• Non ci sono risultati.

Le Regioni e i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)

Nel corso degli anni 2006-2016 il disavanzo economico in sanità delle Regioni si è decisamente ridotto passando dai 6 MLD di euro del 2006 ai 976 MLN di euro del 2016. Siamo di fronte ad un evidente risanamento finanziario (Fig.13).

Figura 13. Andamento disavanzo sanitario anni 2006-2016 (milioni di euro)

Fonte: Corte dei Conti 2018 – Referto al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali 2016

E dal punto di vista dei servizi sanitari da garantire ai cittadini? Dai dati provvisori del monitoraggio LEA 2016 del Ministero della Salute, contenuti nel Rapporto di Coordinamento di Finanza Pubblica 2018 della Corte dei Conti (i dati definitivi saranno pubblicati dal Ministero della Salute) sembra che la situazione, almeno sulla carta, stia migliorando (Fig.14).

160 è il punteggio necessario per considerare una Regione “adempiente” nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Calabria e Campania sono le Regioni che per il 2016 il

Ministero della Salute valuta provvisoriamente inadempienti rispetto alla capacità di garantire ai cittadini i Lea. Nel 2015 le Regioni inadempienti erano 5. La Calabria nel 2016 raggiunge un punteggio di 144, perdendo 3 punti rispetto all’anno precedente. La Campania invece pur attestandosi su un punteggio ancora più basso pari a 124, è la Regione che in assoluto ha guadagnato più punti: +18.

Sicilia, Molise e Puglia che nel 2015 erano considerate Regioni “inadempienti” nel 2016 sono tutte “adempienti” con punteggi pari rispettivamente a 163, 164, 169.

È il Veneto la Regione con il punteggio LEA più elevato pari a 209. Tra la prima e l’ultima Regione ci sono 85 punti di scarto. Quasi la totalità delle Regioni adempienti ha visto migliorare il proprio punteggio. Quelle con incremento maggiore sono Puglia +14 punti, Sicilia +10, Umbria +10, Molise +8, Veneto +7, Abruzzo +7. La Toscana -4 punti rispetto al 2015. Non sono disponibili dati di Valle D’Aosta, P.A. Trento, P.A. Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Sardegna.

Le performance per ciascun indicatore utilizzato ai fini della valutazione finale di adempimento LEA sono riportati dettagliatamente nelle Fig.15-15.1-16-16.1-17-17.1. Evidenti le differenze regionali.

Se da una parte la riduzione da cinque a due delle Regioni considerate inadempienti rappresenta una buona notizia per i cittadini, dall’altra ci preoccupa il dato della Campania e ancora di più quello in calo della Calabria. Dai Piani di rientro dal debito sanitario è necessario passare sempre di più a Piani di rientro nei Diritti dei cittadini in tutte le Regioni.

Non più solo equilibrio di bilancio ma soprattutto servizi accessibili, sicuri e di qualità in tutto il Paese.

La forbice che ancora c’è tra le Regioni, anche tra quelle adempienti, è inaccettabile e conferma ancora una volta le profonde disuguaglianze che sono presenti nel nostro Servizio Sanitario Pubblico e soprattutto la necessità ed urgenza di una forte strategia unitaria per il loro contrasto. No ad un Federalismo differenziato nei diritti dei pazienti, per questo è indispensabile rafforzare molto e subito il ruolo del Ministero della Salute nell’attività di coordinamento, verifica sostanziale e intervento nei confronti delle Regioni quando i Lea non sono garantiti.

La proposta del Ministero della Salute di rivedere i criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale tra le Regioni va nella giusta direzione ma non è sufficiente. È necessario rafforzare il sistema di monitoraggio dei LEA, a partire dalla sua capacità di fornire dati più attuali. Nel 2018 sono accessibili ai cittadini i dati provvisori del 2016. Non è pensabile continuare a considerare adempienti Regioni che hanno tempi per l’arrivo del mezzo di soccorso sul posto non in linea con lo standard dei 18 minuti, oppure con un servizio di elisoccorso attivo solo di giorno o ancora con performance critiche rispetto ai programmi di screening oncologici.

Il sistema di monitoraggio deve essere meno autoreferenziale e per questo chiediamo di introdurre nel Comitato nazionale Lea, che è l’organo preposto a valutare le Regioni, anche i rappresentati delle Organizzazioni civiche.

Nel 2017 è stato predisposto il Nuovo Sistema Nazionale di

Garanzia dei LEA attraverso lo schema di decreto

Comitato LEA. Lo schema di decreto è stato infine approvato dal Comitato il 15 dicembre 2017. Per essere adottato il Decreto deve essere condiviso dal MEF e deve essere acquisita l’intesa in Conferenza Stato-Regioni.

Il nuovo Sistema nazionale di garanzia dei LEA è un passo in avanti ma ancora non sufficiente; deve essere rafforzato capitalizzando di più e meglio i dati del Piano Nazionale Esiti; misurando meglio ciò che accade sulle liste di attesa e rispetto all’attuazione del prossimo Piano nazionale; dovrebbe verificare lo stato di applicazione del Piano nazionale della cronicità, nonché monitorare il livello di accesso alla vera innovazione, solo per fare alcuni esempi. Infine è necessario che i nuovi Lea diventino effettivamente accessibili attraverso lo sblocco del Decreto tariffe e anche attraverso un rilancio del finanziamento del Servizio Sanitario Pubblico a partire dalla prossima Legge di Bilancio.

Figura 14. Punteggio Regioni “Griglia LEA” 2016 (dati provvisori)

REGIONE Valutazione LEA 2016 Valutazione LEA 2015 Differenza 2015/2016 Veneto 209 202 +7 Toscana 208 212 -4 Piemonte 207 205 +2 Emilia R. 205 205 Umbria 199 189 +10 Lombardia 198 196 +2

Liguria 196 194 +2 Marche 192 190 +2 Abruzzo 189 182 +7 Lazio 179 176 +3 Basilicata 173 170 +3 Puglia 169 155 +14 Molise 164 156 +8 Sicilia 163 153 +10 Calabria 144 147 -3 Campania 124 106 +18

Fonte: Cittadinanzattiva-TDM su dati Corte dei Conti, Rapporto di Coordinamento di Finanza Pubblica 2018

Figura 15. Alcuni indicatori x valutazione LEA Regioni Piano rientro 2016

Figura 15.1. Alcuni indicatori x valutazione LEA Regioni Piano rientro 2016

Figura 16. Alcuni indicatori x valutazione LEA Regioni non in Piano rientro 2016

Figura 16.1. Alcuni indicatori x valutazione LEA Regioni non in Piano rientro 2016

Figura 17. Alcuni indicatori assistenza territoriale x anziani e persone con disabilità- Regioni in Piano rientro 2016

Fonte: Corte dei Conti – Rapporto di coordinamento di Finanza pubblica 2018

Figura 17.1. Alcuni indicatori assistenza territoriale x anziani e persone con disabilità - Regioni non in Piano rientro 2016

Anche rispetto agli investimenti in sanità (art. 20 L. 67/1988) sono molte le differenze tra le Regioni nella capacità di utilizzare i fondi allocati dallo Stato (Fig.18). A fronte di Regioni come ad esempio Veneto, Emilia Romagna, Toscana che hanno sottoscritto il 100% delle risorse destinate, ve ne sono altre che hanno percentuali di molto inferiori come Campania (31,1%),

Molise (21,5%), Abruzzo (36,5%), Calabria (57,5%).

Complessivamente le risorse residue per Accordi di programma da sottoscrivere sono pari a 4,102 MLD di euro.

Figura 18. Programma pluriennale investimenti in sanità – Art. 20 L. 67/1988.

Fonte: Corte dei Conti – Rapporto di coordinamento di Finanza pubblica 2018

Nell’ottica dell’ umanizzazione delle cure e della dignità della vita e del fine della vita assume una particolare rilevanza il tema della stato di avanzamento dell’attività di realizzazione delle strutture per le cure palliative (Hospice). Com’è possibile notare dalla Fig.19 a fronte di 206,566 MLN di euro di finanziamento

complessivo nazionale, l’importo erogato al 31 dicembre 2017 è pari a 187,752 MLN di euro, con un residuo pari a 18,814 MLN di euro.

Profonde le differenze relative alla percentuale di realizzazione delle strutture: ad esempio dal 100% di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Molise, si passa al 15,4% della Sardegna, al 65,9% del Friuli Venezia Giulia e della P.A. Di Trento, nonché al 66,3% della Calabria.

Figura 19. Programma nazionale realizzazione strutture cure palliative

2. Prevenzione: vaccinazioni e screening

Documenti correlati