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La restrittività delle condotte: evidenze documentali ed economiche sulle singole gare 1. Gara zero

GARA BANCHE PARTECIPANTI

6.4. La restrittività delle condotte: evidenze documentali ed economiche sulle singole gare 1. Gara zero

303. In merito al formarsi del raggruppamento tra le quattro banche parti del presente procedimento, rilevano una serie di documenti acquisiti in fase ispettiva dai quali emerge chiaramente la finalità perseguita: “pervenire a patti di desistenza”284.

304. In particolare, come descritto in fatto, emerge dalla corrispondenza interna di Unicredit la logica nel formare il RTI e cioè che: “[…] sul piano tattico della gara, pur confermando la fiducia nei nostri mezzi, non possiamo escludere che potrebbero crearsi problemi qualora ci trovassimo di fronte a cordate avverse rappresentanti la gran parte del sistema. […]. Per questo ribadiamo la opportunità di pervenire a – patti di desistenza – da concordare con alcune banche (Banco di Napoli, Banco di Sicilia e non escluderemmo il Monte Paschi Siena ed eventualmente COMIT se modifica l’attuale posizione, salvo altre)”285 [sottolineatura aggiunta].

305. Vi è quindi un esplicito intento di aggregare più banche non alla luce della necessità di aumentare la probabilità di vincita, bensì per escludere rischi di pressioni competitive da parte di banche in grado di essere concorrenti nel fornire il servizio, ciò a fronte di una ripartizione del servizio per quote non definite su esigenze dell’ente e/o dei beneficiari, ma su un meccanismo di negoziazione tra soggetti che per colludere definiscono ex-ante, e non sulla base di analisi di complementarietà/copertura territoriale, la parte del payoff da percepire.

306. Come noto, le quattro banche giungono effettivamente a tale “patto” volto ad evitare pressioni competitive in gara. Sempre da documenti ispettivi emerge che si è trattato di un processo di formazione del RTI non immediato, proprio perché non basato su una scelta economica razionale in un contesto competitivo effettivo, ma su una

“spartizione” del servizio per evitare confronti aggressivi in gara. COMIT (ora Intesa), infatti, secondo quanto affermato in una nota interna ad Unicredit, inviata in data 7 maggio 1996 dalla Direzione Centrale “IMP” di Milano alla

“Direzione Territoriale Lazio, Umbria, Abruzzi”, “intende[va] partecipare al bando con una cordata e pertanto non [era]

disponibile a patti di desistenza”,286 tuttavia il negoziato prosegue sino a quando BNL e BMPS si rendono disponibili ad aderire al RTI capofilato da Unicredit, a fronte di “[…] una quota di flussi di pagamenti istituzionali INAIL non superiore al 5% del globale, su zone territoriali da definire [...]”287. Ciò avviene, non sulla base di un accertamento sui servizi da erogare e sulla necessità di aggregazione a fronte di una fornitura da garantire, bensì, come rilevato da Unicredit, in una nota interna alla stessa, inviata in data 10 maggio 1996 dalla “Filale Roma Eur” alla “Direzione Centrale IMP”, in relazione a motivazioni che coinvolgono BNL e BMPS, ovvero per la “necessità di [dover] contrastare con ogni mezzo la pressante attività di Bancaroma nel settore che, con politica di rilevante aggressività, cerca continuamente di guadagnare spazio a scapito dell’intero sistema […] [e perché] ritengono strategicamente importante aiutarci a difendere il ns ruolo di cassiere, a fronte del modesto ritorno di cui sopra.”288 La negoziazione con Intesa rimane invece incerta per un ulteriore periodo prima della formazione definitiva del RTI, ma la finalità del suo coinvolgimento appare nuovamente di mero coordinamento collusivo per evitare il formarsi di raggruppamenti concorrenti aggressivi, come dimostra il fatto che, dopo l’adesione di BNL e BMPS, secondo quanto affermato da Unicredit nella stessa nota interna del 10 maggio sopra citata: “[…] non rimane che chiarire la posizione Comit, alla quale, come contropartita per un accordo di desistenza, non potranno essere garantite ovviamente quote di pagamenti superiori al 5% del globale”289 [sottolineatura aggiunta]. La stessa Unicredit ha affermato che “Comit intendeva partecipare al pool, minacciando, in caso contrario, di promuovere un pool alternativo […] Comit voleva entrare nel pool e non si accontentava di essere mero corrispondente”290.

307. Come noto dall’esito della gara, Intesa partecipa al RTI proprio sulla base della quota di servizio prevista per

284 [Cfr. doc. 313.]

285 [Cfr. doc. 313.]

286 [Cfr. doc. 315.]

287 [Cfr. doc. 312.]

288 [Cfr. doc. 312.]

289 [Cfr. doc. 312.]

290 [Cfr. doc. 643, pag. 20.]

pervenire al c.d. accordo di desistenza. Che si trattasse di quote definite ex-ante senza alcun accertamento dell’effettiva necessità di aggregazione, bensì per la tenuta del cartello, risulta anche dal fatto che, come emerge dalla attività istruttoria, “il riparto territoriale avveniva con l’assegnazione di una o più zone geografiche (corrispondenti al territorio di competenza di una o più sedi territoriali INAIL) fino alla concorrenza della predetta quota di lavoro stabilita.”291 Del resto, le stesse parti erano consapevoli che si trattava di quote di ripartizione del servizio che potevano anche essere variamente attribuite visto che, come sosteneva in un documento interno Intesa, “vi [era]

sempre la possibilità per gli altri componenti del RTI di surrogare con un implemento di attività o con la sostituzione di altra banca idonea la posizione di Banca Intesa [...]”292.

308. Oltre alle citate evidenze documentali rilevano anche le analisi economiche che seguono. In dettaglio, il RTI costituito in occasione della gara 0 appare configurabile come esito di un gioco cooperativo finalizzato non al lecito fine di vincere la gara, bensì all’eliminazione di qualunque rischio concorrenziale attraverso l’aggregazione di soggetti che, per struttura/dimensione/esperienza, avrebbero potuto condurre ad altro esito del gioco. Veniva eliminato, con il RTI venutosi a creare, sia il rischio di partecipazione di terzi in grado di competere effettivamente per vincere, sia il rischio di guerre di prezzo tra gli aderenti che avrebbero potuto presentarsi in gara con altre formazioni.

309. Infatti, a supporto della finalità restrittiva dell’accordo che emerge dalle evidenze documentali rileva l’analisi dai dati che caratterizzano la struttura delle banche aderenti al RTI (Unicredit-Intesa-BMPS-BNL) del 1996. Tale analisi mostra sotto vari profili - che vanno dal sovradimensionamento alla aggregazione di soggetti altrimenti in condizione di esercitare pressioni concorrenziali in gara - come il RTI determinasse l’eliminazione del rischio di confronti competitivi in gara:

a) il RTI aveva una dimensione, in termini di copertura a livello nazionale, sulla base delle informazioni fornite dalle parti, pari a un totale di circa 3.232 sportelli chiaramente sovradimensionato se paragonato agli sportelli con i quali Unicredit singolarmente erogava, con il ricorso a banche corrispondenti, lo stesso servizio come cassiere unico negli anni precedenti. Infatti, al momento della stipula delle convenzioni del 1982, 1989 e 1993, gli sportelli Unicredit, rispettivamente pari a 451, 516 e 805293 in tale arco temporale, sono stati ritenuti dal banditore sufficienti per qualificare Unicredit come cassiere unico e quindi aggiudicatario del servizio.

Inoltre, il RTI appare largamente distanziato rispetto alle banche terze rimanenti sul territorio effettivamente in grado di competere e non aderenti al citato RTI. Infatti, se si osserva la dimensione dell’offerta concorrente (ossia il RTI con capofila Banca di Roma) essa era inferiore per oltre il 65% in termini di sportelli sul territorio nazionale. Anche considerando gli enti serviti, il distacco è considerevole, 2.914 per il pool Unicredit contro 1.600 del pool Banca di Roma.294

La tabella che segue mostra quanto sopra evidenziato in termini di presenza di propri sportelli sul territorio nazionale per banca aderente all’originario RTI nelle singole gare;

Tabella 17: presenza di sportelli sul territorio nazionale

Gara 0295 Gara 1 Gara 2 Gara 3

Unicredit 950 2.844 2.591 2.602

BNL 643 698 701 703

Intesa 858 2.228 2.017 1.937

BMPS 781 1.080 1.099 1.138

b) il RTI era sovradimensionato anche rispetto alla copertura delle sedi INAIL, condizione quest’ultima richiesta nel bando di gara, come evidenziano i dati nella tabella che segue. In sintesi, risulta che Unicredit copriva da sola il 91%

delle sedi INAIL, così come BNL il 90%, Intesa l’88% e BMPS il 77%296;

Tabella 18: Livello di copertura delle sedi periferiche INAIL

Presenza Totale sedi INAIL

(istituende) Copertura in % Copertura % comprensiva istituende

291 [Cfr. doc. 511.]

292[Cfr. doc. 29. ] 293 [Cfr. doc. 479.]

294 [Cfr. doc. 530, dati istruttori integrativi consegnati nella seduta del 28 novembre 1996.]

295 [Per la gara 0 sono stati considerati gli sportelli nel 1996 (bando di gara aprile 1996), per la gara 1 il 2002 (bando di gara del gennaio 2003), per la gara 2 il 2004 (bando di gara del novembre 2004), per la gara 3 il 2005 (bando di gara dell’agosto 2005). Per Unicredit cfr. doc. 479, BNL cfr. doc. 482, Intesa cfr. doc. 481 e 561, BMPS cfr. doc. 480.]

296 [Pur considerando le sedi istituende tali percentuali rimangono considerevoli con Unicredit che copre da sola l’84% del totale delle sedi INAIL, BNL ed Intesa l’83% cadauna e BMPS il 69%.]

Gara 0297

Unicredit 249 275 (53) 91% 84%

BNL 247 275 90% 83%

Intesa 243 275 88% 83%

BMPS 211 275 77% 69%

Gara 1

Unicredit 219 247 (32) 89% 87%

BNL 202 247 82% 80%

Intesa 214 247 87% 85%

BMPS 197 247 80% 75%

Gara 2

Unicredit 224 250 (28) 90% 88%

BNL 204 250 82% 80%

Intesa 214 250 86% 84%

BMPS 203 250 81% 77%

Gara 3

Unicredit 227 250 (28) 91% 88%

BNL 204 250 82% 80%

Intesa 214 250 86% 84%

BMPS 210 250 84% 80%

Fonte: elaborazione AGCM su dati forniti dalle parti (cfr. capitolo 4 recante “Le risultanze istruttorie relative all’intesa”) Tra parentesi ed in corsivo è indicato il numero di sedi istituende per ogni gara.

Tabella 19: Composizione copertura territoriale offerta ad INAIL nelle diverse gare

Banche Gara 0298

Gara 1 (comprensiva istituende)

Gara 2 (comprensiva istituende)

Gara 3 (comprensiva istituende)

Unicredit 90% 82% (78%)299 30% (31%)

BNL 3% 33%(33%) 32% (33%) 50% (48%)

Intesa 3% 10% (13%) 22% (23%)

BMPS 3% 31%(30%) 34% (31%) 15% (14%)

Altre banche RTI 1 9% (10%)

Altre banche RTI 2 32%(32%)

Totale banche RTI 1 99% 92% 96% 96%

Totale banche RTI 2 96%

Corrispondenti 1 1% 8% (9%) 4% (4%) 4% (5%)

Corrispondenti 2 4% (5%)

Sede con capofila ad altri 1 1% 7% 60% 31%

Sede con capofila ad altri 2 49%

Fonte: elaborazione AGCM su dati forniti dalle parti (cfr. capitolo 4 recante “Le risultanze istruttorie relative all’intesa).

In neretto sono riportati i dati del RTI con capogruppo Unicredit (indicato come RTI 1). Nelle altre gare i dati si riferiscono al solo RTI che ha presentato offerta. Tra parentesi, ed in corsivo, sono indicati i valori comprensivi delle unità istituende.

297 [Per i codici identificativi delle sedi INAIL nella gara 0 cfr. doc. 554, per la presenza delle parti nelle sedi periferiche INAIL cfr. doc.

citati in fatto.]

298 [Nella convenzione stipulata con l’ente (cfr. doc. 451, all. 13) non è indicata la ripartizione delle sedi istituende, non è pertanto possibile elaborare la percentuale complessiva di copertura delle sedi comprensiva delle istituende.]

299 [Nella copertura territoriale offerta la voce “UCB/Intesa” comprensiva di 19 sedi è stata equamente divisa nella misura del 3%

cadauna.]

c) il sovradimensionamento del RTI emerge anche dalla comparazione della capacità di copertura delle sedi INAIL garantita nel passato dalla sola Unicredit rispetto alla scelta di creare nel 1996 un raggruppamento con tre altre banche. Ciò è dimostrato dal fatto che nel 1993, ultima convenzione che vede Unicredit cassiere unico di INAIL, essa garantiva il servizio coprendo da sola l’89% delle sedi INAIL;

d) il ruolo assunto dalle singole banche nel RTI originario risulta non finalizzato alla garanzia di assicurare l’erogazione del servizio visto che appaiono numerose sovrapposizioni tra le banche del raggruppamento nella medesima sede.

Basti notare che in gara 0 (cfr. tab. 18), la composizione territoriale non tiene in alcun modo conto della effettiva capacità di copertura di ciascun partecipante: nonostante una percentuale di presenza nelle sedi INAIL da parte delle banche diverse da Unicredit compresa tra il 77% e il 90%, BNL, Intesa e BMPS hanno ottenuto una quota di erogazione del servizio del 3% ciascuna (cfr. tabella 19).

In termini di copertura delle sedi INAIL, emerge un’ulteriore evidenza di sovradimensionamento: in tutte le sedi INAIL attribuite a BMPS era presente almeno un’altra banca partecipante al RTI300.

Inoltre, la capogruppo Unicredit era presente in talune delle sedi assegnate alle altre partecipanti al RTI. In particolare, Unicredit aveva sportelli in 3 delle 23 sedi INAIL assegnate ad altre banche del RTI301;

e) il RTI non appare funzionale ad assicurare l’erogazione dei vari servizi in considerazione del fatto che emergono chiare “incongruenze” laddove stesse aree geografiche (identificate dalla sede locale INAIL) vengono attribuite a banche diverse del RTI per erogare le rendite permanenti e le inabilità temporanee/sede locale. In particolare, sulle 275 sedi locali INAIL, nel 22% dei casi (ovvero 60 sedi INAIL) le assegnazioni delle inabilità temporanee non coincidono, in termini di attribuzione all’interno del RTI, con quelle delle rendite permanenti:

– in 38 sedi INAIL302 Unicredit è banca assegnataria della sede locale, quindi anche delle inabilità temporanee, mentre è una delle altre banche del RTI ad effettuare il pagamento delle rendite permanenti;

– in 19 sedi INAIL303 Unicredit effettua il pagamento delle rendite permanenti mentre assegnataria della sede locale, e quindi anche delle inabilità temporanee, è una delle altre banche del RTI;

– in 3 casi304 entrambi i servizi di pagamento sono svolti da due diverse banche del RTI non corrispondenti al capofila.

Questa differente ripartizione rimane in essere fino al passaggio delle rendite permanenti ad INPS nel 2000. Dal 2001 tale servizio è stato centralizzato in capo ad Unicredit, con la conseguenza che le banche assegnatarie delle sedi locali non hanno più svolto alcun servizio nei confronti degli infortunati INAIL rendendo ancora meno motivata la dimensione del raggruppamento.

Ulteriore incongruenza è l’affidamento delle rendite permanenti a banche del raggruppamento anche se non presenti con propri sportelli nell’area geografica corrispondente alla sede locale INAIL; si tratta complessivamente di 21 aree geografiche305 nelle quali, peraltro, era sempre presente almeno un’altra banca del RTI.

310. Posto, quindi, che il RTI in gara 0 appare sotto l’aspetto economico sovradimensionato, e costituito con la finalità di eliminare il rischio di qualunque effettiva pressione competitiva, rileva evidenziare che le banche aderenti avevano la possibilità, qualora avessero voluto realmente competere, di porre in essere condotte diverse in un contesto aggressivo per vincere la gara.

311. Infatti, sempre analizzando i dati, si osserva quanto segue:

a) ciascuna delle quattro banche era, dai dati in tabella 18, in condizione di garantire la copertura di sedi INAIL separatamente in formazioni diverse: BNL ed Intesa avevano la stessa capacità di copertura del totale delle sedi INAIL del capofila e cassiere storico Unicredit; BMPS, seppure con una presenza inferiore, era, comunque, in grado di coprire

300 [In particolare in due casi (Venezia 2 Marghera 15510 e Agrigento 41100) sono presenti anche tutti gli altri componenti il RTI, in quattro casi (CRF Breccia Como13390, Siena 21900, Città di Castello 22131: Intesa e BNL; Milazzo 41520: Unicredit ed Intesa) sono presenti due altri partecipanti al RTI, in un caso (Formia 24230 BNL) un altro componente il RTI.]

301 [Si tratta di Venezia 2 Marghera (15510), Agrigento (41100), Milazzo (41520). Con riferimento a queste ultime, e a Massa dove ha però affermato che non era proprio presente, Unicredit ha precisato che a “Venezia Marghera (MPS): Unicredit, pur presente in Venezia Centro, non era presente nella zona di Marghera; Massa (Intesa). Unicredit era presente nella zona di Carrara, e non in quella di Massa;

Agrigento (MPS): Unicredit era presente in zona Villaggio Mosè, distante dalla locale sede INAIL; Milazzo (MPS): Unicredit era presente in zona Contrada Mangiavacca, distante dalla locale sede INAIL” (cfr. doc. 523).]

302 [Genova 1 (17100), Genova 2 (17110), Sestri Levante (17130), La Spezia 1 (17300), La Spezia 2 (17310), Prato (21320), Grosseto (21400), Piombino (21520), Lucca 1 (21600), Lucca 2 (21610), Viareggio (21630), Pontedera (21730), Frosinone (24100), Latina (24200), Rieti (24300), Roma 1 (24400), Roma 6 (24410), Roma 3 (24440), Roma 4 (24441), Civitavecchia (24442), Velletri (24443), Roma 8 Tivoli (24460), Roma 2 (24470), Roma 5 (24480), Viterbo (24500), Avellino (33100), Benevento (33200), Caserta 1 (33300), Caserta 2 (33310), Aversa (33330), Campi Flegrei (33401), Castellamare di Stabia (33420), Pomigliano d’Arco (33430), Salerno 1 (33500), Salerno 2 (33510), Battipaglia (33530), Nocera Inferiore (33531), Salerno 3 (33540).]

303 [CRF Breccia Como (13390), Merano (14120), Venezia 2 Marghera (15510), Legnago (15640), Senigallia (23131), Fabriano (23132), Fermo (23230), Massa (21210), Città di Castello (22131), Orvieto (22230), Sora (24131), Sulmona (31231), Termoli (32130), Vibo Valentia (36131), Agrigento (41100), Caltanissetta (41200), Enna (41400), Milazzo (41520), Termini Imerese (41630).]

304 [Cassino (24110), Formia (24230), Civita Castellana (24530).]

305 [Per Unicredit si tratta di 16 aree geografiche nelle quali non risulta avere sportelli ma è la banca incaricata dell’erogazione delle rendite permanenti (CRF Breccia Como 13390, Merano 14120, Legnago 15640, Massa 21210, Senigallia 23131, Fabriano 23132, Fermo 23230, Città di Castello 22131, Orvieto 22230, Sora 24131, Sulmona 31231, Termoli 32130, Vibo Valentia 36131, Caltanissetta 41200, Enna 41400, Termini Imerese 41630), per BNL di 5 aree geografiche (Cassino 24110, Roma 8 Tivoli 24460, Castellamare di Stabia 33420, Pomigliano d’Arco 33430, Nocera Inferiore 33531).]

il 77% delle sedi INAIL; del resto, proprio in tale gara, il Banco di Napoli partecipa senza costituire un RTI con altri soggetti;

b) il bando consentiva anche il ricorso alle banche corrispondenti per garantire il servizio, soluzione questa alla quale Unicredit aveva tra l’altro fatto ricorso negli anni precedenti, ma che nessuna banca aderente al RTI ha adottato per formare raggruppamenti diversi in grado di competere per vincere la gara;

c) le banche del RTI hanno accettato quote modeste di servizio rispetto alla capogruppo e rispetto a quanto erogabile con formazioni meno sovradimensionate. La certezza di vincere con il RTI originario, data l’assenza di qualunque reale confronto competitivo che tale raggruppamento determinava, garantiva oltre al margine dai servizi diretti: (i) un payoff atteso in termini di acquisizione di know how e relazioni tecniche per l’erogazione servizio, (ii) la possibilità nel futuro di vantare il requisito di soggetto vincitore del servizio di cassa INAIL, (iii) la fornitura di servizi diversi aggiuntivi (c.d. indotto, come i servizi bancari al personale INAIL). Sono stati tali payoff attesi ad aver guidato il primo RTI e non l’obiettivo di vincere in modo competitivo la gara. Infatti, le banche aderenti al RTI hanno accettato, come dettagliato in fatto, di ottenere una quota dei servizi da erogare (basti richiamare le sedi INAIL attribuite sopra specificate), quindi del payoff totale, largamente inferiore rispetto alla capogruppo, e precisamente tra le dieci e le venti volte più bassa rispetto a quella di Unicredit. Ciò avviene proprio in ragione dei vantaggi attesi sopra descritti connessi alla certezza della vincita. Una condotta aggressiva, con la creazione di raggruppamenti concorrenti, avrebbe invece aumentato la quota di servizio, ma con l’incertezza sulla aggiudicazione della gara e con l’esigenza di formulare offerte economiche più competitive.

Gli stessi payoff attesi hanno anche guidato, come nel seguito richiamato, le successive fasi in un’ottica di non spingere la competizione sino al punto da rinunciarvi con condotte così aggressive da rischiare di uscire dal primo RTI.

Infatti, nelle gare successive alla gara 0, non appena diventa realistico il rischio di perdere a seguito della minaccia di scartellamento, l’esito è il ritorno all’originario RTI, con fasi però di rinegoziazione all’interno del raggruppamento per ottenere più elevati payoff attesi. Si veda, ad esempio, come già evidenziato in fatto, il caso più evidente di BNL che dalla gara 1 alla gara 2, ossia dallo scartellamento all’accomodamento, incrementa considerevolmente il payoff atteso, addirittura raddoppiandolo.

312. Diversamente da quanto sostenuto dalle parti, il payoff atteso dal mantenimento in essere del RTI originario rileva sotto due profili: da un lato, perché non rende indifferenti le parti rispetto al rischio di perdere la gara e, dall’altro, in quanto consente alle parti di rimanere insieme, evitando il confronto competitivo, con la possibilità di rinegoziare le rispettive quote di erogazione del servizio.

313. Non è, pertanto, il valore monetario in sé a guidare le condotte delle parti, bensì la possibilità per le stesse, una volta minacciato lo scartellamento in gare caratterizzate dall’assenza di un terzo partecipante (come le gare 1 e 3) - quindi con la possibilità che le stesse non venissero aggiudicate - di continuare ad erogare la fornitura del servizio con quote rinegoziabili in occasione di gare caratterizzate dalla partecipazione di soggetti terzi (come in gara 2).

314. L’analisi dei payoff attesi, condotta nelle tabelle in fatto306, conferma che le parti nella gara 1 e nella gara 3 minacciano in modo credibile uno scartellamento, aspettandosi un payoff superiore a quanto ottenibile con la proroga della convenzione del 1997, ma in un contesto privo di un terzo partecipante e, pertanto, caratterizzato da un rischio calcolato circa la non aggiudicazione. Viceversa, la gara 2 mostra l’incentivo per le parti di trovare un accomodamento sui payoff attesi, superiori a quanto ottenibile con la proroga della convenzione del 1997, proprio perché la presenza di un terzo, e quindi la possibilità dell’aggiudicazione della gara, rendeva possibile la redistribuzione delle quote di servizio tra le parti all’interno del RTI originario.

6.4.2. Gara uno

315. Con riferimento alla prima gara del 2003, le evidenze documentali dimostrano due importanti aspetti: da un lato, l’esistenza di tensioni all’interno del RTI per l’insoddisfazione connessa alla ripartizione delle quote proprio perché non fondate sull’effettiva attività erogabile da ogni banca ma su un negoziato volto a ripartire, in modo artificioso, un payoff acquisito in assenza di confronti aggressivi tra i partecipanti; dall’altro, la consapevolezza tra le parti di possibili reazioni in caso di mancato nuovo accordo sulle quote, ma anche della difficoltà a rendere attuabili gli eventuali tentativi di cambiare gli equilibri a fronte del rischio che rimanessero in gara due soli RTI formati dalle stesse parti.

316. Infatti, quanto all’esistenza di tensioni per insoddisfazione del sistema di ripartizione delle quote nell’originario RTI del 1996, ciò appare dimostrato dal fatto che immediatamente dopo la pubblicazione del bando vi è un tentativo di Unicredit di mantenere sostanzialmente inalterato il sistema di ripartizione307, a fronte del quale segue una riunione tra le parti, datata 15 gennaio 2003, dalla quale emerge che BNL, Intesa e BMPS esprimono, per ragioni di “resa del servizio”, il proprio dissenso circa il mantenimento delle precedenti quote e quindi rendono nota la loro “minaccia” di uscita dal RTI. Si noti sul punto che l’insoddisfazione degli aderenti al raggruppamento del 1996 è anche dovuta al venir meno della erogazione dei pagamenti per le rendite permanenti, passate ad INPS nel corso del 2000, il che richiedeva, in un contesto di coordinamento non basato su esigenze tecniche ma su una mera spartizione in un contesto non aggressivo tra le parti, una rinegoziazione delle quote.

306 [Cfr. sezioni da 4.2 a 4.6.]

307 [Cfr. doc. 137.]

317. Sempre in tale riunione, quindi in un ambito che vede presenti tutte le parti dell’originario raggruppamento e in fase di decisione sulla modalità di partecipazione (il termine per la presentazione della domanda di partecipazione era fissato per fine gennaio 2003), vengono però anche evidenziate in modo esplicito le criticità nel tentare di cambiare gli equilibri. Infatti, Intesa mette in evidenza che “anche senza BNL ed, eventualmente, MPS, il pool con Unicredito ed

317. Sempre in tale riunione, quindi in un ambito che vede presenti tutte le parti dell’originario raggruppamento e in fase di decisione sulla modalità di partecipazione (il termine per la presentazione della domanda di partecipazione era fissato per fine gennaio 2003), vengono però anche evidenziate in modo esplicito le criticità nel tentare di cambiare gli equilibri. Infatti, Intesa mette in evidenza che “anche senza BNL ed, eventualmente, MPS, il pool con Unicredito ed