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Roma, e sol ne porto meco un più a-

Nel documento W.^x\ L! ^ >v. 1^ y«s V '-J^- - (pagine 108-117)

a-meno

, d'un libretto, che piacendo a Dio fornirò incoteste parti. Priego V.

S. d' un cordialissimo rendimento di gratie, ehumilissima riverenza aMons.

111. in pegno di quel che io di poi farò di presenza: e vaglia altrettanto questa con V. S. 111. quale anco prego raccordarsi di

me

nelle sue sante Gra-doni.

Roma X

di Magsio 1658.

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II.

Ad Alfonso IV Duca di Modena.

(Originalenell'Archivio PalatinodiModena)

Sereniss.

mio

Sig. e Padron Col.

La gloriosa

memoria

del Sereniss.

Padre di. V. A. e mio particolar Si-gnore, non è voler di Dio, che la mia lingua, invece d'illustrarla, l'oscuri.

Perciò ha giustamente proveduto, che

il

comando

di V. A.

mi

truovi

infer-mo,

si che ha sol due giorni, che presi medicina, e tuttaviacontinuo con

un

acerho dolor di petto, che mi ren-de inhabile ad ogni anco leggier fati-ca. Conosco il gran debito, in che

ri-mango

con V. A. d'altrettanto, com'è

1'honore, a che s'era degnata d' eleg-germi, senza riguardo al

non

haverne

io verun merito: e glie ne rendo hu-milissime gratie: né mai, fin ch'io viva, resterò di supplicare al Signore, che feliciti V. A. e ne prosperi ogni

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desiderio: concheprofondamente

me

le

inchino (1)

Roma

2 di

Novembre

1658.

III.

Ad Antuaio Magliabechi.

(Originale nellaMagliabechiana)

Molto 111. Sig. Col.

— Non

rispondo

alla cortesissima di V. S. perchè

mi

ha comandato che noi faccia;le

rendo grazie per essa e perla prestanza del libro desiderato, perchè

non

le ac-cetta, e vuole in

me

tutto intero il de-bito, che glie ne ho, e che scrivendole avrei confessato. Qui dunque non fo altro che prestare al P. Baldigiani (2j

(1)Fu ignotoaibiografiilfallo rivelatocida questa lettera dell'incaricodato da AlfonsoIV Ducadi Mo-denaal Bartoli di comporre 1'Orazione funebre rer esequie di Francescol d"Este mortoil 14ottobre 105S. Ma poiché quegli se ne scusò per ragioni di salute, glivennesostituito il P. Ercole Mattioli,che benpoca loderitrassedalsuocomponimento.

(2) Il nomedi codestoP. Baldigiani cheil Bartoli per untrascorsodi penna trasforma in Baldiani india letterache segue, non trovò luogo nell'Opera degli scrittoriitalianidel ConteMazzucchellienella Biblio-teca degli scrittolidella Compagnia di Gesùdel

Ba-15 la mia penna, e la mia

mano

neces-saria a sicurare V. S. dell'interissima e fedelissima esecuzione di quanto nel-la sua mi

comanda

intorno al libro ed a chi ce ne fa grazia. Ancor io

abbo-mino

questo genere di scritture: e poi-ché

non

si può ottenere che talvolta non ne compaiano al

mondo,

stimo, subitocomparite,doversi ricacciare. Tor-ni V. S. a'suoi studi: solamente che

me

le offerisca e dica di tutto cuore.

Roma

9 di Maggio 1676.

cker, quantunque peralcune cose dateallestampee per1'aiuto preslatoal Bartulinei suoi lavori scientifi-ci,nondovesse mancarvi. Inima lettera del mille-simoal Magliabechiscrittada Roma il 29marzo1(377 chesi conserva nella Magliabichiana, dopo avergli annunziatola spedizionediun libretto dicomposizioni in gran parte sue,passa a discorrere del nostro

Au-tore nel modoche segue. « Il P. Bartoli, scriveegli,

» s'è applicato tutto allostudio delle

Fisicomatema-» tirbe, egiàne stampa ilprimo libro. Egliha

gra-» ditotanto quel poco che io seco ho cooperato a

» questo studio, che publicarnentedice essere mio,

» maionon vihomesso purè una parola; anzi in

» molte rose sonodicontrarioparere. Credo che sarà

» graditoe letto volentieriperesser inquel suo siile

» galante,ma piùsuccinto:almenosaràlettodatutti

» inostriedaràlorooccasionedi speculare e

dispu-» tare assai. Già metteall'ordine il secondoe terzo

» librosopra altrequestionifisiche. Neil'ultimo libro

» de'simboli, che giàs'èfinitodispacciare,glisono

» trapelate moltedi quelle dottrineche andava

medi-li tando. »

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IV.

Al medesimo.

(Originalecomesopra)

Molto 111. ed Eccell. Sig.

Tra due Antoni

come

V. S. e '1 P. Baldiani

,

(sic) ancorché avessero il lor fuoco e

'1 lor bastone alle

mani

, perchè

non

v1è intorno a che adoperarlo,

non

te-merei di framettermi. Il paragrafo

E-gli non ha avuto mira ecc. ho per in-dubitato che fu una giunta er abun-dantiaalla troppo secca risposta che sa-rebbe stata il dire, che farebbe T

am-basciata alP. Kirker (1); nò veramente significa più di quello eh' egli a

me

più volteha detto dell'affarsi bene in-sieme le scritturee '1 paese a cui tan-to aggradono. Cosi la maraviglia

del-l'altra lettera è nata dal

non

veder nella sua intenzione passata, accusa, e vedere scusa nella lettera di V. S.

Quanto prima egli venga a trovarmi

,

(1) Il P Atanasio Kircker assai noto perlosue o-peree pelsuoMuseo.

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come

suole quando può, il metterò de-stramente su l'opera del P. Kirker, ed egli da entrerà, senza fargliene io motto, a contarmi dell'avvenutogli con V. S. ed io parlerò

come

porterà

1'occasione, e se mi offerirà i fogli di

V. S. li leggerò molto avidamente.

Dal P. Neusser ancor qui si è par-lato nel medesimo sentimento,

ma

egli sostien fortemente la causa, e può dir vero che i figliuoli talvolta somigliano più altri uominiche il loro padre.

Do-mani

farò sapere al P. Kirker quanto V. S.

mi

accenna.

Al P. Fabri (1) darò le contezze di que'letterati quanto prima potrò, per-chè fra la Penitenzieria e questa Gasa

v'è

un

miglio di paese, che tutto è zona torrida. Intanto io ne rendo a V. S.

somme

grazie, e la rendosicura di

non

aver tardato a stracciar la sua lettera più diquanto è stato il leggerla

(1)Il P. Onoralo Fabri francese filosofoe

matema-ticodimoltocreditoaisuoitempi.

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due volte (IL

Me

le offero con tutto l'affetto e la riveriscu.

Roma

4 di

Lu-cilo 1G76.

(lìII Magliaberhi facile a sospettare di chi non lo adulava enemico implacabiledicoloro che anche iu-roloiilariamenle ave.-serooll'esola sua vanità,era so-lito di raccontandireai suoi corrispondenti la distru-zionediquei fogliin cuiegli profondevalesuo mal-dicenze Ma nonrendeva poi il contraccambioachi gli moveva somiglianti istanze; ela sua corrispon-denza epistolare,abbondadi lettere eh" egli promet-teva di stracciare, eche rimangonoancoranellaloro piena integrità.

OPUSCOLI

Nel documento W.^x\ L! ^ >v. 1^ y«s V '-J^- - (pagine 108-117)