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Resort alpino sostenibile: un sostegno alle capanne Leventinesi

5. Proposte di valorizzazione

5.4. Resort alpino sostenibile: un sostegno alle capanne Leventinesi

Come il progetto precedente, anche questa idea di valorizzazione si prefigge di avvicinare il visitatore alla natura e alla sua tranquillità. L’intento è quello di costruire strutture ricettive all’aperto in prossimità di capanne alpine dove il visitatore è proprio immerso nella natura, che mettono in vetrina il panorama Leventinese e permettono di staccare la spina dalla fre- nesia quotidiana, rallentare il tempo e ritrovare così la pace dei sensi. Può essere anche un aiuto ad un eventuale carenza di alloggi nel caso in cui ci fosse un aumento di turisti.

Il resort alpino è così pensato come un alloggio che permetta di riscoprire la tranquillità: dormire sotto il cielo stellato, aprire la porta e perdersi con lo sguardo nel panorama, sen- tendo solo il canto degli uccelli e respirare unicamente aria fresca. Il risveglio è nel silenzio più totale: niente luci artificiali, inquinamento o rumore. A differenza delle capanne alpine, questo progetto punta 100% sull’immersione panoramica e sulla sostenibilità. L’idea alla base è di progettare alloggi che si smontino facilmente durante la stagione invernale vista la neve abbondante di queste zone (dei quali le capanne ne sono responsabili e dirette benefi- ciarie del pernottamento) e che si appoggino alle capanne di prossimità per quanto concerne lo sostentamento: il soggiorno include la colazione presso la capanna il resto è invece a di- screzione del visitatore in base alle sue esigenze. Il materiale deve essere resistente, iso- lante e soprattutto sostenibile con una base in legno massiccio e in Plexiglass quella pano- ramica. Il resort si distingue per la sua forma a modi “tenda” e si differenzia in base a due livelli secondo l’altitudine dove vengono posizionati: quello basic e quello wild. Inoltre, la struttura è pensata con una formula per famiglie con uno spazio per quattro posti letto (5 lar- ghezza x 3 lunghezza x 2.5 altezza) e una formula deluxe con due posti letto (3 larghezza x 3 lunghezza x 2.5 altezza). La struttura è posata su 2 plinti sollevati da terra di minimo 30 cm (con appoggi intermedi nella formula di dimensione maggiore). All’interno vi sono unica- mente i servizi di base quali materassi e luce che, una volta spenta, permette di creare il buio totale nell’ambiente. Per informare maggiormente il visitatore sulla regione che sta visitando, sulle possibili attività e i panorami vicini alla struttura così come i tempi di percorrenza, si dispone inoltre di un Ipad con video di presentazione della Leventina e delle sue sub-regioni con time-lapse. Di strutture panoramiche di questo tipo ne esistono diverse sparse per il mondo che hanno il pregio di far dormire gli ospiti con vista sul cielo stellato: in Svizzera, Italia, Provenza, Cile e persino in Svezia. L’Attrape-Rèves a Provenza in Francia, ecososte- nibile in grandi bolle trasparenti dotate di ogni comfort che offre bagni privati per ogni bolla situati in una zona a parte, lanterne a dinamo, telescopi e mappa delle stelle così come la possibilità di cenare in una bolla totalmente trasparente. L'Elqui Domos di Elqui in Cile come hotel astronomico. Il Kakslauttanen in Lapponia dispone di diverse tipologie panoramiche di igloo di vetro, a dipendenza dell’esperienza che si vuole fare. Il Treehotel, in Svezia, offre un'esperienza unica, tra natura e design con a disposizione sei stanze sugli alberi progettate da importanti architetti scandinavi: a piedi dopo il check-in si arriva infatti alle camere sospese a circa 4-6 metri di altezza; mirrorcube, bird’s nest, the cabin, 7th room, the UFO e dragonfly. In Svizzera e, nello specifico nel Vallese, vi è il Whitepod ecoluxury hotel ovvero degli alloggi-capsula a forma geodetica il cui colore cambia a dipendenza della stagione in cui ci si trova. Dalla sua creazione nel 2004, il progetto si presta molto alla sostenibilità; con-

trollando l’uso di energia e acqua, riciclando i rifiuti, acquistando gli ingredienti localmente e limitando il trasporto motorizzato. Inoltre il NullStern Hotel situato nel Canton San Gallo. Si tratta di un ex bunker antiatomico e riconvertito in stanza d’albergo, ora camera da letto all’aria aperta nella campagna, dove si ha intenzione di creare altre 13 “stanze” come questa, una per ogni regione di provenienza dei turisti. Una delle ultime new entry è la Starlight Room 360° nelle Dolomiti realizzata in legno di abete e con pareti in vetro, fatta per essere ruotata su se stessa di 360° così che si possa scegliere in qualsiasi momento la pro- spettiva desiderata.

Diverse sono le capanne presenti nel territorio e pertanto altrettante sono le opportunità. Solo in Alta Leventina. Queste ammontano a 8: Campo Tencia, Tremorgio, Leit, Cadagno, Cadlimo, Cristallina, Piansecco, Corno Gries. Offerte uniche si possono poi creare in periodi speciali dell’anno quali ad esempio la notte di luna piena o quella di San Lorenzo. Coloro che vogliono dormire sotto le stelle possono infatti avere tutto il loro tempo a disposizione e comodamente al caldo per osservare, aspettando di vedere una stella cadente. In posti lon- tani dalla città e dalla vita urbana è infatti molto più probabile ammirare un gran numero di stelle, con un cielo che quasi riesce a sopraffarci, e che sicuramente lascia senza parole, beneficiando così di un’esperienza unica.

La Figura 8 sottostante vuole rappresentare la proposta di valorizzazione.

Figura 8 - Proposta di valorizzazione, resort alpino sostenibile: un sostegno alle capanne Leventinesi

5.4.1. Governance

Sono molti gli attori che operano nel contesto turistico in Ticino tra Enti e DMOs, quattro sono tuttavia le possibili ipotesi per la realizzazione dei progetti individuati:

 ente autonomo di diritto pubblico;

 assegnazione di compiti specifici a una struttura terza (mandato di prestazione);  accompagnatore di un ente universitario, stagista o studente neo-diplomato; e

 antenna ERS-BV per la Valle Leventina, quindi una struttura operativa dell’Ente dove la persona in questione si vede come una risorsa interna all’ERS con un’occupazione % condivisa con un ente pubblico.

Si è visto che gli attori di una destinazione turistica, e quindi anche da considerare per la re- alizzazione dei progetti, sono molti. Ideale sarebbe pertanto di disporre di una figura di “coordinatore”, ovvero un project manager all’interno dell’Ente dedicato al raggiungimento degli obiettivi. Sarà quindi istituita una Governance di cui l’ERS del Bellinzonese e Valli attra- verso l’Antenna Leventina. In questo modo è presente una risorsa interamente dedicata in grado di lavorare con maggiore efficacia grazie alla supervisione che ricopre, così come la creazione di sinergie e il coordinamento con l’Ente i cui possibili compiti chiave possono es- sere così riassunti, secondo quanto stilato dal Centro della rete di sviluppo regionale regiosuisse (2011, p. 8):

 elaborare strategie di sviluppo con gli attori della regione di riferimento;  creare un contesto favorevole alla costituzione di un’identità regionale e a

investimenti socialmente e ecologicamente sostenibili;

 comunicare le strategie di sviluppo e fare conoscere le sue attività e i suoi progetti della regione di riferimento;

 favorire i contatti fra gli attori, garantire loro una consulenza professionale e gestire rispettivamente trasferire le conoscenze;

 fungere da mediatore fra le istituzioni politiche e territoriali e i gruppi di interesse;  aiutare gli attori ad avviare, coordinare, ottimizzare, organizzare, realizzare e valutare

i progetti (gestione dei progetti) e elabora (laddove possibile e necessario) progetti propri di sviluppo regionale; e

 controllare e valutare i progetti esistenti e svolgere mansioni amministrative nei confronti delle istanze superiori (es. ai Cantoni).

Tra le possibilità, l’Antenna potrebbe essere la soluzione ottimale. Far capo ad una risorsa dedicata all'interno dell'ERS BV può dare un maggior supporto ed una maggiore facilità di coordinamento. Tuttavia, personalmente, un ente universitario come accompagnatore o una risorsa neo-formata in grado di affiancare l’Antenna, permetterebbe un trasferimento di com- petenze (scientifiche-metodologiche, tecniche, economiche e gestionali) e, le esperienze ag- giuntive, idee e opinioni differenti, potrebbero dare luogo a discussioni costruttive.