IL CAMPO ROM DELLA “BIGATTIERA”
Tab 2.1.- Quadro riassuntivo delle situazioni di abitare in Toscana
2.2.3. LE RIPERCUSSIONI SUI MINORI ROM IL CASO EMBLEMATICO DELLO “SCUOLABUS”
Tenendo conto delle continue minacce di sgombero, della conformazione del campo della Bigattiera, dalla sua posizione marginale (soprattutto perché dista parecchio dalle scuole e dal centro della città), della mancanza di corrente elettrica e acqua e della sospensione del trasporto scolastico, sicuramente i minori sono quelli che risentono di più della situazione.
La scolarizzazione della Bigattiera è assai più problematica rispetto a quella non solo degli altri campi rom sparsi per Pisa, ma soprattutto dei minori rom che risiedono in alloggi o case.152
Il maggiore problema riguardante la scolarizzazione dei rom, è legato alla scarsa frequentazione da parte dei minori, delle istituzioni scolastiche più vicine al campo. Nel 2011, quando il Comune ha preso la decisione di togliere lo scuolabus ai bambini, la situazione si è aggravata. Contro questa decisione si sono schierati gli stessi genitori e
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QN, Volo gratis e 500 euro a testa. Pisa paga per sgombrare i rom, 2 novembre 2014. 150
La Nazione, Contributi ai rom per il rimpatrio. Via il campo sulla Bigattiera.”Duecento euro a testa per andarsene”, Pisa, 31 ottobre 2014.
151 Ibidem. 152
Questo è quanto mi è stato confermato da insegnanti che lavorano nelle scuole di Pisa dove i bambini rom che frequentano la scuola provengono dalle case o dagli altri campi, hanno meno problemi relativi sia alle iscrizioni che alle frequenze. Non sono riuscita a ottenere i dati delle frequenze delle altre scuole, come invece sono riuscita a ottenere quelle delle scuole di Marina, Tirrenia e Calambrone e purtroppo, non posso fare un paragone preciso e indicativo.
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gli insegnanti che avevano lavorato moltissimo, nel corso di questi ultimi dieci anni, per realizzare a pieno una buona integrazione e inclusione scolastica dei bambini della Bigattiera. Tolto il pulmino, si sono sollevate molte polemiche da parte non solo dei destinatari del servizio, ma anche da parte dell’opinione pubblica. In molti casi non si è esitato a criticare le famiglie rom, accusate di non mandare i figli a scuola. Proprio negli stessi giorni, i genitori accusati sono stati denunciati per mancata osservanza degli obblighi scolastici. Gli articoli di giornale parlano del caso in questo modo:
«Dall'esame dei documenti è emerso che circa venti minorenni, in prevalenza figli di stranieri domiciliati o residenti nel comprensorio scolastico di Marina di Pisa, nonostante risultassero iscritti a scuola, non avevano mai partecipato alle lezioni. […] Di conseguenza è scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica e ai servizi sociali comunali per verificare la situazione ambientale in cui vivono le famiglie dei ragazzi che dovrebbero frequentare le scuole elementari e medie. Stando agli investigatori dietro al fenomeno della dispersione scolastica, in molti casi si celano situazioni di disagio familiare e anche di sfruttamento minorile per l'accattonaggio e, peggio ancora, per l'impiego in attività lavorative non tutelate o per la commissione di reati.».153
Subito sono intervenute diverse Associazioni e persone emotivamente solidali con le famiglie della Bigattiera, che hanno suggerito di cercare delle soluzioni meno drastiche al problema. Tra questi, un insegnante delle scuole di Pisa e membro della segreteria provinciale Flc CGIL, ha mosso delle critiche verso l’Assessore alle politiche sociali riguardo alla decisione di togliere il pulmino scolastico. In un intervento del docente, pubblicato da “il Tirreno”, si legge:
«Si dà il caso che sia stata lei a togliere il servizio di trasporto scolastico che fino all'anno scolastico 2010-2011 aveva garantito la frequenza scolastica ai bambini. Così, i figli di E., che sono 7 di cui 4 in età scolare, sono stati a casa tutto il giorno ad aspettare un pulmino che non è mai arrivato, a giocare nel fango e nella polvere».154
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Il Tirreno, Rom comunità isolata ora serve più solidarietà, Pisa, 9 giugno 2013. 154
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A sua volta, l’Assessore ha risposto all’insegnante con tali parole, in un suo intervento pubblicato sullo stesso quotidiano:
«I genitori dei minori in età scolare i quali vivono nel campo della Bigattiera (area Parco Naturale) e che, pur dotati di mezzi propri e non avendo turni di lavoro che ostacolano l'accompagnamento dei minori a scuola, si rifiutano di portare i figli a scuola […]. Da quanto ho potuto apprendere nel corso della mia attività, le autorità preposte al monitoraggio dell'area hanno potuto accertare in diverse occasioni che nell'orario di ingresso a scuola (cioè alle 8 del mattino) nel campo della Bigattiera (area Parco Naturale) erano presenti oltre 40 auto, anche di grossa cilindrata, censite dalla Polizia Municipale, in regola con assicurazione e bollo ed in uso alle famiglie che abusivamente sono lì presenti […]. Ebbene, queste famiglie si rifiutavano di accompagnare i figli a scuola.».155
L’ex Assessore alla pubblica istruzione, prendendo le difese della Assessore alle politiche sociali, ha analogamente identificato, come prima causa del problema di frequenza, la responsabilità dei genitori rom:
«[…] A lei, che come dirigente scolastica e assessora è stata dalla parte di bimbe e bimbi digerendo considerevoli responsabilità e veleni di adulti, tutta la mia solidarietà. Il comune di Pisa investe ogni anno circa 300.000 euro in servizi di refezione, trasporto, disabilità, accompagnamento per scolarizzare circa 150 bimbe/i rom […]. I risultati in presenza del servizio scuolabus sono molto variabili. La frequenza alla primaria è più alta che per l'infanzia e le medie (tra il 40 e l'85% dei casi sono sopra il 75%, 0-30% nulla, 50-90% sopra il 50%). La frequenza diminuisce del 15-20% nel II quadrimestre e ad inizio e fine settimana, varia del 40-60% a seconda dei campi e degli anni, ostacolando programmazione e resa dei servizi (gli scuolabus non di rado viaggiano solo semipieni). Dalla più alta in giù: Ittiogenico, Oratoio, Coltano. La Bigattiera si colloca come l'Ittiogenico nel 2008- 2010, come Coltano nel 2010 incluso, quando lo scuolabus vi passava, meno poi.».156
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Il Tirreno, Sono i rom a non mandare i figli a scuola, Pisa, 15 giugno 2013. 156
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Le insegnanti hanno invece espresso il loro rammarico nei confronti della decisione di togliere lo scuolabus e hanno dichiarato di aver raggiunto dei buoni, seppur graduali, successi nel corso degli ultimi dieci anni riguardo l’integrazione tra loro e i genitori e i minori in questione. A tal proposito, hanno dichiarato che l’attuazione del progetto di “Città Sottili” è stata di fondamentale importanza per la realizzazione dei buoni risultati ottenuti. Durante le interviste che ho realizzato con le docenti delle scuole di Marina e Tirrenia, la maestra della Scuola Elementare “Viviani” mi ha raccontato quanto segue:
«Ci sono stati periodi molto felici, non solo per i bambini, ma anche per le loro famiglie non solo della scuola, ma anche quelle esterne a essa. […] I bambini venivano abbastanza regolarmente, si riuscivano anche a realizzare degli incontri con i genitori, c’era anche un rapporto secondo me molto importante, con quei ragazzi che venivano volontari per il progetto di “Città Sottili”. Questi ragazzi si occupavano dell’integrazione dei bimbi rom nella scuola: lavoravano qualche ora al giorno all’interno delle scuole e, attraverso i loro interventi pomeridiani anche nel campo, non solo i bimbi ma anche le famiglie stesse, erano seguiti da questi ragazzi. E’stato un periodo durato anche diversi anni, molti anni.».157
Della stessa opinione, è anche un’altra insegnante della scuola media che esprime:
«[…] 4 anni fa invece, è finito il progetto “Città Sottili”, è finito il servizio del pulmino, perché la Bigattiera è considerato un campo abusivo non attrezzato. Il Comune quindi, di anno in anno dice di volerlo chiudere. […] Prima si era creato un rapporto così forte, che –i genitori- venivano da noi per qualsiasi tipo di problematiche. Per queste famiglie eravamo arrivati a essere importanti. […] questo rapporto si è interrotto ed è rimasto solo con i “rom di Viale d’Annunzio”, perché quelli sono qui in fondo.».158
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Si veda la sezione INTERVISTE INSENGNATI SCUOLE ELEMENTARI, Intervista 2. 158
Si veda la sezione INTERVISTE INSENGANTI SCUOLE MEDIE, Intervista 4: dopo aver chiesto all’insegnante in questione, quale sia stato il periodo più felice negli anni d’insegnamento ai minori della “Bigattiera”, mi ha risposto che senza dubbio sono stati quelli in cui era in atto il progetto “Città Sottili” e quando le ho chiesto di raccontarmi la fine di questo periodo felice, mi ha spiegato come i problemi più sostanziali, siano iniziati dopo la chiusura di “Città Sottili”, l’arrivo di nuovi rom nella “Bigattiera” e l’eliminazione del servizio di trasporto scolastico.
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La scarsa scolarizzazione dei minori della Bigattiera è dimostrata dai documenti consegnatimi dalle scuole di Marina di Pisa, che hanno registrato i giorni di assenza durante tutto l’anno scolastico 2013/14.
I dati vengono riportati nelle tabelle qui sotto: 159
Tab 2.3.-Progetto di scolarizzazione per le bambine e i bambini rom. Istituto Comprensivo