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4. CONDIZIONE OCCUPAZIONALE E FORMATIVA DEI

4.5. Retribuzione dei laureati

Ad un anno dal conseguimento del titolo il guadagno mensile netto69 dei laureati di primo livello, in termini nominali, è pari in media a 982 euro (era 1.020 nella rilevazione 2009, -4%;

-5% rispetto alla rilevazione 2008!) con alcune differenze tra chi prosegue l’attività lavorativa iniziata prima del conseguimento del titolo (994 euro; erano 1.054 nella rilevazione precedente) e chi l’ha iniziata al termine degli studi di primo livello (979 euro; 998 euro dell’indagine 2009). Tale calo, già evidente in termini nominali, si accentua tenendo conto della svalutazione avvenuta in questi anni (Fig. 18)70: in tal caso, le retribuzioni reali risultano diminuite di oltre il 5% nell’ultimo anno (-7% rispetto all’indagine 2008!), senza particolari distinzioni tra chi prosegue il medesimo lavoro e chi ha iniziato a lavorare solo al termine della triennale.

69 Ben il 96% degli occupati, nonostante la delicatezza dell’argomento trattato, ha risposto al quesito “Qual è il guadagno mensile netto che le deriva dal suo attuale lavoro?”.

70 Le retribuzioni sono state rivalutate in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi (www.istat.it/prezzi/precon/rivalutazioni).

Fig. 18 Laureati di primo livello occupati ad un anno: guadagno mensile netto a confronto (valori rivalutati in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo)

Le retribuzioni dei puri, pari a 928 euro, risultano, in termini nominali, in linea con l’indagine 2009; ma anche in tal caso, in termini reali si registra un calo di quasi il 5% (rispetto alla rilevazione del 2008 la percentuale raggiunge -7%).

La prosecuzione della formazione attraverso la laurea specialistica, oltre a ridurre la stabilità contrattuale, determina anche retribuzioni inferiori a quelle di chi è impegnato solo in un’attività lavorativa (Fig. 19): 673 contro 1.141 euro, rispettivamente (erano 714 e 1.165 euro nell’indagine 2009). E ciò risulta tra l’altro verificato in tutti i gruppi disciplinari.

Gruppi disciplinari

Differenze retributive si riscontrano anche all’interno dei vari percorsi di studio: come lo scorso anno, guadagni più elevati sono associati ai laureati delle professioni sanitarie, nonché dei gruppi giuridico ed economico-statistico (rispettivamente 1.316, 1.145 e 993 euro). Si ricorda che i laureati degli ultimi due percorsi disciplinari mostrano però un tasso di occupazione inferiore alla media.

1.090 1.154 1.057 1.036 982

2005 2006 2007 2008 2009

valori medi in euro

Anno di laurea

Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA

72

Esattamente come lo scorso anno, livelli retributivi nettamente inferiori alla media si riscontrano invece tra i laureati dei gruppi geo-biologico, letterario, educazione fisica, psicologico, linguistico ed architettura le cui retribuzioni sono infatti inferiori agli 800 euro mensili; ciò è dovuto in particolare all’elevata percentuale di laureati che studia e lavora, frequentemente impegnati in attività a tempo parziale.

Differenze di genere

Gli uomini guadagnano il 22% in più delle colleghe (1.098 euro contro 898; Fig. 19). Per entrambi, le retribuzioni nominali sono lievemente in calo rispetto all’indagine 2009 (-4% per gli uomini, -3% per le donne). Calo che si accentua ulteriormente considerando i valori reali, ovvero tenendo conto della svalutazione monetaria: in tal caso le retribuzioni sia degli uomini che delle donne hanno subito una diminuzione che si aggira intorno al 5%.

Le differenze retributive di genere sono rilevanti e risultano confermate sia tra quanti lavorano soltanto (1.053 euro per le donne e 1.267 per gli uomini), sia tra coloro che studiano e lavorano (585 contro 787, rispettivamente).

Le differenze di genere si attenuano però considerevolmente se si considerano i soli laureati che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea e lavorano a tempo pieno:

complessivamente, il divario si ferma al 3%, pur sempre a favore degli uomini (1.230 euro contro 1.192 delle donne). Il divario si accentua in misura significativa tra i laureati dei gruppi educazione fisica, psicologico, geo-biologico e giuridico, all’interno dei quali gli uomini guadagnano oltre il 20% più delle donne (si ricorda però che tranne educazione fisica, tutti gli altri percorsi evidenziano un tasso di occupazione inferiore alla media); solo nel chimico-farmaceutico sono le donne a trovarsi in una posizione più favorevole (gli uomini guadagnano infatti il 5% in meno).

Un’analisi approfondita, che ha tenuto conto del complesso delle variabili che possono avere un effetto sui differenziali retributivi di genere (percorso di studio, iscrizione alla specialistica, prosecuzione del lavoro precedente alla laurea, tempo pieno/parziale)71, mostra che a parità di condizioni gli uomini guadagnano in media circa 150 euro in più al mese.

71 È stato implementato un modello di regressione lineare che considera il guadagno in funzione dell’insieme dei fattori sopraelencati.

Fig. 19 Laureati di primo livello occupati ad un anno: guadagno mensile netto per genere, iscrizione alla specialistica e prosecuzione del lavoro iniziato prima della laurea

Differenze territoriali

Le retribuzioni nominali dei laureati di primo livello risultano lievemente più elevate per gli occupati al Nord, che guadagnano in media 1.015 euro, contro 965 dei colleghi del Sud (+5%). È però vero che circoscrivendo l’analisi ai laureati che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo e lavorano a tempo pieno, i differenziali aumentano: i primi dichiarano di percepire in media 1.251 euro netti al mese, l’11% in più rispetto ai laureati del Sud, che possono contare su 1.128 euro. Il maggior vantaggio retributivo degli occupati triennali del Nord risulta tra l’altro confermato in tutti i percorsi disciplinari esaminati, con la sola eccezione di architettura (per il quale non si rilevano differenze territoriali): il vantaggio oscilla tra oltre +30% nei gruppi psicologico e insegnamento e +3% nel gruppo geo-biologico.

Come si è visto, coloro che coniugano studio e lavoro percepiscono guadagni mediamente più bassi; ciò si verifica in

982 979 954

994 673

1.141 1.098 898

TOTALE Hanno iniziato a lavorare dopo Non proseguono Proseguono Lavorano e iscritti alla spec.

Lavorano solamente Uomini Donne

valori medi in euro

Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA

74

particolare al Sud (sempre isolando coloro che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea: 602 euro contro 631 dei colleghi del Nord). Ma gli occupati nelle aree meridionali possono contare su retribuzioni mediamente più ridotte anche isolando la componente dedita esclusivamente al lavoro (970 euro contro 1.159 del Nord).

Settore pubblico e privato

Isolando coloro che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea e lavorano a tempo pieno, le differenze retributive tra pubblico e privato sono pari al 22% a favore del primo: 1.394 euro e 1.144, rispettivamente. Tutto ciò risulta tra l’altro confermato in quasi tutti i percorsi disciplinari presi in esame (fanno eccezione i gruppi geo-biologico, chimico-farmaceutico ed economico-statistico, all’interno dei quali hanno guadagni più elevati i laureati assorbiti dal settore privato), nonché per tutte le tipologie contrattuali.

Sebbene il pubblico offra migliori retribuzioni ai neo-laureati triennali, all’interno di entrambi i settori permangono le differenze retributive di genere oramai note, seppure su livelli differenti. Con la selezione di cui sopra, nel settore pubblico gli uomini guadagnano solo l’1% in più delle loro colleghe; il differenziale sale a quota +7%

nel settore privato.

Ramo di attività economica

Ad un anno dal conseguimento del titolo, la pubblica amministrazione, il settore chimico e la sanità offrono le migliori retribuzioni, che superano 1.300 euro netti mensili (nel primo caso è addirittura più alto di 1.400 euro). A fondo scala, invece, servizi ricreativi, culturali e sportivi, servizi sociali e personali (le retribuzioni medie non raggiungono neppure 650 euro mensili), stampa ed editoria e commercio (le retribuzioni oscillano attorno a 750 euro)72.

Naturalmente sul quadro delineato agiscono molteplici elementi, tra cui la diversa incidenza del lavoro part-time, nonché la quota, all’interno di ciascun settore, di quanti proseguono il lavoro precedente alla laurea. È però vero che, circoscrivendo opportunamente la riflessione ai soli laureati che hanno iniziato l’attuale lavoro dopo il titolo triennale e lavorano a tempo pieno, la

72 Cfr. OD&M Consulting, 11° Rapporto sulle retribuzioni in Italia 2010, Milano, 2010.

graduatoria si modifica leggermente, anche se le prime quattro posizioni, per retribuzioni elevate, restano confermate (anche se in ordine differente). Qualcosa si modifica invece in fondo alla graduatoria: stampa ed editoria, ma soprattutto servizi sociali e culturali e commercio scalano diverse posizioni, migliorando di conseguenza il valore della retribuzione mensile offerta ai propri laureati.