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Capitolo 3 Il caso delle aziende agricole Pontine

3.4. I risultati

Sulla base dei dati raccolti, possiamo stabilire con precisione il numero di imprese che sono state intervistate, si possono distribuire secondo il seguente ordine: società cooperative (61%), società di persone (5%), società di capitali (5%), società individuale (6%), società semplice (22%). Come possiamo vedere le società cooperative rappresentano una larga fetta della nostra indagine, e le motivazioni devono essere ricercate sicuramente in quello che è il contesto in cui sono nate, in quanto il territorio Pontino presenta numerose aree da destinate alla coltivazione, ma con proprietà diverse. Allo stesso tempo, la riforma del diritto societario del 2001, nel titolo VI artt. 2511-

2548, ha sancito le società cooperative e le mutue assicuratrici, fornendo la

più soci, tre per la precisione, di unirsi e formare un’unica società rispettando quelli che sono i diritti e i doveri, ma il cui scopo unico perseguibile deve essere quello mutualistico. Ovvero, le imprese di questo tipo sono dedite alla pro

servizi, dove lo scopo comune non è il profitto ma quello di garantire un vantaggio ai soci, tramite lo svolgimento della propria attività. Perciò i soci conferiscono direttamente tra di loro i propri beni o servizi a condizioni economich

rispetto al mercato. Questa riforma così importante ha dato così il via ad una crescita del settore produttivo agricolo locale. Invece, per quanto riguarda le altre società sono state fondate da un unico socio, e avranno una diversa regola

amministrativi.

Nel Figura 16 possiamo osservare in dettaglio come si distribuiscono le società, nel nostro caso di studio.

Figura 16 - Distribuzione delle società

La totalità delle imprese

apparecchiature informatiche, al fine di garantire una maggiore stabilità all’interno dei processi organizzativi-

riferimento a gestione dei servizi amministrativi; la gestione contabile attraverso l’utilizzo di accurati software

coltivazione, per cercare di ren

l’ottimizzazione della funzione approvvigionamento, ciò gli permette di migliorare la fornitura delle materie prime e prodotti

tracciabilità, visto che rappresenta una

2548, ha sancito le società cooperative e le mutue assicuratrici, fornendo la

più soci, tre per la precisione, di unirsi e formare un’unica società rispettando quelli che sono i diritti e i doveri, ma il cui scopo unico perseguibile deve essere quello

. Ovvero, le imprese di questo tipo sono dedite alla pro

servizi, dove lo scopo comune non è il profitto ma quello di garantire un vantaggio ai soci, tramite lo svolgimento della propria attività. Perciò i soci conferiscono direttamente tra di loro i propri beni o servizi a condizioni economich

rispetto al mercato. Questa riforma così importante ha dato così il via ad una crescita del settore produttivo agricolo locale. Invece, per quanto riguarda le altre società sono state fondate da un unico socio, e avranno una diversa regolamentazione e obblighi

possiamo osservare in dettaglio come si distribuiscono le società, nel nostro caso di studio.

Distribuzione delle società

La totalità delle imprese hanno mostrato una completa apertura nell’utilizzo delle apparecchiature informatiche, al fine di garantire una maggiore stabilità all’interno dei -gestionali. Infatti, gli strumenti da essi utilizzati fanno riferimento a gestione dei servizi amministrativi; la gestione contabile attraverso

software; utilizzano dei sistemi che permettono di informatizzare le

coltivazione, per cercare di renderla più flessibile; impiegano strutturi per l’ottimizzazione della funzione approvvigionamento, ciò gli permette di migliorare la delle materie prime e prodotti finiti; la semplificazione dei servizi di tracciabilità, visto che rappresenta una delle note più delicate di tutte le attività di questo

67 2548, ha sancito le società cooperative e le mutue assicuratrici, fornendo la possibilità a più soci, tre per la precisione, di unirsi e formare un’unica società rispettando quelli che sono i diritti e i doveri, ma il cui scopo unico perseguibile deve essere quello . Ovvero, le imprese di questo tipo sono dedite alla produzione di beni o servizi, dove lo scopo comune non è il profitto ma quello di garantire un vantaggio ai soci, tramite lo svolgimento della propria attività. Perciò i soci conferiscono direttamente tra di loro i propri beni o servizi a condizioni economiche più favorevoli rispetto al mercato. Questa riforma così importante ha dato così il via ad una crescita del settore produttivo agricolo locale. Invece, per quanto riguarda le altre società sono state mentazione e obblighi

possiamo osservare in dettaglio come si distribuiscono le società,

hanno mostrato una completa apertura nell’utilizzo delle apparecchiature informatiche, al fine di garantire una maggiore stabilità all’interno dei Infatti, gli strumenti da essi utilizzati fanno riferimento a gestione dei servizi amministrativi; la gestione contabile attraverso ; utilizzano dei sistemi che permettono di informatizzare le derla più flessibile; impiegano strutturi per l’ottimizzazione della funzione approvvigionamento, ciò gli permette di migliorare la finiti; la semplificazione dei servizi di delle note più delicate di tutte le attività di questo

68 tipo. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, alcune imprese hanno ideato un sistema molto interessante. Una volta che la merce è pronta per essere spedita, il trasporto è affidato agli operatori logistici i quali provvederanno alla consegna. Durante la fase di movimentazione di queste merci però non è possibile dotarle di alcun codice di tracciabilità, pertanto le aziende non possono avere alcuna informazione su dove in realtà si trova il carico. Per ovviare a questo problema molti utilizzano l’applicazione “Whatsapp”, in pratica il responsabile della vendita si vede recapitare un messaggio sul proprio smartphone o tablet dallo spedizioniere, il cui contenuto indica il dettaglio della consegna, e in casi eccezionali messaggio può contenere anche una foto del carico, così da poter dimostrare che la merce non è stata danneggiata. Ovviamente, un sistema di questo tipo richiede un ottima organizzazione e soprattutto fiducia nei confronti delle imprese che si occupano logistica.

Il passo successivo è stato quello di analizzare quali strumenti digitali sono realmente utilizzati all’interno delle imprese, abbiamo rilevato che per quanto riguarda le società cooperative, più del 44% sostengono che il sito Internet non rappresenta uno strumento particolarmente utile ai fini dell’attività lavorativa, mentre solamente il 17% crede nelle potenzialità di questo espediente. Le società semplice, solamente una di esse non è particolarmente convita sulle potenzialità offerte dal sito (5%), mentre la restante 17% crede che può rappresentare uno strumento valido per migliorare il proprio

business. Negli altri casi, invece, le società di capitali, società di persone e società

individuali hanno mostrato una certa indecisione.

Le uniche motivazioni valide a supporto di questo dato, è che ancora oggi molte di queste organizzazioni non hanno ben chiari quali sono i reali benefici legati al sito web, in più molto spesso sono portate ad affidarsi a figure professionali che curano solamente i propri interessi senza fornire un contribuito reale all’azienda, di conseguenza l’impresa si trova a dover pagare il servizio senza però avere la possibilità di riuscire a monetizzare l’investimento fatto.

In seguito, gli è stato chiesto se utilizzano la posta elettronica e in quale misura, ovviamente è utilizzata dal 94% delle imprese intervistate, anche se alcune di loro alterna l’utilizzo delle e-mail con il telefono cellulare, magari nei casi in cui si devono stipulare degli accordi commerciali, in quel caso l’uso del telefono cellulare predomina sulle e-mail. Altrimenti l’utilizzo delle e-mail avviene anche per quanto riguarda lo scambio di messaggi di posta elettronica all’interno dell’azienda, sfruttando la rete intranet.

La navigazione è anche essa uno degli strumenti maggiormente utilizzati, con una percentuale che supera il 67%, mentre per quanto riguarda i servizi di

condivisone dei dati direttamente in rete, il 70% delle società coope

utilizza, mentre le altre società ne fanno largo uso con una percentuali che superano il 60%. Per quanto riguarda l’utilizzo di servizi come i

fanno uso, anzi in alcuni casi non sanno neanche cosa sono. La

dettaglio le percentuali di utilizzo degli strumenti digitali per ciascun segmento di impresa.

Figura 17 - Percentuali di u imprese).

Per cercare di avere un’idea più chiara di quanto in realtà le imprese utilizzino gli strumenti digitali, gli è stato chiesto di fare un semplice confronto con quelli tradizionali, ed è emerso come 6 aziende su 18 preferiscono utilizzare entrambi gli strumenti, a conferma di quanto detto prima, cioè che in determinate situazione preferiscono utilizzare il telefono, oppure, utilizzano il cartaceo per gli archivi. Poi, 10 aziende su 18 affermano di utilizzare più il digitale rispetto agli strumenti tradiziona dimostrazione che alcune di loro utilizzano servizi di

preferiscono servirsi degli strumenti tradizionali, piuttosto che di quelli digitali, a dimostrazione che sono ancora imprese che si trovano in una posizione arre

La navigazione è anche essa uno degli strumenti maggiormente utilizzati, con una percentuale che supera il 67%, mentre per quanto riguarda i servizi di

condivisone dei dati direttamente in rete, il 70% delle società coope

utilizza, mentre le altre società ne fanno largo uso con una percentuali che superano il 60%. Per quanto riguarda l’utilizzo di servizi come i blog e i forum

fanno uso, anzi in alcuni casi non sanno neanche cosa sono. La Figura

dettaglio le percentuali di utilizzo degli strumenti digitali per ciascun segmento di

Percentuali di utilizzo degli strumenti digitali (

Per cercare di avere un’idea più chiara di quanto in realtà le imprese utilizzino gli strumenti digitali, gli è stato chiesto di fare un semplice confronto con quelli tradizionali, ed è emerso come 6 aziende su 18 preferiscono utilizzare entrambi gli enti, a conferma di quanto detto prima, cioè che in determinate situazione preferiscono utilizzare il telefono, oppure, utilizzano il cartaceo per gli archivi. Poi, 10 aziende su 18 affermano di utilizzare più il digitale rispetto agli strumenti tradiziona dimostrazione che alcune di loro utilizzano servizi di cloud. Solamente 2 aziende su 18 preferiscono servirsi degli strumenti tradizionali, piuttosto che di quelli digitali, a dimostrazione che sono ancora imprese che si trovano in una posizione arre

69 La navigazione è anche essa uno degli strumenti maggiormente utilizzati, con una percentuale che supera il 67%, mentre per quanto riguarda i servizi di cloud, ovvero condivisone dei dati direttamente in rete, il 70% delle società cooperative non lo utilizza, mentre le altre società ne fanno largo uso con una percentuali che superano il

forum le imprese non ne

Figura 17 mostra in dettaglio le percentuali di utilizzo degli strumenti digitali per ciascun segmento di

izzo degli strumenti digitali (per segmenti di

Per cercare di avere un’idea più chiara di quanto in realtà le imprese utilizzino gli strumenti digitali, gli è stato chiesto di fare un semplice confronto con quelli tradizionali, ed è emerso come 6 aziende su 18 preferiscono utilizzare entrambi gli enti, a conferma di quanto detto prima, cioè che in determinate situazione preferiscono utilizzare il telefono, oppure, utilizzano il cartaceo per gli archivi. Poi, 10 aziende su 18 affermano di utilizzare più il digitale rispetto agli strumenti tradizionali, a . Solamente 2 aziende su 18 preferiscono servirsi degli strumenti tradizionali, piuttosto che di quelli digitali, a dimostrazione che sono ancora imprese che si trovano in una posizione arretrata rispetto

agli altri. Per l’appunto la

numero di imprese che utilizzano gli strumenti digitali rispet

Figura 18 - Numero di imprese che utilizzano gli strumenti digitali rispetto a quelli tradizionali.

Successivamente, ci siamo interrogati su qua

termini di costo (in percentuale) nell’utilizzo della connessione ad Inte delle aziende.

Figura 19 - L’incidenza di Internet in ter

E attraverso la Figura

importante suddividerla in diverse casi; nel primo osserviamo come poco più del 70% delle nostre imprese sostengono che il costo per Internet non incide di molto sui costi aziendali, infatti, il range

il 5,56% delle imprese affermano che il costo per usufruire di Internet grava sull’imprese tra il 21% e il 40%, ciò può dipendere dal fatto che molte di loro usufruiscono di altri servizi che conducono inevitabilmente ad un aumento dei costi; nel agli altri. Per l’appunto la Figura 18 mostra in dettaglio quanto detto sopra, ovvero, il numero di imprese che utilizzano gli strumenti digitali rispetto a quelli tradizionali.

Numero di imprese che utilizzano gli strumenti digitali rispetto a quelli

Successivamente, ci siamo interrogati su quale fosse l’incidenza effettiva ercentuale) nell’utilizzo della connessione ad Inte

L’incidenza di Internet in termini di costi (in percentuale).

Figura 19 possiamo osservare come la situazione cambia, perciò è portante suddividerla in diverse casi; nel primo osserviamo come poco più del 70% delle nostre imprese sostengono che il costo per Internet non incide di molto sui costi

range di valutazione si attesta intorno allo 0-20%; nel secondo

il 5,56% delle imprese affermano che il costo per usufruire di Internet grava sull’imprese tra il 21% e il 40%, ciò può dipendere dal fatto che molte di loro usufruiscono di altri servizi che conducono inevitabilmente ad un aumento dei costi; nel 70 mostra in dettaglio quanto detto sopra, ovvero, il

to a quelli tradizionali.

Numero di imprese che utilizzano gli strumenti digitali rispetto a quelli

le fosse l’incidenza effettiva in ercentuale) nell’utilizzo della connessione ad Internet all’interno

mini di costi (in percentuale).

possiamo osservare come la situazione cambia, perciò è portante suddividerla in diverse casi; nel primo osserviamo come poco più del 70% delle nostre imprese sostengono che il costo per Internet non incide di molto sui costi 20%; nel secondo caso il 5,56% delle imprese affermano che il costo per usufruire di Internet grava sull’imprese tra il 21% e il 40%, ciò può dipendere dal fatto che molte di loro usufruiscono di altri servizi che conducono inevitabilmente ad un aumento dei costi; nel

71 terzo caso, invece, si osserva come il 15% delle imprese sostentano un costo per la navigazione tra il 41% e il 60%; nell’ultimo caso il 5,56% afferma che l’incidenza del costo supera l’81%.

La situazione è drammatica e per cercare di capire quali potessero essere le reali motivazioni, si può affermare che in alcune aree le infrastrutture necessarie per garantire la navigazione sono obsolete, di conseguenze l’utilizzo di Internet è difficoltoso sia per i dipendenti ma anche per l’imprenditore, perciò la società si trova costretta a pagare un canone mensile per un servizio che in realtà non viene erogato. Oltre a questa problematica si può aggiungere che quasi sicuramente hanno dovuto provvedere ad acquistare nuovi servizi, ma evidentemente dimostrano di avere delle difficoltà nell’ammortizzare la spesa sostenuta. Anche la crisi economica e la pressione fiscale possono aver inciso moltissimo sul settore, di conseguenza si assiste ad un aumento generale del livello dei costi, che si riflettono inevitabilmente anche su quelli legati ad Internet.

Gli è stato anche chiesto cosa pensano in realtà di questi strumenti digitali, e la prima questione che deve essere affrontata, se secondo loro hanno realmente semplificato il modo di comunicazione all’interno delle imprese. In linea generale, quasi il 39% delle aziende intervistate sono convinte che la comunicazione interna sia notevolmente cambiata, grazie all’utilizzo delle e-mail, mutando il modo in cui avviene il dialogo all’interno delle diverse aree, questo dato conferma quello che si è detto in precedenza. Il 33% delle imprese hanno dimostrato di essere molto incerte, e il 28% sostiene che gli strumenti digitali non hanno contribuito al miglioramento della comunicazione interna, ma addirittura l’ha complicata. Sebbene una buona parte delle imprese siano soddisfatte da questi strumenti, per la finalità appena descritta, esiste comunque una percentuale di imprese che mostrano indecisione o che addirittura non sono pienamente convinte.

L’altra questione che deve essere affrontata, se questi strumenti digitali hanno garantito un aumento della visibilità dell’impresa sul web. I dati ci dimostrano che il 39% delle imprese ha dichiarato, di essere molto indecisi, poiché non è in grado di poter giudicare se c’è stato o no un miglioramento, inoltre, l’11% delle società sostiene di non credere che questi strumenti possano contribuire ad aumentare la visibilità, il 17% ha manifestato un parziale accordo con quest’affermazione. Invece il 34% delle imprese dichiara che questi strumenti possono essere la chiave per aumentare la loro visibilità sul web. Questi dati influenzano anche altri due questioni: la possibilità di accedere in

72 nuovi mercati e l’aumento del fatturato. Nel primo caso, il 44% delle imprese sostiene che non è assolutamente possibile penetrare in nuovi mercati, il 28% delle società sono indecise, mentre un ulteriore 28% ammette che sarebbe possibile aumentare la presenza sul mercato riuscendo così ad entrare in nuovi mercati. Nel secondo caso, il 50% delle imprese non credono che attraverso questi strumenti il fatturato possa aumentare e solamente il 39% crede fortemente in un aumento, sapendo che il mercato sta cambiando e che è necessario utilizzare nuovi mezzi per cercare di far crescere l’impresa.

Allo stesso tempo le imprese concordano, quasi ad unanimità, che questi strumenti sono sicuramente utili per ridurre i costi di gestione, infatti abbiamo visto in precedenza come attraverso l’utilizzano della tecnologia possono gestire le diverse funzioni aziendali in modo più flessibile. A dimostrazione di questo osserviamo come, il 50% delle imprese sono pienamente soddisfatte di questi strumenti, solamente il 12% non sono molto convinte, allo stesso tempo esiste una percentuale di imprese che mostrano ancora dei dubbi (38%).

Per quanto riguarda l’aspetto legato all’acquisizione e alla fidelizzazione con i clienti, possiamo osservare come le imprese non escludono la possibilità poter raggiungere nuovi clienti e di fidelizzare con loro, infatti la percentuale supera di molto il 60%, mentre il 17% e l’11% mostrano un certo scetticismo e sfiducia.

Per quanto riguarda l’ultimo aspetto, nessuna impresa crede che attraverso la tecnologia sia possibile reclutare nuove persone, come dimostra la percentuale (78%). Attraverso la Figura 20 è possibile vedere in dettaglio quanto è stato detto, cioè se gli strumenti digitali hanno realmente contribuito ad un cambiamento nel settore, riportando anche la tipologia di valutazione che va da 1 a 5, dove con 1 si intende per niente d’accordo con 5 molto d’accordo.

Per quanto le riguarda la pianificazione, organizzazione, implementazione e gestione di strategie legate ai social, si è rilevato come la maggior parte delle imprese intervistate sono convinte che utilizzare Youtube, Facebook o Twitter non rappresentino una priorità, perché secondo loro questi strumenti sono poco inclini al tipo di attività. In particolare, evidenziamo come solamente una società cooperativa su undici utilizza Facebook, due impiegano lo strumento Youtube, a dimostrazione di come una parte, seppur minima, di queste imprese preferiscano mostrare visivamente l’attività da essi svolta. Per quanto riguarda le società semplici si è osservato come tutte quante provano

73 ad integrare i social nelle loro strategie di business, al fine di creare un gap con i concorrenti diretti e differenziandosi il più possibile.

Figura 20 - Quanto gli strumenti digitali hanno cambiato le società.

Nello specifico tre aziende su quattro utilizzano Facebook, mentre l’altra preferisce servirsi di Twitter, ed una delle quattro aziende impiega anche il canale video (Youtube). Nel resto delle società non si perviene alcun utilizzo dei social network, ma più in generale dei social media.

Sono dati molto preoccupanti che meritano sicuramente un approfondimento, infatti, durante il periodo di rilevazione è capitato di ascoltare i commenti espressi delle persone intervistate in merito a questo argomento, dove sostenevano la loro totale inettitudine alla gestire e utilizzo dei social media. Tant’è vero che vorrebbero poter utilizzare di più questi mezzi ma non possono permettersi di assumere del personale, e tanto meno di pagare dei corsi di formazione a uno o più dipendente, l’unica soluzione possibile sarebbe quella di offrire un sistema di consulenza esterno all’impresa. Perciò in virtù delle difficoltà e delle lacune preferiscono non utilizzare questi strumenti, privandosi così della possibilità di migliorare la conoscenza del proprio brand e delle possibilità di trovare dei nuovi clienti target.

Per quanto riguarda le imprese che, al contrario, utilizzano i social media le interviste hanno mostrato come impiegano questi strumenti per: cercare di fornire un servizio aggiuntivo di assistenza clienti; desiderano fornire informazioni aggiuntive in

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Semplifica la comunicazione interna

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