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Sono stati reclutati, durante la prima visita nel reparto di Pedodonzia, 20 piccoli pazienti affetti da morso crociato monolaterale posteriore. In seguito, tuttavia, 9 di questi pazienti sono stati esclusi dallo studio in conformità ai criteri di inclusione/esclusione precedentemente stabiliti:

• I genitori di 2 pazienti hanno deciso, comunicandocelo telefonicamente, di non presentarsi alla visita ortopedica e, quindi, di non prendere parte allo studio per motivazioni familiari.

• I genitori di 3 pazienti non sono stati rintracciati e/o non si sono presentati alla visita ortopedica concordata e, quindi, sono stati esclusi dallo studio per mancanza di dati posturali e documentazione fotografica.

• 2 pazienti sono state escluse dallo studio, in seguito ad attenta valutazione odontoiatrica durante il secondo incontro, in quanto presentavano, oltre al morso crociato monolaterale posteriore, anche alcuni elementi di disturbo dell'occlusione.

• Una paziente è stata esclusa, dopo la seconda visita, a causa di una importante asimmetria scheletrica a livello cranico e del rachide cervicale che si è ritenuta influente a livello mandibolare.

• Un paziente è stato escluso, dopo visita ortopedica, a causa degli esiti di un trauma subito 2 anni prima che non ci era stato comunicato, in anamnesi, dai genitori durante la prima visita; la persistente infiammazione, l'edema e la dolorabilità a carico della caviglia destra traumatizzata hanno impedito di effettuare una corretta valutazione dell'assetto posturale, ma soprattutto del dato di maggior interesse, ovvero dell'asse del tallone.

Il campione dello studio risulta costituito, in definitiva, da 11 pazienti di cui 6 maschi e 5 femmine; l'età è compresa tra i 7 ed i 14 anni, con una media di 10,64 anni.

Grafico 1 – Distribuzione dell'età anagrafica dei pazienti compresi nel campione

Dalla sezione anamnestica delle cartelle cliniche esaminate è emerso che: Le madri di 2 pazienti (18,2%) hanno manifestato patologie e/o assunto farmaci

in gravidanza.

Soltanto uno dei pazienti è nato prematuro, intorno al 7° mese di gravidanza ed ha trascorso 2 settimane in incubatrice.

La quasi totalità del campione è nata con parto naturale (9 pazienti, corrispondenti all'82% circa), mentre 2 pazienti sono nati con parto distocico- strumentale (taglio cesareo).

L'allattamento è stato materno al seno per il 45% dei pazienti (5), mentre di tipo artificiale per il 27% (3 pazienti); la restante quota del campione, ovvero 3 pazienti (27%), ha ricevuto, inizialmente, un allattamento di tipo materno per poi passare, intorno ai 40 giorni (valore medio), a quello artificiale.

Grafico 2 – Tipologia di Allattamento

utilizzato più frequentemente è risultato essere il ciuccio: 8 pazienti, corrispondenti al 72% circa del campione, ne riferivano l'utilizzo in anamnesi.

Grafico 3 – Tipologia di oggetto transizionale utilizzata

Il 45% del campione (corrispondente a 5 pazienti) ha un'anamnesi patologica positiva; 2 pazienti hanno subito interventi chirurgici (nessuno, tuttavia, con esiti cicatriziali importanti che potessero rientrare nel relativo criterio di esclusione dallo studio) e 2 presentano lievi alterazioni, rispettivamente, della

colonna e degli arti inferiori (di grado non sufficiente ad influenzare l'assetto

posturale).

Dall'esame obiettivo extraorale è emerso che:

Il tipo facciale normotipo è stato registrato nel 54% del campione (6 pazienti), risultando il più frequente, il longitipo nel 18% ed il brachitipo nel 27%.

Il 45% circa del campione (5 pazienti) presenta una perfetta simmetria facciale; è presente, invece, un'asimmetria nel 54% del totale.

Il profilo facciale è regolare nel 64% del totale (7 pazienti), lievemente piatto in un solo paziente, convesso in un paziente e concavo in 2 pazienti.

Le labbra risultano competenti e normotoniche nella maggioranza del campione (8 pazienti, corrispondenti al 73% circa); la lingua risulta normale o lievemente macroscopica nella totalità del campione.

Il frenulo linguale è risultato patologico nel 36% del campione (4 pazienti) e normale nel restante 64%.

Per quanto riguarda la respirazione, questa è apparsa normale nel 73% del campione ed alterata nel 27% (mista, prevalentemente orale e con russamento notturno).

Dall'esame clinico intraorale è emerso che:

Considerando il range di normalità, pari a 2,5 cm ± 2, l'overjet e l'overbite sono stati classificati in due categorie: normale e patologico. Sia l'overjet sia l'overbite sono risultati normali nel 55% del campione (6 pazienti), non sono stati valutabili in una paziente e sono risultati patologici (aumetati o diminuiti) nel 36% del totale.

Le classi, molare e canina, sono state valutate singolarmente a destra e sinistra.Per quanto riguarda la classe molare, la distribuzione di frequenza del

campione è pari a:

• classe molare destra – I nel 45% (5 pazienti), II nel 36% (4 pazienti) e III nel 18% (2 pazienti);

• classe molare sinistra – I nel 45% (5 pazienti), II nel 36% (4 pazienti) e III nel 18% (2 pazienti).

Per quanto riguarda la classe canina, invece, la distribuzione di frequenza è la seguente:

• classe canina destra – I nel 64% (7 pazienti), II nel 18% (2 pazienti) e non definibile nel 18% (2 pazienti);

• classe canina sinistra – I nel 45% (5 pazienti), II nel 36% (4 pazienti), III in 1 solo paziente e non definibile in 1 paziente.

Il cross-bite era presente sul lato destro nel 45% circa dei casi (5 pazienti) e su quello sinistro nel restante 55% (6 pazienti).

La classe molare sul lato del cross-bite era la I nel 36% circa del campione (4 pazienti), la II nel 45% (5 pazienti) e la III nel 18% (2 pazienti).

La linea mediana interincisiva risulta perfettamente centrata solo in 2 pazienti (corrispondenti al 18% del campione), mentre nel 82% (9 pazienti) è presente una deviazione. La linea mediana deviata è la superiore nel 22% dei pazienti e l'inferiore nel 78%.

• lo studio della deviazione della linea mediana inferiore indica che questa è deviata a destra nel 28,57% (2 pazienti) e a sinistra nel 71,43% (5);

• lo studio della deviazione della linea mediana superiore indica che questa è deviata a sinistra in entrambi i pazienti.

Infine, dalla valutazione ortopedica è emerso che:

Il valgismo del tallone è maggiore/esclusivo sul lato destro nel 36,4% del campione, corrispondente a 4 pazienti; mentre è maggiore/esclusivo sul lato sinistro nel restante 63,6%, corrispondente a 7 pazienti.

La presenza di alterazioni ortopediche è stata rilevata nel 18,2% del campione (2 pazienti), ma nessuna di queste presentava una gravità o caratteristiche tali da poter influire sull'assetto posturale generale.

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