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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

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Notizie sulla vita di Cassiano dal P o ^ o , protettore delle belle arti, fautore della scienza dell’ antichità nel secolo decimoset- timo ecc., per Giacomo Lumbroso. — Torino, Stamperia Reale 1875 (Estr. dal Tomo X V della Miscellanea di Storia Italiana).

È un libro dettato con molto amore, con singolare diligenza e con perfetta cognizione del soggetto, attinta in ispecie allo studio dei documenti. Cassiano dal Pozzo nato in T o ­ rino del 1589 0 1590, e vissuto la massima parte del suo tempo in Roma dove inori nel 1657, fu un dilicato e zelante fautore delle scienze naturali, delle lettere, delle arti figura­

tive e di ogni gentile studio dell’ antichità; per guisa che ebbe titolo « di Peyresc redivivo, di Mercurio d’ Italia, di Mecenate de’ suoi tempi, di Padre della Repubblica delle let­

tere » (pag. 16). Amatore degli ingegni eccellenti, si rese sopratutto « protettore indimenticabile del Pussino » (ivi).

Non è nostro proposito seguitare passo passo il eh. Lum­

broso nella esposizione delle benemerenze di Cassiano ; bensì

amiamo spigolare dal suo bel libro alcune speciali notizie che chiameremo di peculiare interesse ligustico.

Quarantun volumi di lettere e memorie (dei quali tre pas­

sarono per varie vicende circa il 1800 alla Biblioteca della Facoltà Medica di Mompellieri, e gli altri trentotto pervenuti del 1856 in proprietà di Emanuele dal Pozzo principe della Cisterna, serbansi oggi nell’ Archivio di S. A. R. la Duchessa d’ Aosta in Torino) ci attestano che il cav. Cassiano dal Pozzo

« fu in continua corrispondenza coi più dotti e qualificati del paese e d’ oltr’ alpi » (ivi). Nè pochi sono i liguri che vi figu­

rano, come il P. Angelico Aprosio, Anton Giulio Brignole- S a le , Gabriello Chiabrera, Lorenzo Tramalli da Portovenere, vescovo di Gerace e nunzio a Napoli, Bartolomeo Lom ellino, Cattaneo Cattaneo, Fortunio Liceti. Quanto è dell’ A prosio, rileveremo collo stesso Lumbroso come in due codici della nostra Biblioteca Universitaria si abbiano non poche lettere dirette al valente agostiniano si dal medesimo cav. dal Pozzo e si dal costui fratello minore Carlo Antonio. E del Liceti soggiungeremo eh’ ei fu tra coloro che maggiormente loda­

rono la sontuosa raccolta di antichità in gran libri di disegni adunata da Cassiano (pag. 3 8 ); il quale a sua volta nella collezione che s’ era formata di ritratti d’ uomini celebri, an­

noverava quello dell’ insigne medico dipinto per mano di Michele Desobleo (pag. 36).

Attese il dal Pozzo « ai gentili studi, svariati giusta i tempi; ma dove questa unità vi fu che in ogni ricerca fisica o storica, si preoccupò della grafica rappresentanza delle cose » (pag. 17). E perciò « degnissima di nota è la miscel­

lanea che trovasi nel voi. 39 , antico X L I I , di Torino, e con­

tiene notizie diverse del sig. abh. cav. Cassiano dal Po<jo, spettanti agli agrumi et historia d’ essi, per servire agli Horti Hesperides del P. Ferrari (16 4 6 ); le quali notizie raccolte o trasmesse da ogni parte d’ Italia, terminano con una veduta di Nervi

in Riviera di Genova, dove si fa gran professione di simili frutti, disegnata da Cornelio de Valle nel 1637 » (pag. 35).

Carlo Antonio su mentovato fu grande aiutatore del fra­

tello Cassiano nelle archeologiche ricerche ; « diedesi con diletto all’ ornitologia » (pag. 18 ), ed ebbe similmente com­

mercio epistolare con letterati ed artisti famosi. « Del 1627 » sposò Teodora Costa, nipote di monsignor Costa vescovo di Savona e sorella del conte Benedetto, che fu paggio del duca Vittorio Amedeo, e di Pier Francesco vescovo d’ Al- benga » (ivi). Nota poi il Lumbroso « che da due lapidi poste nella chiesa di santa Maria in Aquiro ( Fo r c e l l a , In­

scrizioni delle chiese ed altri edifici in Roma, II. num. 139 0 , 1392) risulta essere stato Carlo Antonio l’ erede ed esecutore delle pie ultime volontà di Giovanni Stefano Roccatagliata genovese,- defunto nel 1652, il quale tra le altre disposizioni testamento instituit ut in perpetuum singulis annis ex fructibus locorum X L V III Montis Ursini I I I e puellis exteris ah herede nominandis dos sentorum quinquaginta monetae cuilibet conficia­

tur » (pag. 20). Alia quale circostanza verisimilmepte vuoisi riferire la medaglia di esso Carlo Antonio, prodotta dal eh. Lumbroso da un esemplare del R. Medagliere di T orino;

che mostra nel diritto il busto del dal Pozzo, e nel rovescio rappresenta la Pietà nell’ atto di parlare a tre fanciulli.

La libreria messa insieme da Cassiano rimase in casa i dal Pozzo fino al 1703, in cui per alienazione fattane dal comm. Co­

simo Antonio passò negli Albani; poi da questi, per estinzione della linea mascolina, cadde nella eredità dei Castelbarco di Milano e Bagno di Mantova. Il principe della Cisterna com­

però allora i trentotto volumi già innanzi ricordati, ed il resto venne acquistato dalla Prussia ; « ma è noto come la nave, sulla quale era caricata, miseramente affondasse quasi in vista di Civitavecchia » (pag. 45). Miserando fine pur troppo di tesori consimili, e tra gli altri di quella insigne biblioteca che il

genovese Gian Vincenzo Pinelli nella seconda metà del se- colo X V I aveva adunata in Padova. « Poiché il Pinelli fu morto (così il T iràbosch i), la bellissima biblioteca da lui raccolta dopo varii contrasti fu posta in mare divisa in tre navi per essere trasportata a N ap oli, ove eran gli eredi. Una di esse cadde in mano a’ corsari, che considerando que’ libri come inutile ingombro, ne gittarono parte in m are, il rima­

nente fu disperso sulla spiaggia di F e rm o , che tutta si vide ingombra di carte qua e là sparse; e molte di esse furono da’ pescatori impiegate o a chiudere i forami delle lor barche, 0 in vece di vetri alle loro finestre; finché il Vescovo di Fermo raccoltine, come potè, gli avanzi, questi furono man­

dati a Napoli, ove pur giunse il restante di quella biblioteca, benché in gran parte dissipata e dispersa. Essa fu poi compe­

rata dal cardinale Federico Borrom eo, il quale, per ottenere che gli fosse venduta, e per vincerla sopra i molti avidi compratori che si facevan innanzi, pagò fino a tremila e quattrocento scudi d’ oro ; la qual somma sborsata per una picciola parte, può farci conoscere qual fosse il valore di tutta quella biblioteca » ( i ) .

Alle memorie biografiche da lui fornite, il eh. Lumbroso fa quindi succedere un 'Memoriale di Cassiano dal Pozzo, con notizie di diverse anticaglie, desunto da un codice della Nazionale di Napoli. E nel principio del Memoriale eccoci subito ad un ricordo genovese. « Diverse anticaglie a mio tempo (scrive Cassiano) si son trovate in Roma. Nel cavare 1 fondamenti per la chiesa di S. Ignatio fu trovato un con­

dotto di acqua antica qual non si potendo in altra maniera

( i ) T i r à b o s c h i , Storia della Letteratura Italiana; M odena 1 7 9 1 ; v o i. V I I , p a r. I , p ag . 2 4 4 -4 5 ; lib ro L caP ° V , § X X . — Il P in e lli e ra m o rto n e l 1 6 0 1 . P a o lo G u ald o ne s c ris se latin a m e n te la V it a , im p re ss a ad A u sb o u rg n e l 1 6 0 7 ; e la d eco rò di un ritra tto a g u isa di m e d a g lia del- l’ illu stre ra c co g lito re .

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