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Rivalutare il significato della sessualità

CAPITOLO 3. L’HOMME MACHINE

3.4 Rivalutare il significato della sessualità

Materia ed energia caratterizzano biologicamente tanto l’essere umano quanto l’animale; tuttavia, l’esistenza dell’uomo ci mostra delle peculiarità tipiche del genere umano che vanno oltre il dato meramente biologico. Il rapporto tra natura e cultura risulta infatti essere intrinseco nell’esistenza umana. Se per natura si intente tutto ciò che non viene insegnato in quanto contenuto nel corredo genetico di ciascun essere umano, la cultura può essere intesa come un prodotto esclusivo dell’uomo che l’ha costruita, rapportandosi in diversi modi rispetto alle persone e agli eventi. È certo che gli uomini siano esseri biologici ma è altrettanto vero che il loro sviluppo avvenga non solo grazie a caratteristiche innate ma anche attraverso l’esperienza e la cultura. Quest’ultima si manifesta nelle vesti di abitudini, comportamenti e costumi sociali che sono ravvisabili nella quotidianità della vita umana.

La fenomenologia dell’esistenza umana non è dunque riducibile a semplificazioni materialistiche che non assegnino all’uomo altro che funzioni biologiche. «Perché diciamo che l’animale si nutre e l’uomo pranza, che l’animale si accoppia e l’uomo fa l’amore, che l’animale crepa e l’uomo muore? Perché chiamiamo carogna l’animale morto e cadavere l’uomo morto e prevediamo degli specifici reati […] per tutelare ciò che resta di un corpo umano privo di vita?» . Queste 76

domande sono utili a riportare la nostra attenzione sulla specificità umana che merita considerazioni che vanno al di là del corpo biologico e oggettivo.

F. Turoldo, “Significato della vita, eclissi della ragione sapienza e trionfo della

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ragione strumentale” in Anthropologica. Cose o persone? Sull’essere figli al tempo

Infatti, se si intendesse la sessualità solamente come un impulso energetico che necessita uno scarico, non saremmo in grado di giustificare alcuni sentimenti dell’essere umano come il provare gelosia nei confronti del proprio partner. Il valore simbolico assunto dalla coppia e dal significato della sessualità stessa ci restituisce qualcosa che trascende la semplice libido. La stessa considerazione può essere fatta per la trasmissione dei propri geni; se la procreazione umana fosse intesa alla stregua di un atto puramente sessuale, non riusciremmo a dare ragione del rito della nascita, dell’esigenza di riconoscere un figlio come proprio ed essere orgogliosi di tramandare il proprio nome, nonché di riconoscere nel figlio il desiderio di amore della coppia. Oltretutto non giustificheremmo i legami di parentela che vengono a crearsi nella rete delle relazioni umane che sporgono oltre le necessità biologiche.

L’esistenza dell’uomo come essere sessuato crea da sempre delle problematiche. Secondo Ricoeur «la sessualità è il punto di convergenza di tutte le difficoltà, delle esitazioni, dei pericoli e delle situazioni difficili, degli insuccessi e della gioia» . Egli lega una 77

potenziale perdita di senso della sessualità al problema dell’erotismo e al modo di intenderlo, mettendo a fuoco gli elementi di questo rapporto attraverso un’analisi sotto certi aspetti storica. Nell’antichità la sessualità era legata a riti che esprimevano una sacralità totale e a miti che la favorivano rivestendo la fantasia di simboli sessuali legati alla vita del cosmo. Secondo Ricoeur questa antica sacralità è decaduta per mano del monoteismo etico il quale, essendo sostenitore di un’etica politica basata sulla giustizia, è in grado di sopportare solamente l’istituzione del matrimonio, inteso come piccolo tassello dell’ordine universale. È a partire da questa concezione che è stato possibile attribuire alla sessualità una funzione sociale legata alla procreazione.

P. Ricoeur, “La meraviglia, la deviazione, l’enigma” in Problematica della

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In quest’ottica l’erotismo che caratterizzava i tempi antichi risulta potenzialmente pericoloso e proibito al punto di investire la sessualità stessa di un senso generico di colpevolezza. L’uomo moderno infatti si riconosce spesso come anima prigioniera di un corpo considerato alla stregua di un nemico.

Tuttavia, seguendo la prospettiva ricoeuriana, l’etica coniugale è stata in grado di dar luce ad una rinnovata sacralità mettendo «al primo posto il valore della sessualità[…] come mezzo di mutuo riconoscimento e di reciproca personalizzazione» . Questa nuova dimensione è 78

definibile con il termine tenerezza, la quale permette di nobilitare la procreazione e non lasciarla all’antico flusso del destino. Attraverso la tenerezza l’uomo tenta di ristabilire l’integrità della carne ma ciò si rende possibile allorché venga riconosciuto il primato della persona nella relazione con l’altro. È dunque possibile affermare che il matrimonio ha reso umana la sessualità e, nonostante i pericoli a ciò correlati, rimane intrinsecamente legato alla dimensione della tenerezza:

«L’etica della tenerezza vuole includere la procreazione nella sessualità e non la sessualità nella procreazione, promuovendo a scopo primo del matrimonio la “perfezione” dei rapporti reciproci. Questa valorizzazione dell’elemento personale e interpersonale è il punto di arrivo del movimento che ha reso possibile la vittoria della famiglia coniugale sulla famiglia ancestrale, la libera scelta dei coniugi sui patti di famiglia» . 79

La tenerezza di cui parla Ricoeur è senza dubbio una caratteristica esclusivamente umana che ci dimostra ancora una volta come l’uomo non possa essere ridotto alle funzioni biologiche del corpo; attraverso la

Ivi, p. 12

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tenerezza l’uomo vive la sessualità come qualcosa di condiviso che non è possibile se non nell’incontro con la dimensione dell’altro. Vista in quest’ottica anche la procreazione assume un significato importante coincidente con il desiderio condiviso di un progetto d’amore il quale si distingue completamente dalla pura e semplice trasmissione genetica. Nella tenerezza si esprime la reciprocità del dono e l’erotismo stesso può essere assunto come facente parte della sessualità. Pertanto, è nel momento in cui il culto del piacere a senso unico diventa dominante che l’erotismo si erge a pericolo, trasformando il fatto sessuale in una semplice funzione biologica; in questo modo si fa inoltre strada la possibilità di separare il piacere dalla procreazione e dalla tenerezza.

Ricoeur si sofferma ad analizzare anche l’influenza della tecnica sulla sessualità umana. Ritengo che sia estremamente condivisibile e attuale l’affermare che la sessualità trascenda la dimensione strumentale. Nonostante l’uomo sia diventato responsabile della sessualità e abbia integrato la dimensione sessuale con quella tecnica, l’eros continua ad appartenere ad una esistenza precedente. Ecco perché nel momento in cui l’attenzione si sposta su una tecnica preventiva della procreazione l’incanto viene spezzato. Il rapporto tra «persona-carne carne- persona» trascende di fatto qualsiasi dimensione tecnica. 80