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CAPITOLO I OS LIVROS DE LINHAGENS

3 RIEPILOGO

Allo stesso modo, appare quanto meno singolare che l'interna tradizione manoscritta a disposizione dello storico portoghese abbia soppresso la numerazione dei paragrafi, quando questa si rivela indispensabile per ritrovare i luoghi indicati dai numerosi riferimenti presenti lungo tutto il testo – che sarebbero altrimenti inutili. L'anomalia è, a opinione di Mattoso, attribuibile anche questa volta all’incompletezza del rimaneggiamento del 1380-1383. Un importante esempio a favore di tale ipotesi si può notare presso la sezione finale del capitolo XXX, dove in A1 la numerazione dei paragrafi passa direttamente dal numero XIII al XVII: per quanto non appaia nessun evidente iato nel testo sembra non ci sia allo stesso tempo alcun errore nella numerazione, perché i soggetti del paragrafo XVII sono citati per tre volte con questo numero. Una tale scelta dev'esser quindi stata dettata dalla volontà di rivedere in un secondo momento il testo del capitolo XXX, aggiungendo tra il numero XIII e il XVII i relativi paragrafi.

È inoltre da notare che negli ultimi capitoli il copista evita molte volte di indicare la numerazione dei paragrafi nei suoi riferimenti. Mattoso suppone dunque che, col tempo, si sia creata una confusione tale che deve aver portato lo scriba a sopprimere il sistema di numerazione senza però modificare i riferimenti già presenti del testo.

3 RIEPILOGO

In questo ultimo paragrafo si intende inserire brevemente le principali informazioni riguardanti le opere finora introdotte di modo da consentire una più agevole e veloce utilizzazione dei dati forniti.

Il Livro Velho (LV):

Prima opera genealogica di ambito portoghese, è attualmente ritenuta databile tra il 1282 e il 1290. L’autore non è indicato dal testo, ma gli studi compiuti da José Mattoso lo identificano con un

monaco legato al monastero di San Tirso, probabilmente al servizio di Martim Gil Riba de Vizela. È un frammento: delle cinque famiglie menzionate nel prologo sono presenti solamente i Suosa

(cap. I) e i Maia (cap. II). Mancano completamente i Bragança, i Baião e i Riba-Douro.

Sono presenti tre passi narrativi: la leggenda di Miragaia, la tradizione riguardante Échega Guiçoi de Suosa e quella riguardante Gonçalo de Suosa.

Il manoscritto che originariamente conteneva l’opera, rilegata assieme al Livro do Deão, è oggi perduto.

Il Livro di Deão (LD):

Il Livro do Deão ottiene questa denominazione a causa del testo conservato nel colophon, il quale afferma che fu scritto da Martim Anes per un decano anonimo nel 1343.

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L'analisi di elementi interni all'opera ha portato Mattoso a farne risalire la redazione a un periodo che va dal 1337 al 1340.

Il decano menzionato nel colophon è stato identificato dallo storico portoghese con il rettore della sede di Lamego. L’autore non è identificabile.

Numerose analogie collegano LD all’opera del conte di Barcelos (LL). Lo studio di tali analogie ha portato Mattoso a ipotizzare che il Livro do Deão sia la traccia di una prima fase redazionale del

Livro de Linhagens.

Come accade per il Livro Velho (LV), anche LD è conservato in maniera incompleta. Sono presenti in totale il prologo e ventitré capitoli.

Sono presenti all’interno del libro tre brevi sezioni narrative: Le origini dei Braganção; Il duello di Simão de Curutelo; La vendetta di Paio Godins de Azevedo

Edizioni di LV e LD:

1749, António Caetano de Suosa pubblica i due livros velhos per la serie Provas da Historia

Genealogica. I manoscritti utilizzati per l'edizione sono S, che fornisce il testo di base, e C, di cui

vengono annotate le varianti.

1860, Alexandre Herculano propone una nuova edizione per la serie Scriptores dei Portugalia

Monumenta Historica. I codici consultati dallo storico portoghese sono S e, ove possibile, A.

1980, Mattoso pubblica una terza edizione per la nuova serie dei Portugalia Monumenta Historica. Lo studio critico dello storico portoghese si caratterizza per la singolare decisione di riproporre il testo di Herculano (basato dunque su A e S), le cui lezioni vengono confrontate con L.

Il Livro de Linhagens (LL):

La redazione dev'essere avvenuta tra il 1340 e il 1344

Nonostante siano stati nutriti numerosi dubbi al riguardo, in seguito agli studi compiuti da Cintra è oggi indubitabile che l'autorità dell'opera sia da attribuire al conte Pedro de Barcelos, figlio bastardo del re D. Dinis.

L'opera è stata soggetta a due rimaneggiamenti - il primo nel 1360-1365, il secondo nel 1380-1383 - entrambi commissionati dal priore degli Ospitalieri Álvaro Gonçalves Pereira e volti a esaltare la memoria di diversi membri della famiglia del priore.

Il rimaneggiamento del 1360-1365 è attribuibile a un canonista o a un giurista e si limita ad attualizzare alcune genealogie. Sono stati interpolati in questa occasione i capitoli: XXII, XXVII, XXXVI, XXXVII, LV, LVII, XLIV.

Il rimaneggiamento del 1380-1383 dimostra un totale disinteresse per l'attualizzazione della materia lignagistica, concentrandosi invece sull'ampliamento di una serie di narrazioni eroiche che vedono come protagonisti il priore e i suoi avi. Gli sono dunque state attribuite le narrazioni del capitolo XXXI, parte del capitolo VII, la battaglia dei re di Escolha del capitolo XV e la storia di Rui Gonçalves Babilom all'interno del capitolo LXXII.

41 Edizioni di LL:

1640, João Baptista Lavanha cura la prima edizione del Livro de Linhagens (LL). Il testo da lui pubblicato riproduce quello dell'unico manoscritto da lui consultato, T1, interpolato tramite il confronto col codice di Miguel Godinho de Castelo Branco, M, contenente LV e LD.

1860, Alexandre Herculano propone nel volume Scriptores della serie Portugalia Monumenta

Historica una seconda edizione di LL. I codici utilizzati in questo caso sono due: il frammento di

Ajuda, A1, fino a quel momento inedito, e il manoscritto della Torre do Tombo, T1.

1980, José Mattoso pubblica per la nuova serie dei Portugalia Monumenta Historica una nuova, e attualmente ultima, edizione del testo. Nonostante attraverso la sua opera di ricerca abbia identificato sessanta manoscritti contenenti il Livro de Linhagens, il suo studio critico si basa essenzialmente sull'utilizzo di sei manoscritti: A1, T1, A2, C, T2 e L2.

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