2.8 DIAGNOSI
2.8.2 Ricerca di Salmonella in allevamento
BOVINI. Ai fini della diagnosi, accanto ai rilievi di ordine anatomoclinico, assume la
massima importanza l’isolamento delle salmonelle dal sangue nelle forme setticemiche, dalle feci o dal contenuto intestinale nelle forme enteriche, dal feto e dai rilievi annessi in caso di aborto. Nell’animale deceduto l’esame batteriologico deve essere esteso agli organi interni (fegato, milza, linfonodi meseraici) e agli organi sede di lesioni macroscopiche (Andreani E., et all., 2002).
OVI-CAPRINI. L'isolamento della S. ser. Abortus ovis si esegue a partire da fegato,
cervello e contenuto gastro-intestinale del feto; dalla placenta e dal secreto vaginale delle pecore che hanno abortito. In quest'ultimo caso i tamponi vaginali vanno prelevati entro una settimana dall'aborto.
40 Purtroppo i sistemi di identificazione convenzionali per le Enterobacteriaceae, quale l'API20E, non riescono ad identificare S. ser. Abortus ovis. Tale fattore unito alla lenta crescita ed ai lunghi tempi di utilizzo dei substrati biochimici, può ostacolare l'identificazione di S. ser. Abortus ovis e ritardare di conseguenza i possibili provvedimenti da attuare sul resto del gregge per arginare l'infezione.
Per la diagnosi di aborto da S. ser. Abortus ovis si può adottare anche la diagnosi indiretta. Il metodo più comune di diagnosi sierologica è rappresentato dal Test di sieroagglutinazione lenta (SAL), il cui antigene è costituito da una sospensione di antigene somatico O, o flagellare H.
Già due o tre mesi dopo l'aborto, però, i titoli anticorpali diminuiscono drasticamente sebbene si possano individuare ancora soggetti portatori asintomatici sierologicamente positivi, ma negativi all'esame batteriologico (Pardon P. et all., 1986).
SUINI E LORO PRODOTTI DERIVATI. I suini portatori asintomatici di Salmonella spp.
rappresentano un potenziale rischio per la contaminazione delle carcasse in macello e la principale via di ingresso del patogeno lungo la filiera (Botteldoorn N. et
all.,2003). Il riscontro di positività al macello può essere connesso a contaminazione
avvenuta in allevamento, durante il trasporto o la sosta pre-macellazione degli animali (Vieira-Pinto M. et all., 2006).
I soggetti portatori possono veicolare Salmonella nelle feci, nel tratto intestinale e negli annessi tessuti linfatici, principalmente le tonsille, i linfonodi mesenterici e sottomandibolari. Queste condizioni aumentano il rischio di diffusione tra gli animali e di contaminazione diretta o indiretta delle carcasse (Nowak B. et all., 2007). La capacità di alcuni ceppi di divenire residenti nei macelli può inoltre favorire la cross- contaminazione delle carni. Le misure di controllo finalizzate alla riduzione della prevalenza devono pertanto essere implementate sia al livello di produzione primaria che nelle fasi successive, incluso il macello (Swanenburg M. et all., 2001). Al livello del macello le salmonelle devono essere messe in evidenza in tutte le fasi del processo:
Carcassa: sulla cute delineare una zona 10x10 cm e prelevare campioni con tampone sterile, che diventerà la matrice di accertamenti
Scalder: prelevare 1l di acqua ed effettuare gli accertamenti su quella quantità Mani degli operatori: effettuare una serie di tamponi negli spazi interdigitali
degli operatori
Coltelli: controllare soprattutto al momento della rifilatura della carne Cutter: prelevare campioni di macinato da analizzare
Momento dell’insaccagione
41 Al fine di valutare la prevalenza di Salmonella spp. nelle diverse tipologie di prodotti e preparazioni di carni immessi sul mercato, presso ciascun produttore in occasione di un unico sopralluogo possono venire prelevati matrici diverse, privilegiando quelle a breve (inferiore a 60 giorni) o brevissima (inferiore a 10 giorni) stagionatura/maturazione.
I campioni sono prelevati in quattro aliquote. Ciascuna aliquota, deve essere composta da 5 unità campionarie del peso di almeno 100 g in modo da permettere l’esecuzione dell’esame nel rispetto del criterio previsto al Reg. (CE) n. 2073/05 allegato I, capitolo I, punto 1.8.
Nel caso di prodotti a brevissima stagionatura/maturazione, caratterizzati da una durabilità estremamente limitata, per i quali non è possibile la ripetizione dell’analisi, si procede al campionamento in unica aliquota, costituita da 5 unità campionarie da 25 grammi ciascuna. In questi casi, al fine di garantire la tutela del diritto alla difesa, il personale che procede al campionamento provvede ad accordarsi con il laboratorio ufficiale di riferimento circa il luogo, la data e l’ora di esecuzione dell’analisi. Tali informazioni verranno riportate sul verbale di prelievo in modo da dare all’OSA interessato, o a persona di sua fiducia appositamente designata, la possibilità di assistere all’analisi, eventualmente con l’assistenza di un consulente tecnico (www.vetinweb.it).
La salsiccia è uno dei prodotti a maggior rischio, se consumata cruda, poiché la salmonella ritrova al suo interno le migliori condizioni di sviluppo.
Per quanto riguarda i prodotti consumati crudi l’esame viene effettuato, invece, su 10 grammi di prodotto.
Infine, il controllo delle carcasse viene condotto su 50 capi.
AVICOLI. Il campione a livello di allevamento dei riproduttori del genere Gallus
gallus, sia ufficiale sia in autocontrollo, è composto da:
Pool di feci: prelevare almeno un grammo di feci fresche da più punti del capannone in cui è tenuto il gruppo campionato. Nella tabella (Tab. 8) è indicato il numero di punti da cui prelevare il materiale fecale in funzione del numero di capi del gruppo campionato per costituire un campione composito.
42 Soprascarpe e/o campioni di polvere: 5 paia di soprascarpe fatte con carta assorbente, rappresentanti ciascun paio il 20% circa della superficie occupata dal gruppo in esame. Le soprascarpe possono essere inviate al laboratorio raggruppate in almeno due campioni compositi (pool); 1 paio di soprascarpe rappresentante l’intera superficie del capannone ed un campione di polvere prelevato in più punti del capannone su cui la polvere sia visibile. Per campionare la polvere sono utilizzati uno o più tamponi di tessuto, con superficie totale di almeno 900 cmq.
Il campionamento ufficiale in incubatoio, invece, è effettuato almeno due volte l’anno dal SV in tutti gli incubatoi presenti sul territorio di competenza. Occorre programmare il campionamento in periodi di maggiore attività dell'incubatoio. Il campione ufficiale è composto, per ciascun gruppo di riproduttori (o, se ciò non è possibile, per ciascun allevamento), di cui sono presenti uova in incubatoio al momento del prelievo, almeno da:
Rivestimenti interni, visibilmente sporchi di feci, di scatole trasporto pulcini, prelevati a caso da 5 diverse scatole o da 5 punti diversi dell’incubatoio, per una superficie totale di almeno un metro quadro
Uno o più tamponi di tessuto umidi, con superficie totale di almeno 900 cmq, frizionati, immediatamente dopo il trasferimento dei pulcini, sull’intera superficie del fondo di almeno cinque ceste dell'incubatoio o sul piumino raccolto in cinque punti, anche a terra, in ciascuna delle camere di schiusa (al massimo cinque) contenenti uova schiuse del gruppo; è prelevato almeno un campione per ciascuno dei gruppi da cui provengono le uova
10 gr. di gusci d’uovo rotti raccolti da 25 ceste diverse (cioè un campione iniziale di 250 g) in un massimo di cinque camere di schiusa contenenti uova schiuse del gruppo. I gusci sono frantumati e mescolati per formare un sotto campione di 25 g per il test.
Il campionamento in autocontrollo nell’allevamento delle ovaiole si basa su:
Nei gruppi in gabbia: due pool di feci fresche di 150 grammi l’uno, prelevati dopo aver fatto azionare il sistema di rimozione della pollina per qualche minuto; nel caso in cui non siano presenti sistemi di rimozione della pollina devono essere prelevati almeno due campioni di feci fresche, ognuno di 150
43 grammi, presi da 60 posti diversi nelle fosse di deiezione al di sotto delle gabbie
Nei gruppi allevati a terra: almeno due paia di soprascarpe per gruppo.
Mentre il campionamento ufficiale per ciascun gruppo campionato, è prelevato dal SV usando il medesimo protocollo dei prelievi in autocontrollo, ma con un ulteriore campione di feci o sovrascarpe (campione aggiuntivo), ovvero per il campione ufficiale il numero minimo di campioni è pari a tre per gruppo. Il SV può sostituire un campione fecale o un paio di soprascarpe con un campione di polvere (100 grammi o tampone di tessuto pari 900 cm2).
Per i broiler il campione, sia ufficiale che in autocontrollo, è composto per ciascun gruppo, almeno da due paia di sovrascarpe (ogni paio copre circa il 50% dell’area calpestabile). Il SV può sostituire un paio di soprascarpe con un campione di polvere (100 grammi oppure un tampone di tessuto di 900 cmq). Nel caso di allevamenti “free range” i campioni devono essere prelevati solo nell’area all’interno del capannone. Nei gruppi con meno di 100 animali, quando non è possibile accedere al capannone a causa dello spazio limitato e non si possono usare le soprascarpe, i campioni di feci sono prelevati:
Con la stessa tipologia di tamponi utilizzabili per il prelievo dei campioni di polvere strofinando le superfici contaminate con feci fresche
Utilizzando altri campioni adatti allo scopo.
Dati riscontrabili sul sito del Ministero della salute (Piano Nazionale di controllo delle salmonellosi nell’allevamento avicolo, 2016-2018).
EQUINI. Anche nel caso degli equini, la diagnosi deve essere confermata da esami
batteriologici da effettuare, oltreché sulle feci, sulla secrezione nasale e sul liquido articolare. L’esame delle feci è uno degli aspetti più importanti nella diagnosi della diarrea. A causa del significativo effetto di diluizione della diarrea sulla concentrazione fecale di batteri, si raccomanda di analizzare diversi campioni al fine di aumentare la sensibilità diagnostica (3-5 campioni fecali prelevati a 12-24 ore di distanza). È importante notare che Salmonella spp. può essere isolata anche nelle feci di puledri clinicamente sani (www.idexx.eu).
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CANE E GATTO. La diagnosi è eminentemente batteriologica. Vi è tuttavia da far
notare che, in episodi di gastro-enterite, il semplice isolamento da saliva, egesta e feci non significa necessariamente che le salmonelle siano responsabili delle manifestazioni morbose, stante l’alta frequenza con cui esse si ritrovano in cani e gatti portatori sani.
ACQUACOLTURA. Per quanto riguarda i requisiti microbiologici dei molluschi, la
salmonella deve essere assente in 25 grammi di prodotto in 5 unità campionarie. Prima di prendere il campione è opportuno lavare con soluzione fisiologica sterile i molluschi e spazzolare. Questi 25 grammi devono comprendere il corpo del mollusco e il liquido intervallare (www.usl3.toscana.it).