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Rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea in materia agroalimentare

4.   ORGANIC E NATURAL IN EUROPA 58

4.4   Rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea in materia agroalimentare

Dopo aver delineato la disciplina europea volta a regolare il settore della produzione biologica e precedentemente quella statunitense, si procede analizzando i rapporti che intercorrono tra i due continenti in ambito

agroalimentare.

Nel corso degli anni, tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea si sono avuti dei conflitti in materia agroalimentare. Una tra le questioni che si sono

rivelate motivo del conflitto è stata quella (nel 1990) relativa alla carne bovina trattata con degli ormoni. Negli Stati Uniti è consentito il ricorso agli ormoni della crescita per l’allevamento del bestiame mentre questo è vietato nell’area dell’Unione Europea. Ciò ha rappresentato un limite per quanto riguarda le esportazioni di carne dagli Stati Uniti all’Europa. Ai fini di redimere il conflitto è intervenuto il World Trade Organisation129 (WTO) che si è pronunciato a favore degli Stati Uniti. Lo stesso WTO si è schierato con gli Stati Uniti anche in occasione di un conflitto, nel 2006, in materia di importazione di prodotti agricoli geneticamente modificati. In ambito di agricoltura biologica invece sembra esserci meno distanza e più sintonia fra le due potenze tanto che nel 2012 giungono a un importante accordo costituito dal Partenariato sul commercio di prodotti biologici (entrato in vigore dal 1/06/2012). I tratti essenziali dell’accordo per il nuovo partenariato sul commercio di prodotti biologici stabiliscono che i prodotti certificati come biologici dall’Unione Europea o dagli Stati Uniti possano essere venduti come tali nei rispettivi territori. Ciò perché il reg n. 834/2007 e il NOP sono stati dichiarati atti equivalenti. Ciò ha dato un notevole impulso alla produzione biologica mondiale, dal momento che le due potenze stipulanti l’accordo sono le maggiori produttrici mondiali del settore biologico. Il valore del settore biologico complessivo delle due potenze firmatarie dell’accordo aumenta il suo valore di anno in anno. L’accordo ha permesso una facilitazione dell’accesso al mercato europeo e statunitense da parte di produttori e agricoltori rendendo il settore più concorrenziale. Altro vantaggio apportato dall’accordo è stato quello dell’incremento della trasparenza in materia di norme disciplinanti il settore e una maggiore fiducia dei consumatori nei confronti del marchio biologico. Prima che fosse stipulato l’accordo, sia i coltivatori che le imprese, che avessero voluto vendere i loro prodotti sia nel territorio europeo che in quello statunitense, avrebbero dovuto sottostare e entrambe le normative, il che comportava non pochi oneri finanziari. Ogni prodotto conforme a quanto stabilito dal partenariato è un prodotto biologico certificato. La normativa facente capo agli Stati Uniti e all’Unione Europea non converge esattamente in tutti i suoi punti. Quanto detto è dimostrato da ciò che concerne l’uso degli antibiotici per la produzione biologica. Ciò è vietato dall’USDA a meno che non si                                                                                                                

129 Il World Trade Organisation è un’organizzazione mondiale per il commercio alla

quale aderiscono (al 26/04/2015) 161 paesi e 25 paesi che hanno il ruolo di osservatori, costoro rappresentano il 97% del commercio di beni e servizi. L’organizzazione mira a favorire l’attuazione e il funzionamento degli accordi multilaterali fra i governi membri dell’organizzazione e ha come obiettivo la liberalizzazione del commercio internazionale grazie all’abbattimento delle barriere esistenti. Il WTO ha anche il potere di redimere delle controversie fra i paesi membri, ma come molte altre organizzazioni internazionali, non ha un potere effettivo per sostenere le sue decisioni ma in ipotesi in cui il paese membro non si conformi alle decisioni dell’organo giudicante dell’WTO questo può porre in essere misure ritorsive da parte del paese ricorrente.

tratti di combattere infezioni batteriche invasive. La normativa dell’Unione Europea permette l’uso di antibiotici nelle ipotesi in cui vi siano animali infetti. L’accordo di partenariato a questo proposito prevede che gli organi di certificazione debbano accertare che gli antibiotici non siano stati usati in alcuna ipotesi. Tutti i prodotti che devono essere spediti nell’ambito territoriale statunitense e europeo devono essere accompagnate da un certificato di esportazione di prodotti agricoli biologici. Il certificato indica la località di produzione e l’organismo certificante. Il certificato di esportazione di prodotti agricoli biologici garantisce che non siano stati usati metodi produttivi e sostanze vietati, attesta il rispetto delle disposizioni del partenariato e permette la tracciabilità dei prodotti agricoli biologici in commercio. Dal canto loro le parti dell’accordo hanno assunto l’impegno di garantire che ogni prodotto biologico scambiato rispetti quanto disposto dal partenariato. Inoltre le parti si sono impegnate in progetti di cooperazioni volti alla promozione della produzione agricola biologica. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono tenuti, inoltre, a tenere costantemente aperto il dialogo tra loro per ciò che riguarda la materia

oggetto dell’accordo130.

Si prende ora in considerazione il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip). Si tratta di un accordo commerciale di libero scambio ancora oggetto di negoziazione da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Lo scopo che l’accordo si propone è quello di abbattere barriere di carattere economico ma anche barriere rappresentate dalla normativa disciplinante determinati settori. L’accordo si propone di omologare procedimenti e delineare degli standard valevoli nel territorio

statunitense e europeo.

Questi alcuni punti critici dell’accordo:

– L’Italia esporterà negli Usa la carne rossa prodotta senza l’uso di ormoni della crescita e importerà dagli Stati Uniti circa il doppio del quantitativo esportato addizionato con ormoni della crescita. L’Europa importerà la farina e il latte contenti OGM e esporterà gli stessi prodotti privi di OGM. Ciò darà luogo a un abbassamento della qualità dei prodotti in commercio in Europa. Sarebbe inoltre pericolosa un’omogeneizzazione della disciplina dei controlli che caratterizza il settore agricolo biologico degli Stati Uniti e dell’Europa. L’Europa ha un sistema basato su controlli diretti delle varie fasi del procedimento produttivo, mentre il sistema degli Stati Uniti si basa su un controllo “a valle” il quale presuppone che possa attribuirsi la colpa di un’intossicazione al prodotto solo nell’ipotesi in cui si dimostri, attraverso analisi a carico dell’intossicato, che il prodotto sia stato la

                                                                                                               

130  Stephanie Maffei,  PRODURRE E NUTRIRSI “BIO”: ANALISI COMPARATA

DEL DIRITTO DEGLI ALIMENTI, Trento Law and Technology Research Group Student Paper n. 17, 2013

causa immediata dell’intossicazione. Nel sistema europeo invece i controlli sono a carico del produttore. Da ciò si evince che il consumatore europeo rischierebbe di dover rinunciare alla sicurezza e alla qualità dei prodotti biologici e comunque dovrebbe rinunciare ai prodotti biologici eccessivamente costosi per poter mantenere il livello

di sicurezza fino a ora garantito.

– Gli Stati Uniti e l’Europa non sono le uniche potenze che sottoscriveranno l’accordo, ma assieme a loro lo faranno anche il Canada e numerose multinazionali del settore agroalimentare. L’accordo porterebbe un rischio di notevole portata vista l’introduzione dell’Investor-State Dispute Settlement (ISDS). L’ISDS è un organo che svolge funzioni di arbitrato per redimere le controversie tra Stati firmatari dell’accordo e investitori privati. Ciò ha però come conseguenza quella di conferire una posizione di vantaggio ai soggetti privati intervenuti nell’accordo dal momento che rappresentano delle

importanti potenze economiche mondiali.

– L’abbattimento delle barriere economiche fra Stati Uniti e Europa porterebbe un vantaggio unicamente agli Stati Uniti. Essi attualmente esportano meno rispetto all’Europa per via dei più rigidi regolamenti sanitari europei. L’abbattimento delle barriere non gioverebbe perciò

all’economia europea.

- Nessuna delle regolamentazioni legate alla protezione della vita e salute dell’uomo, degli animali e delle piante o alla tutela dell'ambiente e del consumatore, già vigenti in Europa, saranno oggetto di negoziazione nel Trattato. Quanto appena riportato è stato affermato dalla Commissione Agricoltura dell’Unione Europea, nonostante questa premessa vi è il dubbio che possano essere importati nel territorio europeo prodotti contenenti o ottenuti grazie all’uso di OGM provenienti dagli Stati Uniti. Il dubbio è particolarmente fondato se si pensa alla proposta avanzata dagli Stati Uniti di eliminare le cosiddette

“etichette parlanti” dai prodotti.

– Vi è rischio che piccoli produttori di prodotti agricoli biologici abbandonino il mercato sopraffati dalle grandi multinazionali (queste ultime rappresentano il 52% del fatturato annuo del settore). Ciò darebbe luogo inoltre a una diminuzione della concorrenza e probabilmente della qualità dei prodotti131. Da quanto detto si evince, come confermato da uno studio effettuato dall’USDA132, che sarebbero gli Stati Uniti a trarre maggiori benefici dal Ttip. Le esportazioni degli Stati Uniti aumenterebbero rispetto a ora di 3,8 miliardi di euro e quelle europee aumenterebbero di 1,1 miliardi                                                                                                                

131 Associazione italiana per l’agricoltura biologica, Gli effetti del Ttip su agricoltura e alimentazione, 26 maggio 2015.

132 Jayson Beckman, Shawn Arita, Lorraine Mitchell, and Mary Burfisher, Agriculture

in the Transatlantic Trade and Investment Partnership (Tariff, Tariff-rate Quotas and no Tariff measures), Economic Research Service, Economic Research Report n. 198, novembre 2015

se fossero eliminate le barriere di carattere non economico133. Il medesimo studio ha poi rivelato che, in ordine alla domanda dei consumatori, costoro sarebbero maggiormente propensi a acquistare prodotti locali e ovviamente questo andrebbe a annullare il vantaggio apportato dall’abbattimento delle barriere. Tutto ciò aiuta a comprendere lo scenario europeo e a ravvisare elementi di divergenza e di vicinanza fra la disciplina statunitense e quella europea. Le due discipline normative fondano le loro radici in un contesto culturale, storico e sociale nettamente diverso per questo è interessante confrontare i percorsi normativi delle due potenze e ravvisarne anche gli elementi di vicinanza.

                                                                                                               

133 Associazione italiana per l’agricoltura biologica, TTIP: benefici maggiori per l'agricoltura USA che per quella UE, secondo studio USDA, 22 gennaio 2015.

5. GIURISPRUDENZA IN MATERIA DI