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Saper comunicare

Nel documento Scarica CAPE: Corso di formazione - IT (pagine 100-171)

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Attività n°1: “Disegniamo una griglia”

Durata: da 25 a 45 minuti.

Numero dei partecipanti: da 6 a 12.

Descrizione: Il facilitatore formerà due squadre (massimo 5-6 membri per squadra). All’inizio entrambi i gruppi dovranno creare una griglia con lo scotch sul pavimento, senza ricevere istruzioni. In questo modo il facilitatore potrà osservare l’interazione fra i partecipanti.

La seconda parte prevede un lavoro di squadra: le squadre non potranno collaborare tra loro, e ciascun partecipante potrà lavorare solo per la propria squadra. Entrambe le squadre dovranno svolgere lo stesso compito.

I partecipanti dovranno trovare il percorso corretto attraverso la griglia, senza parlarsi l’un l’altro. In ogni squadra ci sarà un facilitatore che possiede una mappa con il percorso indicato.

Le squadre potranno scegliere il punto di partenza del loro percorso, ma potranno compiere soltanto un certo numero di passi.

Il membro di una delle due squadre inizierà ad “attraversare” la griglia un passo alla volta, attendendo un cenno d’assenso da parte del facilitatore (usando il linguaggio non verbale).

Nel caso in cui sbagli, il partecipante dovrà tornare indietro e sarà l’altra squadra a dover ricominciare. È importante ricordarsi il numero di passi compiuti dall’altra squadra.

Suggerimenti: è bene preparare mappa con il percorso per entrambe le squadre (da tenere segreta fino alla fine del gioco) e scrivere sulla lavagna le regole del gioco: non è consentito parlare – ciascuna squadra può scegliere liberamente in che modo comunicare (lasciando a ciascuna squadra libertà di scelta).

Al termine dell’attività, il gruppo rifletterà sulle tecniche utilizzate per comunicare e sulla loro efficacia.

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Attività n° 2: “Simulazione di un colloquio di lavoro”

Durata: da 40 a un’ora e 15 minuti Numero di partecipanti: da 4 a 10

Descrizione: I partecipanti sono invitati a simulare un colloquio di lavoro.

Il facilitatore dividerà gli studenti in due gruppi. Ciascun gruppo avrà una lista di caratteristiche cui prestare attenzione, e pensare a possibili esiti positivi e negativi nel corso di un colloquio di lavoro, ad esempio l’effetto della comunicazione verbale e non verbale.

In seguito, ciascun gruppo dovrà simulare un colloquio di lavoro con la partecipazione attiva del facilitatore che impersonerà il datore di lavoro.

Nel corso del colloquio di lavoro, poiché solo un partecipante per gruppo potrà impersonare il candidato, gli altri avranno il compito di osservare e prendere appunti.

Inoltre, i membri del gruppo dell’intervistato potranno alzare la mano in qualunque momento e sostituire il loro compagno e continuare l’intervista (come nel Teatro Forum).

Analisi: il facilitatore inviterà tutti i partecipanti ad analizzare e condividere le proprie annotazioni durante la simulazione del colloquio. Tutti potranno parlare delle difficoltà incontrate, per rifletterci su e trovare modi per superarle.

Suggerimenti:

 Il contenuto del colloquio di lavoro deve essere adeguato al percorso di apprendimento dei partecipanti;

 Affinché il gioco di ruolo funzioni, l’insegnante/educatore deve creare un ambiente stimolante e assicurarsi che gli studenti siano a loro agio e pronti a partecipare;

 Gli studenti possono anche recitare il ruolo del datore di lavoro;

 L’insegnante dovrà assicurarsi che tutti gli studenti partecipino attivamente, sia che recitino, sia che osservino e prendano appunti.

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Consiste nel collaborare insieme a un gruppo di persone per raggiungere un obiettivo comune. In pratica, le persone cercano di cooperare, usando le proprie competenze e dando delle opinioni costruttive, al di là di possibili divergenze personali. Nell’ambiente lavorativo è spesso necessario che i colleghi lavorino bene insieme, cercando di fare del proprio meglio in ogni circostanza per raggiungere l’obiettivo comune, creando un’atmosfera positiva e sostenendosi l’un l’altro per unire le loro forze.

Effetti positivi del lavoro di gruppo:

• migliora i risultati dell’organizzazione/azienda;

• migliora le prestazioni dei singoli dipendenti;

• aiuta ciascuno a sviluppare e condividere le capacità individuali;

• aumenta la fiducia nel proprio successo;

• riduce lo stress e aumenta la motivazione;

• favorisce innovazione e soddisfazione.

Sfide e rischi:

• i membri del gruppo non sono capaci di coordinarsi fra loro;

• tutti parlano, ma pochi prestano attenzione;

• nessuno prende l’iniziativa;

• più membri del gruppo concorrono alla posizione di leader.

Cause:

• il gruppo non agisce da squadra;

• i membri del gruppo non comprendono o non sanno adottare la filosofia del lavoro di squadra;

• i membri del gruppo non sanno semplicemente lavorare insieme.

Soluzioni e aspetti su cui concentrarsi:

• creare un ambiente che incentivi la collaborazione grazie a attività di teambuilding;

• definire chiaramente gli obiettivi comuni;

• assicurarsi che ciascun membro del gruppo abbia la possibilità di migliorare;

• far partecipare tutti al processo decisionale;

• consentire che ciascuno abbia facoltà di parola;

• distribuire il carico di lavoro equamente;

• avere un atteggiamento positivo anche di fronte all’insorgere di problemi;

• tenere dei laboratori dedicati e creare una strategia chiara.

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Attività n°1 “Costruire un ponte”

Durata: 30 minuti

Numero dei partecipanti: da 6 a 15.

Descrizione: Il facilitatore dividerà i partecipanti in due gruppi e assegnerà loro lo stesso compito: costruire metà del ponte con i materiali forniti (carta e nastro adesivo) in 10 minuti. I gruppi saranno in stanze diverse poiché è necessario che non vedano il lavoro dei loro compagni.

Infine i gruppi torneranno insieme e avranno due minuti per cercare di unire le due metà del ponte.

Seguirà una discussione guidata dal facilitatore e da due osservatori, per riflettere sull’attività e il ruolo del lavoro di squadra.

Suggerimento: È possibile aggiungere una nuova regola e vietare ai partecipanti la possibilità di parlare nel corso dell’attività. In questo modo l’insegnante/educatore favorirà l’uso della comunicazione non verbale fra i partecipanti. Inoltre è opportuno che un membro della squadra assuma il ruolo di osservatore.

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Attività n° 2 “Partiamo insieme”

Durata: 30 minuti

Numero dei partecipanti: da 6 a 15 Descrizione:

Bisogna formare due squadre e dare a ciascun partecipante carta, penna e una mappa. La mappa può essere quella del Paese in cui vivono i partecipanti, dell’intero territorio o di una regione. È importante che i membri della stessa squadra abbiano una mappa uguale. Il facilitatore chiederà ai membri della squadra di pianificare una vacanza, secondo dei parametri ben precisi.

Ciascun gruppo avrà una lista dell’occorrente per il viaggio, il budget, le dimensioni del serbatoio, il prezzo del gas, la destinazione di partenza e di arrivo, ecc.

Ciascun gruppo dovrà appuntare il proprio programma di viaggio e il gruppo che finirà la benzina, oppure rimarrà senza soldi, sarà squalificato. Vincerà la squadra che avrà visitato il maggior numero di località oppure che avrà programmato il viaggio più stancante, rilassante, ecc. Lo scopo dell’attività è quello di far lavorare insieme le persone come membri della stessa squadra con l’obiettivo di pianificare un viaggio in 30 minuti.

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MODULO V - COMPETENZE ORGANIZZATIVE

CREDITI

DURATA (ore) 6 ore

METODOLOGIA DIDATTICA On line 2 ore In classe 2 ore

DESCRIZIONE il principale obiettivo del presente modulo è di aiutare i partecipanti a comprendere l’importanza di fissare degli obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili (dall’inglese achievable), rilevanti e definiti nel tempo (SMART), utilizzando strumenti per la risoluzione dei problemi quando tali obiettivi non possono essere raggiunti.

I partecipanti capiranno in che modo gli obiettivi SMART possono aiutarli a migliorare l’impegno e il senso di responsabilità, e come la creazione di micro-obiettivi aumenti l’efficacia delle nostre azioni grazie a una più razionale gestione del tempo.

I partecipanti inoltre impareranno come l’essere in ritardo abbia delle ricadute negative sulle proprie competenze organizzative.

PRINCIPI

L’obiettivo del presente modulo consiste nell’aiutare gli insegnanti a sviluppare le proprie competenze relativamente alla capacità di fissare degli obiettivi e dei sotto-obiettivi, e a comprendere che l’efficacia nella pianificazione e nel raggiungimento degli obiettivi dipende dalla capacità di risolvere i problemi e di gestire bene il proprio tempo.

Aiutare gli insegnanti a saperne di più su quest’argomento li renderà più preparati ad assistere i loro allievi, a individuare gli errori più comuni nello stabilire i propri obiettivi e nel gestire il proprio tempo che impediscono la formazione di buone competenze organizzative.

OBIETTIVI

1. Presentare la metodologia SMART.

2. Spiegare ai partecipanti perché la conoscenza degli obiettivi SMART e la capacità di gestire bene il proprio tempo sono importanti per l’orientamento al lavoro.

3. Consentire ai partecipanti di individuare degli errori comuni nello stabilire degli obiettivi e nella gestione del proprio tempo e dare dei suggerimenti su come

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Unità I. Fissare degli obiettivi: parte integrante del processo di pianificazione e organizzazione.

Unità II. La gestione del tempo come chiave per il processo di pianificazione e l’organizzazione .

Unità III. Risoluzione dei problemi

RISULTATI DI

APPRENDIMENTO

Al termine di questo modulo, i partecipanti saranno capaci di:

1. Comprendere il significato e l’importanza degli obiettivi SMART e di una gestione efficace del tempo.

2. Descrivere buone strategie che permettano di fissare degli obiettivi e gestire efficacemente il proprio tempo.

3. Individuare ostacoli possibili e proporre delle strade alternative per stabilire dei buoni obiettivi e migliorare le proprie capacità di gestione del tempo.

4. Comprendere che la risoluzione dei problemi è un processo psicologico e familiarizzare con tecniche creative per la risoluzione dei problemi, direttamente collegate alla ricerca di un lavoro e all’ambiente lavorativo.

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PREREQUISITI

CONTENUTI

Introduzione alle caratteristiche degli obiettivi SMART

Attività di laboratorio n° 2: Individuare un’area di miglioramento relativamente piccola e concreta allo stesso tempo, e scegliere uno degli obiettivi a breve termine scritti dai partecipanti e formulare un obiettivo utilizzando la griglia SMART.

Attività di laboratorio n°3: Individuare le aspirazioni professionali dei partecipanti. Stilare gli obiettivi SMART, includendo i sotto-obiettivi.

SITOGRAFIA

http://professional.opcd.wfu.edu/files/2012/09/Smart-Goal-Setting.pdf Obiettivi SMART:

https://www.mindtools.com/pages/article/newHTE_90.htm https://www.mindtools.com/pages/article/smart-goals.htm Obiettivi SMART: https://youtu.be/aVstw9HYl-o

Programmazione a ritroso :

https://www.mindtools.com/pages/article/newHTE_84.htm

METODO DI

VALUTAZIONE

I partecipanti suddividono gli obiettivi professionali degli studenti in sotto-obiettivi, servendosi dei principi base per svolgere questa attività, ovvero svolgendo e presentando l’attività n°3

Unità V.1 Fissare degli obiettivi: parte integrante del processo di

pianificazione e organizzazione.

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Introduzione

Uno dei fattori chiavi per la programmazione è decidere per cosa ci si sta preparando: qual è l’obiettivo che si intende raggiungere? Il modo in cui diamo forma alle nostre intenzioni influenza le possibilità di realizzarle. Quando si usano dei principi base per fissare degli obiettivi le possibilità di successo sono maggiori.

Quali sono le caratteristiche degli obiettivi SMART?

Gli obiettivi SMART sono:

Specific (Specifici) – è necessario che gli obiettivi siano chiari e precisi. Obiettivi fumosi possono apparire troppo grandi o troppo complessi, potrebbero dunque rivelarsi irraggiungibili. Un obiettivo è ben formulato se risponde alle domande: chi? – cosa? – quando? – dove? E riflette le intenzioni (perché).

Measurable (misurabili) – è necessario sapere se il proprio obiettivo è stato raggiunto o meno. Un obiettivo è misurabile quando è possibile rispondere alle domande quante volte? -quanto? - quanto spesso? che possono dare delle informazioni su quello che è stato fatto e su quanto resta da fare.

Achievable – (raggiungibile) è importante scegliere un obiettivo alla propria portata – magari sarà necessario fare uno sforzo, ma, per poter essere realistico, dovrebbe rimanere tutto nella sfera delle proprie possibilità. Quindi prima di fissare un obiettivo è necessario chiedersi “è raggiungibile?” oppure “è realizzabile?” – e rispondere di sì.

Relevant (rilevante) – un obiettivo diventa rilevante quando assume un significato personale.

Deve essere legato al proprio scopo finale; e bisogna sentire che è importante fare uno sforzo per raggiugere quell’obiettivo.

Timely – (definito nel tempo) è necessario stabilire una scadenza per ciascun obiettivo – una data entro la quale sarà necessario portare a termini i propri piani. Potrebbe essere opportuno fissare una data (entro quando?) o un periodo di tempo (fra sei mesi, entro il mese prossimo, per esempio).

Impegno per raggiungere i propri obiettivi

L’impegno per raggiungere i propri obiettivi è spesso determinato dalla fiducia e convinzione di poterci riuscire. L’impegno nello svolgere le attività volte al raggiungimento degli obiettivi aumenta quando una persona sente di avere le capacità necessarie (“Io posso…, Io sono capace di…”).

Quando un obiettivo è importante sul piano personale, tale aspetto fornisce la motivazione necessaria a sostenere gli sforzi per raggiungerlo, nonostante le avversità.

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Credere di possedere le capacità necessarie per raggiungere i propri obiettivi e sostenere gli sforzi e l’impegno necessari saranno determinati anche dall’atteggiamento della persona nei confronti degli obiettivi.

Formulare dei sotto-obiettivi

Gli obiettivi a lungo termine possono apparire irraggiungibili. Pertanto è necessario suddividerli in parti più piccole e gestibili. Vi sono delle grandi differenze fra le persone per quanto concerne il tempo che sono in grado di gestire. Più giovane è la persona, più corta è questa finestra temporale. Gli obiettivi più grandi e complessi possono essere suddivisi in sotto-obiettivi – usando i principi SMART. Nel caso in cui si stabiliscano obiettivi a lungo termine, sarà importante che ciascun obiettivo sia abbastanza stimolante. I sotto-obiettivi dovrebbero essere, infatti, abbastanza elettrizzanti da tenere alta l’attenzione, ma non troppo ardui – cosicché la persona senta di poter raggiungere l’obiettivo mettendoci la giusta dose di impegno.

Scansione temporale

Il periodo stabilito per il raggiungimento dell’obiettivo deve corrispondere al tempo necessario per svolgere le attività previste. Se questi non corrispondono, allora l’obiettivo diverrà irrealistico o irraggiungibile. Ad esempio, è impossibile pensare di poter imparare una nuova lingua nel giro di tre mesi. Un anno è già una stima più realistica, ma solo se ci si impegna abbastanza. Ad esempio, non basta prendere delle lezioni una volta al mese;

sarebbe meglio andare a lezione almeno due volte a settimana. Fissare dei limiti di tempo, è importante soprattutto per gestire meglio eventuali interruzioni.

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Attività n°1 “Gli obiettivi degli studenti”

Durata: 20 minuti

L’insegnante chiederà agli studenti di scrivere su un pezzetto di carta un obiettivo che intendono raggiungere nei prossimi mesi, e un obiettivo professionale a lungo termine – è necessario che i foglietti siano anonimi. È probabile che gli studenti scrivano le loro intenzioni, invece che obiettivi – ma è bene che l’insegnante non intervenga. Al termine dell’attività, dopo aver letto tutti gli obiettivi, l’insegnante ne sceglierà tre sui quali lavorare nel corso del laboratorio.

Attività di laboratorio n°1: Leggi gli obiettivi e determina se sono stati scritti rispettando i criteri SMART.

Attività di laboratorio n° 2: Individua le intenzioni personali (aree di sviluppo) che siano abbastanza concrete e definite o scegli uno degli obiettivi a breve termine scritti dagli studenti e stabilisci un obiettivo servendoti del metodo SMART.

Attività di laboratorio n° 3: Individua un obiettivo professionale comune ai tuoi studenti e definiscilo nei dettagli tenendo conto dei criteri SMART.

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Attività di laboratorio n° 1 “È o non è un obiettivo SMART ” Durata: 20 minuti

Numero dei partecipanti: da 6 a 15

Descrizione: I partecipanti formeranno delle coppie. Il compito è individuare se, in ciascuna delle storie, sono stati utilizzati o meno i principi SMART. Il formatore dovrebbe distribuire le storie in modo tale che ogni gruppo ne possieda due per ciascun esemplare.

Dopo dieci minuti, il gruppo discuterà di ciascuna storiella: individuando quali principi SMART sono stati seguiti e motivando il proprio ragionamento.

Storie:

 Paula è brava con le lingue. Parla già italiano a un livello elementare. Ha vinto una borsa Erasmus con la possibilità di trascorrere sei mesi in Italia. Vuole diventare più brava in italiano – e raggiungere il livello intermedio. Non ha molto tempo e prevede di prendere delle lezioni di un’ora due volte a settimana.

 Tim vuole tornare in forma per l’estate. È molto magro e quindi inizia una dieta per mettere su peso. Pensa di andare in palestra tre volte a settimana e vorrebbe poter essere capace di sollevare 100 kg nel giro di sei mesi.

 Sandra adora cantare e ha una bella voce. Fa parte di un famoso coro, e dal momento che è una ragazza timida ama stare in compagnia dei suoi amici cantanti.

Impara bene tutti i nuovi brani per le esibizioni del coro – dal momento che spesso ha delle parti da solista. I suoi genitori l’hanno iscritta a un talent show televisivo.

 Bob è un nuotatore e membro di un club sportivo. Vorrebbe diventare il nuovo Michael Phelps. Fa tutto quello che gli dice il suo allenatore, ma non sa perché deve svolgere quegli esercizi. La sola cosa che sa è che deve migliorare la sua capacità di resistenza.

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Attività di laboratorio n°2 “Fissare un obiettivo SMART”

Durata: 20 minuti

Numero dei partecipanti: da 6 a 15

Descrizione: l’insegnante dovrebbe decidere se far lavorare i propri studenti sui loro obiettivi personali o su quello che ha preparato per loro.

Bisognerà individuare intenzioni personali (aree di sviluppo) che siano abbastanza concrete e definite o scegliere uno degli obiettivi a breve termine scritti dagli studenti, e fissare l’obiettivo servendosi del metodo SMART e della tabella qui sotto:

L’insegnante dovrà preparare una tabella SMART per ciascun partecipante (fonte:

http://professional.opcd.wfu.edu/files/2012/09/Smart-Goal-Setting.pdf) Esempio: Bill sta studiando per diventare un falegname

#1 #2

proposito

Obiettivo da

raggiungere? Fare un regalo sorprendente a Natale

specific Chi? Cosa? delle lezioni una o due volte a settimana.

achievable

Raggiungibile?

Realistico?

Lavorare in falegnameria in cambio del materiale e dell’uso degli attrezzi. Il falegname potrà dare una mano.

relevant È un obiettivo

importante per Bill?

Il padre di Bill ama giocare a scacchi e la madre a carte – quindi li renderebbe molto felici.

timely

Quando? In sei mesi, prima del Natale.

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Attività di laboratorio n°3 “Obiettivi professionali SMART”

Durata: 20 minuti

Numero dei partecipanti: da 6 a 15

Descrizione: I partecipanti lavorano in coppia per stabilire i sotto-obiettivi. I partecipanti dovranno utilizzare uno degli esempi forniti dall’insegnante.

Il compito: Individuare un obiettivo professionale comune agli studenti e definirlo nei dettagli tenendo conto dei criteri SMART

Obiettivo professionale

Sotto-obiettivo #1 Sotto-obiettivo #2

intention

Quale obiettivo vorresti raggiungere?

specific Chi? Cosa? Quando?

Perché? Dove?

measurable

Quanto? Con che frequenza

achievable

Raggiungibile?

Realistico?

relevant È un obiettivo

importante per te?

timely

Quando?

In base al tempo a disposizione, l’insegnante può chiedere alle coppie di presentare la propria tabella.

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PREREQUISITI Unità I del modulo sulle competenze organizzative

CONTENUTI

Gestione del tempo Stabilire le priorità Gestire le interruzioni

Affrontare il problema della procrastinazione

Attività: creare uno specchietto settimanale dettagliato.

Attività di laboratorio n°1: Riflettere insieme ai partecipanti sugli strumenti utilizzati per gestire il tempo e il loro rapporto con gli errori.

Attività di laboratorio n°2: Condurre un sondaggio sulla gestione del tempo e collegare i risultati al principio di Eisenhower.

Attività di laboratorio n°3: Svelare eventuali tendenze alla procrastinazione e individuare dei modi per gestirle.

SITOGRAFIA

Sconfiggere la procrastinazione: https://youtu.be/TLsxJQ1Dn2Q Un test veloce sulla procrastinazione:

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Gestione del tempo

La gestione del tempo è il processo di programmazione di attività in un dato periodo di tempo, in modo da riequilibrare le esigenze diverse e in conflitto (studio, divertimento, guadagnare dei soldi, passare del tempo in famiglia, fare i lavori di casa e prendersi cura di sé). Le strategie più comuni prevedono l’uso di liste di cose da fare, diari, promemoria digitali, formare delle abitudini, stabilire delle priorità e gestire eventuali interruzioni. Tali stratagemmi sono efficaci, solo se rivisti e controllati periodicamente.

Uno dei metodi potrebbe essere quello di creare uno specchietto dettagliato, grazie al quale sia possibile valutare anche il modo in cui sono state svolte le attività e, così, favorire una programmazione più realistica.

Stabilire delle priorità

Spesso la maggior parte delle persone tiene dei diari o stila delle liste di cose da fare, ma dimentica di stabilire delle priorità – e ciò ne inficia l’utilità. Una delle tecniche più utilizzare per stabilire delle priorità consiste nell’utilizzo del principio di Eisenhower. Secondo questo principio, tutte le attività devono essere categorizzate sulla base di due caratteristiche:

l’importanza e l’urgenza.

Importanti sono le attività la cui realizzazione porta al raggiungimento di un obiettivo,

Importanti sono le attività la cui realizzazione porta al raggiungimento di un obiettivo,

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