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4. Bolletta e vendita dell’energia elettrica

4.8 La Riforma Tariffaria

La riforma [15] riguarda direttamente due delle quattro voci di costo della bolletta: • Servizi di rete (tariffe di trasporto, distribuzione e misura dell'energia elettrica); • Oneri generali di sistema, che comprendono tutti i costi relativi ad attività di interesse

generale per il sistema elettrico.

Non sono invece oggetto della riforma, i servizi di vendita (prezzo dell'energia elettrica consegnata al cliente finale) e le imposte sulla bolletta.

La riforma delle tariffe elettriche applicate alle utenze domestiche fu già illustrata dall’ARERA con la Segnalazione al Governo e Parlamento 292/2015/I/eel con le quali intendeva procedere con

l’attuazione di questa riforma tariffaria, evidenziando gli effetti che questa avrebbe portato per circa 29 milioni di utenze domestiche.

Coerentemente con tale percorso di gradualità, dall’1 gennaio 2017 è, quindi, entrata a regime la nuova struttura delle tariffe di rete (trasmissione, distribuzione e misura), caratterizzata dal completo superamento della progressività e dalla completa aderenza delle tariffe ai costi dei relativi servizi. Con la delibera [16] ARERA comunica che verrà differita al 2019 l’ultima fase della riforma tariffaria relativa alle componenti degli oneri generali di sistema per i clienti domestici, inizialmente prevista per il 1° gennaio 2018. Questo per evitare ulteriori esborsi, soprattutto per i clienti con bassi consumi, dato il cumularsi alla stessa data del 1° gennaio 2018 anche degli effetti della revisione delle

agevolazioni per le imprese energivore.

La situazione è perciò la seguente: le componenti legate alle tariffe di rete sono già non progressive (dal 1° gennaio 2017), mentre gli oneri generali conserveranno la struttura attuale fino al 2019, quando andrà a regime la riforma.

Per gli oneri generali si mantiene quindi la differenziazione tra clienti residenti e non residenti, l’applicazione di una quota fissa per i non residenti e i due scaglioni di progressività per i residenti (fino a 1800 kWh/anno e oltre 1800 pari a 150 kWh/mese).

Riguardo invece alle utenze NON domestiche non si è ancora presa una decisione. È evidente che la maggiore complessità del tema e l’impatto che la tariffa elettrica ha su diversi settori industriali e produttivi, rendano la definizione degli oneri un tema particolarmente sensibile.

4.8.1 Variazioni previste

Si prevede un rilevante aumento dei corrispettivi in quota «non variabile» e la riduzione della progressività delle tariffe si tramuterà in un andamento più lineare dei costi della bolletta elettrica (vedi [17]).

Il passaggio alla “non progressività” della tariffa elettrica per le utenze domestiche si può considerare epocale, con il costo marginale del kWh che si riduce all’aumentare dei consumi.

Emerge uno scenario positivo, se associato ad un incremento dell’utilizzo del vettore elettrico a scapito di altri vettori energetici (gas, altri combustibili, …), ma anche “pericoloso”, se letto alla luce degli obiettivi di efficientamento energetico. Proprio in questo caso infatti le eccedenze in consumo elettrico, possibili conseguenze di perdite e sprechi non sono penalizzate prevedendo un andamento lineare della tariffazione del kWh.

Al termine dell'applicazione completa della Riforma ogni utente quindi pagherà in modo più equo per i servizi che utilizza, pagando l'esatto corrispettivo per il servizio utilizzato, congruente con i costi. A regime (2019) (come viene riportato in [18]) in media il 75% della spesa totale sarà ancora relativa alle quote variabili (cioè collegata direttamente al kWh di energia prelevata) e il restante 25% sarà relativa alle quote fisse (per punto e per kW di potenza impegnata).

Diventerà quindi ancor più rilevante rispetto alla situazione attuale la potenza contrattuale visto che viene inclusa nei costi fissi che, come anticipato, costituiranno un peso maggiore nella bolletta elettrica. A regime verranno rese necessarie ulteriori potenze contrattuali che differiranno di quantitativi inferiori di quelli attuali:

«Dal 1° gennaio 2019 i clienti potranno invece selezionare il valore della potenza più adatta alle proprie esigenze, perché è divenuto possibile scegliere tra un numero molto più ampio di livelli di potenza, con passaggi di 0,5 kW per le fasce più popolate dell’utenza domestica, rispetto al passato. Il cliente può quindi scegliere: da 0,5 kW fino a 6 kW di potenza impegnata a «scatti» di 0,5 e a scatti di 1 kW da 6 a 10 kW. per valori superiori si scatta di 5 kW in 5 kW».

Le ragioni principali per apportare queste variazioni contrattuali possono essere due:

1. Per migliorare il proprio comfort e/o la propria efficienza energetica, installando nuovi apparecchi elettrici o riducendo il numero di occasioni in cui

«

scatta»il contatore;

2. Per risparmiare in bolletta, a fronte del fatto che non si utilizza a pieno la potenza che è stata contrattualmente impegnata.

Esempi:

• Potrebbero trarre vantaggio da una riduzione di potenza tutti coloro che abitano in una casa piccola e/o con un numero limitato di elettrodomestici e per i quali, quindi, 3 kW potrebbero essere anche troppi (anche ad esempio le seconde case di vacanza); in questi casi 2 o 2,5 kW potrebbero essere sufficienti e consentirebbero un risparmio annuo anche superiore a quello che oggi si può ottenere per effetto delle tariffe biorarie.

• Potrebbero invece trarre vantaggio da un aumento di potenza più modulabile coloro che vogliono installare apparecchi elettrici ad alta efficienza in sostituzione di altri apparecchi alimentati a gas, come ad esempio i fornelli. Si pensi ai casi di appartamenti nei quali acqua calda e riscaldamento sono già forniti dal condominio e quindi il gas viene utilizzato solo per la cottura; la sostituzione dei fornelli con modelli elettrici a induzione consentirebbe di ridurre i costi ed aumentare efficienza e sicurezza.

Le analisi saranno fatte per la situazione attuale con le tariffazioni reperibili nel portale web del Servio Elettrico Nazionale (Maggior Tutela) andando a sottolineare come determinate riduzioni in potenza contrattuale vadano ad incidere in bolletta ma andando comunque a ricordare come queste potranno essere accentuate con la riforma a regime nel 2019.

5. METODI DI GESTIONE DI SISTEMI DI