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somma gratia d' intendere ciò che ne paia al suo purgato giudicio. Et a V

Nel documento W.^x\ L! ^ >v. 1^ y«s V '-J^- - (pagine 72-79)

Ecc. 111. delle cui ammirabili doti io sarò perpetuamente volenteroso predi-catore,io bacio inchinevolmente le ge-nerose mani. Di Siena a' 24 di Ot-tobre 1593.

Di V. Ecc. 111.

Devotiss. Servidore di cuore.

Il Borghesi.

65 XXII.

All'III. el Ecc. Sig. e padron mio sempre

Col. il Sig. Don Cesare da Esle (li.

(Originalenel!'Archivio Palatino )

Io

mando

a V. Ecc., mio venerato Signore, e protettor singolare, alcune mie Rime, ultimamente composte nella venutadellaSerenissimaGran Duchessa in questa città (2). La supplico, che debba continuarmi in sua gratia, e

mostrarmene aperti segni, con l'usar,

comandandomi

, quello imperio, che Ella ha sopra il potere, e '1 voler mio.

E

pregando il Cielo, che adempia i

magnanimi

desideri di V. Ecc. 111.

,

alla sua gloriosa persona bacio inchi-nevolmente le valorose mani.

Di Siena a'

XXV

di Ottobre 1593.

Di V. Ecc. 111.

Vevotiss. et Obligaliss. Servidore Il Borghesi.

[\)Cesare figliod'Alfonso d'Este, che fupoiDuca di Modenaebbein protezioneil Borghesiescrisse in favoredi luial Granduca diToscana la lettera che saràpostainappendice aquestelettere.

i-2l Furo.iopubblicate in Siena nel 1592.

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XXIII.

A D. Ferrante Gonzaga.

(CopianellaBibliotecaPalatina

)

Ho

fatto

un

Sonetto ali"Ecc. Sig.

Don

Virginio Orsino, e perchè questo componimento in queste contrade è stato non volgarmente lodato; ho vo-luto mandarlo a V. Ecc. III. che ha mirabil giudicio negli studi di poesia, delle cui gloriose ricchezze è possedi-trice a pieno. Io ho da mandare in luce ( e credo con publico beneficio i

almen dieci opere mie di prosa e di verso, di teoricae di pratica. Vivo con

infinito desiderio di servire a V. Ecc.

delle cui veramente eroiche virtuti io son del continuo predicatore et

ammi-ratore. Dolgomi bene infra

me

stesso, eh' ella talvolta non mi comandi, e

non

mi

faccia partecipe,

come

già era usata, di nobili e gratiosi parti della sua riguardevol musa. Supplico V. Ecc. che debbia darmi qualche no-vella della

Enone

, da

me

celebrata in tanto , che i gentili spiriti di questo paese tutti stanno desiderosamente

a-67 spettando eh' Ella comparisca nel tea-tro del mondo. Significandole che di

qualunque luogo V. Ecc. degnerà scri-vermi indirizzando le lettere a Siena, esse

mi

perverranno sicuramente alle

mani, facendole consegnare allaPosta.

Et alla sua persona doppiamente eccel-lentissimaio bacioinchinevolmente

l'o-norate mani.

Di Siena a' 5 di Settembre 1594.

Di V. Ecc. IH.

Devoliss. Servidor di cuore Il Borghesi.

XXIV.

Al medesimo.

(Originalenell'Archivio diParma)

Ieri io scrissi a V. Ecc. III. e le

mandai

un

mio nuovo Sonetto indi-rizzando 1'uno e Taltra in Mantovaal Sig. Conte Baldessarre Gastiglioni.

Non

pertanto venendoin coteste contrade il

genero di

Madonna

Orindia non ho voluto lasciardivisitarla, mediante la penna. Io con tutta lalontananza, con

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tutte le mie continue non volgari fa-tiche, e con tutti i favori che ho

ri-cevuto e ricevo dal mio Principe, e Sig. Serenissimo ho sempre davanti agli occhi dell' intelletto 1' eroiche vir-tù di V. Ecc. 111.; non cessod' inchi-narle col pensiero, e di celebrarlecon la lingua; et ardo tutto di desiderio di poter piacere e servirealla sua glo-riosa persona, la quale scongiuro per T innata sua cortesia che voglia non rimanersi di farmi gli usati favori. Sup-plicola in ispecieltàche debba degnarsi

di farmi assapere, se io, scrivendole, abbia ad indirizzar le lettere in

Man-tova, ancorché Ella ci sia lontana; et ordinare che le mie lettere le perven-gano. Et V. Ecc. volendo scrivere a

me

, può farlo per tutti i corrieri che in andando a

Roma

passano per que-sta città. Assicurola, che se io non

fossi ritenuto dall'obbligo del dover distender le lettionidella primiera ter-zeria del prossimo studio, e ( quelche più importa ) del dover compilar l'ora-tione, che io debbo solennemente re-citare in brieve perordine di S. A. io verrei, in vece di questa carta, a farle riverenza. Et inchinevolmente io

69 bacio le mani valorose a V. Ecc. 111.

Siena a' di 6 di Settembre 1594.

Di V. Ecc. 111.

Io raccomando

Madonna

Orindia quanto più posso a V. Ecc. et all'Ec-cellentissima Signora Principessa: es-sendo io obbligato a ciò fare e peresser Ella gentildonna di questa Cittade , e perchè io sono stato quegli per lo cui mezzo Ella è venuta a servir cotesta Eccellentissima Casa.

Devoliss. et Obi. Servidore Il Borghesi.

XXV.

Al medesimo.

(Luogocitato)

Mando

a V. Ecc. 111.

un

Sonetto.

che ultimamente

m'ha

scritto Mons.

Arcivescovo di questaCittade, e la mia risposta per havere occasione di farle reverenza, e di significarle che io, non ostante che Ella ( e pur mi sembra d'essermi straordinariamente avvanzato

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nellariputazione ) faccia sembiante che di

me

non si ricordi; tuttavianon mi rimango d'riaverla in veneratione, con-forme a' soprani suoi meriti, ed'arder tutto di desiderio di poterla dicevol-mente servire;

come

io laprego sup-plichevolmente a doverne far pruova.

Ho

compilato più opere, le quali pure dovranno venire a luce, et in ispe-cieltà cinque o sei libri di lettioni

,

utili

non

solo

ma

necessarie a tutti coloro che di prosare et di rimar con leggiadra puritàsondesiosi.

A

V. Ecc., alla cui gloriosa personaconcedaN.S.

lunga e riposata vita, io bacio inchi-nevolmente le generosissime mani.

Di Siena a'

XI

di Maggio 1596.

Di V. Ecc. 111.

Fra otto giorni si stamperà la mia oratione in lodedell' Eloquenzaedella Poesia; nella qualeparmid'haver vinto

me

stesso. Io di più cose avrei

parti-tamente ragionato con V. Ecc. se il

suo non

mi

scrivere, e non

mi

coman-dar qualche cosa, non mi dessero in-ditio, eh'Ella non prende

come

era solita, in grado la mia devota servitù.

Devotiss. eterno servidore Il Borghesi.

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AL BORGHESI

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