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IV. CONCLUSIONI

4.2. Tendenze nello stile

4.2.4. Rapporto tra serialità e pezzi unici

Un altro elemento comune nello stile è lavorare su progetti seriali. Ciò che caratterizza la serie è l’utilizzo sistematico dello stesso processo fotografico e la stessa tematica di fondo.

La serialità è così presente nella fotografia astratta contemporanea, perché permette una ricerca approfondita su un procedimento fotografico ed è legata all’approccio sperimentale che caratterizza questo campo. È interessante sottolineare come i concetti di serialità e unicità spesso convivano nella produzione di questi artisti. Per quanto riguarda la fotografia analogica, le opere di una stessa serie sono simili ma al tempo stesso sono dei pezzi unici. Basti pensare ai fotogrammi realizzati da Nicki Stager o ai lavori di Mariah Robertson, dove non è più possibile cancellare o ripetere l’intervento delle sostanze chimiche sulla superficie fotografica.

Anche per i fotografi che scattano in digitale è presente l’unicità, non legata alla tecnica di produzione, ma al soggetto ritratto. Ad esempio, Mike e Doug Starn realizzano una serie sui fiocchi di neve, dove ogni fiocco ha una sua forma particolare che non si ripete mai. Oppure per quanto riguarda le fotografie di Kim Keever, le particelle di colore non si dispongono mai nello stesso modo all’interno dell’acqua.

Questa forte presenza della serialità è stata influenzata particolarmente dalle neoavanguardie degli anni Sessanta e Settanta, come la Pop Art o la Minimal Art.

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Guardando alle decadi precedenti è stato certamente importante anche il lavoro “Equivalents” di Alfred Stieglitz, che è riuscito a scorgere forme poetiche e astratte in frammenti di cielo.

4.3. Peculiarità della fotografia astratta statunitense

Come è emerso dall’analisi svolta in questo elaborato, gli Stati Uniti sono un Paese dove la fotografia astratta si è diffusa in modo peculiare rispetto ad altre realtà per diverse ragioni sia storiche sia culturali, che si cercano di analizzare nel seguente paragrafo.

Una ragione è storica ed è da ricondurre già alla prima metà del Novecento, quando il baricentro dell’arte si sposta dall’Europa agli Stati Uniti.

A causa della Seconda Guerra mondiale, molti artisti e intellettuali europei si sono visti costretti a emigrare oltreoceano e negli Stati Uniti hanno trovato un territorio pronto ad accogliere le loro idee e ricerche artistiche. Per la diffusione della fotografia astratta, è stato fondamentale l’emigrazione in questo Paese di numerose personalità del Bauhaus. Nel 1933 la dittatura nazista aveva chiuso la scuola fondata da Gropius, perché considerata promulgatrice di un tipo di arte degenerata.

In seguito alla chiusura della scuola, i docenti, come László Moholy-Nagy, Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius o Josef Albers, non potendo più lavorare in patria, furono costretti a trasferirsi negli Stati Uniti. Qui poterono continuare le ricerche portate avanti in Germania, poiché le loro idee e teorie sull’astrazione e il loro approccio multidisciplinare trovarono una risposta entusiasta e un panorama aperto ad accogliere nuovi linguaggi visivi.215

In particolare le idee portate avanti nella scuola “New Bauhaus”, fondata da László Moholy-Nagy nel 1937 e trattata nel primo capitolo, sono state fondamentali per il radicarsi della fotografia astratta e per segnare una traccia per le diverse generazioni di fotografi che hanno sperimentato in questo campo.

Inoltre durante gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta gli Stati Uniti sono stati teatro della nascita di importanti movimenti artistici, come la Pop Art, la Body Art, l’Arte

215 http://aulalettere.scuola.zanichelli.it/come-te-lo-spiego/2015/09/10/il-bauhaus-la-scuola-che-univa-

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Contettuale o il Minimalismo, e la fotografia astratta si è ritrovata ad essere è stato un utile strumento di sperimentazione all’interno di queste correnti.

Un altro elemento che ha portato alla diffusione di questo linguaggio è stato il sostegno d’importanti istituzioni culturali. A differenza di altri Paesi, tra cui ritroviamo anche l’Italia, più ancorati a discipline tradizionali come la pittura o la scultura, negli Stati Uniti le istituzioni culturali hanno riconosciuto l’importanza della fotografia astratta già dal primo dopoguerra.

Tra i diversi musei, certamente il Museum of Modern Art (MoMA) ha avuto un ruolo determinante per legittimare la fotografia astratta all’interno del mondo dell’arte. Come illustrato nel secondo capitolo, è stata fondamentale per questo riconoscimento la mostra del 1960 “The Sense of Abstraction”, che coinvolse ben 75 fotografi e contò 300 opere esposte. Oltre alle istituzioni museali, negli Stati Uniti si trovano delle università, come l’Istitute od Technology di Chicago, dove molti dei fotografi citati nell’elaborato hanno potuto insegnare, come Mino White, Harry Holmes Smith o Harry Callahan e tutto ciò a contribuito a formare nuove generazioni di fotografi che portano avanti l’interesse per questa ricerca artisitca.

L’apertura verso nuovi linguaggi visivi può essere legata al fatto che questo Paese ha una storia dell’arte relativamente recente e senta l’esigenza di costruirsi la propria identità artistica, accogliendo e legittimando linguaggi espressivi non tradizionali. Questa apertura è riconducibile anche al desiderio degli Stati Uniti di emanciparsi dall’influenza europea.

Come evidenzia Lyle Rexer nel testo “The Edge of Vision. The Rise of Abstraction in Photography”, a partire dal secondo dopoguerra, la fotografia astratta statunitense prende una direzione differente rispetto alla fotografia europea, attraverso un diverso approccio alla soggettività. Se l’Europa rimane legata alla tradizione, gli Stati Uniti adottando una metodologia più aperta alla sperimentazione, alla sovversione dello stile e alla rielaborazione individuale.

La lezione degli intellettuali europei è stata presto interiorizzata dagli artisti statunitensi, permettendo loro di avere strumenti e impulsi per sviluppare la propria personale poetica. A partire dagli anni Sessanta, gli Stati Uniti sono stati terreno per le neo-avanguardie. La fotografia astratta è stata in grado di assorbire i diversi stimoli che arrivavano dalle correnti come la Pop Art, il Minimalismo o la Body Art, rielaborandoli attraverso quel linguaggio espressivo.

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Negli anni Novanta, la fotografia è stata rivoluzionata dal digitale e anche questa volta gli artisti hanno avuto la capacità di assorbire i nuovi input o reinterpretandoli attraverso la propria poetica personale.

La fortuna del contesto culturale di questo Paese è stata l’aver mantenuto una forte apertura alle sperimentazione, la capacità di investire nelle nuove idee e la voglia di costruirsi una propria storia dell’arte. Date queste premesse, si può solo augurare agli artisti che operano nella fotografia astratta di mantenere questo atteggiamento, per continuare a creare immagini originali che permettono a coloro che ne fruiscono di riflettere e sognare.

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