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Il facilitatore durante il debriefing ha fornito critiche costruttive SI/NO Il facilitatore durante il debriefing ha riassunto importanti questioni SI/NO Durante il debriefing è stata data l'opportunità di fare domande SI/NO Il facilitatore ha fornito feedback finalizzati a sviluppare abilità di

ragionamento critico

SI/NO La riflessione e la discussione durante il debriefing ha migliorato

l'apprendimento

SI/NO Le domande poste dal facilitatore hanno facilitato il processo di

apprendimento

SI/NO Il facilitatore ha creato un clima disteso e messo a proprio agio i discenti SI/NO Il feedback ricevuto durante il debriefing ha migliorato l'apprendimento SI/NO Durante il debriefing il facilitatore ha affrontato tematiche medico legali

finalizzate a migliorare le conoscenze infermieristiche sul percorso C.R.

SCENARIO.Assistenza multiprofessionale alla vittima di violenza nella stanza Rosa

CONTESTO REPARTO DI PRONTO SOCCORSO

Informazioni preliminari La Sig.ra M.R. giunge nella stanza rosa dopo valutazione dell'operatore di triage in ps per dolori diffusi e presenza di escoriazioni in seguito a percosse subite durante abuso sessuale

Gruppi Infermiere stanza 1 medico di PS ginecologo ostetrica Risultati attesi Valutare rapidamente il quadro clinico ed attuare

interventi efficaci

Comunicazione interprofessionale efficace Approccio coordinato in team per la refertazione e repertazione delle prove

Obiettivi specifici Utilizzo conforme della parte cartacea della procedura. Attribuire correttamente le priorita' tra gli obiettivi individuati e pianificare gli interventi.

Chiedere il consenso alla vittima

Corretto utilizzo del materiale tecnologico presente nella stanza rosa.

Refertazione e repertazione delle prove effettuati in modo conforme alla procedura.

Implementare una comunicazione efficace con il paziente ed una comunicazione diretta fra i membri dell'equipe multiprofessionale

Dimostrare un efficace team working

Implementare le misure di sicurezza sull'assistito

Materiale a disposizione Procedura cartacea C.R. Monitor per rilevazione parametri vitali. Carrello medicazioni, telefono per comunicazioni con operatori sanitari Pc macchina fotografica ecografo con sonda vaginale, kit repertazione delle prove. Kit prelievi ematici.

Tempo limite per la simulazione

30 min Tempo di debriefing 40 min

PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DEL SECONDO SCENARIO SIMULATO

DATA ORARIO PARTECIPANTI SCENARIO CONTROL LER SETTING 10,30/12,30 Nr 6 infermieri ACCOGLIE NZA TRIAGE XY PRONTO SOCCORSO

debriefing con approccio positivo e domande per riflessione

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE (GIBBS MODEL OF REFLECTION)

FASE DOMANDA NOTE

DESCRIZIONE Cos'e' accaduto? Non formulare giudizi o valutazioni,ovvero non delineare le conclusioni,semplicemente

descrivere quello che e' stato fatto EMOZIONI Quali sono state le

emoozioni provate e i vostri pensieri durante la simulazione

Anche in questo caso non analizzare i pensieri e le emozioni,ma limitarsi ad esplicarli descrivendo come ci si e' sentiti in questa situazione

VALUTAZIONE Riguardo all'esperienza appena effettuata,quali sono stati gli elementi positivi e quali quelli negativi

In questa fase e' bene far descrivere cosa e' stato fatto in modo corretto e in cosa si puo' migliorare

ANALISI Quale significato puoi trarre dalla simulazione?

Indicare che cosa stava realmente accadendo e specificare quali idee si possono trarre dall'esperienza per migliorare

CONCLUSIONI Cos'altro avreste potuto fare?

Analisi delle altre risorse disponibili che si sarebbero potute attivare al fine di risolvere la sistuazione problematica

PIANO D'AZIONE

Se si presentasse una situazione simile, cosa fareste?

Sulla base di quanto fin qui emerso, cosa fareste se si ripresentasse una situazione simile in futuro?

CONDIZIONI DI ARRIVO End-point formativi:

1. Implementazione delle competenze teorico pratiche sul percorso Codice Rosa dei professionisti sanitari

2. Migliorare la comunicazione e la collaborazione nel gruppo interprofessionale

End-point clinici:

1. Riduzione dei tempi di processo delle vittime di violenza inserite nel percorso CR

2. Corretta esecuzione delle procedure per la repertazione refertazione e conservazione delle prove

Rivalutazione degli outcome assistenziali a distanza di sei mesi

Per quanto concerne il secondo scenario simulativo ho suddiviso gli operatori sanitari in gruppi di sei unità con livelli di competenza diversificati. La valutazione del livello di competenza è stata effettuata attraverso la scala di Dreyfus.Questa scala presenta una maggiore appropriatezza per identificare i livelli di competenza,le conoscenze,l'esperienza e la flessibilità dell'agire professionale in termini di finalizzazione degli obiettivi

LIVELLI DI COMPETENZA SECONDO DREYFUS

Principiante Ha poca esperienza, manifesta scarsa flessibilità, non considera sufficientemente il contesto,tende ad applicare in maniera piuttosto meccanica quanto appreso.

Principiante avanzato

Ha maggiore percezione del contesto,maggiore capacità di adattare quanto appreso alle concrete situazioni problematiche che si trova ad affrontare.

Competente Ha un'esperienza pregressa a cui fare riferimento,sa adattare le prestazioni alle circostanze,e' consapevole degli obiettivi della sua azione e dei mezzi necessari per raggiungerli.

Competente avanzato

Sa inquadrare le situazioni problematiche,riconoscendo abbastanza facilmente analogie e differenze con analoghe situazioni affrontate in passato.

Esperto Coglie molto agevolmente le situazioni problematiche e i modi più idonei per risolverle;la sua azione e' appropriata e non richiede sforzo,in quanto ha interiorizzato in maniera profonda le condotte necessarie per pervenire alla soluzione dei problemi.

VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHE NELL'ASSISTENZA AD UNA VITTIMA DI VIOLENZA NELLA STANZA ROSA MEDIANTE CHECK LIST.

1. E' stata aperta e correttamente compilata dai vari operatori sanitari la cartella integrata?

SI NO

2. E' stato acquisito il consenso all'ispezione corporale,all'esecuzione del test hiv ( dlg 196/2003 codice in materia di protezione dei dati personali), all'eventuale scatto di foto, alla raccolta e conservazione delle prove?

SI NO

3. E' stato acquisito il consenso al prelievo ed alla conservazione di materiale biologico utile ai fini forensi secondo il provvedimento dell'Autorità Garante del 22/02/2007; non che l'autorizzazione al trattamento dei dati genetici?

SI NO

4. E' stata raccolta un'anamnesi accurata e chiara.(circostanze dell'accaduto,eventuali lavaggi e cambi di indumenti,indicazioni su dove eventualmente sia possibile reperire DNA). ?

SI NO

5. L'infermiere ha aiutato la vittima ad eseguire correttamente la svestizione?

SI NO

6. Sono state eseguite correttamente le foto (visibilità del volto della vittima e del braccialetto identificativo ed utilizzo del regolo centimetrato) prima e dopo aver eventualmente spogliato la vittima?

SI NO

7. E' stato compilato correttamente il registro di utilizzo della macchina fotografica?

SI NO

colore)?

SI NO

9. Sono stati raccolti gli indumenti,imbustati ed etichettati singolarmente come previsto dalle linee guida Ge.FI?

SI NO

10. I reperti asciutti quali indumenti,oggetti sono stati posizionati in sacchetti di carta e custoditi in attesa di essere inviati al laboratorio di genetica forense?

SI NO

11. Sono stati repertati fibre, capelli,peli e ricercate tracce del presunto aggressore presenti sulla vittima art.360 C.P.P. Accertamenti tecnici non ripetibili)?

SI NO

12. Sono state adottate tutte le misure (guanti mascherine cuffie per evitare la contaminazione dei reperti (reperto-reperto, ambiente-reperto,operatore-reperto)?

SI NO

13. E' stato eseguito in modo corretto lo scrub subungueale?

SI NO

14. Sono stati eseguiti i prelievi ematici ed i tamponi previsti dal protocollo (ricerca del DNA del presunto aggressore e tamponi per MST)?

SI NO

15.La vittima è stata correttamente informata sulla terapia profilattica post esposizione a MST,tetano, hiv, hbv ed intercezione post-coitale ?

SI NO

16. E' stato prelevato il campione di DNA della vittima?

SI NO

17. Dopo che è stato redatto il referto medico (art 357 cpp) ha provveduto all'invio dello stesso all'autorità Giudiziaria in caso di procedibilità d'ufficio (art 334 art 365 cpp) rispettando il termine massimo di trasmissione ( 48 ore)?

18. E' stata eseguita la duplicazione delle foto su cd e della cartella integrata alla fine del percorso?

SI NO

19. Tutte le buste contenenti i reperti sono state correttamente etichettate con nome cognome data di nascita della vittima,ora di repertazione e firma sia di colui che reperta che della vittima ?

SI NO

20. Sono stati utilizzati là dove previsto i sacchetti antimanomissione?

SI NO

21. E' stato compilato correttamente il registro della catena di custodia?

SI NO

22. Sono stati inviati correttamente al laboratorio di genetica forense i reperti con allegato il consenso informato,accompagnati da modulo prestampato e modulo della catena di custodia?

SI NO

23. E' stata contattata la referente territoriale per la presa in carico della vittima, e sono state messe in atto le misure di protezione se necessarie?

SI NO

24. In caso di rifiuto al ricovero in osservazione sono state fornite tutte le informazioni necessarie per prendere contatto con la rete territoriale di aiuto ed inviata mail alla referente territoriale?

SI NO

25. Sono state messe in atto tutte le attività (accoglienza,protezione,solidarietà sostegno,soccorso) previste dalla legge regionale n.59 del 2007 norme contro la violenza di genere?

SI NO

26. Sono stati correttamente inseriti sulla cartella digitale i codici icd9 relativi a maltrattamenti ed abusi: 99550 maltrattamento di minore, 99553 abuso sessuale di

minore, 99580 maltrattamento di adulto, 99583 abuso sessuale ?

SI NO

27. E' stato attivato il team multidisciplinare così come previsto dalla rete regionale CR?

SI NO

Appendice

Tavola sinottica per la valutazione delle preconoscenze degli

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