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Il rilievo architettonico e le misure colore per il restauro dell’edilizia storica

3. La rappresentazione su scala urbana

Quando, come precedentemente decritto, il fabbricato o la serie di fabbricati è inserito in un contesto angusto di centro urbano, si possono verificare situazioni di oggettiva limitazione nell’applicazione delle tecniche di foto raddrizzamento; questo è stato il caso dello studio su scala urbana dei comparti storici fiorentini, dove i quartieri sono composti da isolati densi, con edifici sviluppati su quattro o cinque piani fuori terra, per di più inseriti in un contesto di strade strette, frequentemente riconducibili all’impianto medievale per la parte più antica, oppure a quello post Unitario della seconda metà dell’800 e dei primi del ‘900 intorno agli assi viari, viali e piazze, del rinnovamento urbano promosso per Firenze capitale.

Qui è stato possibile completare lo studio grazie ad una metodologia di rappresentazione integrata, essendosi verificate sul campo limitazioni al rilevamento per la restituzione in digitale di porzioni di cortine edilizie. La campagna di rilievo effettuata nel centralissimo quartiere di San Lorenzo, condotta all’interno dei seminari di studio sulla città di Firenze, per il restauro architettonico delle facciate dell’edilizia storica, nelle attività del Laboratorio di Restauro1, diretto e coordinato dal prof. G.A. Centauro per il triennio 2005- 2007, ha permesso l’acquisizione e la produzione di rilievi estesi, elaborati a titolo di studio, dei fronti edilizi degli edifici più rappresentativi presi a campione e la copertura pressoché completa dell’intero quartiere di San Lorenzo; il rilievo è stato condotto a diverse scale di rappresentazione, a seconda delle problematiche di studio che si sono riscontrate di volta in volta.

Effettuando una misurazione dei singoli fronti sul piano stradale, fino ad un’altezza rilevabile con un’asta metrica e grazie ad un accurato rilievo fotografico, è stato possibile ricostruire graficamente i singoli fronti

1. Corso di Corso di Laurea in Scienza dell’Architettura 4/S (quinquennale), A.A. 2005/06 e 2006/07, Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze (Cfr. elenco degli allievi in calce a p. 40).

stradali, applicando il metodo delle fughe ed ottenendo una restituzione grafica di sintesi mediante tecnica mista, in parte disegno al tratto, in parte raddrizzamento fotografico.

La restituzione della copertura è stata eseguita mediante l’ausilio di una serie di considerazioni a supporto della restituzione finale, come: la conoscenza delle tecniche costruttive e materiali locali, delle immagini panoramiche a volo d’uccello e delle foto aeree zenitali. Ciò in considerazione del fatto che, in questi casi, la percezione della visuale del tetto da parte dell’operatore dal piano stradale è limitata o assente.

All’interno del seminario inoltre, per la rappresentazione delle altezze dei tetti ci si è avvalsi della regola per cui, la maggior parte degli edifici fiorentini presenta un grado di inclinazione pressoché costante2; grazie all’ausilio delle planimetrie degli isolati e delle foto aeree, è

2. Il grado di inclinazione delle falde nell’edilizia tradizionale fiorentina varia dai 16,5° ai 17,5°.

stato possibile rappresentare sia l’orditura delle linee di falda che i relativi materiali, nella forma di coppi e tegoli, elementi laterizi tradizionali nell’edilizia storica fiorentina.

Il risultato finale è stato una rappresentazione dove il disegno al tratto ha integrato e sostituito, quando necessario, la tecnica del fotoraddrizzamento per

ortofotopiani, realizzando uno strumento basilare per l’interpretazione delle cortine edilizie in chiave di recupero e valorizzazione, nella compilazione di inventari per il censimento dei cromatismi e degli elementi tipologici caratterizzanti ogni singolo edificio. La restituzione dei fronti stradali - scala 1:500

Questo tipo di rappresentazione viene utilizzato per ottenere una visione d’insieme delle cortine edilizie e impone semplificazioni di tutti quei tratti tipologici non riproducibili a questa scala, motivo per cui è preferibile la rappresentazione al tratto.

La restituzione dei fronti si realizza tralasciando tutti quegli elementi di dettaglio non riproducibili come, ad esempio, i particolari delle aperture che, tra l’altro, si realizzano in vuoto per pieno con campiture uniformi; tutte le modanature, i marcapiani, i marcadavanzali e le cornici vengono qui rappresentate nei tratti essenziali, inserendo solo gli aspetti visibili in fase di stampa ed ignorando i tratti secondari; i tetti sono rappresentati con coppie di linee verticali a cadenza alternata.

La restituzione finale, caratterizzata da un’omogeneità di tratto, può essere propedeutica agli studi degli aspetti cromatici nel recupero dei centri urbani.

Metodo per la rappresentazione della copertura nei fronti stradali del centro storico fiorentino

La restituzione dei fronti stradali - scala 1:200

Questo tipo di rappresentazione è indicato per lo studio degli aspetti tipologici che, opportunamente censiti ed inventariati in specifici abachi, caratterizzano i fronti dei singoli edifici. La maggiore leggibilità del tessuto edilizio è garantita dalla scala di rappresentazione che, in relazione alle caratteristiche del contesto, ci consente di scegliere la metodologia di restituzione più appropriata.

I fronti, rappresentati nel loro contesto urbano, possono fungere sia da strumento per lo studio dello stato attuale che per eventuali simulazioni progettuali, fornendo anche indicazioni di dettaglio sugli aspetti cromatici, tra cui: intonaco di fondo, cornici e zoccolature, elementi lignei e metallici. Le cortine edilizie restituite a questa scala possono altresì essere utilizzate per simulazioni di ripristino e sostituzione degli elementi tipologici, nei casi in cui si siano persi caratteri stilistici essenziali o originari.

La gerarchia dei tratti, garantita in scala ridotta da tonalità di grigio, viene rispettata attribuendo al disegno spessori diversi in relazione a ciò che si va a rappresentare, secondo le norme convenzionali.

4. La rappresentazione di dettaglio: limitazioni e