• Non ci sono risultati.

L’autrice ringrazia l’Ufficio Sociale dell’Ambasciata d’Italia a Berlino per averle messo a disposizione i dati relativi al tasso di partecipazione nelle diverse circoscrizioni consolari.

2. I risultati di ciascuna circoscrizione consolare sono stati elaborati dall’autrice a partire da Corte d’Appello di Roma (2018).

Territorio e milieu: la partecipazione degli italiani in Germania

Autopsia di un diritto politico. Il voto degli italiani all’estero nelle elezioni del 2018 38

lifiche professionali nel secondo – queste due realtà costi- tuiscono esempi significativi del pluralismo della presenza italiana in Germania e possono, quindi, essere considerate come un campo privilegiato di osservazione del comporta- mento elettorale. Per una comprensione dell’orientamento di voto, però, è utile in via preliminare introdurre alcuni aspetti dell’esperienza italiana in questo Paese.

Uno sguardo generale sulla comunità italiana in Germania All’inizio degli anni cinquanta del Novecento, su iniziativa dell’Italia, cominciarono le trattative fra il governo italiano e quello tedesco per il reclutamento dei Gastarbeiter («lavo- ratori ospiti»), negoziati che si conclusero nel 1955 con un accordo bilaterale fra i due paesi. Nel 1957 fecero seguito i Trattati di Roma che, introducendo la libera circolazione per i lavoratori degli Stati membri, si possono considerare come l’inizio della costruzione dell’Unione europea (Mot- te, Ohliger e von Oswald, 1999). In questo periodo e fino al blocco delle politiche di reclutamento nel 1973, a seguito della crisi petrolifera e dell’aumento del tasso di disoccupa- zione, furono migliaia gli italiani che si trasferirono in Ger- mania. Quest’immigrazione, a seconda, dei cicli congiuntu- rali delle richieste del mercato del lavoro, fu caratterizzata da un certo pendolarismo. Il privilegio di essere fra i lavoratori reclutati gli unici a godere della libera circolazione, in quan- to cittadini di uno Stato membro, favorì sicuramente questi spostamenti continui fra un Paese e l’altro (Pichler, 2006). Mete dei Gastarbeiter erano le regioni e le città industriali di Stoccarda, Colonia, Monaco, Saarbrücken e Wolfsburg. In quest’ultimo centro, grazie a una politica di reclutamento fa- vorevole all’impiego di operai italiani da parte del principale datore di lavoro, l’industria automobilistica Volkswagen, gli italiani sono ancora oggi il gruppo straniero più numeroso (Prontera, 2008; Prontera, 2009).

Dopo anni di stagnazione, dagli anni novanta è ripresa l’emigrazione italiana verso la Germania con soggetti pro- fondamente differenti rispetto a quelli degli anni cinquanta e sessanta (Tirabassi e del Pra’, 2014, pp. 36-38; Pugliese, 2018, pp 61-64). Se all’inizio si trattò di una «nuova mobilità europea», favorita dal processo d’integrazione europeo così come dai diversi progetti di formazione e studio, con la crisi finanziaria ed economica è cominciato in Europa un nuovo

39 Territorio e milieu: la partecipazione degli italiani in Germania

periodo di migrazione dettata dalla necessità e dal bisogno (Pichler, 2016a). L’aumento degli arrivi dall’Italia è stato costante: dalle 24.502 persone nel 2010 si è passati alle 70.339 nel 2015, con un lieve calo a 65.473 nel 2016 (Statistisches Bundesamt, 2011-17). Negli ultimi sette anni la popolazio- ne italiana in Germania è aumentata di oltre 100.000 unità, crescendo da 517.546 nel 2010 a 643.065 nel 2017, di cui 156.695 nate in territorio tedesco (Statistisches Bunde- samt, 2017)3.

Tabella 1. Cittadini italiani residenti nelle diverse regioni della Germania per sesso, 2017 (valori assoluti e in percentuale)

Regione Totale Donne %

Saarland 18.810 8.245 43,6 Baden-Württemberg 182. 185 78. 555 42,9 Amburgo 7. 390 2. 955 40,1 Nordreno-Vestfalia 141. 375 58. 715 41,2 Assia 73. 170 31. 325 42,3 Bassa Sassonia 28. 090 10. 870 38,1 Baviera 101. 140 39. 975 39,0 Renania-Palatinato 30. 480 12. 750 41,6 Berlino 43. 240 17. 235 41,5 Brema 2. 565 970 36,6 Schleswig-Holstein 5. 315 1. 945 39,2 Brandenburgo 1. 430 490 33,9 Meclemburgo-Pom. A. 1. 135 3.65 31,0 Sassonia 3. 795 1. 395 35,6 Sassonia-Anhalt 1. 240 450 34,5 Turingia 1. 705 615 35,2 Germania 643. 065 266. 845 41,3

Fonte: Statistisches Bundesamt, 2018

Come in passato, tra le mete di questa nuova mobilità verso la Germania ci sono centri economicamente importanti della Baviera, dell’Assia, del Baden-Württemberg e del Nordreno-

3. Come si vede nella tabella 1, con il 41,5% l’Italia ha uno dei tassi più bassi di presenza femminile fra gli Stati europei dopo il Regno Unito con il 38%, l’Irlanda con il 40% e l’Ungheria con il 41,2%.

Autopsia di un diritto politico. Il voto degli italiani all’estero nelle elezioni del 2018 40

Versfalia, regioni particolarmente dinamiche del sud-ovest del Paese. Un forte incremento della presenza di italiani ha interessato la «città-stato» di Berlino, che comunque è sem- pre stata caratterizzata da una crescita constante della presen- za italiana e dall’insediamento di immigrati che, a differenza delle regioni dell’emigrazione del lavoro, provenivano da di- versi ambienti sociali (Pichler, 2002).

Secondo i dati del Mikrozensus4, nel 2016 il totale della

popolazione di origine italiana (cittadini italiani e immigrati naturalizzati tedeschi) era pari a 861.000 persone. Da notare che in alcune regioni di vecchia e tradizionale immigrazione come la Saar ormai la maggioranza della popolazione non ha alcuna esperienza migratoria personale diretta (Statisti- sches Bundesamt, 2017).

Nel frattempo anche la popolazione italiana in Germania è ormai prevalentemente occupata nel terziario: fra i 258.854 italiani occupati al 31 settembre 2017 il 70,6% era impiegato nel campo dei servizi e il 29,2% in ambito manifatturiero. Domina come comparto ritenuto ormai tradizionalmente italiano quello della gastronomia, seguito dal commercio, quale settore in parte complementare soprattutto per l’im- portazione di prodotti alimentari. Ma a differenza del passato possiamo osservare che, al crescere dell’eterogeneità della presenza italiana, è corrisposta una molteplicità delle occu- pazioni, anche se dettata dal fabbisogno del mercato locale. Pure nelle regioni generalmente meta di operai dell’indu- stria negli anni sessanta e settanta i servizi hanno soppiantato come occupazione il settore manifatturiero, che comunque rimane un campo importante in alcune aree come la Saar con il 42,3% di addetti italiani e il Baden-Württemberg con il 38,5%. Un’eccezione è rappresentata da Wolfsburg, dove per esempio nel 2014 il 60% degli italiani era ancora occupato nel settore manifatturiero presso la Volkswagen.

4. Il microcensimento è un’indagine statistica, per la quale secondo determinati criteri

Outline

Documenti correlati