• Non ci sono risultati.

Risorsa idrica

La posizione unica dell’Aeroporto di Venezia, il cui sedime è ubicato tra la laguna e la terraferma, rende l’Aeroporto soggetto a vincoli stringenti con riferimento alla gestione della risorsa idrica ed alla qualità delle acque. L’attenzione posta alla corretta gestione della risorsa idrica è altrettanto importante anche all’interno dell’Aeroporto di Treviso.

L’azione del Gruppo SAVE, nella gestione della risorsa idrica presso entrambi gli aeroporti, avviene in stretta collaborazione con gli organismi di controllo competenti, i quali richiedono costanti azioni di controllo per assicurare la qualità delle acque richiesta e per evitare gli effetti negativi derivanti da eventuali contaminazioni. L’unica fonte del prelievo/approvvigionamento di acqua per entrambi gli scali è per ora l’acquedotto comunale.L'acqua è una risorsa preziosa e limitata, e per questo in aeroporto prestiamo massima attenzione nel massimizzare l’efficienza idrica e ridurre gli sprechi. Nel 2022 stanno proseguendo i lavori del nuovo impianto di depurazione dotato di sistemi all’avanguardia che consentirà il riutilizzo dell’acqua depurata permettendo di ridurre i consumi di acqua potabile del 30%. Le acque trattate dal depuratore invece di essere scaricate nel canale di scolo, saranno inserite nella condotta duale dell’aeroporto e utilizzate per scopi tecnici al fine di limitare l’uso dell’acqua potabile a scopi alimentari .

Principali spese ed investimenti ambientali 2021

Prelievi idrici per fonte (megalitri)[1]

[1] Con riferimento al prelievo e allo scarico di acqua in aree soggette a stress idrico, SAVE si avvale del Aqueduct Tool sviluppato dal World Resources Institute per identificare le aree potenzialmente a rischio. Ai sensi di tale analisi, nessuno dei due scali aeroportuali è risultato situato in aree a stress idrico. Lo strumento del WRI è disponibile online alla pagina web: https://www.wri.org/our-work/project/aqueduct. Per l’analisi, sono stati tenuti in considerazione i risultati emersi nella colonna “baseline water stress”.

Tra le iniziative più interessanti e di significativo carattere ambientale è opportuno menzionare le lavorazioni in atto che termineranno nell’estate del 2022, del nuovo impianto di depurazione aeroportuale che avrà la potenzialità necessaria per trattare i reflui prodotti dal traffico di passeggeri e dei relativi servizi aeroportuali e la sua potenzialità è stata determinata in funzione degli incrementi del traffico passeggeri previsti nel prossimo decennio. Il depuratore sarà in grado di trattare una portata media giornaliera di 1.155 m3/d, con picchi fino a 1.440 m3/d durante il periodo estivo, ed un volume annuo di 420.000 m3 di acqua trattata. Il processo di trattamento delle acque reflue è costituito dai trattamenti fisico meccanici e dal trattamento biologico a fanghi attivi con trattamento terziario per la rimozione spinta di azoto e fosforo e dal finissaggio finale dell'acqua con filtrazione e disinfezione con UV. Le acque depurate avranno inoltre caratteristiche qualitative idonee per il riutilizzo a scopo industriale all'interno del comprensorio aeroportuale (Tab. 1 Allegato C - NTA P.T.A.

Regione Veneto). Il progetto prevede, quindi, la realizzazione di un idoneo volume di accumulo dell'acqua trattata e di una stazione di pompaggio per il rilancio dell'acqua nell'acquedotto duale dell'aeroporto per soddisfare i fabbisogni dei WC dei terminals e delle torri di raffreddamento dell'impianto di trigenerazione. Il fabbisogno d'acqua industriale richiesto nel giorno di massimo consumo è stimato pari a 1.220 m3/d e sarà completamente coperto dal volume d'acqua trattato al depuratore (1.440 m3/d), con conseguente riduzione del fabbisogno e dei consumi di acqua potabile. Il nuovo depuratore entrerà in esercizio entro il 2022, e da subito inizierà a consegnare acque tecniche alle varie utenze aeroportuali.

Nell’anno 2021 In linea con la propria politica ambientale e nel rispetto del contratto di programma è stato avviato e collaudato grazie ad una serie di analisi di verifica uno dei più grandi ed efficienti sistemi di trattamento delle acque di piattaforma al mondo nel settore aeroportuale. Il dimensionamento del sistema interessa un’area di 47,8 ettari è stato svolto con riferimento al rigorosissimo PALAV Piano di Area della Laguna e dell'Area Veneziana, richiamato dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, che costituisce uno specifico piano di settore ai sensi dell’art. 121 del D.Lgs 152/2006. Al fine di ridurre i costi di gestione ed aumentare l’affidabilità del sistema drenante, in fase di progettazione, è stato necessario condurre un attento e complesso studio idraulico che ha tenuto in considerazione anche dell’andamento delle maree, con l’obbiettivo di realizzare un sistema di captazione e trattamento delle acque di piattaforma completamente a gravità. La configurazione dei due impianti, ha previsto l’installazione di moduli con potenzialità in continuo da 200 l/s composti da un impianto di separazione da 200 l/s tipo KMC-200-22,8-EN e tre moduli di provenienti dai trattamenti delle acque meteoriche e derivanti dalla rete fognaria. Gli scarichi di tutti gli edifici presenti nelle aree aeroportuali sono infatti convogliati in una rete fognaria, che recapita i reflui al depuratore dedicato. I trattamenti di depurazione assicurano il rispetto dei limiti imposti dalla normativa nazionale, ma soprattutto da quella regionale e comunale e, per l’Aeroporto di Venezia, specifici anche per lo scarico in laguna.

I limiti da rispettare allo scarico dell’impianto di depurazione sono sanciti dalla normativa vigente e, con specifico riferimento all’Aeroporto di Venezia, anche dal Decreto Ministeriale del 30 luglio 1999, recante i requisiti di qualità delle acque e caratteristiche degli impianti di depurazione per la tutela della laguna di Venezia.

Le concentrazioni di inquinanti sono molto basse, grazie a sistemi di depurazione spinti, che permettono di rispettare i limiti vigenti, come si evince dalle due tabelle seguenti. Vista la delicatezza dei siti, gli impianti sono dotati, per tutte le fasi critiche del processo, di sistemi di allarme e telecontrollo, requisiti che ne assicurano l’affidabilità e consentono, nel caso di deviazioni dei parametri di processo, di poter intervenire sempre con grande anticipo. Con riferimento agli scarichi, vengono effettuate frequenti analisi periodiche sulla concentrazione di inquinanti e sul rispetto dei limiti di qualità richiesti. Le tabelle riportate in seguito, mettono in evidenza che i parametri analizzati sono inferiori ai limiti ammessi dalla legge, a conferma dell’efficacia dei processi di trattamento e depurazione in essere.

Le tabelle riportate in seguito, mettono in evidenza che i parametri analizzati sono di molto inferiori ai limiti ammessi dalla legge, dimostrando la buona qualità delle acque trattate al 31 dicembre 2021.

Venezia ANNO 2019 ANNO 2020 ANNO 2021

TABELLA DI RIFERIMENTO: D.M. 30/07/1999 tab. A - limiti allo scarico nella Laguna di Venezia e nei corpi idrici del suo bacino scolante, in base alla sez. 1, sez. 2 e sez. 4.

TABELLA DI RIFERIMENTO: Piano di Tutela delle Acque del Veneto - Deliberazione consiliare n. 107 del 5 novembre 2009: allegato A, tabella 1, colonna A: Limiti di emissione per gli scarichi di acque reflue urbane in acque superficiali.