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2.1.4 Fisionomia e struttura della vegetazione Flumendosa

2.1.5 Qualità ambientale_Flumendosa

Così come per il lago Mulargia, anche per il Flumendosa è stato adottato lo stesso criterio di giudizio (vedi pa- ragrafo 2.3).

Le classi strutturali di vegetazione raffigurate nella carta fisionomico-strutturale sono state raggruppate in 5 classi che esprimono livelli crescenti di qualità: bassa, medio-bassa, media, medio-elevata ed elevata. Il giudizio di qualità (vedi Tav. 18) è stato attribuito considerando certamente il grado di naturalità e densità di struttura della vegetazione,

ma anche gli elementi fenotipicamente caratterizzanti il paesaggio sardo. Nel territorio del lago Flumendosa, a causa della morfologia più aspra dei versanti attorno all’invaso e della vocazione agricola minore dei centri abitati limitrofi, è meno frequente ritrovare la sughera su pascoli o in formazioni aperte. Essa piuttosto si ritrova sporadicamente all’in- terno di boschi di leccio ben strutturati in associazione con altre specie tipiche, quali l’olivastro, il ginepro oxicedro ed il ginepro turbinato. Le zone di versante con scarsa pedogenesi, sono popolate da stadi evolutivi inferiori con una mag- giore dominanza dell’olivastro e di altre specie arbustive della macchia. All’interno del buffer di indagine è presente anche una vasto altopiano ventoso colonizzato da specie tipiche della gariga.

2.3 Ornitologia

2.3.1 Indagine conoscitiva dell’avifauna

Il presente studio si espongono i risultati delle indagini avifaunistiche condotte nelle aree di studio dei laghi del Flumendosa e del Mulargia; in particolare gli obiettivi della ricerca sono l’individuazione delle specie di uccelli pre- senti negli specchi d’acqua, uccelli acquatici, e nelle porzioni terrestri immediatamente circostanti i due bacini (uccelli della macchia e dei boschi). Considerate le finalità complessive del Progetto Operativo, i rilievi sul campo sono mirati anche all’accertamento di eventuali fattori di minaccia per la fauna e contemporaneamente all’individuazione di settori potenzialmente idonei alla fruibilità turistica per l’osservazione degli uccelli.

Nell’ambito delle due aree di studio sono state individuate, per ognuna di esse, due settori di indagine: a) le superfici d’acqua, b) le aree contermini circostanti per una distanza di 500 metri dalla riva (buffer, vedi Figg. 2.13 e 2.14); per le specie acquatiche sono stati selezionati, preventivamente su cartografia IGM 1:25.000 e successivamente sul campo, dei punti di vantaggio che consentissero di osservare agevolmente quanta più porzione possibile della su- perficie d’acqua ed individuare così le specie presenti. Dai punti di vantaggio le osservazioni (vedi Fig. 2.15) sono state eseguite con binocoli Laica 10x42BA e con cannocchiale Swarovski 20-60x AT80; i tempi di osservazione sono stati in ognuno dei punti pari a circa 30-40 minuti. I dati rilevati sono stati riportati in una scheda censimento precedentemente predisposta (vedi allegato). L’elenco delle specie finora individuate, comprende quelle osservate direttamente sul cam- po in occasione della presente indagine e quelle desunte dalla consultazione bibliografica dei censimenti condotti negli anni precedenti nell’ambito delle ricerche IWC (International Waterfowl Census) sull’avifauna acquatica migratoria. Gli stessi punti di osservazione per il censimento dell’avifauna acquatica, sono stati impiegati anche nelle ricerche dell’avifauna legata agli ambienti terrestri; in questo caso il censimento è stato eseguito oltre che con il metodo all’os- servazione diretta delle specie, anche con il metodo dell’ascolto dei canti delle specie. Ad integrazione di quest’ultima metodologia è stato adottato anche il metodo dei transetti lineari percorsi a piedi distribuiti sul territorio in maniera casuale con il fine di verificare la presenza di specie nei diversi ambienti terrestri presenti nelle superfici limitrofe ai laghi. I transetti, di varia lunghezza, sono stati eseguiti un’ora dopo l’alba in quanto periodo della giornata in cui le specie di uccelli sono particolarmente attive nei canti. Le indagini svolte sinora si sono concentrate nei due” periodi ornitologici”: a) INVERNO – dall’inizio di dicembre alla fine di febbraio, b) PASSO PRIMAVERILE – dall’inizio di marzo a metà maggio.

Dopo le due prime sessioni di censimento sono state identificate 41 specie nel Lago del Flumendosa e 47 nel Lago del Mulargia; la differenza dei due valori è poco marcata a causa della evidente vicinanza delle due aree di studio, ma anche per la diffusione di ambienti simili nelle superfici presenti all’interno della aree buffer, sia per quanto riguarda la diffusione di tipologie di ambienti naturali o seminaturali, sia per quanto riguarda le attività produttive umane riscon- trate. A seguito delle analisi vegetazionali eseguite nell’ambito dello stesso progetto, è stato possibile accorpare alcune diverse tipologie di ambienti vegetali identificate e definire dei macro-ambienti, denominati Habitat 1, 2, 3, 4 e 5, in ognuno dei quali sono presenti certe specie di avifauna. È importante sottolineare che le specie non sono rigidamente legate esclusivamente ad ogni Habitat corrispondente, infatti il presupposto della ripartizione non ha tenuto conto solo delle generali esigenze ecologiche di ognuna delle specie e delle osservazioni effettuate sul campo, ma anche della facilità e della frequenza con cui le specie possono essere osservate in considerazione delle finalità di valorizzazione naturalistica degli invasi. La distribuzione delle specie sul territorio di indagine, unita alle attuali caratteristiche di ac- cesso e percorribilità di sentieri e strade, ha permesso una prima individuazione di settori potenzialmente idonei alla predisposizione di allestimenti finalizzati alla fruibilità dei due laghi.

FLUMENDOSA: Habitat 1 (ambienti costituiti prevalentemente da ampi spazi aperti destinati a pascolo, forag-

Fig. 2.15- Esemplificazione delle due metodologie adottate per i censimenti sul campo.

Fig. 2.13 - Area di studio lago Flumendosa; in arancione è indicato il buffer entro il quale sono stati individuati i punti di rilevamento

Fig. 2.14 - Area di studio lago Mulargia; in arancione è indicato il buffer entro il quale sono stati individuati i punti di rilevamento

gere o incolti erbacei delimitati da siepi a macchia mediterranea) - specie presenti: Poiana, Gheppio, Pernice sarda, Quaglia, Civetta, Rondine maggiore, Upupa, Rondine, Averla piccola, Corvo imperiale, Cornacchia grigia, Taccola, Saltimpalo, Capinera, , Merlo, Strillozzo, Passera sarda, Frosone, Verdone, Verzellino, Fanello, Cardellino, Zigolo nero. Habitat 2 (ambienti a macchia mediterranea con spazi aperti limitati e disomogenei)– specie presenti: Pernice sarda, Tortora selvatica, Cuculo, Rondone maggiore, Upupa, Rondine, Rondine montana, Occhiocotto (scheda 1), Magnanina, Pettirosso, Merlo, Tordo sassello, Fringuello, Zigolo nero. Habitat 3 (ambienti prevalentemente boschivi naturali, leccio e/o sughera, ed artificiali, conifere) – specie presenti: Astore, Sparviere, Colombaccio, Cuculo, Picchio rosso maggiore (vedi Fig. 2.16), Ghiandaia, Cinciallegra (vedi Fig. 2.17), Cinciarella, Fringuello. Habitat 4 (ambienti acquatici perenni e zone umide limitrofe effimere)– specie presenti: Cormorano, Germano reale zampegialle. Habitat 5 (ambienti antro- pici) : ambienti in cui la presenza di attività umane limitano la presenza dell’avifauna.

MULARGIA: Habitat 1 (ambienti costituiti prevalentemente da ampi spazi aperti destinati a pascolo, foraggere o incolti erbacei delimitati da siepi a macchia mediterranea) - specie presenti: Poiana, Gheppio, Falco pellegrino, Pernice sarda, Occhione, Civetta, Allodola, Rondine montana, Averla capirossa, Averla piccola, Storno nero, Corvo imperiale, Cornacchia grigia, Taccola, Saltimpalo, Capinera, Merlo, Codirosso spazzacamino, Ballerina bianca, Strillozzo, Passe- ra sarda, Fanello, Verdone, Verzellino, Cardellino, Zigolo nero. Habitat 2 (ambienti a macchia mediterranea con spazi aperti limitati e disomogenei) – specie presenti: Pernice sarda, Tortora selvatica, Cuculo, Scricciolo, Usignolo di fiume, Capinera, Occhiocotto, Sterpazzola di Sardegna, Magnanina, Pettirosso, Merlo, Tordo bottaccio, Fringuello, Zigolo nero. Habitat 3(ambienti prevalentemente boschivi naturali, leccio e/o sughera, ed artificiali, conifere) – specie presen- ti: Colombaccio, Cuculo, Picchio rosso maggiore, Cinciallegra, Cinciarella, Fringuello. Habitat 4 (ambienti acquatici perenni e zone umide limitrofe effimere) – specie presenti: Svasso maggiore, Tuffetto, Cormorano, Alzavola, Germano reale, Fischione, Gabbiano reale zampegialle. Habitat 5 (ambienti antropici): ambienti in cui la presenza di attività umane limitano la presenza dell’avifauna.

Fig. 2.16 - Picchio

Fotografo: Danilo Lombardi

Fig. 2.17 - Cinciallegra

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