• Non ci sono risultati.

Per un’edizione della Donna serpente

1: SCENA PRIMA FARZANA e ZEMINA, fate.

SCENA PRIMA che serve di prologo. FARZANA e ZEMINA fate vestite di bianco. I.2: Cambiasi la scena, che rappresenterà un orrido

deserto con varie rupi nel fondo e vari sassi sparsi, atti a servire di sedili.

TRUFFALDINO e BRIGHELLA.

Questi due personaggi escono insieme abbracciandosi.

Orrido diserto.

TRUFFALDINO e BRIGHELLA assisi sopra un sasso. assente

I.3.7: (in trasporto da una parte) (da sé)

I.3.8: (dall’altra parte dopo averlo udito) (da sé)

I.3.9: (come sopra) assente

I.3.10: (come sopra) assente

I.3.16: (a Farruscad) assente

I.3.23: (entra con un atto di disperazione) (via disperato) I.4.1: (uscendo dal fondo, vedendo Pantalone, con

trasporto di allegrezza) (uscendo e vedendo Magnifico in lontano con trasporto al visir)

I.4.6: (correndo) (correndo ad abbracciarlo)

I.4.26: (entra) (via in fretta )

I.5.2: Qui apparirà una picciola mensa imbandita di vivande.

Qui apparirà una mensa imbandita. I.5.7: Tartaglia di nuovo s’avvicina di nascosto alla

mensa per prendere qualche cibo. La mensa sparisce. Tartaglia, spaventato fugge a nascondersi dall’altra parte.

Qui sparirà la tavola. Tartaglia indietro sua nuova corsa per spavento dall’altra parte maledicendo l’impegno in cui si ritrova.

I.5.8: (alla voce)

(fa pausa per udire la voce, che non risponde; egli segue) (fa pausa come sopra)

(siede sopra un sasso e appoggia il viso ad una mano in atto di dormire e s’addormenta)

assente

(si ferma e la voce non risponde) (si ferma, la voce tace)

(in atto di dormire)

I.6: TRUFFALDINO e BRIGHELLA, con vari cibi e TARTAGLIA.

TRUFFALDINO e BRIGHELLA, con robe mangiative e TARTAGLIA.

I.7: Pantalone uscirà senza la solita sua maschera, ma ingombrato il viso da gran basette e gran barba bianca. Sotto questa avrà nascosta la consueta sua barba. Abbia una gran mitra sacerdotale. Sotto a questa sia nascosta la sua maschera di Pantalone, a tale che possa cadergli sul viso allo sparir della mitra. Abbia una veste sacerdotale; sotto a questa la sua sottana e le brache da Pantalone. Sia accomodato in modo che possa trasformarsi dalla figura di sacerdote, in quella di Pantalone. Si avverte, che ’l Pantalone accomodato da sacerdote non dovrà avere nessun segno, per cui gli spettatori possano riconoscerlo. Dovrà egli accompagnar con gesti proporzionati ciò che un altro di dentro dirà per lui, sino al punto della trasformazione e ’l gesto dovrà esser grave e decente ad un vecchio sacerdote.

Magnifico col suo viso, con una barba larga che lo sfiguri, sotto alla quale abbia la solita sua barba nascosta. Abbia una mitra sacerdotale grande, sotto alla quale sia accomodata la maschera del Magnifico che possa cadergli sul viso al sparire della mitra. Abbia una veste da sacerdote; sotto questa, sottana e brache del Magnifico, sicchè sparendo la sopraveste sacerdotale, barba e mitra, resti nella figura del Magnifico. Si avverte che il Magnifico così vestito non dovrà avere nessun segno, per il quale l’uditorio possa conoscerlo e ch’egli dovrà accompagnare con gesti gravi e bene a proposito, il dialogo che dovrà fare sensatamente un’altra voce per lui, sino al punto della trasformazione, come sarà notato a suo luogo.

I.7.1: (uscendo indietro, accompagnando col gesto la voce, che parlerà per lui)

(indietro accompagnando altra voce col gesto)

I.7.3: assente (come sopra)

I.7.5: assente (avvicinandosi la voce passerà a una quinta o due più

innanzi)

I.7.7: omittit (come sopra)

I.7.8: (spaventato) assente

I.7.10: (più spaventato) assente

I.7.14: Porge la mano al sacerdote, il quale si trasforma rimanendo nella figura di Pantalone, che senz’avvedersi di essersi trasformato segue con la propria sua voce.

Gli da la mano, qui nasce la trasformazione del sacerdote nel Magnifico.

MAGNIFICO (con la sua propria voce con la stessa prima gravità non accorgendosi d’essere trasformato)

I.7.16: omittit (che averà fatto lazzi di sorpresa, staccandosi)

I.7.17: (segue, come sopra ) assente

I.7.20: (in trasporto) assente

I.8: Togrul uscirà trasformato in un vecchio re, vestito riccamente e in figura di Atalmuc, padre di Farruscad. Una voce di dentro parlerà per Togrul; egli l’accompagnerà co’ gesti sino al punto della trasformazione, che dovrà seguire. Si segua l’ordine della scena precedente. Togrul uscirà dalla parte opposta a quella, dov’è entrato Pantalone.

Togrul da vecchio venerando curvo con bastone, con turbante e vestito regio, deformato con barba, ciglia e capelli bianchi. Accompagni co’ gesti altra voce che parli per lui sino al punto della trasformazione. L’effetto dell’antecedente scena, e di questa, dovrà nascere dalla diformazione del Magnifico e di Togrul a tale che l’uditorio non possa conoscerli nella figura per que’ comici che sono, anzi creda che siano quelli de’ quali s’udiranno le voci sino al punto della trasformazione, e s’avverte che chi recita di dentro deve il più possibile star nascosto e recitare con energia e senso e non leggere, concertando prima molto bene il premeditato co’ gesti del compagno. Le figure del Magnifico, e di Togrul travestiti, devono essere serie e magnifiche.

Togrul uscendo dalla parte opposta a quella del Magnifico, accompagnando voce da vecchio ma energico.

I.8.1: Farruscad vedendo la figura del padre rimarrà

estatico ed immobile. Togrul si avanza e segue. assente

I.8.2: (confuso) (che averà fatti assai lazzi di sorpresa)

I.8.5: omittit (come sopra)

I.8.13: (ardito) assente

I.10: FARRUSCAD, CHERESTANÌ, seguito di damigelle.

Mentre Farruscad dorme, s’andrà il deserto trasformando in un giardino. Il prospetto, che sarà di macigni, si cambierà in un palagio risplendente. Tutto ciò succederà al suono d’una sinfonia soave, che terminerà sonora e strepitosa. Allo strepito Farruscad si risveglierà attonito.

FARRUSCAD, CHERESTANÌ vestita riccamente, e leggiadramente, con damigelle serventi che non parlano.

Mentre Farruscad dorme, s’anderà cambiando l’orrido deserto, in un ameno giardino. Nel fondo, dal terreno nascerà un prospetto di palagio magnifico e luminoso con sinfonia dolce di strumenti col morso. Comparso il palagio, sarà la sinfonia sonora e strepitosa.

I.10.1: (mirando intorno)

(vede il palagio; si rizza con impeto)

Corre verso il palagio, dal quale uscirà Cherestanì, vestita riccamente e con tutta la maestà. Sarà seguita da damigelle. Farruscad con tutto il trasporto segue.

(risvegliandosi e mirando attonito) (vede il palagio, si leva)

Corre verso il palagio. Cherestanì esce con damigelle.

I.10.2: (con nobile mestizia) assente

I.10.20: (con impeto) (con agitazione)

assente assente

I.11.5: (seguendola)

Mentre è per entrare nel palagio odonsi tuoni, fulmini e terremoto. Sparisce il palagio e ’l giardino, rimane il primo deserto in somma oscurità. Farruscad disperato colle mani spinte innanzi segue.

assente

Qui tuoni, lampi, terremoto; sparisce il palagio Cherestanì e le donne e il giardino, resta il diserto in oscurità. Farruscad tentoni con le mani innanzi.

I.11.5: (entra) (entra furioso)

II. Il teatro rappresenta il solito deserto. II. Solito diserto. II.2: Questi due personaggi uscivano spaventati per il

tremuoto udito quella notte. assente

II.3.4: (a Tartaglia) assente

II.3.5: (a Pantalone) (da sé)

II.3.6: (con entusiasmo agli astanti) assente II.4: dopo un lampo ed un tuono strepitoso

BEDREDIN, REZIA fanciulli e detti.

BEDREDIN, REZIA fanciulli con qualche prodigio e i detti.

II.4.1: (corre ad abbracciarli) (li accarezza)

assente assente

II.4.20: (va per pigliare Rezia) assente

II.4.21: (va per pigliar Bedredino). Odesi tremuoto e dopo alcun prodigio apparisce Cherestanì, coronata

regina con seguito di damigelle e di guardie. Tutti si spaventano.

II.5: CHERESTANÌ, seguito e detti. CHERESTANÌ incoronata regina apparisce con qualche prodigio con due soldati e i detti.

II.5.2: (si ritira al suo posto) (si ritira ecc. ) II.5.7: (gli abbraccia e bacia piangendo) assente II.5.11: Apparirà nel fondo al teatro una voragine, da cui

uscirà una grandissima fiamma di fuoco, Cherestani volta a’ suoi soldati seguirà con impero

(si copre la faccia per non mirar lo spettacolo)

Qui apparirà una alta e gran fiamma di foco sulla scena.

(si nasconde la faccia)

II.5.12: omittit (spaventata)

II.5.13: I due fanciulli fuggono dentro, due soldati gl’inseguono.

assente

II.5.14: (trae la spada; rimane incantato) (sfodera la spada, rimane fermo incantato farà sforzi inutili)

II.5.15: (sfodera l’arma, rimane incantato) (sfodera l’arma e rimane come Togrul con sforzi inutili) II.5.16: (rimane, come gli altri)

Escono i due soldati, i quali avranno due bambocci, simili ai due ragazzi, gli scaglieranno nella voragine di fuoco. Udransi le strida de’ ragazzi di dentro. Si chiuderà la voragine.

(come gl’altri)

I soldati prenderanno i ragazzi i quali correndo non avranno potuto salvarsi. Gettati entro la fiamma si vederà innalzarsi fummo, e fiamma viva. Sparirà la fiamma co’ ragazzi, i quali, se occorre, nel correre che faranno dentro le scene, potranno essere cambiati in ragazzi simili di paglia.

II.5.21: Con prodigiosi lampi e tuoni sparisce Cherestanì e ‘l suo seguito. Rimangono gli altri spaventati ed attoniti.

Qui con prodigio sparirà co’ soldati.

II.5.22: omittit (a Farruscad che sarà fuori di sé)

II.5.25: (entra con Togrul, che lo segue) via frettoloso con Togrul

II.7: Il teatro cambia e vedesi una sala della reggia in Teflis.

SMERALDINAe CANZADE sono armate e vestite da amazzoni.

Sala della regia in Tefflis.

SMERALDINA all’amazzone con sciabola alla mano indi CANZADE nella stessa maniera.

II.7.1: (colla scimitarra alla mano) assente

II.8.1: (colla scimitarra ignuda) (furiosa con sciabola ignuda)

II.9.3: (piange) (piange. Canzade rinnova il pianto, Farruscad

similmente)

II.9.6: (entra) (via in fretta)

II.11: BADUR, due soldati, e detti.

I due soldati avranno sopra due bacili parecchie bottiglie di liquori.

alcune bottiglie sopra a bacili e i detti.

II.11.1: (con sorpresa) assente

II.12: Dopo alcuni lampi e tuoni, ed un tremuoto

CHERESTANÌ e detti. assente

CHERESTANÌ con prodigio e i detti.

II.12.1: (uscendo furiosa) (furiosa)

II.12.11: (sbigottito a parte) (a parte)

II.12.13: (trae un pugnale, si ferisce e cade entro alle

quinte) (s’uccide con un pugnale e cade di dentro)

II.12.17: (piange dirottamente) (piange)

II.13: BEDREDINO, REZIA, condotti da due soldati e detti.

REZIA, BEDREDINO e i detti.

II.13.1: (in trasporto) (fuori di sè)

II.13.4: (agitatissima) (a Farruscad)

Si trasforma in un orrido e lungo serpente dal collo in giù, cadendo protesa a terra.

assente assente

Si cambierà in serpente dal petto in giù e farà una bella caduta se occorre.

II.13.5: omittit (piangendo)

II.13.8: (si sprofonda sotto al teatro) (si sprofonda sotto la scena)

II.13.12: omittit Tutti intorno a Farruscad.

III. Il teatro non cambia.

Farruscad uscirà, come fuggendo da tutti quelli che vogliono consolarlo.

Camera o sala solita.

(furioso)

III.2.4: omittit (piange)

III.2.5: (basso a Pantalone) assente

III.3: FARRUSCAD e FARZANA, fata indietro. FARRUSCAD poi FARZANA fata.

III.3.1: (piange) assente

III.4. Questi due personaggi escono frettolosi. assente

III.4.1: omittit (uscendo)

III.5: TRUFFALDINO con un tabarro corto e lacero, un cappello tignoso e un mazzo di relazioni a stampa nelle

mani, indi BRIGHELLA.

TRUFFALDINO con un mazzo di fogli poi BRIGHELLA.

gridando il seguente compendio spropositato

III.7.5: Tutti appariscono disperati. Tutti disperati.

III.8.5: (entra) (via correndo)

III.8.6: (entra) (via correndo)

III.8.8: (entra gridando la relazione) (via) III.9: Apresi ’l teatro con un luogo campestre. Vedesi nel fondo sotto una montagna un sepolcro, da una parte una colonna, alla quale sarà attaccato un timpano, od altro simile strumento, che battuto rimbombi; appresso a quello sarà attaccata una mazza.

FARRUSCADeFARZANA.

Farruscad sarà in abito leggiero, con uno scudo, ed una spada, apparecchiato a combattere.

Luogo campestre, sepolcro nobile a piede d’un monte nel mezzo; da una parte una colonna alla quale sia attaccato un timpano o altro strumento che battuto rimbombi forte, vi sia una mazza attaccata alla stessa colonna.

FARRUSCAD in abito leggero per combattere con

scudo e FARZANA.

III.9.1: omittit (uscendo con Farruscad)

III.9.3: (a parte) assente

III.9.4: Picchia con la mazza lo strumento, il rimbombo del quale viene accompagnato da un rimbombo di sonori tuoni e da uno splendore di lampi. La scena s’oscura. Farruscad segue.

omittit

Qui picchierà lo strumento, che farà gran rimbombo. S’oscurerà la scena, udirassi teremoto e tuoni, vederannosi lampi.

Sfodera la spada si rischiara la scena.

III.10: Esce un toro furioso, che getta fuoco dalla bocca, dalle corna e dalla coda e che assale Farruscad.

FARRUSCAD, indi la voce di GEONCA

Si rischiara la scena, segue un lungo combattimento. Il toro carica di fiamme Farruscad.

Lotta coll’animale: gli stacca il destro corno; il toro con muggiti sprofonda e sparisce.

Un toro furioso che getta fuoco dall corna, e dalla coda; FARRUSCAD, indi la voce di GEONCA

Viene assalito dal toro che lo copre di fuoco Farruscad combatte per alquanto.

Lotta col toro gli stacca il destro corno, il toro si sprofonda.

III.11.1: (uscendo) (uscendo a parte con stupore)

III.11.4: corre e picchia di nuovo. S’oscura la scena, odesi tremuoto

coraggioso picchia. Nuova oscurità rimbombo terremoto e come sopra

III.12: UN GIGANTE mostruoso, con la spada in mano,

FARRUSCAD e LA VOCE DI GEONCA. UN GIGANTE orrido con voce spaventevole spada ignuda, FARRUSCAD indi voce di GEONCA.

III.12.1: (si prepara a combattere) (si precipita a combattere) III.12.2: Segue combattimento; dopo vari colpi Farruscad

taglia un braccio al gigante, il qual braccio caderà in

Qui segue combattimento tra Farruscad e il Gigante, finalmente Farruscad con un colpo spiccherà un braccio

Documenti correlati