Al fine di cogliere l’importanza della progettazione si è deciso di rilevare diverse testimonianze, da parte di assistenti sociali che lavorano all’interno dei servizi pubblici e privati, inerenti lo strumento della progettazione.
A tal proposito sono stati sottoposti 17 quesiti connessi alla progettazione sociale, in cui gli operatori hanno chiaramente espresso cosa significasse per loro l’attività di progettazione e se all’interno dell’ente per il quale attualmente lavorano hanno mai partecipato ad un’incontro di progettazione.
5.1. Operatori e progettazione sociale
La lettura complessiva delle schede d’indagine pervenute da parte degli assistenti sociali ha messo in luce alcuni aspetti positivi ed altri elementi negativi inerenti la progettazione sociale all’interno dei propri contesti di lavoro. In particolare si è rilevato un notevole accordo sul significato che la progettazione sociale assume tra gli operatori interessati dall’indagine.
Si è cercato di comprendere che cosa rappresenti l’attività di progettazione per i professionisti; dalle risposte si evince che il 70% degli operatori la considera quell’attività finalizzata a creare un nuovo intervento sociale utile a gestire un problema, modificare o trasformare una situazione o orientare i processi lavorativi. Il 30% dei professionisti interessati dall’indagine la vede invece esclusivamente come una metodologia di lavoro standardizzata, finalizzata alla realizzazione di obiettivi stabiliti a priori.
La progettazione deve essere considerata di fatto come “un metodo complesso con il quale si cerca di giungere al traguardo verso cui si dirige ogni forma di lavoro sociale, ovvero l’eliminazione o almeno la limitazione dei bisogni presenti nella società”.153
Essa può essere pensata come una delle tecniche utilizzate dal professionista, al fine di garantire processi di accrescimento della professionalità degli operatori; nondimeno fornisce un
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A. Sicora, A. Pignatti, Progettare Sociale. Progettazione e finanziamenti europei per i servizi sociali ed
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reale sostegno ai professionisti in modo che questi ultimi possano realizzare e fronteggiare le situazioni di disagio.
Inoltre, si è indagato se la progettazione sociale rappresenti un’attività indispensabile per i professionisti.
Appare diffusa l’opinione che riconosce una certa rilevanza alla pratica della progettazione, giacché tutti gli assistenti sociali ne hanno riconosciuto l’importanza. La progettazione rappresenta quello strumento che permette “di implementare nuove modalità organizzative conseguenti, nell’attuale assetto dei servizi e dei bisogni, dal venire meno della funzionalità di automatismi un tempo ritenuti sempre presenti nella configurazione azione - risultato”.154 Attraverso lo strumento progettuale l’assistente sociale ha la possibilità di attivare servizi più efficaci ed innovativi a favore della popolazione.
La progettazione può essere descritta come quel momento in cui si verifica l’incontro tra teoria, pratica ed esperienza; nondimeno gli operatori devono possedere piena consapevolezza del fatto che attraverso tale pratica si contribuisce al potenziamento delle proprie competenze.
La progettazione è essenziale all’interno dei luoghi di lavoro poiché stimola processi auto-riflessivi.
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A. Sicora, A. Pignatti, Progettare Sociale. Progettazione e finanziamenti europei per i servizi sociali ed
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Dall’indagine si rileva inoltre che 21 assistenti sociali hanno partecipato alla redazione di un progetto, 9 invece ribadiscono di non aver mai partecipato.
Dall’analisi dei dati si evince che 7 professionisti hanno ricoperto il ruolo di coordinatrice del gruppo di lavoro, 14 degli operatori hanno partecipato come assistenti sociali. Dei 14 operatori, si riscontra inoltre che le 4 assistenti sociali del Comune di Agrigento hanno partecipato al Piano di Zona solo in fase iniziale della loro carriera giacché, successivamente, questo compito è stato affidato alle cariche amministrative del medesimo Ente.
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Ulteriore elemento riscontrato riguarda l’assenza di consapevolezza all’interno degli Enti in merito alla necessità di un’attività di progettazione; tutti i 30 professionisti hanno evidenziato questa necessità.
Nonostante oggi a livello europeo, nazionale ma anche locale si parli tanto di progettazione, nella realtà si riscontra una scarsa consapevolezza dei benefici che la stessa può apportare sia al benessere organizzativo che alla qualità dei servizi erogati.
Dunque ancora prima dell’importanza che può ricoprire la progettazione all’interno dei servizi è essenziale diffondere la cultura della progettazione; è attraverso quest’ultima che si giunge ad adottare pratiche e metodologie di lavoro
condivise. Diversamente, il rischio consiste nell’irrigidimento e nella
burocratizzazione delle strutture organizzative.
In definitiva, è possibile giungere alle cause che sono da intralcio all’esecuzione dell’attività di progettazione. Per 12 operatori tale ostacolo è rappresentato dall’assenza di fondi, per 11 riguarda la negligenza dell’ente, per 2 la causa consiste nel diffuso disinteresse da parte degli assistenti sociali; 4 operatori hanno espresso una doppia risposta contrassegnando come causa sia l’assenza di fondi che la negligenza dell’ente, solo 1 ha evidenziato come ostacolo la scarsa elasticità da parte degli operatori al cambiamento.
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Dunque come si rileva dall’indagine tale mancanza è possibile addebitarla sia ad atteggiamenti negativi da parte della direzione e dagli stessi assistenti sociali stessi che operano nei servizi, sia a problemi strumentali oggettivi quali l’assenza di risorse finanziarie che all’assenza di adattamento ai cambiamenti degli operatori.
Per quanto concerne l’assenza di risorse finanziarie e di conseguenza il contenimento dei costi nei servizi, i dirigenti risultano coinvolti in prima persona poiché devono ristrutturare l’organizzazione in base alle esigenze espresse sia dai professionisti che dalle direttive che provengono dagli organi superiori; per tale motivo i responsabili dei servizi devono investire bene le poche risorse a disposizione. Si tratta dunque di compiere una scelta strategica che apporti dei benefici non solo all’interno di un microcontesto, quale è l’organizzazione, bensì ad un livello più ampio, esterno al servizio. Come sostiene Franca Olivetti Manoukian “i servizi vanno riorganizzati perché il riordino del funzionamento economico è strettamente collegato all’acquisizione di un nuovo funzionamento organizzativo. Esso va ottenuto e mantenuto attraverso nuove definizioni delle strutture portanti del sistema e nuove configurazioni dei processi decisionali”.155
Frequentemente si considera la progettazione come una delle pratiche non indispensabili nelle organizzazioni, per cui questa pratica viene soventemente superata; attraverso questo modo di operare i responsabili degli enti pensano di condurre una politica improntata sui principi di efficienza, efficacia ed economicità, ma in verità questi non stanno creando affatto un servizio qualitativamente alto, bensì
155
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producono dei danni notevoli sia ai servizi erogati che al funzionamento dell’organizzazione. Ulteriore elemento negativo che è stato riscontrato nelle schede d’indagine riguarda la mancanza di progettazione all’interno degli enti; infatti, si riscontra che 23 assistenti sociali operanti all’interno dei servizi pubblici e privati del territorio non hanno mai partecipato alle attività di progettazione, quando solamente 7 durante l’espletamento delle proprie mansioni presso l’ente in cui lavorano attualmente hanno avuto modo di prendere parte e partecipare a questi momenti di progettazione.
I professionisti che hanno preso parte agli incontri di progettazione si sono ritrovati ad affrontare questioni riguardanti le problematica da risolvere, l’atteggiamento dei soggetti, le risorse materiali ed immateriali disponibili e le azioni da mettere in campo. Tutti i professionisti hanno partecipato all’attività di progettazione insieme ad un gruppo di lavoro.
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Per coloro che ne hanno partecipato, la richiesta di partecipare all’attività di progettazione è stata effettuata, per 3 assistenti sociali, dagli stessi operatori del servizio, per 3 ha interessato un’iniziativa proveniente dal responsabile del servizio, mentre solo per 1 è derivato da entrambi.
La progettazione è utile per la crescita professionale e personale degli operatori poiché da un lato li aiuta a mantenere e ad accrescere le competenze.
I servizi devono valorizzare le risorse presenti all’interno di esso; in particolare è necessario conoscere i propri dipendenti e favorire la loro crescita professionale. “La conoscenza costituisce un punto di riferimento essenziale per creare sistemi organizzativi che siano idonei a far sì che il talento possa esprimersi e diventare motore di innovazione, cambiamento e produttività”.156
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati dagli operatori emergono: focus
group, colloqui, mappatura del territorio, brainstorming e formazione degli operatori.
156
S. Garbellano, V. Tesio, Un futuro per la funzione Risorse Umane: verso una nuova leadership
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Gli strumenti della progettazione sono utili poiché coadiuvano il professionista nella conoscenza del territorio; in particolare, attraverso tali strumenti, il professionista, riesce ad avere un visione globale della situazione ed inoltr e crea situazioni volti al miglioramento e al benessere della comunità. “Uno strumento è – in linea generale – un mezzo materiale e immateriale che consente di raggiungere uno scopo”.157
Attraverso gli strumenti della progettazione è possibile giungere al cambiamento ed ottenere una completa autonomia dei soggetti ai quali essa è rivolta.
Gli strumenti della progettazione hanno un notevole impatto comunicativo; si pensi ad esempio al colloquio o ancora all’utilizzo della mediazione. Si tratta di tecniche diversificate, che danno più o meno importanza alla scrittura o al dialogo ma che comunque contribuiscono entrambi al raggiungimento degli obiettivi per i quali sono preposti.
Dalla ricerca è stato evidenziato che i 7 partecipanti all’attività di progettazione si sono imbattuti in momenti di difficoltà legati ai differenti modi di pensare, alla mancanza di risorse economiche, alla scarsa ricettività nell’adeguamento agli standard e alla scarsa esperienza e formazione in campo progettuale.
Si rileva peraltro che per i 7 assistenti sociali che hanno partecipato alla progettazione vi sono stati anche dei momenti di valutazione: iniziale, intermedia e finale.
157
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La valutazione viene utilizzata dagli operatori al fine di cercare innovative soluzioni ai problemi cercando di potenziare le competenze di ognuno. “La valutazione rappresenta uno degli strumenti utili per realizzare politiche pubbliche non centralistiche, che tengano conto, piuttosto, dei contesti locali, valorizzando le specificità e le forze innovative”.158
La valutazione è fondamentale nel processo di progettazione poiché è rivolta a modificare la situazione esistente; dunque “l’oggetto della valutazione sono le azioni pubbliche programmate in vista di un cambiamento auspicato, caratterizzate da un’identificazione spaziale, temporale e sociale dei destinatari e dall’utilizzo di risorse prevalentemente pubbliche”.159
La valutazione in tale contesto è utile poiché serve agli operatori ad accrescere le proprie competenze personali e tecniche; la riflessione sull’azione spinge il professionista ad individuare nuove soluzioni e quindi ad apprendere dall’esperienza pregressa.
Ancora si è chiesto ai pochi professionisti che partecipano all’attività di progettazione cosa pianificano; è emerso che le maggiori attività progettate sono: programmi terapeutici individuali, strutture ad hoc per gestire nuovi progetti d’intervento ed infine servizi rivolti alle persone. Nel territorio agrigentino, si evince l’assenza di pianificazione delle politiche sociali.
Un altro fatto che si è voluto chiarire riguarda le motivazioni della mancata partecipazione degli operatori all’attività di progettazione; in particolare viene evidenziato che 23 assistenti sociali non hanno mai avuto modo di partecipare ad un incontro di progettazione principalmente per mancanza di opportunità.
158
G. Moro, La valutazione delle politiche pubbliche, Carocci, Roma 2005, p. 31
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Dalla ricerca è emerso che 28 operatori dei servizi interessati dall’indagine sono d’accordo con la funzione di accrescimento dello know how degli operatori, solo 1 ha espresso risposta contraria, mentre 1 non si è pronunciato.
La progettazione sociale mira ad una formazione continua e di conseguenza alimenta il know how del professionista; con tale termine si indica quell’insieme di conoscenze volte a integrare e migliorare le abilità già presenti nel professionista.
Ulteriore elemento che si è voluto comprendere riguarda l’importanza che viene attribuita alla progettazione sociale quale strumento utile al fine di risolvere le problematiche della comunità. Tutti i 30 professionisti rispondono in maniera positiva al quesito.
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Ancora è stato evidenziato da 27 professionisti che nel Comune di Agrigento non è possibile parlare di progettazione sociale efficace poiché: vi è una mancanza di collaborazione e condivisione da parte dei colleghi e dalla classe politica, i progettisti normalmente occupano ruoli amministrativi e pertanto non conoscono in maniera effettiva i bisogni della comunità. Inoltre le parti coinvolte nella progettazione non sempre adempiono a pieno ruoli e funzioni che sono chiamati a svolgere, pertanto l’intervento che sarebbe potuto risultare efficace viene vanificato da lungaggini strutturali e burocratiche connesse anche alla mancanza di fondi.
Infine, è stato chiesto ai 30 professionisti di indicare quali cambiamenti apporterebbero per realizzare una progettazione in grado di fornire delle risposte adeguate alle richieste delle comunità. È stato enunciata la necessità da parte di tutti i professionisti di una formazione adeguata e di personale altamente qualificato, di una maggiore collaborazione tra gli enti, snellimento dei tempi burocratici e della necessità di una rete di comunicazione formale reale e celere.
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5.2. Conclusioni e prospettive d’implementazione
L’obiettivo di questo elaborato è stato quello di valutare lo stato attuale dell’attività di progettazione, vagliando nel particolare la situazione vigente nei servizi del territorio della Provincia di Agrigento.
Sulla base di un’attenta valutazione dell’esperienza vissuta, la ricerca ha costituito un’opportunità unica di conoscenza profonda del territorio; nondimeno, l’applicazione empirica e pragmatica, unitamente ad un’attenta analisi della letteratura esistente ha arricchito profondamente il mio bagaglio tecnico e professionale, con particolare riferimento alle competenze gestionali e di programmazione nel settore delle risorse umane, soddisfacendo un mio particolare desiderio di approfondimento in merito a tale ambito di ricerca.
La prima impressione che è emersa da tale analisi consiste nell’entusiasmo mostrato dai professionisti nel raccontare, attraverso il questionario fornito loro, la condizione attuale dei propri servizi, unitamente alla possibilità di esporre le criticità in cui sono indotti a lavorare, in assenza di momenti dedicati alla progettazione all’interno degli Enti in cui lavorano.
L’indagine ha fatto emergere le difficoltà che gli operatori vivono quotidianamente all’interno dei luoghi di lavoro; si tratta di operatori che da diversi anni prestano la propria attività nel campo dei servizi sociali del territorio in questione, scenario dell’analisi espletata.
Dalle schede d’indagine si evidenziano due bisogni fortemente sentiti dagli operatori, ovvero quello di ricevere una formazione adeguata per poter progettare politiche sociali e servizi all’interno del contesto agrigentino e poter partecipare alle riunioni dei piani di zona; difatti, per la maggior parte degli enti coinvolti, questi bisogni non trovano spazio e tempo per essere soddisfatti.
In particolare viene messa in risalto la necessità degli assistenti sociali di riflettere sulle pratiche operative, sulle metodiche da utilizzare per poter progettare servizi efficaci ed efficienti a favore della comunità; la progettazione può manifestarsi utile all’occorrenza come momento di confronto e che può tuttavia essere impiegata come una vera e propria occasione di crescita professionale.
Gli operatori non hanno la possibilità di attuare processi di progettazione, poiché all’interno delle organizzazioni sussiste un clima che non è favorevole alla messa in campo di tale strumento di lavoro, né tantomeno di essere praticato.
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Nonostante le diverse avversità, quali l’assenza di fondi e la negligenza dell’ente che impediscono alla progettazione di potersi adempire, in generale dalla lettura dei risultati si rileva una propensione favorevole da parte degli assistenti sociali verso l’attuazione di questa pratica di innovazione.
Il bisogno di progettare viene sentito inoltre dagli assistenti sociali come una delle pratiche utili sia ad accrescere il proprio know how sia quale strumento per affrontare eventuali problematiche che si presentano all’interno del contesto agrigentino.
Se da un lato la maggior parte dei professionisti non ha mai partecipato ad incontri di progettazione, dall’altro una minoranza asserisce di averne preso parte; a questa attività sono poi seguiti momenti dedicati alla valutazione, inerente i bisogni espressi dagli
stakeholder e gli obiettivi realmente raggiunti attraverso tale pratica.
Ancora, si è appreso dai professionisti che la progettazione è stata effettuata attraverso l’ausilio di diversi strumenti quali focus group, colloqui, mappatura del territorio, brainstorming e formazione degli operatori.
In conclusione l’indagine sperimentale è risultata soddisfacente sia per i risultati raccolti che per la disponibilità degli operatori.
Dai risultati della ricerca è stato dimostrato come tra gli operatori sia teoricamente diffusa l’importanza della progettazione sociale. Come enunciato nei capitoli precedenti, la progettazione ha lo scopo di facilitare il conseguimento di obiettivi e pertanto la risoluzione o la riduzione delle difficoltà mostrate dalla collettività.
Dalla ricerca, nonostante la consapevolezza degli operatori, viene dimostrato che questo strumento lavorativo trova difficoltà di applicazione, sia a causa dell’assenza delle risorse economiche che per la mancanza di una formazione professionale adeguata.
Ulteriore riscontro avuto dalla ricerca riguarda il ruolo che il professionista ricopre all’interno dei servizi; si è rilevato che, nonostante in altri contesti nazionali si sia assistito all’evoluzione manageriale della figura dell’assistente sociale, ad Agrigento la categoria professionale non ricopre ruoli dirigenziali. Al susseguirsi del cambio generazionale professionale, che ha per anni gestito l’organizzazione dei servizi, non è subentrata una classe dirigente con adeguate competenze professionali e tecniche adeguate.
Pertanto, alla luce dei risultati raggiunti e degli sviluppi della professione a livello nazionale, i quali vedono l’assistente sociale ricoprire ruoli manageriali, si auspica che anche a livello territoriale vi sia, da parte delle istituzioni professionali e politiche, maggiore considerazione delle nuove modalità di lavoro con particolare attenzione alla pianificazione, programmazione e progettazione delle politiche sociali.
100
Allegato
Dipartimento di Scienze Politiche
Corso di Laurea Magistrale in Sociologia e Management dei Servizi Sociali
Scheda d’indagine ai fini della redazione della Tesi di Laurea Magistrale
A.A. 2016/2017
Anno di nascita:___________________________________________________________ Sesso:
Qualifica:________________________________________________________________ Titolo di studio:___________________________________________________________ Servizio in cui lavora attualmente:_____________________________________________
1.
Cosa è secondo lei l’attività di progettazione sociale:________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________
2.
Ritiene che la progettazione sociale sia una componente imprescindibile per la sua professione?□
Si□
No□
Non lo so3.
In virtù della sua esperienza, ha mai partecipato alla redazione di un progetto?□
Si□
No101
Se è si, che ruolo ha ricoperto durante l’attività di progettazione?
________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________
4. S
econdo lei esiste una sufficiente consapevolezza all'interno degli Enti in merito alla necessità di un'attività di progettazione?□
Si□
No□
Non lo so5.
Quali sono a suo parere le ragioni che costituiscono un ostacolo all'attività di progettazione?□
Assenza di fondi□
Negligenza dell'Ente□
Disinteresse da parte degli assistenti sociali□
Altro_________________________________________6.
Durante l'espletamento delle proprie mansioni presso l'ente per cui lavora attualmente, ha mai partecipato ad un incontro di progettazione? (Se non ha mai partecipato, avanzi alla domanda n.13)□
Si□
No□
Non lo so Se ciò è accaduto, quali sono state le principali tematiche affrontate?_________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________
7.
A tali eventuali incontri ha partecipato individualmente o insieme ad un gruppodi lavoro?
□
Partecipazione individuale102
8.
La richiesta dell'attività di progettazione è stata effettuata:□
Per iniziativa del responsabile del servizio□
Su proposta degli assistenti sociali9.
Quali strumenti sono stati impiegati?_________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________
10.
Ricorda alcuni momenti di difficoltà incontrati durante l’attività diprogettazione? _____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ _____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________
11.
Vi sono stati dei momenti dedicati alla valutazione?□
Si□
No Se si, specificare se essi hanno avuto luogo in fase:□
Iniziale□
Intermedia□
Finale12.
Nel servizio in cui opera, attuate momenti di progettazione?□
Si□
NoSe si, cosa pianificate?
□
Politiche sociali□
Segretariato sociale□
Strutture ad hoc per gestire nuovi progetti di intervento103
13.
Da quale motivazione è dipeso il fatto di non aver mai partecipato all’attività di progettazione sociale?□
Scelta personale□
Assenza di opportunità□
Altro____________________________________________________________14.
Pensa che la partecipazione all’attività di progettazione possa comportare effettivi benefici all'attività che svolge ed al suo know how professionale?□
Si□
No15.
In base alla sua esperienza, ritiene che l’attività di progettazione sociale possa essere uno strumento utile al fine di risolvere le problematiche che la comunità presenta?□
Si□
No16.
Secondo lei, nel contesto agrigentino si può parlare di progettazione sociale efficace?□
Si□
NoSe no, spieghi il perché
_________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________
17.
Quali cambiamenti apporterebbe per realizzare una progettazione che dia delle risposte adeguate alle richieste delle comunità?________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________
104
Bibliografia
AA.VV. Quaderni di animazione e formazione, La progettazione sociale, ed. Gruppo Abele, Torino, 1999.