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CAPITOLO II LE ORIGINI DEI LIBRI DEI LIGNAGGI

1. SCOPI DEI LIBRI DEI LIGNAGGI

Si è visto in precedenza quanto nell’analisi di un’opera come i Libri dei Lignaggi galego-portoghesi sia di particolare interesse lo studio della loro data di composizione: appartenendo infatti tutti ai secoli XIII e XIV si situano in un periodo in cui si assiste gradualmente, in ambito europeo, a una riduzione nella nascita di questa categoria di opere storiche. Un’attenta valutazione del contesto in cui i tre livros sono stati redatti unita a un esame dei rispettivi prologhi può essere utile a capire perché queste opere siano nate in un periodo così singolare per il genere genealogico.

Nei secoli XIII e XIV la giovane nobiltà portoghese non poteva restare indifferente di fronte a una serie di minacce sociali, economiche e politiche che minacciavano di dissolvere i privilegi grazie ai quali era nata e che la identificavano in quanto tale. La progressiva ascesa di nuove classi sociali, quali quella degli «homens bons e cavaleiro vilãos»29 o dei mercanti, unita all’incremento di un’economia di produzione e, infine, ad una maggiore centralizzazione del potere operata dai regnanti furono uno stimolo essenziale per l’elaborazione in Portogallo di una nuova ideologia di classe. Lo sviluppo di questa ideologia era necessario per costruire le basi di una nuova identità sociale che potesse distinguere la classe signorile tanto dalla casa reale quanto dalle classi inferiori,

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dandole dunque, attraverso un rinnovamento radicale, nuova vita e possibilità di sviluppo. Si vedrà ora come la redazione dei nostri Livros de Linhagens si ponga come un momento essenziale all’interno di questo sviluppo.

È innanzi tutto estremamente interessante notare come le tre genealogie si caratterizzino per porre, già all’interno dei rispettivi prologhi, una significativa distinzione tra la classe nobiliare e la casa reale30, deliberatamente esclusa dalle prime due opere, LV e

LD, e nettamente distinta nel Nobiliario del conte di Barcelos, in cui viene posta in

relazione con le monarchie del mondo antico e moderno e non con le signorie di Portogallo. Tali decisioni redazionali parrebbero suggerire, come si vedrà anche in seguito, l’esistenza di un forte senso di rivalità tra sovrani e signorie.

Una volontà di polemica nei confronti della casa reale è particolarmente evidente nei due libri più antichi, che si rivelano più diretti, in un certo senso, nella loro critica nei confronti del sovrano. In particolare, LV nell’affermare di voler descrivere i lignaggi che «andaram a la guerra e filhar o reyno de Portugal» sminuisce implicitamente il ruolo svolto dal re nella lotta per l’indipendenza, il cui successo è dunque interamente attribuito alla classe nobile che si ritrova protagonista indiscussa del libro e delle narrazioni in esso contenute, volte a innalzare la memoria dei suoi protagonisti e del loro valore in un momento topico per la nascita del regno.

Su uno stesso piano si pone anche l’autore di LD, il quale, proponendosi di ottenere con la sua opera «muita prol e arredar muito danno: cá muito uem de bom linhagem e non o sabem elles, nem o samem os reis, nem o sabem os grandes homens», parrebbe accusare i sovrani – che, si ricordi, non compaiono tra le genealogie del libro – di dimenticare spesso il proprio obbligo di fornire ai signori protezione e benefici, accusa molto grave dato che la generosità così come la protezione rientravano tra i doveri più importanti di un re ed erano i valori essenziali su cui poggiava le proprie basi il codice vassallatico, struttura fondante dell’ordine sociale del regno.

Come si è detto, a una netta presa di distanza nei confronti della casata reale si accompagna una volontà di distacco anche dalle classi inferiori, espressa implicitamente in tutti i libri ma che si fa più chiara con il passare del tempo. Si può infatti vedere come in

LV all’elenco delle cinque famiglie che avevano contribuito in maniera essenziale

all’indipendenza del regno si affianchi anche la citazione di personaggi legati a questi lignaggi per via maschile e femminile; se dunque le prime famiglie vengono poste in una

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posizione assolutamente unica è altrettanto vero che la decisione di associarvi anche una serie di casate minori porta queste ultime a partecipare, anche se non completamente, alla medesima posizione sociale, quella dei «bons homens filhos-dalgo do reyno de Portugal». Una tale espressione si ritrova a sua volta ripresa anche all’interno di LD, che riserva implicitamente a tutte le famiglie in esso elencate, riunite sotto la designazione di «homens fildalgos de Portugal», il medesimo diritto a possedere determinati onori, diritti e proprietà; diversamente da quanto accade nel Libro precedente però, all’intento di unire tutte i lignaggi sotto una medesima designazione si contrappone per la prima volta una presa di distanza dalle classi inferiori, che risulta implicita nelle parole con cui i membri della classe nobile vengono descritti: asserire che «muitos uem de bom linhagem» implica infatti che tutti coloro che non vengono nominati nell’opera appartengono di fatto ad un lignaggio, per così dire, “non buono”, e debbano dunque ritenersi esclusi tanto dalla classe signorile quanto dai diritti e doveri che essa comporta (e rivendica).

L’incipit di LL infine oltre al menzionare, tra le diverse motivazioni che hanno spinto l’autore a scrivere il suo Nobiliario, le canoniche ragioni di tipo economico – cautelare e chiarire diritti patrimoniali, ereditari o relativi alla distribuzione delle terre – e sociale – determinare i gradi di parentela per evitare di sposarsi tra consanguinei – ne aggiunge un’altra di particolare interesse: quella politico-sociale. Lo scopo primario per cui quest’opera è stata scritta, e su cui si insiste molto all’interno del prologo, sarebbe infatti quello di suscitare una nuova solidarietà, un «amor», tra i nobili della penisola iberica, che devono in tal modo sentirsi tra loro più legati e uniti contro un comune nemico. Di particolare interesse è il passo che descrive questi “comuni nemici”:

A terceyra [ragione per cui ha scritto il libro] por seerem de ũu coraçom, de haverem de seguir os seus emmigos que som em estroimento da fe de Jesu Christo, ca, pois elles veem de ũu linhagem, e seiam no quarto ou no quinto grao ou dali acima, nom devem poer deferença antre si, e mais que os que som chegados come primos e terceiros, ca mais nobre cousa é e mais santa amar o homem a seu paremte alongado per dívido, se boõ è, que amar ao mais chegado, se faleçudo é. E os homẽes que non som de boo conheçer nom fazem conta do linhagem que hajam, senam d’irmãos e primos cõirmãos e segundos e terceiros. E dos quartos acima nom fazem conta. Estes taes erram a Deus e a si, ca o que tem parente no quinto ou sexto grao ou dali acima, se é de gram poder deve-o servir por que vem do seu sangue. E se é seu igual deve-o d’ajudar. E se é mais pequeno que si deve de lhe fazer bem, e todos devem seer a ũu coraçom31

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L’analisi di questo segmento effettuata da Mattoso nel suo volume del 1981 evidenzia infatti come il conte ponga un’interessante relazione tra le forme di solidarietà familiari e le differenze sociali, suggerendo che coloro i quali non partecipano a tale solidarietà di classe non possano essere ritenuti parte dell’ordine cosmico voluto da Dio ed equiparandoli, di fatto, ai veri e propri nemici. Si arriva dunque in questo modo ad aumentare a dismisura, come mai nelle opere precedenti, la distanza che separa le signorie dalle classi inferiori.

Come dunque si può dedurre dalla natura stessa dei nostri Libri dei Lignaggi la nobiltà non rimase inerme di fronte ai cambiamenti sociali che minacciavano di dissolvere il proprio status e i propri privilegi. La prima reazione fu quella di rinnovare in maniera significativa la propria organizzazione, abbandonando gradualmente una struttura parentale di tipo cognatico a favore di una di tipo lignagistico32, la quale permetteva una maggiore stabilità economica nel rafforzare le forme di successione patrimoniale evitando la divisione dei beni e alla quale spesso si associava l’esclusione dall’eredità dei figli secondogeniti – un’evoluzione questa che contraddistingue l’intera Europa già a partire dal X secolo e che prevede il superamento delle forme della parentela sviluppatesi in età Tardo Antica.

In secondo luogo, i signori si adoperarono per convertire nuovamente a proprio favore il potere politico, accogliendo definitivamente il re come arbitro dei propri conflitti interni nel tentativo di trovare un nuovo equilibrio e accontentando allo stesso tempo il sovrano per riuscire a mantenere la propria posizione, pur dovendo accettare una serie di necessari compromessi.

La terza reazione fu, infine, quella che si trova propriamente espressa nei Libri dei Lignaggi, e che consiste nel porre la genealogia al servizio della solidarietà di classe nel tentativo di trovare una nuova unità che permettesse allo stesso tempo di ricordare e riacquisire determinati privilegi.

Il contesto storico e sociale all’interno del quale appaiono i tre Livros de Linhagens spiega dunque perché in Portogallo si assista ad uno sviluppo del genere genealogico proprio nel momento in cui nel resto d’Europa la produzione di opere lignagistiche subisce un temporaneo calo: i Libri dei Lignaggi – insieme a tutta la produzione letteraria del periodo – si pongono dunque come strumenti essenziali attraverso i quali la classe nobile

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Ovvero da una concezione della parentela in cui rientrano nei diritti di successione anche i parenti della moglie a una che privilegia solo la linea di sangue maschile, come spiega brillantemente K. Leyser nel suo lavoro del 1970.

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cerca di ottenere e dimostrare una nuova vitalità, di ritrovare un suo posto all’interno di una società che cambia e alla quale si deve, volente o nolente, adattare.