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Rassegna dei principali studi che hanno utilizzato il Bilancio Economico Riclassificato

CAPITOLO 5.   LO STATO DELL’ARTE 68

5.3.   Rassegna dei principali studi che hanno utilizzato il Bilancio Economico Riclassificato

Se negli altri settori, il bilancio economico riclassificato è uno strumento di analisi aziendale molto utilizzato, in agricoltura, ad eccezione delle imprese con forma giuridica collettiva (le quali hanno l’obbligo di redigere un bilancio civilistico), il sistema di bilancio maggiormente adottato per l’analisi consuntiva e preventiva della gestione dell’azienda agraria e per i studi di settore, è quello di tipo tradizionale.

Negli ultimi anni gli economisti agrari hanno iniziato a pubblicare testi, articoli e lavori che impiegano una metodologia di analisi dell’impresa agraria che sostituisce o meglio integra, quella di stampo tradizionale.

Tra i testi che trattano “l’economia dell’impresa agraria”, quello di Biancamaria Torquati

(2003), ha come obiettivo l’individuazione di una serie di concetti, modelli e tecniche di

analisi utili a chi si pone di fronte ad una impresa agraria con finalità operative. L’autrice, nel suo testo, considera il bilancio riclassificato come uno strumento adatto alla moderna gestione dell’impresa agraria, la quale è chiamata ad affinare il processo decisionale e gli strumenti di controllo basandosi su un completo e ben strutturato sistema informativo aziendale e di valutazione, attraverso l’elaborazione di indici di bilancio (ratio analysis) per valutare la redditività, la economicità e la condizione finanziaria dell’impresa e della loro variazione prevista per determinare la convenienza di un investimento.

Un secondo testo che tratta questo argomento, ha come autori Franco Bruni e Silvio

Franco (2003), i quali oltre ad approfondire i criteri di rilevamento dei dati aziendali e i criteri

di valutazione dei capitali, affrontano anche la delicata questione di confrontare un sistema di bilancio economico dell’impresa con quello dell’azienda agraria, dove per quest’ultima si intende l’impresa per la quale viene adottata una classificazione del capitale indipendente da chi lo ha fornito. Una differenza sostanziale tra i due autori, riguarda il criterio di valutazione dei capitali investiti nell’impresa ed in particolare per il capitale fondiario che, secondo Bruni e Franco, se l’analisi dell’impresa ha l’obiettivo di valutare il rendimento del capitale che l’imprenditore ha investito nell’attività, deve basarsi sul principio del valore di acquisto, di costo o valore attuale, ottenuto sottraendo dal valore di acquisto o di impianto le quote di ammortamento maturate negli esercizi trascorsi.

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78 Per quanto riguarda invece gli articoli scientifici che trattano l’analisi e la valutazione dell’impresa agraria attraverso l’utilizzo di indici, la letteratura non ne è molto ricca.

Infatti non sono molte le applicazioni recenti che hanno utilizzato il bilancio di tipo riclassificato per lo studio delle imprese di settore.

Tra gli articoli presenti in letteratura, quello di Bonazzi e Iotti (2005), si pone l’obiettivo di svolgere l’analisi di redditività aziendale, solidità della struttura finanziaria e di sostenibilità del ciclo aziendale di un’impresa agraria. Per svolgere questo studio, dette analisi sono stati utilizzati gli schemi di bilancio mediante riclassificazioni ed analisi per indici svolgendo appunto l’analisi gestionale condotta secondo gli standard dei principi contabili internazionali.

Lo stesso Bonazzi (2006) in seguito ha svolto uno studio sulla valutazione dei progetti di investimento nel comparto della lavorazione delle carni dove partendo dal conto economico e dallo stato patrimoniale di una impresa di trasformazione, affianca ai metodi tradizionali di valutazione fondati su valori di derivazione contabile, anche metodologie fondate sui flussi di cassa, e di sostenibilità del ciclo aziendale.

Canavari (2002) svolge un lavoro sull’evoluzione dei risultati economici di imprese

agrarie del centro nord Italia attraverso l’elaborazione di indici di redditività calcolati sulla base dei loro bilanci (Ghelfi, 2001), per valutare l’effetto della Riforma Mac Sharry sino ad Agenda 2000.

Data la peculiarità odierna del settore agricolo, l’utilizzo del bilancio riclassificato, consente di studiare anche gli effetti delle attività “meno tipiche” svolte dalle imprese agricole. Infatti oggi la multifunzionalità è divenuta una caratteristica particolare delle imprese agrarie che merita oltre ad una riflessione sul ruolo sociale che svolge, anche una valutazione degli effetti economici che questa attività ha sul resto delle attività di coltivazione e allevamento svolte dall’impresa agraria (Franco 2005).

Per quanto riguarda le metodologie di redazione del Bilancio Economico delle Imprese Agrarie, l’INEA sta mettendo a punto da qualche anno uno strumento informatico denominato GAIA (Gestione Aziendale Imprese Agricole) per il rilievo e il trattamento dei dati economici degli agricoltori basato sui principi contabili della partita doppia.

Questa metodologia contabile sostituisce quella che veniva adottata da INEA ai fini Rica, e che era gestita tramite l'utilizzo del software CONTINEA che prevedeva la registrazione per coltura e allevamento delle voci relative ai ricavi e ai costi specifici, la registrazione delle

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79 altre voci di costo aziendale, la compilazione di tutti gli inventari sia iniziali sia finali e la redazione di un bilancio utile per la valutazione dei risultati di gestione. Questo procedimento permetteva di soddisfare le esigenze informative dell'INEA in qualità di organo di collegamento per la Rica europea, ma non essendo basato sui principi della contabilità a partita doppia non risultava pienamente soddisfacente per l'impresa agricola. L’INEA ha quindi deciso di revisionare tale metodologia con il duplice obiettivo di rispondere alle esigenze sia degli utilizzatori dei dati sia degli imprenditori agricoli.

Le principali novità che contraddistinguono GAIA, sono infatti le seguenti:

a) elaborazione della contabilità generale secondo i principi del bilancio civilistico, in conformità alle norme europee e nazionali (bilancio certificabile);

b) maggior attenzione alle esigenze specifiche dell'utente azienda, in modo da consentirne l'impiego nelle aziende più evolute come vero e proprio strumento interno di controllo.

Tra le innovazioni che contraddistinguono i prodotti che GAIA è in grado di fornire, c’è anche il bilancio riclassificato secondo la metodologia classica dei bilanci agricoli, allo scopo di fornire alle imprese agricole uno schema di più semplice interpretazione e garantire una continuità metodologica con il vecchio sistema.

Il bilancio è strutturato in due sezioni: un primo riguarda il Conto Economico con schema scalare a Valore Aggiunto; l’altro, lo Stato patrimoniale a sezioni divise a liquidità crescente e con distinzione della provenienza delle fonti. Il sistema consente inoltre di elaborare alcuni indicatori di gestione come gli indici di bilancio, i parametri tecnici ed economici e i margini lordi delle attività produttive. GAIA infatti, consente anche una rilevazione puntuale di informazioni, quali i flussi finanziari, in passato poco analizzate, e quindi anche gli indici di bilancio assumono una maggiore rilevanza e significatività. L’uso del programma richiede una buona formazione soprattutto in campo agronomico e non è facilmente intuibile dai non esperti; inoltre consente l’elaborazione del bilancio a partire solamente dall’inserimento delle voci contabili.

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5.4. L’evoluzione del sistema di valutazione degli investimenti aziendali in agricoltura