordan Free Trade Agreement (FTA)
Infine, la Giordania firma l’accordo di libero scambio con gli USA, così detto USA-
Jordan Free Trade Agreement (FTA), nel 2000. Accordo che intende eliminare dazi e
barriere commerciali di beni e servizi tra Giordania e Stati Uniti. La Giordania è stato il primo paese arabo a firmare questo tipo di accordo e il quarto nel mondo dopo Messico, Canada e Israele. L’FTA con gli USA rappresenta un completamento dell’accordo di libero scambio firmato dalla Giordania qualche anno prima, nel 1985, con Israele (Israeli-USA Free Trade Agreement).
L’accordo prevede un periodo di transizione di 10 anni per l’abbassamento delle barriere doganali per essere poi definitivamente soppresse nel 2010. Per poter beneficiare dei vantaggi duty-free occorre che i prodotti siano composti da un input minimo del 35% proveniente dal paese esportatore. Per ogni categoria di prodotto, la riduzione parte dal tasso-base della tariffa. In generale, maggiore è il tasso-base della tariffa più tempo serve per la sua eliminazione. La riduzione totale delle barriere tariffarie avviene in 4 fasi e copre le seguenti aree:
Scambi di merci: L’accordo prevede l’eliminazione di quasi tutte le tariffe entro 10 anni in un periodo di quattro fasi: (1) tariffe inferiori il 5%, entro 2 anni; (2) tariffe tra il 5 e il 10%, entro 4 anni; (3) tariffe tra il 10 e 20%, entro 5 anni; (4) tariffe oltre il 20%, entro 10 anni.
Diritti di proprietà intellettuale: la Giordania si impegna a ratificare e applicare il trattato sul diritto d’autore e il trattato sulle interpretazioni ed esecuzioni e sui fonogrammi (WPPT), entro due anni.
L’ambiente: L’accordo prevede una disposizione specifica che collega la
liberalizzazione del commercio alla tutela dell’ambiente.
Rientrano poi altre disposizioni riguardanti le materie del lavoro, gli scambi di servizi, il commercio elettronico, misure di salvaguardia e risoluzione delle controversie. 64
L’accordo prevede una riduzione accelerata per alcune categorie di prodotto tra cui: i prodotti agricoli e tutti i beni già rientranti nel Generalized System of Preferences
64 Rosen, Howard. (2004). “Free Trade Agreement as Foreign Policy Tools: The US-Israel and US-Jordan
americano (GSP),65 come gioielli, sali da bagno, pietre e marmo. Questi prodotti sono assorbiti nella zona di libero scambio e resi esenti da dazi doganali nel momento stesso in cui l’accordo è entrato in vigore.66 Altre categorie speciali come vino, birra,
superalcolici, automobili, animali da cortile, mele e alcuni prodotti tessili subiscono una riduzione ritardata. Proprio per quanto riguarda alcuni prodotti tessili, gli Stati Uniti hanno atteso fino a 10 anni dopo la data di entrata in vigore del trattato per la riduzione delle tariffe. Questi merci includono: bauli e valigie con superficie esterna di materie plastiche o tessili; T-shirt di fibre sintetiche e artificiali; cotone, vestiti femminili; maglioni o felpe di cotone o di fibre sintetiche o artificiali.
La messa in atto dell’accordo di libero scambio tra Giordania e Stati Uniti sembra aver dato immediatamente risultati economici positivi. In particolare si registra un notevole incremento delle esportazioni giordane verso il mercato statunitense per un totale di poco più di $297.000.000 (rispetto ai 96,52 milioni di dollari dell’anno prima). Tale tendenza prosegue fino al 2006, quando le esportazioni giordane raggiungono un picco di 1,613 miliardi di dollari. Ciò significa che, in soli sei anni, le esportazioni giordane verso gli Stati Uniti aumentano di oltre il 1900%.67 Quest’ultime subiscono una battuta
d’arresto durante il periodo precedente e successivo alla crisi finanziaria del 2008 che colpisce il mercato statunitense. Complessivamente, l’attuazione del FTA coincide con un aumento degli scambi commerciali ma ciò che piuttosto determina è definire un nuovo regime giuridico commerciale per incoraggiare i futuri scambi bilaterali in previsione di un aumento del loro volume a seguito dell’abbassamento definitivo delle barriere tariffarie.68
Tuttavia, le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione americana a concludere tale accordo sono soprattutto dettate da ragioni di politica estera più che per obiettivi di natura economica. Innanzitutto, per gli Stati Uniti, la Giordania rappresentava un interlocutore politico privilegiato nel Medio Oriente e una delle conseguenze negative dell’accordo FTA tra Israele e Stati Uniti, firmato 15 anni prima, era proprio la sua
65 Il Sistema di Preferenze Generalizzato (SPG), è uno strumento attraverso il quale i paesi in via di
sviluppo possono esportare verso paesi e territori industrializzati i loro prodotti a condizioni daziarie più favorevoli.https://ustr.gov/issue-areas/trade-development/preference-programs/generalized-system- preference-gsp
66 Kardoosh, al-Khouri. (2004)
67 Imad, El-Anis. (2013). “A review of trade liberalisation and trade between Jordan and the United
States”. In International Journal of Peace and Development Studies, Vol.4(6), pp. 116-124
natura discriminatoria a svantaggio di certe economie arabe che gli Stati Uniti, proprio in quel periodo del dopo Oslo, erano interessati ad assistere economicamente. Tra quest’ultime rientravano l’economia della Giordania e dei Territori amministrati dall’Autorità Palestinese.
Al fine di eliminare questa disparità contro i prodotti del regno giordano, il trattato di libero scambio USA-Israele è stato prima modificato e poi completato ed esteso dall’accordo FTA con la Giordania. Le QIZ sono state un precursore della nascita dell’accordo di libero scambio tra USA e Giordania.69
Dal punto di vista degli esportatori americani, il FTA USA-Giordania potrebbe anche essere interpretato come un “livellare il campo da gioco” nei confronti dell’accesso preferenziale che i concorrenti europei avrebbero ricevuto attraverso l’accordo euro- mediterraneo.70 Come già citato, la Giordania è stata la prima firmataria, tra i paesi della regione MONA, di un accordo di questo tipo con gli Stati Uniti. Altri paesi sono stati Marocco, Bahrain e Oman.
Il FTA e le QIZ aprono le porte a numerose opportunità per esaminare e confermare i limiti dell’integrazione economica regionale nel Medio Oriente. Come sarà affrontato nel prossimo paragrafo, sforzi verso la stabilizzazione di una migliore integrazione tra paesi arabi hanno dimostrato progressi cosmetici. In questo contesto, il presidente americano George W. Bush sperava di formare le basi per un’area di completo libero scambio nel Medio Oriente, Middle-East FTA (MEFTA). Tuttavia, l’ambizioso progetto non ha mai raggiunto concreti risultati.71