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Wildlife strike

Nel documento Gruppo Save Bilancio di Sostenibilità 2021 (pagine 125-128)

Il Gruppo SAVE si impegna nella tutela della biodiversità e della riduzione del rischio wildlife strike, aspetto rilevante, essendo fra i principali temi di rilievo di un Aeroporto. Il Gruppo SAVE, per mitigare tale impatto intraprende un ampio monitoraggio al fine di salvaguardare i territori e conservare gli habitat nei quali è presente; inoltre, esamina le proprie attività per mezzo di indici e conducendo attività di prevenzione e mitigazione.

La collaborazione tra Save e il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Ca’ Foscari, protrattasi dall’anno 2005 fino a tutto il 2014, ha permesso di elaborare un indice di rischio descrittivo per l’impatto tra aeromobili e volatili, denominato nella sua versione definitiva Birdstrike Risk Index 2 (BRI2), pubblicato nel 2010 nelle più importanti riviste scientifiche mondiali. L’algoritmo di calcolo dell’indice si basa sulla combinazione di quattro parametri di riferimento specifici per ogni aeroporto, ovvero:

➢ Abbondanza media giornaliera per mese delle specie presenti nella zona della pista, e nelle aree adiacenti, considerando la dimensione mediana degli stormi;

➢ Numero di impatti e specie coinvolte;

➢ Effetti sul volo in conseguenza degli impatti;

➢ Movimenti di traffico aereo mensile, e totale annuo.

Dall’anno 2012 l’indice BRI2 ideato a Venezia è stato adottato da ENAC, con apposita circolare, come standard nazionale su tutti gli aeroporti italiani per il calcolo del rischio birdstrike.

Annualmente Save S.p.A. esegue uno studio naturalistico sostitutivo della ricerca quinquennale e produce la Relazione Annuale Wildlife Strike. La Procedura Operativa "Prevenzione e Controllo dei Rischi di Impatto con Fauna Selvatica", in uso e pubblicata nel Manuale di Aeroporto, prevede le istruzioni operative per gli addetti BCU con monitoraggi continuativi nel periodo effemeridi per 365 giorni all'anno.

Tra le misure di mitigazione adottate, Save S.p.A. mantiene le aree erbose come previsto dalle raccomandazioni ENAC in materia di "Long Grass Policy", si occupa della pulizia dei canali drenanti in airside, al fine evitare ristagni d'acqua, e le Runway Strips sono state inerbite con miscele considerate meno attrattive per i volatili.

Tra i sistemi di dissuasione diretta, oltre i diversi falconidi addestrati in dotazione alla Bird Control Unit, sono presenti elementi quali distress call veicolare, sirene bitonali veicolari inserite nel sistema distress call, programma software “Bird Strike Management System”, cannoni a gas telecomandati e auto allestite con fari ad alta luminosità.

Di seguito si riporta l’andamento dell’indicatore “Birdstrike Risk Index” presso l’Aeroporto di Venezia (2019-2021).

Il grafico mostra un aumento del 67% tra il 2019 e il 2021, sebbene il valore dell’indice rimanga ben al di sotto della soglia di attenzione. Tale incremento è attribuibile principalmente all’aumento delle presenze faunistiche osservato all’interno di tutti gli aeroporti italiani, e conseguenza, nel caso di Venezia:

a) Dei mutamenti ambientali e infrastrutturali avvenuti a seguito delle lavorazioni ed interventi di riqualifica delle piste di volo;

b) Del prolungato periodo di limitazioni e riduzioni del traffico aereo, per effetto della crisi pandemica.

Di seguito si fornisce invece un’indicazione dell’incidenza del wildlife strike all’interno dell’Aeroporto di Venezia, in relazione al numero di movimenti di aeromobili annui.

Wildlife strike UdM 2019 2020 2021

Venezia

Numero impatti per 10.000 movimenti di

aeromobili 3,57 10,48 9,7

La tabella sopra esposta evidenzia un decremento del 7,4% tra il 2020 ed il 2021 in termini di incidenza degli impatti tra aeromobili e fauna selvatica, a testimonianza della graduale efficacia delle misure correttive implementate dal Gestore per il contenimento di questi fenomeni, a seguito delle criticità evidenziate dal 2020 in poi.

Prendendo invece come riferimento il numero assoluto di eventi occorsi:

2019 2020 2021

34 36 38

Dai dati sopra esposti si evince che i dati degli anni pandemici risultino paragonabili a quello del 2019; si può piuttosto evidenziare che – nonostante la riduzione del traffico abbia comportato un aumento della fauna selvatica nelle aree limitrofe ed interne al sedime – le misure messe in atto dal Gestore abbiano consentito di mantenere il dato a livelli ancora tollerabili.

Nell’ambito delle misure per la gestione e la mitigazione del rischio presenza avifauna che insiste sul sedime aeroportuale e vicinanze, nel 2022 SAVE S.p.A. introdurrà in via sperimentale un sistema radar, quale strumento per perseguire lo scopo citato. Il sottosistema radar è in grado di rilevare, localizzare e

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tracciare fauna in volo a partire dalla taglia micro, fornendo una copertura a 360° sul piano di azimut, ed in grado di operare indistintamente di giorno o di notte. Il radar consentirà il supporto all’unità di Bird Control in ambito aeroportuale, segnalando la presenza di volatili che possano mettere a rischio la sicurezza degli aeromobili in fase di avvicinamento e decollo.

Proprio l’unità di Bird Control che si occupa del monitoraggio e allontanamento quotidiano dei volatili è stata oggetto di ristrutturazione operativa, divenendo a partire dal 1 gennaio 2022 un servizio completamente internalizzato al Gestore, e non più appaltato a società terze. Questo cambiamento consentirà di avere un maggior controllo sui processi, le attività e gli strumenti propri di tale area operativa, al fine di migliorarne continuamente l’efficacia e gestirne direttamente gli interventi.

In applicazione del DM 112 del 12 marzo 2020 legato all’emergenza Covid-19 è stato imposto lo stop temporaneo dell’operatività dell’aeroporto di Treviso a partire dal giorno 14 marzo 2020. Lo scalo è stato riaperto il giorno 30 novembre 2020: nel periodo dicembre 2020 - maggio 2021 i movimenti hanno interessato esclusivamente l’area di aviazione generale. A partire da giugno 2021 è ripresa anche l’operatività del traffico di aviazione commerciale.

Durante il periodo di chiusura (totale e parziale) dello scalo di Treviso sono stati mantenuti i presidi minimi del personale. L’attività sul campo di monitoraggio volatili è stata eseguita da Aer Tre Nucleo Safety mentre Bird Control Italy si è occupata dell’analisi e dell’elaborazione dei dati e della formazione del personale. Bird Control Italy ha ripreso l’attività sul campo a partire da giugno 2021, in concomitanza con la ripresa del traffico commerciale. Alla riapertura dello scalo si è predisposta un’azione preventiva intensificando i monitoraggi e gli allontanamenti della fauna in airside per bonificare l'area erbosa.

Di seguito si riporta l’andamento dell’indicatore Birdstrike Risk Index presso l’Aeroporto di Treviso nel periodo 2018 –2021. L’anno 2020 non viene considerato nell’analisi in quanto non significativo dal punto di vista statistico per lo scalo di TSF. Anche durante l’anno 2021 le condizioni di traffico non sono state quelle standard visto il volato esclusivamente di aviazione generale nei mesi da gennaio a maggio.

Il valore medio annuale dell’indice di rischio BRI2 è stato pari a 0,09 nel 2018, 0,08 nel 2019 e 0,06 nel 2021, valori molto al di sotto della soglia di rischio pari a 0,5 identificata da ENAC.

Dalla relazione annuale di Bird Control Italy risulta che il numero totale di impatti validi per il calcolo dell’indice BRI2 avvenuti nel 2021 è stato pari a 15, mentre sia nel 2018 sia nel 2019 gli impatti considerati validi erano stati 24. Mettendo in relazione il numero di impatti con il numero di movimenti annui ponderati su 10.000 movimenti si ottengono i seguenti indici:

0,09 0,08 0,06

Wildlife strike UdM 2018 2019 2021 Treviso

Numero impatti per 10.000 movimenti di

aeromobili 10,48 9,95 10,80

Dalla tabella si evince che l’indice riportato per l’anno 2021 ha subito un lieve aumento rispetto al 2019, assestandosi sul valore del 2018. Gli impatti hanno riguardato le seguenti specie: rondine (7), gabbiano comune (4), airone guardabuoi (1), gheppio (1), poiana (1), specie non identificata (1). Si sono registrati due episodi di impatto multiplo (in entrambi i casi con due esemplari coinvolti), nessun episodio di impatto con danni, con ingestione nei motori o con effetti sul volo.

Il grafico seguente tratto dal report annuale Wildlife Strike redatto da Bird Control Italy mostra l’andamento delle specie più significative osservate presso l’aeroporto di Treviso. Rispetto al 2019, nel 2021 aumentano principalmente storni, cornacchie grigie, rondini invece diminuiscono gabbiani comuni e aironi guardabuoi.

La società Bird Control Italy è dotata di mezzi antivolatili fissi/mobili e di falchi per svolgere l’attività dissuasiva e di allontanamento degli uccelli e di altra fauna. La Bird Control Unit dispone di un binocolo, di un sistema di distress-call veicolare, distress call portatile, di un laser portatile, di un cannone a gas montato su carrello appendice e comandato da telecomando in dotazione ad addetto BCU.

Le aree erbose sono mantenute ad un’altezza di 25/30 cm secondo le raccomandazioni ENAC in materia di “Long grass policy”.

Nel documento Gruppo Save Bilancio di Sostenibilità 2021 (pagine 125-128)