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*I dati presentati in questo capitolo sono unpublished e quindi da considerarsi confidenziali.

Come parte del lavoro di dottorato, oltre ai dati presentati nei precedenti capitoli,

sono state sottoposte ad analisi WES, su piattaforma HiSeq (Illumina), 11 famiglie

con malformazioni congenite cerebellari isolate oppure complicate da ulteriore

alterazioni sopratentoriali, di cui 5 con JS. Lo studio dei dati preliminari, ad oggi,

ha permesso l’identificazione del possibile difetto molecolare responsabile del fenotipo patologico in 3 nuclei familiari. Nello specifico è stato identificato:

- una mutazione in eterozigosi composta nel gene BRAT1 in una famiglia con due

fratelli affetti con un quadro di atrofia cerebellare non progressiva;

- una mutazione in omozigosi nel gene GSX2 in una famiglia affetta da

malformazione congenita della giunzione diencefalo-mesencefalica;

-una mutazione in omozigosi nel gene TTL in famiglia con due sorelle affette con

un quadro suggestivo di tubulinopatia.

Infine, dall’analisi del pannello NGS dei geni responsabili di varie forme di NPCA, sono state evidenziate mutazioni patogenetiche nel gene ROBO3 in due

famiglie affette con un clinico e neuroradiologico caratteristico della paralisi

orizzontale dello sguardo con scoliosi progressiva (HGPPS), e una mutazione de

100

Mutazioni del gene GSX2 causano anomalie congenite della giunzione diencefalo-mesencefalica

GSX2 (Genomic Screened homeobox 2) è un fattore di trascrizione appartenente

alla famiglia dei geni homeobox, regolatori chiave dei processi di sviluppo

embrionali, caratterizzati da un dominio di legame al DNA noto come homeobox

o homeodomain (HD). In particolare, GSX2 viene espresso nei progenitori

cerebrali embrionali a livello telencefalico, ed è necessario per la formazione e il

mantenimento dei neuroni della proiezione striatale e degli interneuroni del bulbo

olfattorio. Attraverso analisi WES è stata identificata in una famiglia non

consanguinea una varianti in omozigosi nel gene GSX2, c.26C>A (p.Ser9*). ed in

una seconda famiglia con una variante missenso patogenetica in omozigosi

c.752A>G (p.Gln251Arg) nello stesso gene. I soggetti portatori di tali varianti

mostravano alla RMN una malformazione congenita peculiare della giunzione

diencefalo-mesencefalica, caratterizzata da fusione ipotalamo-mesencefalica

(figura 21), un fenotipo assolutamente sovrapponibile a quello presentato dal topo

knock-out per GSX2. Inoltre, presentavano clinicamente un quadro di ritardo

dello sviluppo, tetraparesi spastica e movimenti ipercinetici. La variante missenso

p.Gln251Arg coinvolge un residuo amminoacidico altamente conservato del

101

Figura 21: Immagini di RMN di un paziente con mutazione nonsenso in GSX2. A-B Assiali; C Coronali (A) fusione

ipotalamo-mesencefalica; (B) agenesia del putamen; (C) agenesia dei bulbi olfattori.

L’analisi funzionale sui fibroblasti dei pazienti hanno mostrato livelli di espressione della proteina mutata più bassi rispetto a quelli della proteina

selvatica, causata da una ridotta espressione del gene stesso, verosimilmente

legata ad una alterata auto-regolazione trascrizionale (figura 21).

Figura 21: Fibroblasti di controllo e mutati (GSX p.Ser9*; GSX p.Gln251Arg) mostrano rispetto al WT una riduzione dei livelli di proteina mutata GSX p.Gln251Arg e nessuna espressione della proteina mutata GSX p.Ser9*

102

Entrambe le mutazioni causano importanti alterazioni nei livelli di espressione di

altri geni regolati da GSX2 (tra cui ASCL1 e PAX6). Tali dati confermano la

patogenicità delle varianti identificate nei due pazienti ed identificano il primo

gene responsabile di malformazione della giunzione diencefalo-mesencefalica.

Atrofia cerebellare non progressiva nei disordini BRAT1-correlati

Mutazioni recessive nel gene BRAT1 sono state principalmente associate ad una

rara patologia, letale in epoca neonatale, nota come “Rigidity and multifocal

seizure syndrome” (RMFSL). Tale sindrome è caratterizzata da microcefalia,

rigidità, crisi epilettiche focali farmaco-resistenti, apnea e bradicardia. La RMN

dell’encefalo può essere normale o mostrare uno spettro di alterazioni che varia dall’ipoplasia frontale all’atrofia cerebro-cerebellare (Puffenberger et al. 2012). Ad oggi stati descritti 24 pazienti con mutazioni patogenetiche in questo gene,

soltanto 20 dei quali rientrano nel fenotipo RMFSL. I rimanenti casi presentano

manifestazioni cliniche, neuroradiologiche ed elettroencefalografiche (EEG)

variabili, definendo un gruppo eterogeneo di disordini del neurosviluppo BRAT1-

correlati.

In una famiglia composta da due fratelli affetti è stata eseguita l’analisi di WES

su piattaforma HiSeq 2500 (Illumina). I due fratelli affetti di 12 e 7 anni, nati da

genitori non consanguinei, presentano un quadro di atassia congenita non

progressiva, ritardo psicomotorio di grado lieve e nistagmo, associato al riscontro

103

Figura 22: A-B Immagini di RMN dei due fratelli affetti. Mostrano atrofia cerebellare a carico del

verme e degli emisferi in assenza di alterazioni sovra tentoriali.

Il filtraggio per modello di ereditarietà recessivo ha evidenziato la presenza di due

varianti patogenetiche in eterozigosi composta nel gene BRAT1: c.638dupA

(p.Val214Glyfs*189) e c.1395G>A (p.Thr465Thr) (sito di splicing). L’analisi di

segregazione ha confermato lo stato di portatore sano in entrambi i genitori (figura

23).

Ad oggi è stata riportata in letteratura una singola famiglia con mutazioni nel gene

BRAT1 causative di atassia cerebellare non progressiva e ritardo psicomotorio, in

assenza di epilessia o anomalie EEG (Srivastava et al. 2016). Tale descrizione si

sovrappone al fenotipo clinico dei nostri pazienti. I dati ottenuti dimostrano come

i disordini BRAT1-correlati costituiscano uno spettro fenotipico variabile, dalla

104

Figura 23: Analisi di segregazione ed elettroferogramma delle mutazioni riscontrate nel gene BRAT1.

Identificazione di un possibile nuovo gene-malattia delle tubulinopatie

In una famiglia consanguinea composta da due sorelle affette di 9 e 6 anni, è stata

eseguita l’analisi di WES su piattaforma HiSeq 2500 (Illumina). Entrambe presentano un fenotipo clinico caratterizzato da ipotonia generalizzata, ritardo

dello sviluppo cognitivo e forame ovale pervio. Le immagini di RMN in figura 24

mostrano il quadro neurologico delle due sorelle affette. Le precedenti indagini

genetiche su geni responsabili di diverse forme di malformazioni dello sviluppo

corticale (TUBA1A, TUBB2B, TUBB3, TUBB2A e TUBB4A) e di NPCA (pannello

NGS) hanno dato esito negativo. L’analisi di filtraggio dei dati WES, seguendo

un modello di ereditarietà recessivo, ha evidenziato la presenza di una variante

missenso in omozigosi nel gene TTL: c.1013G>A; p.Cys338Tyr, patogenetica nei

siti di predizione in silico e non presente nei database pubblici. TTL (Tubulin-

Tyrosine Ligase) è un enzima citosolico coinvolto nella modificazione post-

105

del ciclo di tirosinazione tubulare all’interno dei microtubuli del citoscheletro

(Prota et al., 2013). L'α-tubulina nel microtubulo viene detirosinata al C-terminale

(Erck et al., 2003). Neuroni di topo con attività TTL -nulla presentano gravi difetti

dello sviluppo, tra cui aumento dell’estensione dei neuriti e differenziazione

prematura (Erck et al. 2005), dimostrando il suo coinvolgimento nello sviluppo

neuronale legato alla capacità di riconoscere e legarsi al nucleo globulare della

tubulina. Inoltre, Prota e collaboratori hanno dimostrato che il mutante R66E nella

regione N-terminale, abolisce la formazione del complesso tubulina-TTL, mentre

il mutante E331Q, nel C-terminale, inibisce l’attività catalitica di tirosinazione

della tubulina nei neuriti, determinando un aumento di circa il 40% della

lunghezza dei neuriti, paragonabile al fenotipo TTL-nullo di topo (Prota et al.

2013).

La variante identificata mediante WES è localizzata in posizione 338 e determina

la sostituzione di una Cisteina con una Tirosina. La mutazione si trova nella

regione C-terminale catalitica dell’enzima. I dati della letteratura suggeriscono in

modo chiaro che anche la variante p.Cys338Tyr possa verosimilmente alterare

l’attivita di tirosinazione da parte dell’enzima, così come si verifica nel mutante E331Q. Sono in corso studi funzionali e di modelling per dimostrare la reale

correlazione della variante con il fenotipo dei pazienti. Se i risultati funzionali

confermeranno l’impatto patogenetico della variante, il gene TTL rappresenterà un nuovo gene-malattia associato alle tubulinopatie con coinvolgimento

106

Figura 24: RMN delle due sorelle affette. (A)Immagine sagittare-T1mostra agenesia in MH ed ipoplasia in NS del

corpo calloso, ipoplasia del verme e ingrandimento del IV ventricolo comunicante con cisterna magna allargata, tronco encefalico displastico con istimo allungato e ponte ipoplastico. (B) Assiale-T1 mostra gangli basali dismorfici e incompleta separazione tra la testa del caudato e il nucleo lenticolare ("tubulina-like") causato da ipoplasia del braccio anteriore della capsula interna. In C-Dimmagini di RMN sopra di MH e sotto di NS: (C) peduncoli cerebellari superiori orizzontalizzati (freccia bianca) e (D) verme superiore displastico

Studio mutazionale del gene ROBO3 in pazienti con Oftalmoplegia esterna progressiva con scoliosi progressiva (HGPPS) ad esordio precoce

La sindrome HGPPS (“Horizontal Gaze Palsy with Progressive Scoliosis”) è una

rara patologia autosomica recessiva caratterizzata da paralisi orizzontale dello

sguardo e scoliosi progressiva ad esordio nell’infanzia e/o nell’adolescenza. È causata da mutazioni nel gene ROBO3 (cromosoma 11q), coinvolto in processi di

guida assonale. Ad oggi sono stati descritti circa 30 casi di HGPPS con mutazioni

distribuite lungo tutto gene, senza regioni di hotspot. La sindrome è caratterizzata

da un complesso quadro malformativo della fossa cranica posteriore con ipoplasia

cerebellare e del ponte, assenza dei collicoli faciali, mancata decussazione dei

peduncoli cerebellari superiori e schisi mediana del tronco encefalo, con aspetto

“a farfalla” del bulbo sulle sezioni assiali (Jen et al. 2004; Amouri et al. 2009; Abu-Amero et al. 2011; Volk et al. 2011).

107

I pazienti analizzati in questo studio presentano microcefalia, ritardo psicomotorio

di grado lieve, nistagmo pendolare, paralisi di sguardo orizzontale ed uno di essi

anche sindrome di Wolf-Parkinson-White. Entrambi hanno sviluppato nei primi

mesi di vita un’importante cifoscoliosi toracolombare progressiva con alto livello

di torsione. L’esame neuroradiologico ha documentato un quadro malformativo del tronco-encefalo caratterizzato da tronco sottile con schisi anteriore e

posteriore del bulbo, ponte piccolo con schisi posteriore e ispessimento dei

peduncoli cerebellari superiori (figura 25). Le immagini trattografiche hanno

mostrato un anomalo decorso dei tratti cortico-spinali e delle fibre trasverse a

livello del ponte, nonché la mancata decussazione dei peduncoli cerebellari

superiori (figura 26).

Figura25: Immagine assiale T1 che mostra un quadro malformativo del tronco-encefalo caratterizzato

da tronco sottile con schisi anteriore e posteriore del bulbo, ponte piccolo con schisi posteriore e ispessimento dei peduncoli cerebellari superiori.

108

Figura 26: Le immagini trattografiche mostrano un anomalo decorso dei tratti cortico-spinali e delle

fibre trasverse a livello del ponte, e la mancata decussazione dei peduncoli cerebellari superiori. Sulla base della diagnosi clinica e neuroradiologica di HGPPS, i 2 pazienti sono

stati sottoposti ad analisi NGS. In entrambi sono state individuate mutazioni

patogenetiche nel gene ROBO3.

La prima paziente HGPPS è risultata portatrice in eterozigosi composta di due

varianti patogenetiche c.1451G>A/c.569C>G; p.(P190R)/p.(W484X). La

variante p.P190R in un allele rappresenta residuo estremamente conservato e

localizzato nel dominio Ig-like II extracellulare. La sostituzione del residuo

prolina, amminoacido apolare, con un’arginina, amminoacido polare fortemente

basico, potrebbe determinare un’alterazione nella formazione della struttura

secondaria della proteina ed il suo folding riducendone la funzionalità o forse

sopprimendola del tutto. Nell’altro allele invece è presente la sostituzione di un

triptofano in posizione 484 con un codone di stop, il residuo è conservato ed è

109

missenso che coinvolge lo stesso residuo (p.W484R) ipotizzando che tale

mutazione possa causare una perdita di funzione di ROBO3 (Amouri et al. 2009).

Nel secondo paziente, è stata identificata una variante in omozigosi c.2108G>C;

p.R703P (rs121918271). Tale mutazione è nota e riportata precedentemente in

letteratura come patogenetica (Jen et al. 2004; Haller et al. 2008; Kurian et al.

2013).

I casi descritti in letteratura presentano un fenotipo HGPPS ma nessuno di essi

presentava un quadro scoliotico ad esordio prima del primo anno di vita o una

compromissione della conduzione cardiaca.

Entrambi i casi sottolineano quanto un’attenta osservazione clinica e genetica

permettano di effettuare diagnosi tempestive in casi malformativi complessi, con

miglioramento della gestione clinica del paziente e del counseling alle famiglie.

Identificazione della variante Arg480Trp nel gene SPTBN2 in un paziente con una forma congenita di SCA5 associata a deficit cognitivo

La SCA5 è un’atassia ereditaria autosomica dominante, con esordio tipico nella terza-quarta decade e fenotipo cerebellare puro, a lenta progressione. I rari casi

riportati sono causati da mutazioni missenso o in-frame nel gene SPTBN2, che

codifica per la subunità β-III della spectrina, altamente espressa nelle cellule del

Purkinje e coinvolta nel trasporto assonale e nella stabilizzazione delle proteine

di membrana (Ikeda et al. 2006). Un fenotipo più grave di atassia cerebellare

(SCAR14,), con esordio in età pediatrica e associato a ritardo dello sviluppo

110

autosomico recessiva, causati da mutazioni troncanti o di splicing allo stato

omozigote (Lise et al. 2012; Elsayed et al. 2014).

In una paziente di 2 anni, con atassia cerebellare congenita associata a ritardo

psicomotorio, dolicocefalia, strabismo convergente alternante, ipotonia

generalizzata e iporeflessia degli arti inferiori, l’analisi del pannello NGS di 44

geni causativi di NPCA ha evidenziato la presenza della variante eterozigote de

novo c.1438 C>T; p.(Arg480Trp) (rs397514749) nel gene SPTBN2 (figura 27).

Figura27: Elettroferogramma della segregazione della variante p.(Arg480Trp) nel gene SPTBN2. (A)

Padre, (B) Paizente e (C) Madre. Conferma l’origine de novo della variante in eterozigosi nel paziente. L’analisi comparativa degli ampliconi del gene ha escluso la presenza sull’altro allele di delezioni o duplicazioni esoniche. La RMN dell’encefalo ha mostrato un

quadro di ipoplasia cerebellare globale con ampliamento dei solchi cerebellari, in

assenza di alterazioni troncoencefaliche (figura 28). Tale variante, già riportata in

Figura 28: RMN della paziente all’età di 2 anni mostra un quadro di ipoplasia cerebellare globale con

111

eterozigosi in due casi sporadici con fenotipo analogo ad esordio precoce (Jacob

et al. 2013; Parolin Schnekenberg et al. 2015), interessa un dominio ripetuto e

altamente conservato, coinvolto nella formazione di dimeri di β-III spectrina

necessari al corretto assemblaggio della proteina. La patogenicità della variante è

stata confermata da studi funzionali (Clarkson et al. 2014; Parolin Schnekenberg

et al. 2015).

Il caso riportato, unitamente ai due precedentemente descritti, suggeriscono

l’esistenza di uno specifico fenotipo Arg480Trp-correlato, assimilabile a quello caratteristico della SCAR14 ma trasmesso con modalità autosomico dominante,

sottolineando l’estrema complessità legata ai disordini monogenici e fornendo indicazioni utili alla pratica clinica.

112

CONCLUSIONI

Il progetto di ricerca supportato dall’ European Research Council (ERC), di cui è

parte il presente lavoro di dottorato, ha l’obiettivo di migliorare la classificazione

clinica e neuroradiologica delle malformazioni del cervelletto e del

troncoencefalico, identificare nuovi geni causativi ed infine definire la prevalenza

e lo spettro mutazionale dei geni noti.

Il lavoro prodotto ben riflette, nelle sue sezioni il percorso di grande cambiamento

che la ricerca ha intrapreso negli ultimi anni. L’NGS rappresenta la tecnica

d’elezione nella diagnosi e nella ricerca in malattie multigeniche e i risultati ottenuti nel corso di tale progetto ne confermano l’efficacia, suggerendo un

approccio WES come strategia analitica di elezione nel caso di fenotipi aspecifici

favorendo una notevole riduzione dei tempi diagnostici. I progressi nelle tecniche

di genetica molecolare, unitamente al campo delle neuroimmagini, stanno

rendendo sempre più affascinante ed interessante lo studio delle malformazioni

congenite del cervelletto, caratterizzate da numerose condizioni distinte le cui basi

genetiche ancora devono essere largamente elucidate.

La diagnosi nel paziente deve essere ricercata combinando le caratteristiche

cliniche e neuroradiologiche al fine di ottenere una fenotipizzazione più

approfondita che risulta essenziale ai fini della diagnosi genetica.

Il progetto di ricerca proseguirà nel percorso di individuazione di nuove mutazioni

patogenetiche in geni noti e di identificazione di geni-malattia mediante protocolli

113

genetici sono disponibili soltanto per un sottogruppo di esse e non coprono il

100% delle diagnosi. Infatti, sia per la JS, che per la PCH e DC, mutazioni nei

geni noti sono ad oggi identificabili soltanto in poco più della metà dei pazienti,

suggerendo ulteriore eterogeneità genetica.

Studi molecolari, bioinformatici e statistici sulla mole ingente di dati generati

dagli studi NGS sono ancora oggi in corso, al fine di individuare oltre alle

mutazioni patogenetiche, anche le eventuali varianti rare e polimorfismi che

potrebbero agire come modificatori genetici sulla penetranza ed espressività del

fenotipo clinico.

La sfida risulta quindi particolarmente rilevante in ambito clinico, col fine di poter

estrapolare dai dati genetici informazioni significative per migliorare condizioni

e di poter offrire alle famiglie un migliore counselling e la possibilità di effettuare

114

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