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Le rubriche di sezione sono uno degli elementi che concorrono, insieme alla disposizione materiale dei fascicoli e degli spazi bianchi, a segnalare l’inizio di una sezione di genere, cioè di un raggruppamento (intenzionalmente previsto dall’allestitore del canzoniere) di testi per lo più omogenei sulla base del genere lirico di appartenenza. Esse costituiscono importanti caratteristiche strutturali della raccolta, dal momento che, come ha avuto modo di osservare M. Atchison a proposito del canzoniere francese I,

they provide the reader with the name of the genres known to the scribes and create an expectation that all the texts within that section will be of this genre. By examining the texts within and across these labelled genre sections it is possible to reach some

127 understanding of the scribes’ perceptions of these genres and their stylistic features by the way in which they were presented on the page.125

Il luogo topico per il loro rinvenimento sarà quello dei canzonieri che abbiamo visto articolarsi in sezioni sulla base del criterio di genere. Nel canzoniere A la tavola antica, collocata all’inizio del codice ed eseguita dalla stessa mano che copia le liriche, riporta le rubriche introduttive delle tre sezioni di genere:

f. 1r D’aissi en avan son escriut li comenssamen de las canssos que son en aqest libre

f. 5r D’aissi en avan son escriut li comensamen de las tenssons d’aquest libre f. 6r D’aissi en avan son escriut li comensamen dels sirventes d’aqest libre Ma all’interno della raccolta lirica è stata eseguita solo la rubrica che introduce il raggruppamento delle tenzoni, mentre le sezioni di canzoni e sirventesi sono riconoscibili grazie alla loro indipendenza fascicolare:

A f. 117r

In B, canzoniere ‘affine’ ad A, troviamo nuovamente le tre rubriche di sezione registrate nella tavola antica:

f. 1r Aquist son li comenssamen de las chansons que son en aqest libre f. 3r Aquist son li comenssamen dels sirventes que son en aqest libre f. 4r Aquist son li comenssamen de las tensons que son en aqest libre

125 M. Atchison, The Chansonnier of Oxford Bodleian MS Douce 308. Essays and Complete Edition of Texts, Aldershot, Ashgate, 2005, pp. 39-40.

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ma nessuna rubrica di sezione all’interno del corpus del canzoniere (che, ricordiamo, è ormai privo del fascicolo che doveva contenere le tenzoni, i cui incipit sono tuttavia regolarmente registrati nella tavola).

A partire da carta 113r, dove le composizioni di Bertran de Born danno inizio (così come segnalato dalla tavola incipitaria) alla sezione dei sirventesi, i singoli testi sono tuttavia accompagnati, oltre che dall’indicazione dell’autore, anche dalla dicitura sirventes; la rubrica si ripete per tutti i testi (avvicinandosi quindi ai paratesti di ‘tipologia d’), con la sola eccezione del primo di ogni sezione d’autore, che attacca, senza bisogno di ulteriori specificazioni, subito dopo la trascrizione della vida:

B f. 114v

B f. 118v

B f. 120v

Una situazione non molto differente la si può rinvenire anche nei canzonieri IK, anch’essi organizzati per generi; le due tavole antiche (una per autori e una per incipit) riportano le rubriche di sezione:126

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f. 1r Aqui son escrig li noms dels trobadors qui son en aq(ue)st livre que ant trobadas las ca(n)sos lun apres lautre.

f. 1v Aqui son escrig li noms dels trobaodrs qui so(n) en aquest livre qui ant trobadas las tensos luns apres lautre.

f. 2r Aqui son escrig li nomes dels trobaodrs qui son en aq(ue)st livre. qui ont trobat los sirventes lu(n) ap(re)s lautre.

f. 3r D’aissi en avan son escrig li com(en)came(n) de las cansos qui son en aquest livre.

f. 7r D’aissi en avan son escrig li com(en)sam(en) de las tensos qui son en aquest livre.

f. 8r D’aissi en avan son escrig li com(en)zam(en) dels s(ir)ventes qui son en aq(ue)st livre.

Di questo tipo di rubriche non si trova però traccia all’intero dei codici; le sezioni di genere sono rese riconoscibili grazie all’indipendenza fascicolare, alla presenza di spazi bianchi tra una parte della raccolta e l’altra e alla corrispondenza pressoché perfetta dei testi con le indicazioni della tavola.

All’interno del canzoniere estense D le rubriche sono puramente attributive; la partizione per generi è resa evidente dalla struttura fascicolare, ma nessuna rubrica di sezione segnala l’inizio dei raggruppamenti di canzoni, sirventesi e tenzoni. Nemmeno i paratesti (in latino) presenti nella tavola (che riporta gli incipit delle sezioni D, Da e del raggruppamento di

testi oitanici) sono vere e proprie rubriche di sezione, dal momento che introducono le tre porzioni della raccolta radunando i componimenti sotto il titolo generico di cantiones, senza dare alcuna informazione sulla ripartizione per generi della raccolta:

f. Ir Hec sunt nomina omniu(m) reper/toru(m) cantionu(m) istius libri. Hec sunt inceptiones cantionu(m) / ipsoru(m) repertoru(m). f. VIr Hec su(n)t Inceptiones cantionu(m) de / libro q(ui) fuit d(omi)ni

alb(er)ici. (et) no(m)i(n)a rep(er)to/ru(m)earu(n)de(m) ca(n)tionu(m)

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Nonostante l’assenza di una tavola che ne confermi la ripartizione interna, il canzoniere E sembra essere stato progettato in due sezioni di genere, corrispondenti ad una raccolta di canzoni e a un raggruppamento di testi dialogati. La prima parte del canzoniere non è inaugurata da alcuna rubrica di sezione, diversamente da quanto accade, invece, per la seconda parte della raccolta: questo almeno è quello che lascia supporre ciò che rimane della rubrica presente a c. 211 (foglio di inizio dei testi dialogici) deturpata purtroppo dall’asportazione della miniatura; dalle attuali vestigia si può ipotizzare che il rubricatore avesse eseguito una rubrica annunciando l’inizio di «[tenso]s e partimens»:

E f. 211

Pur essendo suddiviso per generi, il canzoniere M non presenta vere e proprie rubriche di sezione; i differenti raggruppamenti di testi iniziano ciascuno su una nuova carta, rendendo così evidente il passaggio da una sezione all’altra. L’indicazione delle informazioni relative al genere è affidata a rubriche di diversa tipologia: canzoni e sirventesi sono infatti accompagnati da ‘rubriche attributive estese’ (tipologia c), mentre descortz e tenzoni presentano rubriche associate ai singoli testi (tipologia d), sebbene nella tavola antica gli incipit di questi ultimi fossero preceduti da una sorta di ‘rubrica di sezione’, ridotta tuttavia alla sola dicitura «descort» e «tensos»:

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M f. 9r

M f. 9v

Può essere considerata una rubrica di sezione anche quella che inaugura il florilegio di coblas esparsas che costituisce la seconda parte del canzoniere J, preceduta da una serie di sezioni d’autore contenenti per lo più sirventesi e canzoni:

f. 12v Aissi comenson las coblas esparsas.

A questa didascalia segue una settantina di brevi componimenti adespoti, singolarmente accompagnati (con poche eccezioni) dalla rubrica cobla (tipologia d).

In a, copia del canzoniere di Bernart Amoros, canzoni e sirventesi (riprodotti uno di seguito all’altro senza nessuno stacco a segnalare dove finisce un raggruppamento e inizia l’altro) non sono introdotti da alcuna rubrica, se non da quelle puramente attributive, mentre le tenzoni (anch’esse trascritte in modo continuativo a partire dal punto in cui terminano i sirventesi) sono precedute da una vera e propria rubrica di sezione, introdotta a sua volta dalla dicitura «argumento»:

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a f. 528

Come abbiamo visto nel capitolo dedicato alla fisionomia delle sezioni di genere dei canzonieri, il grado di omogeneità di questi raggruppamenti di testi è molto vario, nonostante quanto si affermi nelle rubriche di sezione. Queste ultime mettono comunque in evidenza la volontà dell’allestitore del codice di esplicitare la struttura interna della raccolta, in cui il criterio di genere riveste un ruolo fondamentale. E sebbene le occorrenze di questo tipo di paratesti non siano molto frequenti, le tavole ci danno testimonianza di un loro diffuso utilizzo.

1.4.2 RUBRICHE ASSOCIATE A PICCOLI GRUPPI DI TESTI DEL

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