Relazione Previsionale e Programmatica 2016
Orizzonte temporale 2016-2018
Approvata con Delibera del Consiglio Camerale n. 11 del 09/11/2015
INTRODUZIONE
Il Consiglio della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, nominato secondo le nuove disposizioni fissate dal D.Lgs. 23/2010 di riforma della Legge 580/1993 e dai successivi Decreti attuativi 155 e 156/2011, ha approvato con la deliberazione n. 15 del 13/11/2013 il Programma Pluriennale, documento politico che determina le linee di azione per il periodo di mandato 2013-2018.
In coerenza con il Programma Pluriennale, la Relazione Previsionale e Programmatica (di seguito denominata RPP) ha l’importante finalità di definire e declinare gli obiettivi considerati strategici per il triennio 2016-2018.
Come è articolatamente e dettagliatamente descritto nei contenuti della RPP, si tratta di un orizzonte temporale particolarmente complesso a causa dello scenario economico e congiunturale che, seppure in ripresa dopo sette anni di crisi, si presenta per molti aspetti ancora difficile, e della fase di radicale cambiamento che interessa l’intero Sistema Camerale.
Nella RPP sono stati in questo senso valorizzati tutti gli aspetti informativi fondamentali per la programmazione strategica: lo stato di attuazione del Programma Pluriennale, i fattori rilevanti ai fini della revisione della pianificazione, gli obiettivi strategici e il riepilogo delle risorse disponibili per il Preventivo e per il Piano degli investimenti 2016.
La Relazione rappresenta quindi il primo documento della pianificazione annuale preliminare all’adozione dei seguenti ulteriori strumenti di programmazione:
- Preventivo economico e budget economico;
- Budget pluriennale;
- Budget direzionale;
- Piano della performance;
- Piano triennale della prevenzione della corruzione e Piano triennale della trasparenza e integrità ad esso collegato;
- Piano triennale e piano annuale dei fabbisogni di risorse umane;
- Programmazione triennale e piano annuale dei lavori pubblici.
In particolare il Piano triennale della Performance, documento nel quale sono declinati dettagliatamente gli obiettivi strategici ed operativi riferiti all’Ente nel suo complesso, alle Aree di responsabilità Dirigenziale, alle Unità Organizzative ed ai singoli Dipendenti, nonché all’Azienda Speciale C.I.S.E., è aggiornato annualmente dalla Giunta Camerale in coerenza con il ciclo della programmazione economico-finanziaria e la sua approvazione è prevista entro il mese di gennaio 2016.
In merito alla conformità alla normativa, la RPP è stata elaborata in adempimento al Regolamento sulla gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio, al D.P.R. 254/2005, al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 marzo 2013 e nel rispetto delle istruzioni applicative della circolare del 12 settembre 2013, nonché in adempimento al D.Lgs. 150/2009 relativo alla misurazione della performance negli Enti Pubblici.
INDICE
1. Programmazione pluriennale...7
1.1. Obiettivi Strategici – Stato avanzamento indicatori 2015 al 30 giugno ...7
1.2. Modifiche agli Obiettivi Strategici 2015-2016-2017 approvate con l’assestamento al Preventivo 2015...11
1.3. Fattori rilevanti ai fini della revisione della programmazione pluriennale e della redazione del Preventivo 2016 ...12
1.3.1. Principali mutamenti normativi...12
1.3.2. Dinamiche economiche...32
2. Strategie della Camera di Commercio per il 2016-2018 ...39
2.1. Vision e Mission...42
2.2. Aree, Linee e Obiettivi Strategici 2016-2018 ...43
2.3. Schede descrittive Obiettivi Strategici 2016-2018...47
3. Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali disponibili per il Preventivo ed il Piano degli investimenti anno 2016 ...82
3.1. Analisi delle risorse a preventivo aggiornato 2015...82
3.2. Bilancio pluriennale: triennio 2016-2018...82
3.3. Previsione di massima delle risorse disponibili per l’anno 2016 ...83
1. PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
La realizzazione del Programma Pluriennale 2013-2018 è oggetto di un’accurata e sistematica attività di monitoraggio e rendicontazione.
In particolare, la realizzazione degli obiettivi strategici con indicatori e target di competenza 2014, data l’elevata integrazione raggiunta tra il ciclo della performance e quello di contabilità, è dettagliatamente rendicontata nella “Relazione sulla gestione e sui risultati” contenuta nel Bilancio di esercizio 2014 alla quale si fa rimando per approfondimenti.
Il grado di realizzazione al 30 giugno degli obiettivi strategici con indicatori e target di competenza 2015, è invece sinteticamente rappresentato di seguito:
1.1. OBIETTIVI STRATEGICI – STATO AVANZAMENTO INDICATORI 2015 AL 30 GIUGNO
Area Strategica
Linea Strategica
Obiettivo
Strategico Descrizione Indicatore (Kpi) Target 2015 Kpi % OS % 1 - AREA COMPETITIVITA' DEL TERRITORIO (peso 30%)
1.1 - Governance
1.11. - Animazione gruppi di lavoro con i principali attori della governance sui temi prioritari
per lo sviluppo economico del territorio 88,9
Promozione e partecipazione a incontri con professionisti della provincia
- n° incontri = 2 100,0
Partecipazione a "Gruppi di lavoro" a livello locale e nazionale in materia
di semplificazione amministrativa - n. gruppi di lavoro = 2 100,0 Animazione cabine di regia in relazione a temi prioritari del credito, del-
l'innovazione e dell'internazionalizzazione attraverso l'organizzazione di incontri con i principali attori del territorio
= 6 66,7
1.2 - Infrastrutture
1.21. - Potenziare e sviluppare le infrastrutture del territorio attraverso un programma plu- riennale di interventi finalizzato alla copertura a banda larga e ultra larga di aree in divario digitale e a diffondere l'utilizzo da parte delle imprese delle tecnologie digitali
25,0 Prosecuzione del programma pluriennale di interventi comprendente la
realizzazione di studi di prefattibilità/fattibilità per l'infrastrutturazione telematica di aree del territorio
= 4 25,0
1.3 - Attrattività e marketing territoriale
1.31. - Promuovere e valorizzare le eccellenze e le tipicità locali come espressione di iden-
tità del territorio 0,0
Definizione nuovo assetto per la partnership del progetto e adozione
accordi e collaborazioni conseguenti SI 0,0
1.4 - Sviluppo sostenibile e responsabilità sociale
1.41. - CISE - Incrementare l'adozione da parte delle imprese del territorio di soluzioni stra- tegiche ed operative coerenti con un modello di sviluppo sostenibile e con i principi della responsabilità sociale delle imprese
100,0 CISE - N. di imprese assistite su tematiche relative alla responsabilità
sociale >= 30 100,0
CISE - N. di interventi di trasferimento di conoscenze su temi relativi alla
responsabilità sociale >= 2 100,0
1.5 - Informazione statistica economica e sociale
1.51. - Migliorare il patrimonio informativo a supporto del Sistema territoriale, delle Imprese
e della pianificazione della Camera 79,2
Predisposizione di pubblicazioni su aree tematiche diverse di interesse
economico sulla realtà provinciale N° pubblicazioni = 3 100,0
Predisposizione di analisi economica per i documenti di pianificazione
della Camera (Piano Performance 2015, Relazione Performance 2014) = 2 100,0 Predisposizione di report per il monitoraggio periodico del sistema im-
prenditoriale (Movimprese) = 4 50,0
Aggiornamento dinamiche congiunturali (Rapporto economia e Osserva-
torio congiunturale dell' economia provinciale) = 3 66,7
Area Strategica
Linea Strategica
Obiettivo
Strategico Descrizione Indicatore (Kpi) Target 2015 Kpi % OS % 2 - AREA COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE (peso 30%)
2.1 - Credito e finanza d'impresa
2.11. - Agevolare il ricorso al credito delle imprese attraverso il sistema dei Confidi, contri- buire ad individuare forme di finanziamento alternative al credito bancario e rafforzare la funzione finanza nella gestione aziendale
100,0 Interventi di sensibilizzazione, formazione e assistenza sui temi della
pianificazione economico-finanziaria e della ricerca di fonti di finanzia- mento alternative
>= 2 n.d.
Confermare linee di intervento finalizzate a soddisfare i principali fabbi-
sogni delle imprese e dei Confidi: - linee di intervento attive >= 4 100,0 2.2 - Innovazione
2.21. - Migliorare il livello di innovazione espresso dalle imprese 100,0 CISE - N. di imprese coinvolte in percorsi di innovazione >= 30 100,0 CISE - N. iniziative di trasferimento di conoscenze in tema di innovazione >= 2 100,0 2.22. - Diffondere la cultura e migliorare gli strumenti informativi sull'innovazione 25,0
CISE - N. di analisi di dettaglio prodotte sui temi dello sviluppo economi-
co locale e dell'innovazione >= 1 0,0
CISE - N. di Newsletter sull'innovazione >= 4 50,0
2.23. Promuovere tra le imprese della provincia l'utilizzo della telematica per l'emissione di fatture elettroniche nei confronti della Pubblica Amministrazione 100,0
Avvio nuova procedura di ricezione delle fatture elettroniche entro il <= 31/03/2015 100,0 2.3 - Internazionalizzazione
2.31. - Favorire l'internazionalizzazione delle imprese del territorio 100,0 Confermare aree di intervento rispetto ai principali fabbisogni delle im-
prese nel processo di internazionalizzazione - Aree di intervento attive >= 4 100,0 2.4 - Semplificazione amministrativa
2.41. - Promuovere la semplificazione e la trasparenza degli adempimenti burocratici 50,0 Messa a disposizione dell'utenza di uno strumento navigabile con motore
di ricerca evoluto per adempimenti societari - Entro il <= 30/06/2015 100,0 Attività di revisione del sito nella sezione dedicata ai servizi anagrafico-
certificativi - n° interventi >= 3 0,0
2.5 - Supporto all'imprenditorialità
2.51. - Sviluppare la competitività delle imprese 100,0
Realizzare n. 1 programma seminariale annuale SI 100,0
Realizzare un servizio informativo per le nuove imprese e le imprese
giovanili SI 100,0
2.6 - Regolazione del mercato, trasparenza e cultura conciliativa
2.61. - Favorire l'utilizzo di strumenti alternativi di risoluzione delle controversie e migliorare la trasparenza dei mercati e la correttezza delle transazioni commerciali
Mantenere il livello di soddisfazione dell'utenza conseguendo un punteg- gio medio almeno pari a tre (nella scala di valori da 1 a 5 secondo la scheda di valutazione servizio mediazione
>= 3 n.d.
2.62. - Valorizzare il patrimonio informativo del Registro delle Imprese, anche attraverso la cooperazione con gli altri Enti Pubblici del territorio per definire procedure condivise e in- crementare l'utilizzo di tecnologie innovative da parte delle imprese per dialogare con la Pubblica Amministrazione
Definizione di una procedura standard per il dialogo SUAP Registro
Imprese per la creazione del fascicolo d'impresa - Entro il <= 30/09/2015 n.d.
Avvio inserimento dati e documenti fascicolo d'impresa in modo organiz-
zato - Entro il <= 31/12/2015 n.d.
Area Strategica
Linea Strategica
Obiettivo
Strategico Descrizione Indicatore (Kpi) Target 2015 Kpi % OS % 3 - AREA COMPETITIVITA' DELL'ENTE (peso 40%)
3.1 - Pianificazione programmazione strategica
3.11. - Migliorare il ciclo di pianificazione e programmazione strategica 75,0
Adempimento alle indicazioni normative SI 100,0
Armonizzazione graduale alle indicazioni del Sistema Camerale SI 100,0 Implementazione area intranet dedicata al ciclo della performance rivolta
agli stakeholder interni SI 100,0
Organizzazione incontri di coinvolgimento degli stakeholder esterni nei
contenuti e di condivisione dei risultati della pianificazione = 1 0,0 3.2 - Gestione delle risorse economiche finanziarie e patrimoniali
3.21. - Mantenere le azioni di trasparenza e comunicazione verso gli Organi Camerali nella
gestione delle società partecipate dall'Ente 50,0
Realizzazione dei report semestrali = 2 50,0
3.22. - Migliorare la gestione delle risorse economiche, finanziarie e patrimoniali 50,0 Numero dei ruoli esattoriali emessi per il recupero del diritto annuale,
sanzioni ed interessi = 1 0,0
Spesa personale anno 2015 / media al triennio 2012-2013-2014 < 1 n.d.
Data redazione piano di razionalizzazione attività e costi del C.I.S.E. -
Entro il <= 28/02/2015 100,0
Spese funzionamento anno 2015 / Spesa funzionamento anno 2014 < 1 n.d.
Pareggio Oneri-proventi in sede preventiva con utilizzo di avanzo / Oneri
- (proventi+ utilizzo avanzo 2014 per € 200.000,00) <= 0 n.d.
3.23. Migliorare l'efficienza e la produttività
Riduzione FTE processo istruttorio Registro Imprese - FTE anno x / FTE
anno precedente <= 8,05 n.d.
Impostazione di un sistema di controllo di qualità delle pratiche evase -
Entro il <= 30/06/2015 n.d.
Tempi medi di evasione pratiche ufficio Registro Imprese, al netto delle
sospensioni, rispetto alla media 2012-2013 (7,3+8,8/2) < 1 n.d.
3.24. Definire per l'Azienda Speciale soluzioni di contenimento dei costi di struttura e fun- zionamento
CISE - % incidenza dei costi di struttura sui ricavi ordinari <= 50,45 n.d.
3.3 - Risorse umane, pari opportunità, benessere organizzativo
3.31. - Migliorare la gestione delle risorse umane 100,0
Attività di sensibilizzazione al benessere organizzativo attraverso il mi- glioramento alla comunicazione interna Incontri RSU>=2, Incontri perso- nale >=1, Incontri informativi UO >=2
SI 100,0
3.4 - Qualità, innovazione e riduzione dei costi dei servizi
3.41. - Migliorare i livelli di qualità percepiti dagli utenti in relazione ai servizi offerti 50,0
Numero indagini di customer sui servizi camerali >= 1 0,0
Tempi medi di evasione pratiche di iscrizione delle società ( termine di
legge = 5 giorni) <= 2 100,0
Tempi medi di verifica dei presupposti e delle condizioni di legge per
l'esercizio di attività regolamentate <= 20 n.d.
3.42. - Messa a regime di un sistema di rilevazione informatizzato dei costi per processi e
servizi per la individuazione di costi standard 0,0
Individuazione aree di miglioramento >= 1 0,0
Rilevazione annuale dei costi per processo >= 1 0,0
3.43. Migliorare gli strumenti e le azioni relativi alla qualità erogata e al monitoraggio della qualità percepita dei servizi resi all'utenza
Realizzazione indagini di customer su aree omogenee di servizi all'uten-
za >= 1 n.d.
3.5 - Dematerializzazione, digitalizzazione, e-government
3.51. - Mantenere l'attuale livello di dematerializzazione e digitalizzazione del flusso
documentale 100,0
Incidenza documento informatico in uscita sul totale dei documenti trattati >= 65 100,0 N. Pec e firma digitale anno / media n. Pec e firma digitale biennio pre-
cedente >= 1 n.d.
Provvedimenti firmati digitalmente / Provvedimenti totali >= 50 100,0
Area Strategica
Linea Strategica
Obiettivo
Strategico Descrizione Indicatore (Kpi) Target 2015 Kpi % OS % 3.6 - Prevenzione della corruzione, trasparenza e accessibilità
3.61. - Migliorare la trasparenza e l'accessibilità totale delle informazioni concernenti
l'organizzazione e l'attività dell'Ente e le misure di prevenzione della corruzione 100,0 Posizione sulla graduatoria "bussola della trasparenza" elaborata dal
Dipartimento della Funzione Pubblica >= posizione anno precedente SI 100,0 Rilevazione livelli di utilità delle informazioni pubblicate sull'area Ammini-
strazione Trasparente >= livello di utilità anno precedente SI n.d.
Eliminazione procedimenti disciplinari causati da comportamenti adottati in violazione delle disposizioni introdotte dalla normativa anticorruzione e dai codici di comportamento
= 0 100,0
3.62. - Definire per l'Azienda Speciale strumenti e procedure per migliorare la trasparenza
e l'accessibilità e prevenire la corruzione 0,0
C.I.S.E. - Predisposizione e approvazione di un regolamento articolato e
omnicomprensivo per l' affidamento di incarichi SI 0,0
3.7 - Comunicazione
3.71. - Ottimizzare e potenziare il flusso informativo verso il sistema imprenditoriale ed economico del territorio
N. accessi al sito dell'anno di riferimento > media degli accessi del bien-
nio precedente SI n.d.
Numero aggiornamenti profilo Facebook nell'anno >= media aggiorna-
menti profilo Facebook biennio precedente SI n.d.
Numero contatti attraverso piattaforma CRM nell'anno >= media contatti
biennio precedente SI n.d.
3.8 - Adesione della Camera di Commercio di Forlì-Cesena al processo di autoriforma avviato dal Sistema Camerale Nazionale
3.81. - Progetto di accorpamento della Camera di Commercio di Forlì-Cesena con altre
Camere di Commercio dell'Area Vasta Romagnola 100,0
Redazione della documentazione funzionale alla predisposizione da parte della Giunta Camerale dell'Analisi di fattibilità per l'accorpamento con altre Camere entro il
>= 01/01/1900 n.d.
Organizzazione e partecipazione ad incontri con le Camere interessate al
progetto di accorpamento >= 0 100,0
Organizzazione di incontri con gli stakeholder esterni ed interni >= 0 100,0
Predisposizione del progetto di fusione SI n.d.
Organizzazione di incontri con gli stakeholder esterni ed interni e attiva-
zione tavolo parti sociali SI n.d.
Predisposizione Piano economico-patrimoniale dell'aggregazione SI n.d.
Elaborazione nuovo Statuto SI n.d.
Avvio procedimento per la formazione dei nuovi organi SI n.d.
Predisposizione ipotesi organizzativa nuova Camera SI n.d.
Svolgimento procedure per insediamento nuovi organi SI n.d.
Avvio ciclo di pianificazione e programmazione e di bilancio della nuova
Camera SI n.d.
Performance complessiva elaborata partendo dagli obiettivi strategici al 30/6/2015 = 69,19%
n.d. : indicatori valorizzabili solo a fine anno o oggetto di modifica infrannuale. I kpi non validati non sono considerati nel calcolo del grado di raggiungimento della performance del relativo obiettivo
Inoltre, a seguito della verifica intermedia effettuata dagli Organi Camerali per l’aggiornamento del Preventivo economico, gli obiettivi strategici riportati di seguito sono stati opportunamente modificati con delibera di Consiglio n. 6 del 28/7/2015 rispetto alla pianificazione approvata con la RPP 2015 e a quanto riportato nel Piano Performance 2015.
1.2. MODIFICHE AGLI OBIETTIVI STRATEGICI 2015-2016-2017 APPROVATE CON L’ASSESTAMENTO AL PREVENTIVO 2015
Area Strategica
Linea Strategica
Obiettivo
Strategico Descrizione Indicatore (Kpi) Target 2015
Target 2016
Target 2017 2 - AREA COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE
2.1 - Credito e finanza d'impresa
2.11. - Agevolare il ricorso al credito delle imprese attraverso il sistema dei Confidi, contribuire ad individuare forme di finanziamento alternative al credito bancario e rafforzare la funzione finanza nella gestione aziendale
Interventi di sensibilizzazione e formazione sui temi della pianifica- zione economico-finanziaria e della ricerca di fonti finanziarie alternative
>= 1 >= 2 >= 2
Confermare linee di intervento finalizzate a soddisfare i principali fabbisogni delle imprese e dei Confidi:
- liquidità e ristrutturazione del debito - investimenti produttivi e organizzativi - capitalizzazione e aggregazione - avvio e trasmissione d'impresa - fabbisogni specifici delle imprese
- patrimonializzazione e ripartizione dei rischi per i Confidi
>= 4 >= 4 >= 4
2.6 - Regolazione del mercato, trasparenza e cultura conciliativa
2.62. - Valorizzare il patrimonio informativo del Registro delle Imprese, anche attraverso la coope- razione con gli altri Enti Pubblici del territorio per definire procedure condivise e incrementare l'uti- lizzo di tecnologie innovative da parte delle imprese per dialogare con la Pubblica Amministrazione
Realizzazione del fascicolo di impresa in modo organizzato secon-
do un format nazionale <= 31/12/2015 --- ---
Numero flussi SUAP-RI anno corrente > numero flussi SUAP anno
precedente > 1 > 1 ---
3 - AREA COMPETITIVITA' DELL'ENTE
3.2 - Gestione delle risorse economiche finanziarie e patrimoniali
3.22. - Migliorare la gestione delle risorse economiche, finanziarie e patrimoniali Numero dei ruoli esattoriali emessi per il recupero del diritto annua-
le, sanzioni ed interessi = 1 = 1 = 1
Spesa personale anno 2015 rispetto al triennio 2012-2013-2014 < 1 --- --- Data redazione piano di razionalizzazione attività e costi del
C.I.S.E. <= 20/01/2015 --- ---
Spese funzionamento anno 2015 rispetto spese funzionamento
2014 < 1 --- ---
PREVENTIVO: Pareggio Oneri - Proventi (anche con utilizzo di
avanzo realizzato nel consuntivo precedente) <= 0 <= 0 <= 0 3.8 - Adesione della Camera di Commercio di Forlì-Cesena al processo di autoriforma avviato dal Sistema Camerale Nazionale
3.81. - Progetto di accorpamento della Camera di Commercio di Forlì-Cesena con altre Camere di Commercio dell'Area Vasta Romagnola
Organizzazione e partecipazione ad incontri con le Camere inte-
ressate al progetto di accorpamento >= 2 >= 3 ---
Organizzazione di incontri con gli stakeholder esterni ed interni >= 2 >= 2 --- Partecipazione ad incontri di livello strategico regionale e nazionale >= 3 >= 2 --- Predisposizione delle carte di lavoro funzionali alla redazione di un
progetto di accorpamento SI --- ---
Definizione di una dichiarazione d'intenti tra gli Enti interessati:
approvazione da parte della Camera di Forlì-Cesena SI --- ---
Predisposizione del progetto di fusione NO SI NO
Predisposizione Piano economico-patrimoniale dell'aggregazione NO SI NO
Avvio procedimento per la formazione dei nuovi organi NO SI NO
Predisposizione ipotesi organizzativa nuova Camera NO SI NO
Svolgimento procedure per insediamento nuovi organi NO SI NO
Avvio ciclo di pianificazione e programmazione e di bilancio della
nuova Camera NO SI SI
1.3. FATTORI RILEVANTI AI FINI DELLA REVISIONE DELLA PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE E DELLA REDAZIONE DEL PREVENTIVO 2016
Tenere conto dei fattori esterni ed interni rilevanti ai fini della revisione della programmazione plurienna- le significa considerare principalmente l’impatto e gli effetti dei mutamenti normativi intervenuti nel corso del 2015 e delle dinamiche economiche che hanno riflessi sulla vita e sulle attività delle Camere di Commercio e sulla loro realtà territoriale. Di seguito sono illustrati gli elementi di maggiore interesse mentre per approfondimenti si rimanda alle analisi tematiche svolte sistematicamente dall’Ente.
1.3.1. Principali mutamenti normativi
RIFORMA E RIORGANIZZAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE - La legge delega È stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 187 del 13 agosto 2015, la Legge 7 agosto 2015, n. 124, recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
La legge si compone dei seguenti 4 Capi e di 23 articoli:
- Capo I - Semplificazione amministrative (artt. 1 - 7);
- Capo II - Organizzazione (artt. 8 - 10);
- Capo III - Personale (artt. 11 - 15);
- Capo IV - Deleghe per la semplificazione normativa (artt. 16 - 23).
Per quanto di interesse delle Camere, apporta novità rilevanti in materia di: cittadinanza digitale, organizzazione dello Stato sul territorio, dirigenza, anticorruzione e trasparenza, lavoro pubblico, Camere di Commercio, programmazione, valutazione e controllo, riordino della disciplina delle partecipazioni, conferenza dei servizi, silenzio-assenso fra amministrazioni, testi unici.
Il testo affida al Governo oltre 15 deleghe da adottare entro termini che vanno da 90 a 180 giorni e da 12 a 18 mesi.
Tuttavia, ci sono delle misure che si possono definire auto-applicative, come la definizione di un meccanismo per il silenzio-assenso tra amministrazioni con tempi certi, per cui dopo 30 giorni, massimo 90, in caso di mancata risposta, si intende ottenuto il via libera (art. 3). In particolare viene aggiunto alla Legge n. 241/90 l’art. 17-bis, rubricato “Silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche e tra amministrazioni pubbliche e gestori di beni o servizi pubblici” che dispone che, nei casi in cui sia prevista l'acquisizione di assensi, concerti o nulla osta comunque denominati di Amministrazioni Pubbliche (PP.AA.) e di gestori di beni o servizi pubblici, per l'adozione di provvedimenti normativi e amministrativi di competenza di altre PP.AA., le amministrazioni o i gestori competenti sono tenuti a comunicare il proprio assenso, concerto o nulla osta entro trenta giorni dal ricevimento dello schema di provvedimento, corredato della relativa documentazione, da parte dell'amministrazione procedente. Il termine è interrotto qualora l'amministrazione o il gestore che deve rendere il proprio assenso, concerto o nulla osta rappresenti esigenze istruttorie o richieste di modifica, motivate e formulate in modo puntuale nel termine stesso. In tal caso, l'assenso, il concerto o il nulla osta è reso nei successivi trenta giorni dalla ricezione degli elementi istruttori o dello schema di provvedimento; non sono ammesse ulteriori interruzioni di termini. Decorsi i suddetti termini, senza che sia stato comunicato l'assenso, il
concerto o il nulla osta, lo stesso si intende acquisito. Le predette disposizioni si applicano anche ai casi in cui è prevista l'acquisizione di assensi, concerti o nulla osta comunque denominati di amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini, per l'adozione di provvedimenti normativi e amministrativi di competenza di PP.AA.. Qualora non sia espressamente previsto un termine diverso, viene fissato in novanta giorni dal ricevimento della richiesta da parte dell'amministrazione procedente.
La legge contiene anche l’ennesima modifica all’art. 19 della L. n. 241/1990. Dovrà essere garantita a ciascun cittadino la certezza sulle regole da seguire per avviare un’attività, individuando con precisione i procedimenti per i quali serve la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), quelli per i quali vige il silenzio-assenso e quelli per i quali serve autorizzazione espressa e comunicando ai soggetti interessati i tempi entro i quali si forma il silenzio-assenso (art. 5). Dovrà essere introdotta in particolare la disciplina generale delle attività non assoggettate ad autorizzazione preventiva espressa, compresa la definizione delle modalità di presentazione e dei contenuti standard degli atti degli interessati e di svolgimento della procedura, anche telematica, nonché degli strumenti per documentare o attestare gli effetti prodotti dai predetti atti, e prevedendo altresì l'obbligo di comunicare ai soggetti interessati, all'atto della presentazione di un'istanza, i termini entro i quali l'amministrazione è tenuta a rispondere ovvero entro i quali il silenzio dell'amministrazione equivale ad accoglimento della domanda.
Risultano di immediata attuazione anche i limiti all'autotutela, per cui si mettono dei paletti ai poteri dello Stato di intervenire a sua difesa (art. 6). La norma prevede che sia fissato un tempo massimo per il potere di agire in autotutela da parte delle Pubbliche Amministrazioni (PP.AA.): la Pubblica Amministrazione (P.A.) competente avrà 60 giorni per intervenire in caso di SCIA (30 gg. per la SCIA edilizia); successivamente potrà intervenire in autotutela - al massimo entro 18 mesi - quando il provvedimento è illegittimo. Dopo 18 mesi il ricorso a tale istituto non è più consentito. Il predetto limite temporale non si applica se l’autotutela consegue a fatti costituenti reati accertati con sentenze passate in giudicato. Anche la sospensione del procedimento non può essere superiore ai 18 mesi.
Per migliorare e semplificare la qualità della legislazione vengono introdotti tre testi unici organici e di facile applicazione in materia di lavoro pubblico; società partecipate dalle P.A. e servizi pubblici locali di interesse generale (artt. 16-19).
Le ulteriori disposizioni introdotte dalla legge delega che maggiormente interessano la Camera e che impattano con il rapporto tra cittadini e P.A. sono inoltre le seguenti:
1) previsto che i pagamenti digitali ed elettronici effettuati con qualsiasi modalità di pagamento, ivi incluso l'utilizzo per i micropagamenti del credito telefonico, costituiscano il mezzo principale per i pagamenti dovuti nei confronti della P.A. e degli esercenti servizi di pubblica utilità, secondo modalità che saranno definite attraverso i decreti attuativi (art. 1, comma 1, lett. q);
2) previsto un riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi, attraverso: la ridefinizione e la riduzione dei casi in cui la convocazione della conferenza di servizi è obbligatoria; la riduzione dei termini per la convocazione, per l'acquisizione degli atti di assenso previsti, per l'adozione della determinazione motivata di conclusione del procedimento; una revisione dei meccanismi decisionali (art. 2);
3) prevista una semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi, anche attraverso la previsione, per ciascun procedimento, dei relativi termini, ridotti in misura non superiore al 50%
rispetto a quelli applicabili ai sensi dell'articolo 2 della L. n. 241/1990 (art. 4);
4) prevista una razionalizzazione della rete organizzativa e una revisione delle competenze e delle funzioni attraverso la riduzione del numero delle Prefetture-Uffici territoriali del Governo, in base a criteri inerenti all'estensione territoriale, alla popolazione residente, all'eventuale presenza della città metropolitana, alle caratteristiche del territorio, alla criminalità, agli insediamenti produttivi, alle dinamiche socio-economiche, al fenomeno delle immigrazioni sui territori fronte rivieraschi e alle aree confinarie con flussi migratori. Prevista una trasformazione della Prefettura-Ufficio territoriale del Governo in Ufficio territoriale dello Stato, quale punto di contatto unico tra amministrazione periferica dello Stato e cittadini (art. 8, comma 1, lett. e));
5) con riferimento all’inquadramento della dirigenza pubblica, viene prevista l’istituzione, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di un ruolo unico dei dirigenti regionali, gestito da una Commissione per la dirigenza regionale. In detto ruolo unico sarà inclusa anche la dirigenza delle Camere di Commercio, la dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del Servizio sanitario nazionale, con esclusione della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Servizio sanitario nazionale (art.
11, comma 1, lett. b), n. 2);
6) conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle PP.AA.. Le PP.AA., “nei limiti delle risorse di bilancio disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”, potranno adottare misure organizzative volte a fissare obiettivi annuali per l'attuazione del telelavoro e per la sperimentazione, anche al fine di tutelare le cure parentali, di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa che permettano, entro tre anni, ad almeno il 10% dei dipendenti, ove lo richiedano, di avvalersi di tali modalità, garantendo che i dipendenti che se ne avvalgono non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera (art. 14);
7) previsto il riordino della disciplina:
a) del lavoro alle dipendenze delle PP.AA. e connessi profili di organizzazione amministrativa;
b) delle partecipazioni societarie delle PP.AA.;
8) viene attribuita la delega al Governo per l’adozione, su proposta del Ministro per la semplificazione e la P.A., di uno o più decreti legislativi aventi per oggetto disposizioni integrative e correttive della normativa vigente in materia di prevenzione della corruzione, trasparenza, pubblicità e diffusione di informazioni da parte delle PP.AA., aventi per oggetto:
- la ridefinizione e la precisazione dell'ambito soggettivo di applicazione degli obblighi e delle misure in materia di trasparenza;
- la previsione di misure organizzative per la pubblicazione e l’aggiornamento nel sito istituzionale dell'Ente di appartenenza delle informazioni concernenti le fasi dei procedimenti di aggiudicazione, i tempi medi dei pagamenti degli acquisti, l'ammontare complessivo dei debiti, il numero dei creditori, le determinazioni dell'organismo di valutazione, etc.;
- riduzione e concentrazione degli oneri gravanti in capo alle PP.AA., ferme restando le previsioni in materia di verifica, controllo e sanzioni;
- precisazione dei contenuti e del procedimento di adozione del Piano Nazionale Anticorruzione, dei Piani di Prevenzione della Corruzione e della relazione annuale del Responsabile della pre- venzione della corruzione, ridefinizione dei ruoli, dei poteri e delle responsabilità dei soggetti in- terni che intervengono nei relativi processi, ai fini della maggior efficacia dei controlli, della diffe- renziazione per settori e dimensioni, e dell'individuazione dei principali rischi e dei relativi rimedi;
- razionalizzazione e precisazione degli obblighi di pubblicazione nel sito istituzionale, ai fini di eliminare le duplicazioni e di consentire che tali obblighi siano assolti attraverso la pubblicità totale o parziale di banche dati detenute da PP.A..;
- individuazione dei soggetti competenti all'irrogazione delle sanzioni per la violazione degli obblighi di trasparenza;
- ulteriore riconoscimento della libertà di informazione attraverso il diritto di accesso, anche per via telematica, di chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti, al fine di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
NOVITÀ IN MATERIA DI PARTECIPATE
In tema di società partecipate, va menzionato l’art. 18 della Legge 7 agosto 2015, n. 124, recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle PP.AA..
É noto che il Legislatore ed il Governo da tempo sono impegnati in una politica di radicale ridimensionamento delle società partecipate dagli Enti Pubblici. Ciò non solo con l’ottica delle dismissioni, ma con l’obiettivo, soprattutto in alcuni servizi pubblici locali, di riuscire a compiere da una parte una politica di aggregazione, al fine di dare vita a imprese in grado di creare e sfruttare economie di scala, e dall’altra una politica di liberalizzazione lasciando agli attori del mercato la più ampia libertà di manovra, senza vantaggi di posizione.
In tale prospettiva - di ridimensionamento del numero delle società partecipate pubbliche, di maggiore loro efficienza ed efficacia, di concorrenza - si inserisce il citato articolo 18 il quale, testualmente, dispone che l’emanando decreto legislativo per il riordino della disciplina in materia di partecipazioni societarie delle PP.AA. dovrà essere adottato al fine prioritario di assicurare la chiarezza della disciplina, la semplificazione normativa e la tutela e promozione della concorrenza, con particolare riferimento al superamento dei regimi transitori. Tutto ciò nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi, che si aggiungono a quelli riportati nell’art. 16 della stessa L. 124/2015:
a) distinzione tra tipi di società in relazione alle attività svolte, agli interessi pubblici di riferimento, alla misura e qualità della partecipazione e alla sua natura diretta o indiretta, alla modalità diretta o mediante procedura di evidenza pubblica dell'affidamento, nonché alla quotazione in borsa o all'emissione di strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati, e individuazione della relativa disciplina, anche in base al principio di proporzionalità delle deroghe rispetto alla disciplina privatistica, ivi compresa quella in materia di organizzazione e crisi d'impresa;
b) ai fini della razionalizzazione e riduzione delle partecipazioni pubbliche secondo criteri di efficienza,
efficacia ed economicità, ridefinizione della disciplina, delle condizioni e dei limiti per la costituzione di società, l'assunzione e il mantenimento di partecipazioni societarie da parte di PP.AA. entro il perimetro dei compiti istituzionali o di ambiti strategici per la tutela di interessi pubblici rilevanti, quale la gestione di servizi di interesse economico generale; applicazione dei principi della presente lettera anche alle partecipazioni pubbliche già in essere;
c) precisa definizione del regime delle responsabilità degli amministratori delle amministrazioni partecipanti nonché dei dipendenti e degli organi di gestione e di controllo delle società partecipate;
d) definizione, al fine di assicurare la tutela degli interessi pubblici, la corretta gestione delle risorse e la salvaguardia dell'immagine del socio pubblico, dei requisiti e della garanzia di onorabilità dei candidati e dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società, anche al fine di garantirne l'autonomia rispetto agli enti proprietari;
e) razionalizzazione dei criteri pubblicistici per gli acquisti e il reclutamento del personale, per i vincoli alle assunzioni e le politiche retributive, finalizzati al contenimento dei costi, tenendo conto delle distinzioni di cui alla lettera a) e introducendo criteri di valutazione oggettivi, rapportati al valore anche economico dei risultati; previsione che i risultati economici positivi o negativi ottenuti assumano rilievo ai fini del compenso economico variabile degli amministratori in considerazione dell'obiettivo di migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini e tenuto conto della congruità della tariffa e del costo del servizio;
f) promozione della trasparenza e dell'efficienza attraverso l'unificazione, la completezza e la massima intelligibilità dei dati economico-patrimoniali e dei principali indicatori di efficienza, nonché la loro pubblicità e accessibilità;
g) attuazione dell'articolo 151, comma 8, del testo unico di cui al D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, in materia di consolidamento delle partecipazioni nei bilanci degli enti proprietari;
h) eliminazione di sovrapposizioni tra regole e istituti pubblicistici e privatistici ispirati alle medesime esigenze di disciplina e controllo;
i) possibilità di piani di rientro per le società con bilanci in disavanzo con eventuale commissariamento;
l) regolazione dei flussi finanziari, sotto qualsiasi forma, tra P.A. e società partecipate secondo i criteri di parità di trattamento tra imprese pubbliche e private e operatore di mercato;
m) con riferimento alle società partecipate dagli enti locali:
1) per le società che gestiscono servizi strumentali e funzioni amministrative, definizione di criteri e procedure per la scelta del modello societario e per l'internalizzazione nonché di procedure, limiti e condizioni per l'assunzione, la conservazione e la razionalizzazione di partecipazioni, anche in relazione al numero dei dipendenti, al fatturato e ai risultati di gestione;
2) per le società che gestiscono servizi pubblici di interesse economico generale, individuazione di un numero massimo di esercizi con perdite di bilancio che comportino obblighi di liquidazione delle società, nonché definizione, in conformità con la disciplina dell'Unione europea, di criteri e strumenti di gestione volti ad assicurare il perseguimento dell'interesse pubblico e ad evitare effetti distorsivi sulla concorrenza, anche attraverso la disciplina dei contratti di servizio e delle carte dei diritti degli utenti e attraverso forme di controllo sulla gestione e sulla qualità dei servizi;
3) rafforzamento delle misure volte a garantire il raggiungimento di obiettivi di qualità, efficienza, efficacia ed economicità, anche attraverso la riduzione dell'entità e del numero delle partecipazioni e l'incentivazione dei processi di aggregazione, intervenendo sulla disciplina dei rapporti finanziari tra Ente locale e società partecipate nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e al fine di una maggior trasparenza;
4) promozione della trasparenza mediante pubblicazione, nel sito internet degli enti locali e delle società partecipate interessate, dei dati economico-patrimoniali e di indicatori di efficienza, sulla base di modelli generali che consentano il confronto, anche ai fini del rafforzamento e della semplificazione dei processi di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle PP.AA. partecipanti e delle società partecipate;
5) introduzione di un sistema sanzionatorio per la mancata attuazione dei principi di razionalizzazione e riduzione di cui al presente articolo, basato anche sulla riduzione dei trasferimenti dello Stato alle amministrazioni che non ottemperano alle disposizioni in materia;
6) introduzione di strumenti, anche contrattuali, volti a favorire la tutela dei livelli occupazionali nei processi di ristrutturazione e privatizzazione relativi alle società partecipate;
7) ai fini del rafforzamento del sistema dei controlli interni previsti dal testo unico di cui al D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, revisione degli obblighi di trasparenza e di rendicontazione delle società partecipate nei confronti degli enti locali soci, attraverso specifici flussi informativi che rendano analizzabili e confrontabili i dati economici e industriali del servizio, gli obblighi di servizio pubblico imposti e gli standard di qualità, per ciascun servizio o attività svolta dalle società medesime nell'esecuzione dei compiti affidati, anche attraverso l'adozione e la predisposizione di appositi schemi di contabilità separata.
NOVITÀ IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Sui temi in oggetto la Legge 124 del 7 agosto 2015 nel Capo 1 - Semplificazioni amministrative - riporta quanto segue:
- art 1 “Carta delle cittadinanza digitale” - delega al Governo ad adottare entro 12 mesi decreti legislativi per la modifica e l’integrazione del Codice dell'amministrazione digitale prevedendo la definizione di criteri di digitalizzazione del processo di misurazione e valutazione della performance per permettere un coordinamento a livello nazionale;
- art. 7 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza” - delega al Governo ad adottare entro 6 mesi decreti legislativi per precisare contenuti e procedimenti dei Piani di prevenzione della corruzione e della Relazione annuale coordinandoli con gli strumenti di misurazione e valutazione delle performance;
- all’art. 14 “Promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche”. L’adozione di misure in questo senso costituisce oggetto di valutazione nell'ambito dei percorsi di misurazione della performance organizzativa e individuale all'interno delle PP.AA.. Le PP.AA. adeguano altresì i propri sistemi di monitoraggio e controllo interno, individuando specifici indicatori per la verifica dell'impatto sull'efficacia e sull'efficienza dell'azione amministrativa, nonché sulla qualità dei servizi erogati, delle misure organizzative adottate in tema di conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro dei dipendenti, anche coinvolgendo i cittadini, sia individualmente, sia nelle loro forme associative.
Le novità normative sono in generale rivolte a favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
RIORGANIZZAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: FOCUS SULLA RIFORMA DEL SISTEMA CAMERALE E DELLE SUE FONTI DI FINANZIAMENTO
Il processo di profondo cambiamento del Sistema Camerale in atto si colloca nell’ambito di un insieme complesso di riforme messo in campo dal Governo che dovrebbe rendere il nostro Paese più competitivo in un contesto di grandi trasformazioni anche per il sistema delle imprese che cominciano finalmente ad uscire dal lungo periodo di crisi.
La legge di riforma della Pubblica Amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124 pubblicata nella GU n.
187 il 13 agosto 2015), ed in particolare l’art. 10, nella formulazione definitiva, ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi a cui spetterà il compito di ridefinire la mission delle Camere di Commercio e rafforzare la loro funzione di sostegno alle imprese, riducendone i costi e dimezzandone il numero e ripensandone i compiti istituzionali, sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi:
- determinazione del diritto annuo tenuto conto delle disposizioni di cui all’art. 28 del D.L. n. 90/2014 che prevede: “Nelle more del riordino del sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l’importo del diritto annuale di cui all’art. 18 della legge 29.012.1993, n. 580, e successive modificazioni, come determinato per l’anno 2014, è ridotto, per l’anno 2015 del 35%, per l’anno 2016, del 40% e, a decorrere dall’anno 2017, del 50%”.
Si prospetta quindi una conferma dei tagli ivi previsti e conseguentemente il bilancio e l’operatività della Camera di Commercio nel 2016 risentiranno ancora in misura maggiore rispetto al corrente esercizio della drastica riduzione della principale fonte di entrata dell’Ente. Tale disposizione renderà ancora più evidente la necessità di adottare misure sempre più incisive per riorganizzare i processi ed incrementare i servizi a mercato e di proseguire il contenimento dei costi di funzionamento dell’Ente, posto che non è previsto alcun trasferimento di risorse a carico delle finanze dello Stato.
- ridefinizione delle circoscrizioni territoriali con riduzione del numero dalle attuali 105 a non più di 60 mediante accorpamenti di due o più camere. Viene consentito il mantenimento della singola camera con almeno 75.000 imprese e unità locali iscritte o annotate nel registro delle imprese e sono state introdotte alcune clausole di salvaguardia per i processi di accorpamento già in atto e per assicurare adeguate rappresentanze territoriali. Il decreto delegato dovrà anche stabilire le condizioni in presenza delle quali possono essere istituite unioni regionali o interregionali;
- riformulazione dei compiti e delle funzioni. Verranno privilegiate le funzioni di tipo pubblicistico, ed in particolare quelle relative alla pubblicità legale generale e di settore, quelle per la promozione della semplificazione amministrativa e della tutela del mercato; potrebbero invece subire una razionalizzazione le attività di promozione del territorio e dell’economia locale. Potrebbero inoltre essere attribuite nuove funzioni e competenze, anche delegate dallo Stato e dalle regioni. Dovrà essere favorito il mantenimento dei servizi sul territorio.
Sono previste quindi rilevanti novità in materia: quello che è certo è che si registrerà uno spostamento dalle funzioni più tradizionali a quelle più innovative, soprattutto volte a favorire la rivoluzione digitale, che è una delle priorità assolute del Paese, come strumento di semplificazione, riduzione dei costi per le imprese e la P.A. ed incremento della competitività;
- ulteriore ridimensionamento del portafoglio delle partecipazioni non necessarie;
- valorizzazione del registro delle imprese e maggiore uniformità applicativa ed interpretativa attraverso l’indirizzo ed il coordinamento del Ministero dello Sviluppo economico;
- definizione da parte del MSE, sentita Unioncamere, di standard nazionali e di qualità delle prestazioni delle Camere di Commercio in relazione a funzioni e servizi e di un sistema di monitoraggio per garantirne il rispetto. Sulla base di tali valori di riferimento verrà definito il fabbisogno finanziario delle Camere da cui dipende la fissazione di diritti di segreteria e tariffe: l’art.
28 comma 2 del succitato D.L. n. 90/2014 convertito con modificazioni della Legge n. 114/2014, prevede infatti che tariffe e diritti sono fissati “sulla base di costi standard definiti dal Ministero dello sviluppo economico, sentite la Società degli studi di settore (SOSE) s.p.a. e l’Unioncamere, secondo criteri di efficienza da conseguire anche attraverso l’accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo svolgimento delle funzioni in forma associata”. Unioncamere sta elaborando una metodologia di quantificazione dei costi standard (mediante il sistema di full costing calcolato in parte su dati contabili ed in parte con sistemi statistici anche per contemplare un obiettivo di efficientamento del Sistema) sui prodotti erogati dalle Camere utile alla fissazione dei diritti di segreteria. Analoga procedura verrà seguita per la individuazione delle tariffe dei servizi.
Tale attività riveste una importanza cruciale poiché fino ad oggi i costi sostenuti dagli enti camerali per l’erogazione dei servizi sono stati parzialmente coperti dal diritto annuo, il che ha permesso di praticare importi più contenuti da richiedere all’utenza. Ciò non sarà più possibile in futuro;
- razionalizzazione del numero dei componenti gli organi del Sistema Camerale e definizioni dei criteri di composizione; riordino della disciplina dei compensi dei predetti organi e del trattamento economico dei vertici amministrativi;
- introduzione di una disciplina transitoria che assicuri la sostenibilità finanziaria ed il mantenimento dei livelli occupazionali e che contempli poteri sostitutivi per garantire la completa attuazione del processo di riforma, anche mediante la nomina di commissari in caso di inadempienza da parte delle Camere.
Per tenere il passo con le trasformazioni economiche e aiutare la ripresa è quindi prioritario che le Camere di Commercio portino a compimento ed attuino le riforme in atto, adottando strategie che consentano loro di assolvere ai compiti assegnati pur in un contesto di risorse calanti e garantendo il presidio dei territori e degli ambiti su cui le nostre imprese basano le condizioni della loro competitività.
Il nuovo Presidente di Unioncamere, Ivanhoe Lo Bello, nel programma di attività presentato all’insediamento lo scorso mese di luglio ha definito le aree di azione più rilevanti:
- il Registro delle Imprese, strumento di legalità e di conoscenza in grado di attribuire al sistema camerale il ruolo di “casa unica digitale” per le imprese;
- il lavoro, l’orientamento, i giovani e le nuove imprese per facilitare l’incontro da domanda ed offerta di lavoro e orientare le nuove generazioni verso la scelta imprenditoriale;
- il credito e la finanza, non solo attraverso il sostegno ai consorzi fidi, ma anche svolgendo un ruolo attivo per reperire risorse finanziarie con strumenti innovativi ed accedendo a contribuzioni della Comunità europea;
- l’internazionalizzazione e le filiere del Made in Italy, in complementarità con altri soggetti istituzionali del settore;
- la ricerca e l’innovazione;
- la cultura, il turismo e i territori;
- le infrastrutture, sempre volte a favorire l’innovazione tecnologica, finanziaria, organizzativa e gestionale.
È sulla base di queste premesse ed in coerenza con gli indirizzi generali di sistema, quindi, che si fonda la programmazione strategica contenuta nella presente relazione.
ALTRE DISPOSIZIONI CHE INCIDONO SUI RAPPORTI TRA PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E CON LE IMPRESE, I PROFESSIONISTI E I CITTADINI
La Camera di Commercio partecipa attivamente al Piano per la crescita digitale promosso dal Sistema anche per il tramite di InfoCamere. Forte è il coinvolgimento delle Camere nello sviluppo delle competenze digitali quale fattore strategico per la realizzazione del Piano ITALIA per la crescita digitale 2015-2020, soprattutto sui seguenti fronti:
La documentazione elettronica: nuove regole tecniche
Con il DPCM 11 novembre 2014 sono state finalmente emanate le regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle PP.AA. ai sensi degli articoli 20, 22, 23-bis, 23-ter, 40, comma 1, 41, e 71, comma 1, del Codice dell'amministrazione digitale di cui al D.Lgs. n. 82 del 2005.
Il provvedimento ha reso necessario l’adeguamento di tutti i manuali predisposti dall’Ente sia in forma singola, sia in modalità aggregata a livello regionale e nazionale e ha prodotto un iniziale disorientamento da parte dell’utenza, comunque tempestivamente informata ed addestrata in occasione di alcuni incontri organizzati dall’Ente e mediante pubblicazione di materiale sul sito istituzionale.
Fatturazione elettronica
Il 31 marzo 2015 è divenuto pienamente operativo il decreto 3 aprile 2013, n. 55 recante disposizioni in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica tra P.A. ed imprese, attraverso il sistema di interscambio, in attuazione della Legge Finanziaria del 2008.
È prevista in prospettiva l’estensione della fatturazione elettronica anche nei rapporti tra imprese (B2B) con lo scopo di creare innovazione e crescita competitiva: il Consiglio dei Ministri, nell’esame preliminare, del 21/04/2015, ha approvato la bozza di decreto legislativo che introduce misure volte ad incentivare, mediante la riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, l’utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi. Il provvedimento stabilisce meccanismi di riscontro tra la documentazione in materia di imposta di Iva e le transazioni
effettuate, potenziando i relativi sistemi di tracciabilità dei pagamenti.
La misura introduce incentivi, in termini di riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili, a vantaggio delle imprese che utilizzano la e-fattura.
L’utilizzo della fatturazione elettronica sarà facoltativo. Il decreto prevede, in via opzionale, a decorrere dal 1° gennaio 2017, l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute.
Per i soggetti che sceglieranno di avvalersi della fatturazione elettronica verranno meno gli obblighi di comunicazione relativi al cosiddetto "spesometro" e alle "black list". Inoltre, beneficeranno di rimborsi Iva più veloci.
La domiciliazione elettronica delle imprese: qualità degli indirizzi PEC presenti nel registro delle imprese
Tutte le società e tutte le imprese individuali sono tenute ad iscrivere il proprio indirizzo di posta elettronica nel registro delle imprese. La PEC dell’impresa confluisce nella banca dati INI-PEC, l'Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico.
In data 28 marzo 2015 è stata emanata la Direttiva MISE-Ministero della Giustizia ai sensi dell’ art. 8 comma 2 della legge n. 580/93 volta ad uniformare l’applicazione delle disposizioni normative da parte degli uffici del registro delle imprese in materia iscrizione dell’indirizzo PEC nel registro delle imprese.
Per potere dare una prima attuazione alle disposizioni interministeriali, vincolanti per gli enti camerali, si rende necessario approntare una serie di strumenti e di nuove procedure amministrative sostenibili sia sul piano organizzativo che economico-finanziario che garantiscano, in modo graduale ma sistematico, la completezza e l’attendibilità delle informazioni presenti nel registro delle imprese.
A tale fine è stato costituito apposito gruppo di lavoro coordinato da Unioncamere, a cui la nostra Camera partecipa, per analizzare la direttiva e formulare proposte ed istanze agli estensori di chiarimento e/o precisazione di natura interpretativa; alcuni aspetti poi presuppongono la messa a punto di ulteriori azioni da parte di InfoCamere a supporto delle Camere affinché queste siano in grado di effettuare, in modo automatizzato, i controlli richiesti, le comunicazioni massive previste e il caricamento dei provvedimenti d’ufficio adottati dai Giudici.
Trattasi di nuova attività alquanto onerosa, sia in termini di costi sia di impiego di risorse umane, di cui si dovrà necessariamente tenere conto nei documenti di programmazione relativi al 2016.
Il fascicolo elettronico di impresa
È contenuto in una banca dati aperta e integrata, in cui sono raccolti e conservati i documenti relativi ai procedimenti connessi all’esercizio dell’attività di impresa, e in particolare i duplicati degli atti di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla osta comunque denominati rilasciati dallo sportello unico per le attività produttive o acquisiti da altre amministrazioni o comunicati dall’impresa o dalle agenzie per le imprese, ivi comprese le certificazioni di qualità o ambientali. L’art.43 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, recante il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”, affida al SUAP l’onere di trasmettere tali atti alla Camera di Commercio territorialmente competente, ai fini del loro inserimento nel Repertorio delle notizie
economiche e amministrative (REA). Nelle realtà in cui il SUAP è stato affidato alle Camere di Commercio, è iniziato fin da subito il popolamento del fascicolo; negli altri casi – come avviene nei Comuni e nelle associazioni di Comuni della nostra provincia – stenta a decollare.
Come già accennato, per porre rimedio a tale criticità, il comitato esecutivo di Unioncamere a gennaio 2015 ha approvato un programma nazionale per finanziare la realizzazione del fascicolo di impresa. Il progetto, in accordo con InfoCamere, si concluderà a dicembre 2015 e prevede la definizione degli obiettivi di classificazione, la tassonomia, la consultazione dei documenti informatici. Dovranno quindi essere definiti i modelli di accesso e le relative policy per le imprese.
Sarà poi onere delle Camere sensibilizzare i SUAP e l’utenza interessata nell’ambito dei singoli territori di competenza.
Lo SPID: l’identità digitale di cittadini e imprese
L’art. 17-ter del D.L. n. 69/2013 convertito con modificazioni nella Legge n. 98/2013 ha istituito a cura dell’Agenzia per l’Italia digitale, al fine di favorire la diffusione dei servizi in rete ed agevolare l’accesso agli stessi da parte di cittadini e imprese, il sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese (SPID), ed ha apportato sostanziali modifiche all’art. 64 del codice dell’amministrazione digitale. In pratica, quando il sistema sarà pienamente operativo, le PP.AA.
potranno consentire l’accesso in rete ai propri servizi solo mediante la carta di identità elettronica e la carta nazionale dei servizi oppure mediante i servizi offerti dallo SPID.
Trattasi di un sistema tra i più avanzati al mondo, in grado di garantire la massima sicurezza agli utenti ed alle PP.AA. e che al contempo sarà utilizzabile da ciascuno con estrema semplicità dal proprio personal computer, smartphone o tablet.
SPID è uno dei pilastri della "cittadinanza digitale" prevista dal primo articolo della legge delega di riforma della P.A., quale diritto riconosciuto a cittadini ed imprese ad accedere ai servizi pubblici in modalità digitale. L’operatività del sistema SPID entro l’anno è una delle priorità indicate dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Infatti, il 28 luglio 2015, con la Determinazione n. 44/2015, sono già stati emanati i quattro regolamenti previsti dall’articolo 4, commi 2, 3 e 4, del DPCM 24 ottobre 2014. Il regolamento che norma le modalità di accreditamento entra in vigore il 15 settembre 2015 data dalla quale i soggetti interessati possono presentare domanda di accreditamento all’Agenzia.
Il sistema rappresenta una forte semplificazione per gli utenti che potranno utilizzare lo stesso codice identificativo e le medesime credenziali di accesso a diversi servizi in rete resi disponibili da diversi fornitori pubblici e privati.
La Camera è fortemente e direttamente coinvolta in questo processo di cambiamento che porterà alla nascita della identità digitale che potrà essere utilizzata da qualsiasi persona fisica o giuridica che ne sia titolare per usufruire dei servizi che la stessa mette a disposizione via web sicuramente per i seguenti profili:
- può essere di diritto un gestore di attributi qualificati, ovvero uno dei soggetti accreditati che attestano il possesso e la validità di attributi qualificati (ex art. 16 comma 3 lettera c del predetto DPCM per le cariche e gli incarichi societari iscritti nel registro delle imprese), su richiesta dei