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R OMANELLI S V AGNONI V Z ATTI , La responsabilità professionale del medico, cit., p.

250; G. LA MONACA - V. TAMBONE - N. ZINGARO - M. POLACCO, L’informazione nel

rapporto medico paziente, cit., pp. 4, 32, 92 e ss., 135 e ss. e 172 e s.; G. TOSCANO,

Informazione, consenso e responsabilità sanitaria, cit., pp. 5, 77 e 97.

Si v. anche: l.r. Molise, 21 novembre 1997, n. 28, art. 5, comma secondo, lett. b), cit.; d.m. 18 marzo 1998, cit., all. 2.

Il Codice di Deontologia Medica, 2 - 3 ottobre 1998, art. 30, cit., prescrive che ‹‹il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà tenere conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche››. Sull’art. 30 del Codice di deontologia medica v. anche G. LA

MONACA - V. TAMBONE - N. ZINGARO - M. POLACCO, L’informazione nel rapporto medico paziente, cit., pp. 114 e ss.

In giurisprudenza si v. Pret. Arezzo, Sez. di Montevarchi, 24 marzo 1997, in Giur.

merito, cit., p. 1007 e s.

Di particolare interesse è anche Trib. Venezia, 4 ottobre 2004, in G. LA MONACA - V.

TAMBONE - N. ZINGARO - M. POLACCO, L’informazione nel rapporto medico paziente,

cit., p. 196 e ss. Nel caso di specie una paziente era stata sottoposta ad un intervento per una sostituzione valvolare mitro-aortica. Durante il decorso post operatorio è sopraggiunto un ictus embolico che aveva a sua volta causato emiparesi ed afasia motoria. Prima dell’intervento la paziente aveva firmato un modulo per il consenso informato al trattamento anestesiologico e chirurgico, senza che venisse in alcun modo approfondito il tema dei possibili pericoli che l’intervento poteva presentare. Riguardo alla specifica circostanza, il Tribunale ha affermato che il consenso che deve essere prestato dal paziente non può ridursi ‹‹all’espletamento di un passaggio di natura burocratica. Infatti, il consenso deve essere il frutto di una relazione interpersonale tra i sanitari ed il paziente sviluppata sulla base di un’informativa coerente allo stato, anche emotivo, ed al livello di conoscenze di quest’ultimo. In altri termini, la conformità della condotta dei sanitari rispetto all’obbligo di fornire un adeguato bagaglio di informazioni deve essere valutata non tanto sul piano tecnico-operatorio, quanto sulla natura dell’intervento, sull’esistenza di alternative praticabili, anche di tipo non cruento, sui rischi correlati e sulle possibili complicazioni delle tipologie di cura … segnando il passaggio … dalla fase dell’assenso a quella del consenso, ossia del convergere delle volontà verso un comune piano d’intenti››.

Nelle Good Medical Practice del General Medical Council britannico, cit., introduzione, si può leggere: ‹‹patients must be able to trust doctors ... To justify that

trust, we as a profession have a duty to maintain a good standard of practice and care and to show respect for human life. In particular as a doctor you must: … give patients information in a way they can understand›› (I pazienti devono essere in grado di aver

fiducia nei medici. Per giustificare questa fiducia, noi come professione abbiamo un dovere di mantenere una buon standard di pratica professionale e di attenzione ed di mostrare rispetto per la vita umana). Successivamente, nello stesso documento si specifica ulteriormente: ‹‹Good communication between patients and doctors is essential

to effective care and relationships of trust. Good communication involves: listening to patients and respecting their views and beliefs; giving patients the information they ask for or need about their condition, its treatment and prognosis, in a way they can understand, including, for any drug you prescribe, information about any serious side effects and, where appropriate, dosage; … If a patient under your care has suffered harm, through misadventure or for any other reason, you should act immediately to put matters right, if that is possible.You must explain fully and promptly to the patient what has happened and the likely long and short term effects. When appropriate you should

offer an apology›› (p. 8) (Una buona comunicazione tra i pazienti ed i medici è essenziale

per una cura efficace ed un rapporto di fiducia. Una buona comunicazione implica: l’ascolto dei pazienti ed il ripetto per le loro opinioni e convinzioni; il fornire ai pazienti l’informazione che chiedono o di cui hanno bisogno circa la loro condizione, il suo trattamento e la prognosi, in un modo che possano comprendere, includendo, per qualsiasi farmaco che voi prescriviate, l’infrormazione circa ogni serio effetto collaterale e, dove appropriato, la posologia … Se un paziente sotto le vostre cure ha sofferto un danno, per infortunio o per ogni altra ragione, voi dovete agire immediatamente per rimediare, se ciò è possibile. Voi dovete spiegare al paziente cosa è successo e le probabili conseguenze a lungo e breve termine con completezza e sollecitamente. Quando è appropriato, voi dovete chiedere scusa). Nello stesso senso v. anche GENERAL MEDICAL COUNCIL,

Seeking Patients’ Consent: The Ethical Considerations, cit., parr. 1 e 3.

Nell’art. 10, comma primo e quarto, del Código de Ética y Deontologia Medica del Consejo General de Colegios Médicos spagnolo, cit., si stabilisce: ‹‹Los pacientes tienen

derecho a recibir información sobre su enfermedad y el médico debe esforzarse en dársela con delicadeza y de manera que pueda comprenderla … Cuando las medidas propuestas supongan para el paciente un riesgo significativo, el médico le proporcionará información suficiente y ponderada a fin de obtener, preferentemente por escrito, el consentimiento especifico imprescindible para praticarlas›› (I pazienti hanno il diritto a

ricevere informazioni sulla loro malattia ed il medico deve sforzarsi a darla con delicatezza ed in modo che possano comprenderla ... Quando le cure proposte implicano un rischio significativo per il paziente, il medico fornirà un’informazione sufficiente e ponderata al fine di ottenere, preferibilmente per iscritto, lo specifico consenso imprescindibile per praticarle).

All’art. 10 del Codice deontologico della Federazione Medica Elvetica, versione italiana aggiornata al 26 giugno 2004, reperibile sul sito Internet www.fmh.ch, si legge: ‹‹Il medico informa in modo comprensibile il suo paziente sui risultati e i referti, sulle previste misure diagnostiche e terapeutiche, sulla prognosi e sui rischi, nonché su possibili trattamenti alternativi. Valuta accuratamente il modo con cui intende informare il paziente e quante informazioni il paziente è in grado di sopportare››.

Ancora, l’art. 13 del Codice Medico di Etica polacco del 2004, traduzione inglese reperibile in G. LA MONACA - V. TAMBONE - N. ZINGARO - M. POLACCO, L’informazione nel rapporto medico paziente, cit., p. 127, nota 7, statuisce che:

‹‹Information prided to the patient should be formulated in a manner which is intelligible

to him/her›› (L’informazione [fornita] al paziente deve essere formulata in un modo che è

intelligibile per esso/essa).

Sulla stessa scia si colloca il Code de Déontologie Médicale dell’Association Belge de Hôpitaux, reperibile sul sito Internet www.hospitals.be. Al suo art. 33, rivisto nel 2004, si può leggere: ‹‹Lors de l’information, le médecin tient compte de l’aptitude du patient à la

recevoir et de l’étendue de l’information que celui-ci souhaite›› (al momento della

notizia, il medico tiene conto dell’attitudine del paziente a riceverla e dell’ampiezza dell’informazione che questo si aspetta)

Nel Code de Déontologie Médicale francese, all’art. 35, si statuisce che ‹‹Le médicin

doit à la personne qu’il examine, qu’il soigne ou qu’il conseille, une information loyale, claire et appropriée sur son ètat, les investigations et les soins qu’il lui propose. Tout au long de la maladie, il tient compte de la personnalitè du pàtient dans ses explications et veille à leur compréhension›› (il medico fornisce alla persona visitata, che cura o che

consiglia, un’informazione leale, chiara ed appropriata alla sua età, sugli esami e le cure che gli propone. Durante la malattia, nelle sue spiegazioni tiene conto della personalità del paziente e bada alla loro comprensione). Sul Code de Déontologie Médicale v. G. LA

MONACA - V. TAMBONE - N. ZINGARO - M. POLACCO, L’informazione nel rapporto medico paziente, cit., p. 131 e s.

implica che la corretta informazione non deve necessariamente dire subito