Popolazione, classi sociali, situazione ECONOMICA IN GENERALE:
Sapori, A. : Cause della grandezza iialiana
nel m edio ero . (Civiltà moderna, X III, 1941, pp. 1-19).
1 Appassionata ed eloquente rivendicazione della funzione esercitata dall' Italia nella civiltà mediterranea ed europea del medio evo; larga parte è fatta naturalmente all'at tività del mercante italiano dopo il M illeI. Kr a m m, H. : L w d scb afl und Raum als ö k o
nom ische H iljsbegrilfe. (Vicrteljahrschr. f. soz. u. wirt. geschichte, XXXIV, I, 1941). [Al concetto di una economia cittadina contrappone quello di specializzazioni re gionali dell'attività economica, alle quali corrispondono mercati regionali e così via. L'esemplificazione è tratta sopratutto da re gioni della Germania c dei Paesi Bassi, dove negli ultimi secoli del M. E. si ma nifesta appunto una tale specializzazione). Br e h i e r, L. : Les cmpereurs byzamìns dans
leur vie privée. (Rev. Hist., 65.e ann., T . 188-9, avr. juin 1940).
[Esamina la vita privata degli imperatori an che nel suo lato materiale, descrivendone la tavola, i bagni, i divertimenti, gli sportsl. Ke y s e r, E. : D ie Erforschung der deutschen
Bevölkerungsgeschichte (Vicrteljahrschr. f. soz. u. wirt. geschichte, XXXIV, I, 1941). [Rassegna della produzione dell'ultimo triennio sulla storia della popolazione ger manica, divisa in : 1. Teoria della popo lazione e storia delle razze; 2. Tipi e nu mero della popolazione; 3. Popolazione di campagna; 4. di città; 5. I tedeschi al l’estero].
Te ja, A .: Aspetti d ella vita econom ica di
Zara d al 1289 al 1409. Parte II. La schia
vitù dom estica ed il traffico d eg li schiavi.
(Riv. Dalmatica, a. XXI, fase. IV, 1941, pp. 20-38).
¡Riprendendo la pubblicazione, iniziata nel 1936, Il T. si sofferma ora al problema della schiavitù, distinguendo la schiavitù domestica, che dal tempo romano è sempre esistita in Dalmazia, dal traffico degli schiavi, che ha assunto particolare impor tanza verso la metà del Trecento per le forti importazioni di tale « merce » dal retroter ra slavo. In questa prima puntata tratta soltanto della schiavitù domestica, esami nando la sua disciplina negli statuti cit tadini).
De Szomhathf.ly, G. : Indice d ei nomi e
d elle cose (comprese nel volume di) J. Ca valli, Comm ercio e vita privata d i Trieste
nel 1400 (Archeogr. Triestino, Serie IV, voi. I e II, 1938-39, pp. 323-429).
[Indice analitico, assai minuto e preciso, che servirà a rimettere in valore la vecchia opera del Cavalli. Per la sua maggiore uti lizzazione ci auguriamo che esso sia pubbli cato come appendice ad una ristampa del l'opera stessa. Cosi staccato, c’è il pericolo che esso non possa rendere agli studiosi i servizi per cui è stato compilato). Nicolai, Fr. : / consorzi nobiliari ed il Co
mune nell’alta e m edia Italia (Riv. di st. d. dir. ¡tal., X III, 1940, pp. 116-147, 292- 342, 397-477).
[E notissima la tesi, sostenuta dal Gabotto e dal Baudi di Vesme, sull’origine del co mune cittadino dalle consorterie nobiliari. Riprendendo la questione, il Nicolai studia dapprima l'apparire dei consorzi nobiliari
198 TRA RIVISTE ED ARCHIVI
nelle principali città dell'Italia settentriona le e centrale sopratutto dal punto di vista privatistico, senza affrontare ancora il pro blema dei loro rapporti con le istituzioni comunali. Esamina poi la posizione che quei consorzi ebbero nel comune e che riu scirono a conservare nonostante la legisla zione antimagnatizia; e combatte in fine la tesi del Gabotto, che sarebbe caduto nel l'errore di confondere il consortile, designato spesso col nome di « comune dei signori », col comune vero e proprio].
Daglio, Andreina : V Anonim o genovese,
poeta d ella borghesia d i G enova fra il se colo X Ill-X lV (Giorn. stor. lett. d. Li guria, X II, 1940, pp. 53-62).
[Esamina, da un punto di vista più largo, lo stesso poeta, pieno di ingenuo entusia smo per la sua città, che parecchi anni or sono aveva offerto lo spunto allo Schiaffini per un brillante saggio sul mercante ge novese 1.
PESCE, G. : N ota sulTact/uedollo civico di
G enova (Giorn. stor. lett. d. Liguria, XVI, 1940, pp 33-37).
[Segue le vicende dell'acquedotto dal primo documento, del 1295, da cui risulta ch'esso giungeva al Castelletto, fino allo statuto del 1487, che fissa le norme per la sua manutenzione I.
PÖLNITZ, von G .: Clemens Jäger, der Verfas
ser d er Pugger Chronick (Hist. Zeitschrift, voi. 164, 1941, pp. 91-101).
[Riprendendo in esame l'attività di questo calzolaio, elevatosi da scrivano del Con siglio di Augusta ad archivista, consigliere, cronista e storico, dimostra che, se la sua importanza come fonte per la storia della Riforma e dell'Impero deve essere conside rata assai modesta, egli conserva invece un posto importantissimo come storico delle corporazioni artigiane e delle grandi fa miglie di Augusta].
Bevere, R. : Il riposo festivo in N apoli al
tem po d i Roberto d ’Angiò (Arch. stor. p. prov. napoletane, N. S., XXVI, 1940, pp. 269-273).
[Il compianto Bevere pubblica, con una breve introduzione, un interessante docu mento del 1323, dal quale risulta che 29 commercianti, per la maggior parte toscani, con propria bottega in Napoli, avevano ri corso contro alcuni concorrenti che non ri spettavano il riposo festivo, chiedendo o l'obbligatorietà della chiusura o il permes so per tutti di tener aperto. Il re Roberto adottò la prima soluzione].
La Cava, A .: Il sacco turchesco d i M anfre
donia nel 1620 (Arch. stor. p. prov. napo letane, N. S., XXVI, 1940, pp. 66-104). I Alle notizie di carattere politico-militare, il La Cava, di cui nell'ultimo spoglio ave vamo annunciato un ottimo studio sulla sto ria demografica di Lucerà, ne aggiunge mol te e interessanti sulle condizioni economi che c sociali tristi assai della Capitanata nei primi decenni del Seicento I.
Agricoltura, proprietà f. cla ssi ru r a li; Stolz, O. : D ie Bauernbefreiung in Sttd-
deutschland in Ztfsammenhang d er Geschi-chte (Vierteljahr f. soz. u. wirt. geschichte, XXXIII, 1-2, 1940).
[Studia il formarsi della servitù della gle ba in Baviera e Svevia e le sue condizioni tra il X III ed il XVIII secolo, quando essa fu soppressa per motivi prevalentemente ideali. Esamina poi la progressiva soppres sione delle servitù che seguitarono per qualche tempo a gravare sui contadini a cui era stata concessa la libertà I.
Cassandro, G. I. ; La Libnria e i suoi « ter-
tiatores ». Contributo alla storia d ella pro
prietà fondiaria nel M ezzogiorno (Arch. stor. p. prov. napoletane, N. S., XXVI, 1940, pp. 197-263).
[Ampia analisi di una questione tante volte dibattutta, in cui il C. sostiene con nuovi argomenti la conclusione a cui erano giun ti il Bcsta ed il Hartmann, die cioè i ter-
liatores della Terra di Lavoro non hanno alcun rapporto con le terliae assegnate ai popoli conquistatori, ma sono un fenomeno locale che si manifesta in epoca più tarda e deve farsi risalire a cause particolari!. Industria e organizzazione industriale : ZVCHA, A . : Zur neuesten Lileratur ¡¡ber die tvirtschafls-und rechtsgeschichte der deuls-chen Bergbaus (Vierteljahrschr. f. soz. u. wirt. geschichte, XXXIII, 1-2, 1940, XXXIV, I, 1941).
[Lo Z. che da tanti anni dedica i suoi studi alla storia economica e giuridica dell'indu stria mineraria e boema, chiude in questo fascicolo la sua ottima rassegna bibliogra fica 1.
SCUIAPPOLI, Ir m a: La marina d eg li A rago nesi d i N ap oli (Arch. stor. p. prov. napo letane, N. S., XXVI, 1940, pp. 7-65). [Prima parte di uno studio molto artopio e
/ i
/
TRA RIVISTE ED ARCHIVI 199 accurato, condotto sui documenti dell'arch.
di Stato di Napoli e in particolare sulle cedole della tesoreria. L’attenzione dell'a. è rivolta principalmente alla marina da guer ra, a cui Alfonso V e Ferrante dedicarono grandi cure e forti spese, per le necessità della difesa contro i pirati barbareschi; ma essa offre notizie interessanti anche sullo sviluppo della marina commerciale e sui lavori del porto di Napoli |.
Commercio, politica commerciale, capita l is m o:
Sayous, A. E. e Co m bes, J . : L e i com m et
ta m i et tei capilaliitei d e M ontpellier aux X III et X IV i ¡ i d e i (Revue Hist., LXV a. T. 188-189, juillet-déc. 19-10, pp. 341-377). [In collaborazione col Combes, che da vari anni sta raccogliendo il materiale per com pletare e rinnovare la vecchia opera del Germain sul commercio di Montpellier, il S. estende a questa città gli studi sui ca ratteri e sui mezzi dell’attività commerciale tra i sec. XII e XV, che egli ha condotto oramai per tante altre, da Siena ad Anversa, da Tunisi a Venezia. Constata die M. per la sua posizione un po' lontana dal mare risente dei caratteri delle città terrestri e di quelle marittime; che predominano i contratti di commenda e di prestito ma rittimo, mentre mancano quelli di assicu razione e di noleggio. Anche qui il larghis simo uso del contratto di commenda avreb be favorito, secondo la nota tesi del S., Io sviluppo del capitalismo commerciale, che sfruttava il commerciante sfornito di capi tali].
Romani, M. : L'origine d elle prim e accumu
lazioni d i capitali in recenti indagini (Riv. inter. se. sociali, XLIX, 1941, pp. 96-101). [Oltre a vari studi di Sapori, Fanfani, Mira e Barbieri intesi — più o meno — a confutare la tesi del Sombart sul rapido aumento della rendita immobiliare, esami na in particolare un recente studio del von Karaisl (« Z u r Geschichte des Münchner Patriziats »), pubblicato negli Jahrbücher f. Nat. Oek. u. Stat. del 1940],
Diritto e istituzion i com merciali: Chiaudano, M. : L i coitituzione d i una io-
cielà com m erciale a Pinerolo nel 1327
(Boll. stor. bibl. subalpino, XLII, 1940, pp. 141-155).
[Illustra alcuni documenti riguardanti la costituzione di una compagnia per l’eser cizio di una bottega di spezieria. II Iato
più interessante di questi contratti è la differenza di situazione fra i soci capita listi, responsabili illimitatamente, ed il ge rente della società, che risponde soltanto entro i limiti della quota, assai minore, da lui conferita],
Mandicii, E. : Esiste in Venezia, alla fin e del
'500, la girala cambiaria? (Riv. d. st. del dir. italiano, XIV, 1941, pp. 104-123). [Una deliberazione del Senato veneziano del 14 dicembre 1593 che per ovviare all’uso da qualche tempo introdotto che “ in luogo di far li pagamenti in banco overo in con tanti, riducono li crediti di particolari in carta facendoli passare in diverse mani dal- l'una all'altra " stabilisce l'obbligo di paga re le lettere di cambio con partita di banco,
è stata quasi generalmente interpretata, dal Goldschmidt in poi, come un accenno all'esi stenza della girata. Il M. combatte con buo ni argomenti questa opinione, dimostrando, anche con nuovi documenti, che, piuttosto che di girata, si tratta di creazione di nuo ve carte, intese ad agevolare le speculazioni, a cui offrivano occasione le fiere dei cambi, ed in particolare quella di Piacenzal. Finanze, moneta, credito, prezzi :
M lR O T, C . : Eludes luajUoises, G aicano Tren
ta et le i joyaux d e la Couronne (Biblioth. Ecole des Charles, 101, 1940, pp. 116-156). [Continuando la serie dei suoi studi sui Lucchesi in Francia, (v. la stessa Biblioth., a. 1927, 1928, 1930, 1935, 1938), il M. illustra un episodio della lotta fra Arma- gnacchi e Borgognoni in cui ebbe larga par te Galvano Trenta, che anticipò, nel 1405, grosse somme al re Carlo V I, ottenendone in pegno i gioielli della Corona, e ne trae occasione per esaminare l'attività commer ciale della Compagnia dei Trenta, che ebbe i suoi centri di affari a Parigi e Bruges, ma mantenne ininterrotti rapporti con Lucca].
Pastin e, O. : Fiere d i cambio e cerim oniale
secenleico (Gior. stor. lett. d. Liguria, XVI, pp. 111-122).
[In questa prima parte il P. riassume con notevole ricchezza e sicurezza di informa zioni le vicende delle cosidette fiere geno vesi dei cambi, valendosi principalmente dell'opera fondamentale del Peri e di altri scritti editi di contemporanei].
Mira, G. : I prezzi d ei cereali a Como dal
1312 al 1638 (Riv. intern, d. se. soc., XLIX, 1941, pp. 195-211).
[Da un gran numero di registri di prezzi, purtroppo incompleto, che si conservano a
200 TRA Rii'ISTE ED ARCHIVI
Como, ¡1 M. studia le variazioni, stagionali ed annuali, per quindici anni, compresi, ad intervalli più o meno lunghi, tra il 1561 ed il 1658. Ridotti in grammi d'argento, ri sulta che i prezzi, rimasti pressoché immu tati lino al 1579. raggiungono il livello più alto (più del doppio di quello iniziale), nel 1597 per ridiscendere poi rapidamente, tolta una nuova punta, dovuta a cattivi raccolti locali, nel 16351.
CONIGLIO, G. : Annona e calm ieri a S a p o h
durante la dom inazione spaglinola (Arch. stor. p. prov. Napoletane, N. S., XXVI, pp. 105-19-1).
I Esamina con grande cura e indipendenza di giudizio la politica economica dei viceré
spagnuoli in materia di approvigionamenti e di prezzi, considerando come causa prin cipale delle frequenti carestie i divieti di esportazione dei cereali, che scoraggiavano l'esportazione. Aggiunge in appendice una serie assai ricca di tabelle e di grafici dei prezzi di molte derrate alimentari dal 1570 al 1700, indicandoli in moneta di conto ed in peso di argento puro. Risulterebbe che i prezzi, in argento, rivelano, non soltanto nel sec. XVII ma fin dal 1570, una ten denza quasi generale alla diminuzione. Ma forse questa conclusione così inattesa deriva dal fatto che i prezzi considerati dal C. non risultano da effettive contrattazioni, ma dai calmieri ufficiali).
G. Padovan.
RIVISTA DI STORIA ECONOMICA - Anno VI - N. 3 - Settembre 1941-XIX - Finito di stampare il 18 ottobre 19-41 -XIX nella Tipografia Fratelli Stianti - Sancasciano Val ^i Pesa