Capitolo 7 ANALISI DELLA REDDITIVITA'
7.3 RETURN ON EQUITY: ROE
L’indice ROE, appartenente alla famiglia degli indici di redditività, in particolare quale unico indice di redditività netta, esprime il ritorno o la redditività dei capitali propri immessi in azienda, senza vincolo di restituzione immediata, da parte di determinanti soggetti investitori.
Tali capitali, in uno a quelli acquisiti col vincolo di restituzione e di remunerazione periodica ben definita nel tempo, concorrono a determinare il totale delle fonti di finanziamento necessarie per l’effettuazione degli investimenti d’azienda.
In tal senso, determinati valori di ROE, esprimenti risultati economici positivi, costituiscono presupposti per convenienti ottenimenti di somme a credito, a condizioni non eccessivamente onerose.12
Tale lettura segnaletica del ROE, oltre a quella ben nota di capacità di remunerazione dei mezzi propri, si può ritenere significativa anche se spesso
12Ferrero (1981) definisce il ROE, quale “sintetico indicatore della implicita varia capacità o incapacità
viene trascurata dalla dottrina economica-aziendale. Numerose sono le situazioni aziendali, infatti, nelle quali i finanziatori, in specie gli istituti bancari, prendono ad esame l’andamento del ROE, quale parametro per la concessione di ulteriore credito. (Sorci 1990, 5).
Il ROE è il risultato del rapporto tra reddito di esercizio e mezzi propri.13 Si ricorda che il tasso di redditività del capitale proprio dipende:
dalla redditività operativa: GESTIONE CARATTERISTICA
il grado di indebitamento: GESTIONE FINANZIARIA
l’incidenza del reddito netto sul reddito operativo: GESTIONE EXTRACARATTERISTICA
Si procede, di seguito, all’analisi del comportamento del ROE nelle tre classi dimensionali oggetto di studio.
Tab. 7.10 – ROE (redditività mezzi propri) (valori %)
Dimensione 1988 1989 1990 1991
> 49 15 10 13 10
50-499 25 20 9 8
< 500 13 11 9 3
SETTORE 17 14 9 5
Anche per il ROE (Tab. 7.10), risulta, nel 1988, la classe dimensionale con numero di addetti compresi tra 50-499, in media, quella con un livello di redditività più elevata. A questa, segue la piccola azienda, ed infine la classe dimensionale corrispondente alla grande azienda.
Nel 1991, invece, la situazione si ribalta e ad ottenere un livello più alto di ROE è la piccola azienda, seguita dalla media e infine dalla grande.
Complessivamente, si ha un calo dell’indice di redditività del capitale proprio, ma la riduzione maggiore si registra nella classe dimensionale con numero di addetti superiore a 500 (Tab. 7.11), subito seguita dalla classe con addetti
13Nell’ambito dei Mezzi propri si fanno rientrare, oltre al capitale netto individuale o sociale o fondo di
dotazione, a seconda della diversa forma giuridica dell’impresa, anche tutte le cosiddette “parti ideali” di
compresi tra 50-499. Infine, una riduzione minore del ROE si registra per la piccola azienda, ossia per quella con meno di 49 dipendenti.
Tab. 7.11 – Incrementi/Decrementi ROE (valori %)
Dimensione 1989 1990 1991 91/88
> 49 -37,9 41,3 -22,6 -32,1
50-499 -21,0 -52,5 -17,2 -68,9
< 500 -12,9 -17,9 -66,3 -75,9
SETTORE -16,6 -34,6 -49,3 -72,4
Se si prende come, come metodo di confronto e di verifica, l’andamento del ROE della Centrale dei Bilanci, si dimostrerà che anche in questo caso la redditività del capitale proprio ha un andamento decrescente.
Grafico 7.2 – ROE anni da 1988 a 1991. Fonte Centrale dei Bilanci (Valori %)
Mettendo a confronto la Tab. 7.10 e il Grafico 7.2, si nota che nel 1988 i valori del ROE delle aziende oggetto del presente studio più vicini al ROE medio registrato dalla Centrale dei Bilanci per il settore abbigliamento, sono quelli della piccola e la grande impresa. Nella media impresa, si registrano, invece, livelli di redditività molto più alti.
Nel 1991, la media impresa e la piccola con un valore medio del ROE, rispettivamente pari a 8% e 10% sono in linea con il ROE registrato, nello stesso anno, dalla Centrale dei Bilanci. La grande impresa, invece, registra nel 1991 un
0 2 4 6 8 10 12 14 1988 1989 1990 1991 RO E
livello di redditività molto più bassa rispetto a quello medio riportata dalla Centrale dei Bilanci.
E’, dunque, da mettere in evidenza il forte calo che subiscono la media impresa e la grande, per giunta quest’ultima si allontana di molto dalla media del settore calcolata dalla Centrale dei Bilanci.
Per comprendere, quali sono le cause che hanno inciso sul ROE è necessario mettere a confronto gli indici che lo compongono.
Tab. 7.12 – ROI (redditività cap. investito) (valori%)
Dimensione 1988 1989 1990 1991
> 49 11 12 18 9
50-499 29 21 15 17
< 500 17 14 17 12
SETTORE 21 17 16 14
Tab. 7.13 – Grado di indebitamento
Dimensione 1988 1989 1990 1991
> 49 2,8 2,6 2,5 2,9
50-499 1,8 2,2 2,2 2,2
< 500 2,0 2,1 2,1 1,8
SETTORE 1,9 2,1 2,1 2,0
Tab. 7.14 – Incidenza Redd. Eserc.su Redd. Operativo
Dimensione 1988 1989 1990 1991
> 49 0,5 0,3 0,3 0,4
50-499 0,5 0,4 0,3 0,2
< 500 0,4 0,4 0,3 0,1
SETTORE 0,4 0,4 0,3 0,2
Per quanto riguarda la piccola azienda, l’abbassamento del ROE (Tab. 7.10) è causato dalla redditività in calo nella gestione caratteristica e dunque dal decremento del ROI (Tab. 7.12). Dunque, la perdita di competitività esterna in termini di redditività, è dovuta al calo della redditività delle vendite, causata dai motivi espressi nel paragrafo precedente.
La forte perdita di redditività del capitale proprio (Tab. 7.10), manifestatasi nella media impresa, è causa soprattutto dell’incidenza che ha la gestione non operativa rispetto a quella caratteristica (Tab. 7.14). La riduzione del ROE, è sicuramente dovuta anche al calo subito dal ROI (Tab. 7.12), ma mentre questo nel 1991 accenna una ripresa, la redditività del capitale di rischio continua a calare.
Pertanto, è la struttura finanziaria che incide negativamente sulla redditività della media impresa, a causa dei nuovi finanziamenti accesi per attuare il processo di automazione.
Per la classe dimensionale con addetti compresi tra 50 e 499, in media, i nuovi investimenti non riescono a remunerare i finanziamenti accesi per finanziarli. Per la grande impresa, con più di 500 addetti, il decremento del ROE (Tab. 7.10) risulta la conseguenza sia dalla gestione operativa che di quella extracaratteristica. Infatti nel 1991, rispetto al 1988, diminuisce il ROI (Tab. 7.11) e aumenta l’incidenza della gestione non operativa su quella caratteristica (Tab. 6.13). Nel contempo, il grado di indebitamento diminuisce (Tab. 7.13). Per la grande azienda, si ha dunque un peggioramento nell’aria caratteristica, in termini di redditività delle vendite e produttività del capitale investito.
La maggior incidenza della parte extracaratteristica, nell’ultimo anno, potrebbe essere la causa di oneri generati dalla gestione straordinaria o accessoria. Questi, probabilmente, sono i protagonisti di un forte decremento nel 1991 del ROE che, negli anni precedenti, pur se sempre in diminuzione, il calo avveniva a ritmi più sostenuti.
CAPITOLO 8
***
ALCUNI INDICATORI A CONFRONTO
8.1
ANDAMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO DELLE
AZIENDE DEL CAMPIONE
Nel presente capitolo si mettono in relazione alcuni indicatori economico- finanziari, in modo da valutare le diverse collocazioni di ogni aziende.
L’analisi che si andrà ad effettuare è di tipo statico, ossia si analizzerà un solo anno (1991), per capire quale è l’andamento sia economico che finanziario delle aziende del settore abbigliamento a ridosso della svalutazione della lira del 1992. Nel particolare si evidenziano solo determinate aziende che si distanziano dalla maggior parte delle società considerate.
Si inizia l’analisi, raffrontando tra loro il quoziente secondario di struttura e il grado di ammortamento.
Grafico 8.1 – Confronto Quoz. II di struttura e Grado di ammortamento. Anno 1991
MANIFATTURE ITTIERRE 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 0,0 Q U O Z IE N T E II D I S T R U T T .
CAPITOLO 8
***
ALCUNI INDICATORI A CONFRONTO
8.1
ANDAMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO DELLE
AZIENDE DEL CAMPIONE
Nel presente capitolo si mettono in relazione alcuni indicatori economico- finanziari, in modo da valutare le diverse collocazioni di ogni aziende.
L’analisi che si andrà ad effettuare è di tipo statico, ossia si analizzerà un solo anno (1991), per capire quale è l’andamento sia economico che finanziario delle aziende del settore abbigliamento a ridosso della svalutazione della lira del 1992. Nel particolare si evidenziano solo determinate aziende che si distanziano dalla maggior parte delle società considerate.
Si inizia l’analisi, raffrontando tra loro il quoziente secondario di struttura e il grado di ammortamento.
Grafico 8.1 – Confronto Quoz. II di struttura e Grado di ammortamento. Anno 1991
BENETTON BRIONI ROMAN STLYLE
COLUMBIA
CONFEZIONI F.G.
LEVI STRAUSS ITALIA LUISA SPAGNOLI MANIFATTURE ITTIERRE SIMIT INDUSTRIA 20,0 40,0 60,0 80,0 GRADO AMMORTAMENTO (%)
CAPITOLO 8
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ALCUNI INDICATORI A CONFRONTO
8.1
ANDAMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO DELLE
AZIENDE DEL CAMPIONE
Nel presente capitolo si mettono in relazione alcuni indicatori economico- finanziari, in modo da valutare le diverse collocazioni di ogni aziende.
L’analisi che si andrà ad effettuare è di tipo statico, ossia si analizzerà un solo anno (1991), per capire quale è l’andamento sia economico che finanziario delle aziende del settore abbigliamento a ridosso della svalutazione della lira del 1992. Nel particolare si evidenziano solo determinate aziende che si distanziano dalla maggior parte delle società considerate.
Si inizia l’analisi, raffrontando tra loro il quoziente secondario di struttura e il grado di ammortamento.
Grafico 8.1 – Confronto Quoz. II di struttura e Grado di ammortamento. Anno 1991
BRUGI
LEVI STRAUSS ITALIA