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Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali disponibili per il Preventivo ed il Piano

Nel documento Orizzonte temporale 2016-2018 (pagine 82-86)

3.1. ANALISI DELLE RISORSE A PREVENTIVO AGGIORNATO 2015

In sede di aggiornamento del preventivo 2015 la situazione economica risulta essere la seguente:

Proventi correnti € 7.757.420

Oneri correnti € 8.577.927

Risultato gestione corrente € - 820.508

Gestione finanziaria € 48.900

Gestione straordinaria € 375.200

Rettifiche del valore dell’attivo € 0

Utilizzo avanzo patrimonializzato a pareggio € - 396.408

Sono altresì previsti i seguenti investimenti:

Immobilizzazioni immateriali € 5.000

Immobilizzazioni materiali € 3.835.000

Immobilizzazioni finanziarie € 0

3.2. BILANCIO PLURIENNALE: TRIENNIO 2016-2018

Il comma 2 dell’art. 2 del Decreto 27 marzo 2013 prevede che, a partire dal 1° settembre 2013, gli Enti Pubblici in regime di contabilità civilistica debbano redigere anche un budget pluriennale con orizzonte triennale. Tale documento contabile deve essere coerente con le strategie delineate nei documenti di programmazione pluriennale approvati dagli organi politici, va formulato in termini di competenza economica e deve presentare un’articolazione delle poste coincidente con quella del budget economico annuale.

Tale documento viene poi aggiornato in occasione della presentazione del budget economico annuale.

Posto che non sono previste forme particolari di approvazione del bilancio pluriennale, come avvenuto lo scorso anno, si ritiene opportuno predisporre il predetto documento contestualmente al preventivo economico 2016, del quale costituisce apposito allegato.

Il documento verrà redatto secondo il nuovo schema di cui all’allegato 1) al Decreto 27 marzo 2013, a seguito di raccordo con l’attuale piano dei conti della Camera di Commercio, sulla base delle informazioni e degli indirizzi ad oggi noti ed illustrati nel paragrafo seguente con specifico riferimento all’anno 2016.

Sarà, infine, impostato in un’ottica di sostanziale pareggio economico, con un limitato utilizzo dell’avanzo patrimonializzato accumulato nelle gestioni pregresse, ed in ipotesi di continuità gestionale e quindi senza tenere conto dell’operazione straordinaria di accorpamento tra Camere per la quale è in

atto apposito progetto che contempla la redazione di un piano economico-patrimoniale ad hoc con prospettiva pluriennale.

L’impostazione del documento contabile risente pesantemente del considerevole decremento delle entrate da diritto annuo per effetto dell’entrata in vigore dell’art. 28 del D.L. n. 90/2014 convertito nella Legge n. 114/2014. A fronte di tale diminuzione di risorse, sono stati apportati correttivi sulle voci di onere connesse al diritto annuo ed al funzionamento, prevedendo gli effetti delle azioni di raziona-lizzazione già predisposti nel corso del corrente e del precedente esercizio. Ulteriori risparmi potranno essere realizzati attraverso la gestione associata di funzioni ovvero l’accorpamento delle circoscrizioni territoriali, in conformità agli indirizzi assunti dal Consiglio camerale con delibera n. 12 del 28.07.2014 una volta che sarà portato a compimento il processo di aggregazione delle circoscrizioni territoriali tra Camere dell’Area Vasta Romagnola secondo l’apposito progetto pluriennale in corso di realizzazione.

3.3. PREVISIONE DI MASSIMA DELLE RISORSE DISPONIBILI PER L’ANNO 2016

La realizzazione degli obiettivi strategici definiti per l’anno 2016 avverrà con risorse proprie dell’Ente, ovvero mediante il ricorso a compartecipazioni finanziarie con altri partner pubblici e privati o mediante trasferimenti finanziari per le funzioni delegate o grazie alla contribuzione di enti ed organismi pubblici (in primis il contributo del fondo perequativo legato alla presentazione di progetti).

Tra gli obiettivi che la Camera di Commercio si è data fin dalla programmazione 2012 vi è quello di perseguire politiche di salvaguardia del proprio patrimonio netto in un’ottica di continuità di gestione. In una situazione di risorse caratteristiche che progressivamente diminuiscono tale principio riveste ancora maggiore importanza e diventa strategico per la sopravvivenza dell’Ente ed il mantenimento dei servizi di prossimità alle imprese.

Pertanto nella disponibilità di risorse da destinare ad oneri in competenza nel prossimo esercizio si prevede un limitato impiego della quota di avanzo patrimonializzato derivante dalle gestioni passate che viene stabilito, come tetto massimo utilizzabile, nella misura di euro 200.000,00.

Per quanto attiene ai proventi correnti, si evidenzia che, per effetto del lento ed incerto avvio della ripresa economica in atto, non è al momento possibile compiere previsioni definitive sul fatturato delle società iscritte nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Forlì-Cesena con riferimento all’anno 2015, elemento che viene assunto come base di calcolo per il diritto annuale per l’anno 2016 (importo quindi decurtato di una ulteriore percentuale pari al 5%).

Tuttavia, sulla base dell’attuale andamento delle riscossioni per il corrente esercizio, si può ragionevolmente ipotizzare un decremento dei ricavi anche per il prossimo anno.

In particolare, alla data del 30 settembre, emerge la seguente situazione:

anno 2015: incasso in competenza € 4.160.100

anno 2014: incasso in competenza € 6.227.338

Differenza € - 2.067.238

Anche i proventi da diritti di segreteria, che rappresentano la seconda entrata per entità dell’Ente, già da

qualche anno si sono ridotti per effetto delle norme in materia di “decertificazione” (entrate in vigore il 1°

gennaio 2012). Inoltre, dal 2013, la Camera non rilascia più certificati con dicitura antimafia e molti adempimenti nei confronti del Registro delle Imprese beneficiano di esenzioni, e quindi non comportano entrate per le casse dell’Ente; infine, la semplificazione a favore delle imprese ha portato alla soppressione di alcuni obblighi pubblicitari e dei relativi oneri e alla previsione di nuovi adempimenti in regime di esenzione da diritti di segreteria.

Al momento non è noto come verranno rideterminati diritti e tariffe secondo la procedura e i criteri definiti dal succitato art. 28 del D.L. 90/2014 ed in base alla metodologia recentemente messa a punto da Unioncamere, pertanto in via prudenziale si prevede un importo sostanzialmente in linea con quello dell’anno corrente.

Tutto ciò premesso, si ritiene realistica una previsione complessiva di diritti di segreteria non superiore a

€ 1.930.000,00.

Per quanto attiene alle altre entrate e ai proventi per servizi, si rileva quanto segue:

- andamento sostanzialmente stabile (sia dal punto di vista delle tariffe che del volume di attività) di alcuni servizi gestiti in regime d’impresa (servizi di metrologia legale, operazioni a premio, rilascio dispositivi CNS);

- il contributo della regione Emilia Romagna per l’esercizio delle funzioni amministrative delegate per la tenuta dell’albo delle imprese artigiane è attualmente in fase di definizione per cui al momento viene confermato nello stesso importo anche per il prossimo esercizio;

- fortissimo contenimento delle risorse provenienti da terzi per la gestione nel prossimo anno di iniziative a sostegno del territorio e delle imprese in partnership con altri soggetti pubblici e privati, in quanto la limitata disponibilità di risorse per effetto del taglio del 40% del diritto annuale renderà minima l’entità di tali progetti;

- analoga considerazione per le entrate da fondo perequativo in quanto potrebbero non esserci risorse disponibili per la progettazione 2016;

- diminuzione degli affitti attivi per effetto della rinegoziazione di alcuni contratti, tenuto conto dell’andamento dei valori di mercato;

- sostanziale conferma della entità delle entrate per attività di conciliazione e mediazione a seguito delle normative che hanno reintrodotto la conciliazione obbligatoria per alcune materie oggetto di contenzioso.

Sul fronte degli oneri correnti, la spesa per il personale è stimata in complessivi € 3.095.000,00, mentre per quanto attiene agli oneri di funzionamento, stimabili in € 2.160.000,00, occorre evidenziare che la spending review e molte delle altre disposizioni sul contenimento della spesa pubblica ancora vigenti non determinano economie di bilancio in quanto le somme non spese devono essere versate alle casse dello Stato; tali risparmi quindi non migliorano il saldo economico della Camera e non possono essere rese disponibili per interventi a sostegno del territorio e delle imprese.

Nella previsione delle quote associative è stata applicata una ulteriore riduzione del 5% rispetto a quella operata per il 2015 ad eccezione di quella di Unioncamere Regionale al momento in corso di definizione.

Per quanto attiene agli accantonamenti, si è inoltre tenuto conto, in via prudenziale, dei rilievi formulati dalla Ragioneria Generale dello Stato a seguito del monitoraggio svolto nel mese di febbraio 2015 presso la Camera di Commercio: in particolare per il 2016 è stata prevista la prosecuzione del piano di accantonamento al fondo rischi ed oneri per eventuali maggiori versamenti da effettuare al bilancio dello Stato nel caso in cui non venissero accolte le contro-deduzioni che l’Ente sta formulando, stanziando allo scopo € 150.000,00.

Le predette proiezioni di massima, effettuate sulla base dei dati e delle informazioni ad oggi disponibili, e nella prospettiva di una prudente impostazione economica, portano quindi a ritenere sostenibile per l’Ente la destinazione – in sede di predisposizione del preventivo economico – di risorse in conto competenza per il finanziamento di iniziative dirette ovvero per il tramite della propria Azienda Speciale o di altre strutture del sistema pari a circa € 900.000,00.

L’esiguità delle risorse disponibili rende pertanto assolutamente necessario il drastico ridimensionamento degli apporti finanziari destinabili al C.I.S.E. che vedrà inevitabilmente la propria attività ridotta e/o maggiormente orientata a servizi a mercato che consentano il completo autofinanziamento, quanto meno per quelle funzioni non istituzionali che non siano strettamente strumentali all’attività della Camera e che non siano finanziate con il contributo camerale.

Diventa quindi altamente strategico definire le priorità d’intervento sui cui tarare la distribuzione di risorse nonché attivarsi per reperire nuove risorse finanziarie da fonti extracaratteristiche. L’operatività dell’Ente, poi, molto dipenderà anche dai contenuti del decreti delegati che verranno emanati in esecuzione dell’art. 10 della Legge 7 agosto 2015, n. 124 e che dovranno stabilire i nuovi compiti che saranno affidati o che resteranno in capo alle Camere di commercio post riforma.

Alle attuali condizioni, si prospetta la seguente situazione economica:

Proventi correnti € 7.340.000

Oneri correnti € 7.570.000

Risultato gestione corrente € - 230.000

Gestione finanziaria € 30.000

Gestione straordinaria € 0

Rettifiche del valore dell’attivo € 0

Utilizzo avanzo patrimonializzato a pareggio € - 200.000

Investimenti:

Immobilizzazioni immateriali € 5.000

Immobilizzazioni materiali € 390.000

Immobilizzazioni finanziarie € 0

Tra le immobilizzazioni materiali sono presenti investimenti in attrezzature, arredi, mobili e biblioteca per complessivi € 45.000,00.

La restante parte delle immobilizzazioni materiali è costituita dall’importo complessivo del piano dei lavori per l’anno 2016 approvato con delibera presidenziale n. 30 del 28.09.2015 e ratificato dalla Giunta in data 6.10.2015.

Anche per il prossimo anno non si prevedono interventi di risanamento conservativo, ristrutturazione e valorizzazione dell’immobile di Cesena; ogni intervento che si renderà necessario sarà limitato alla salvaguardia della sicurezza del personale e del patrimonio nonché a favorire l’accessibilità dei locali da parte del pubblico.

Si prevede inoltre uno stanziamento per fare fronte a interventi urgenti e non programmabili ovvero in economia - anche in esecuzione di quanto previsto nel documento della sicurezza e delle raccomandazioni espresse dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi negli ambienti di lavoro e dal medico competente - per complessivi € 120.000,00.

Per quanto riguarda le immobilizzazioni finanziarie, oggetto di un recente piano di razionalizzazione e dismissione approvato dalla Giunta con delibera n. 19 del 24.03.2015, non si prospettano sottoscrizioni di capitale o acquisto di azioni, né la concessione di prestiti.

Tutti gli investimenti saranno finanziati ricorrendo a quote di avanzo patrimonializzato disponibile.

Per un’analisi più puntuale e per ulteriori aggiornamenti nelle predette stime si fa rinvio alla predisposizione del Preventivo economico.

Nel documento Orizzonte temporale 2016-2018 (pagine 82-86)