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Il tentativo di sequestro molisano (di cui si è riferito anche nella ordinanza

“Crivaro”) anticipa, di pochi mesi, la definitiva scomparsa di Lea Garofalo.

Anche la ricostruzione delle ultime ore della Garofalo compare in dettaglio nella ordinanza “Crivaro”. Tuttavia, l’annotazione finale, con l’ulteriore approfondimento della ulteriore annotazione del 28 luglio, presenta nuovamente l’episodio. Quindi, per comodità di esposizione e di lettura, è bene riportarlo interamente.

La scomparsa di GAROFALO Lea a Milano (24 novembre 2009)

Come noto, la sera del 25 novembre 2009 si presentava presso questi Uffici COSCO Carlo14, accompagnato dalla figlia Denise15, per sporgere denuncia circa la scomparsa della sua ex convivente, GAROFALO Lea, della quale non si avevano più notizie dalla sera precedente.

Dalle informazioni raccolte dallo stesso e dalla figlia si apprendeva che la donna, insieme a Denise, erano giunte a Milano il giorno 20, provenienti da Firenze, per passare alcuni giorni in città, in compagnia di COSCO Carlo, apparentemente al fine di discutere l’intenzione di Denise di trasferirsi in questo capoluogo.

Stralcio del verbale di sommarie informazioni rese da COSCO Denise il 25.11.2009

14 Nato a Petilia Policastro (KR) l’11.7.1970, sul conto del quale risultano diversi precedenti di polizia per stupefacenti (artt.73 e 74 DPR 309/90).

15 Nata in Catanzaro il 4.12.1991, sedicente, residente a Petillia Policastro (KR), via Bachelet 69 o 62.

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ADR: L’idea di venire a Milano è stata di mio padre. Lui mi ha chiamato quando con mia madre eravamo a Firenze per il processo. Lui ha detto a me di venire a Milano, ma sapeva che non sarei venuta da sola.

Le due donne, che durante tale permanenza avevano alloggiato presso l’Hotel LOSANNA16, avrebbero dovuto fare rientro in Calabria (dove vivono presso la residenza della madre di Lea) la sera del 24 novembre con il treno delle 23,00 dalla Stazione FS di Milano Centrale.

Quella sera, Denise racconta di essere stata accompagnata dal padre, COSCO Carlo, presso l’abitazione del fratello di questi, Giuseppe detto “SMITH”17 verso le 18,30 circa e di avere passato la serata in compagnia della zia e dei cugini fino alle ore 21,00 circa, allorquando il padre aveva fatto ritorno per accompagnarla, insieme alla madre, presso la stazione ferroviaria.

La ragazza aggiungeva che la madre Lea, viceversa, non avendo voluto pubblicizzare ai parenti di COSCO la propria presenza a Milano, si era fatta lasciare da COSCO nei pressi dell’Arco della Pace18, con l’intenzione di incontrarsi nuovamente col COSCO non appena avesse accompagnato Denise dagli zii.

Nel lasso di tempo in cui Denise non è stata a contatto con la madre (tra le 18;30/19;00 e le 21;00), COSCO Carlo riferiva di essere stato dalle 18,45 circa fino alle successive 20,00/20,30 nella zona dell’Arco della Pace a parlare con la donna dell’intenzione di Denise di trasferirsi in città e di avere lasciato GAROFALO Lea, dietro sua richiesta, in un non meglio precisato luogo lungo la via Giusti, limitrofa a via Montello, con l’accordo di incontrarsi verso le ore 21,00 per ricongiungersi con Denise ed andare tutti insieme verso la Stazione Centrale.

L’uomo aggiunge di essersi quindi recato “farmi la doccia e cambiarmi d’abito” presso l’abitazione di VENTURINO Carmine19 e di essersi quindi recato in via Montello per riprendere Denise.

Stralcio del verbale di denuncia di scomparsa reso da COSCO Carlo il 25.11.2009

Mia figlia Denise è rimasta a cena casa di mio fratello Giuseppe, io ho raggiunto Lea presso l’Arco della Pace dove lei è salita in auto con me e, mentre giravamo in auto nella zona, abbiamo parlato della situazione di nostra figlia fino a verso le ore 20:00/20:30. Poi ho lasciato Lea in via Giusti, su sua indicazione, e ci siamo accordati per ritrovarci sotto casa

16 Sito in questa via Pier della Francesca, non molto lontano dalla via Montello;

17 Sita in questa viale Montello 6, civico noto per essere abitato da una numerosa comunità di calabresi provenienti da Petilia Policastro e teatro, il 17.5.1995, dell’omicidio di COMBERIATI Antonio, soggetto legato alla criminalità calabrese operante nel settore degli stupefacenti, i cui autori sono rimasti sconosciuti, oltreché nascondiglio utilizzato nel 2002 da COSCO Vito, autore della cosiddetta “strage di Rozzano”.

18 In effetti, la visione delle telecamere comunali poste lungo il perimetro dell’Arco della Pace permettevano di individuare GAROFALO Lea in compagnia della figlia fino alle ore 18;25, momento in cui si vede Denise salire a bordo di una CHRYSLER VOYAGER, mentre GAROFALO Lea rimane in attesa sul marciapiede. Il successivo allontanamento della donna in una zona non coperta da alcuna telecamera non permetteva di individuare il successivo momento in cui, secondo quanto raccontato da COSCO, lo stesso faceva ritorno per incontrarsi con GAROFALO Lea.

19 Sita in questa via Fioravanti 12.

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di mio fratello verso le 21:00/21:20. Nel mentre io mi sono recato presso l’abitazione di mio cugino in via Fioravanti per farmi la doccia e cambiarmi d’abito.

COSCO Denise, in aggiunta a quanto riportato sopra, riferiva anche alcuni dettagli significativi.

Ricordava, nel periodo trascorso quella sera a casa di zia “Renè”20, moglie di COSCO Giuseppe detto “SMITH”, di non avere visto lo zio “SMITH” fino alle ore 21,00 circa.

Particolare di cui la ragazza è certa, per il fatto che in quel momento stava guardando, insieme ai cugini, la partita di calcio Barcellona-Inter21 e che al rientro dello zio la partita era “già cominciata da un pò”.

Stralcio del verbale di sommarie informazioni rese da COSCO Denise il 25.11.2009

ADR: Non ho più notizie di madre, GAROFALO Lea, dal pomeriggio di ieri sera quando, intorno alle 18,00 circa, l’ho vista scendere dall’auto in cui mi trovavo in compagnia di mio padre, COSCO Carlo. Nell’occasione mi stavo recando in visita da dei miei parenti di Milano in via Montello 6 visto che nella serata io e mia madre saremmo dovuti ripartire in treno per la Calabria, dove viviamo da circa maggio di quest’anno.

Siccome mia madre non voleva far sapere loro che si trovava a Milano, aveva detto a me e mio padre che sarebbe scesa dall’auto per permettergli di farmi accompagnare da mio padre presso di loro. Mia madre infatti è scesa dall’auto verso le 18,00 circa accordandosi con mio padre che sarebbe dovuto passare a riprenderla subito dopo avere lasciato me dai parenti.

(omissis)

ADR: Ora che mi viene chiesto, preciso che io sono stata dalle 18,00 circa a casa di mia zia RENE’ fino alle 21,30, ma in quel lasso di tempo sono stata praticamente sola con lei, dato che zio SMITH non era in casa. In casa invece mi hanno fatto compagnia i due cugini, Domenico e Andrea, anche se pure loro andavano e venivano da casa. E’ una famiglia fatta così, loro entrano e escono di continuo. Zio SMITH invece mi ricordo è arrivato a casa tardi, verso le 21,00 circa. Me lo ricordo perché stavamo vedendo la partita Barcellona-Inter ed era già cominciata da un po’.

(omissis)

Come detto io mi sono recata da questi parenti, dove mi sono fermata a cenare e poi a chiacchierare fino alle ore 20,00 circa. In quel momento ho provato a chiamare mia madre sul cellulare, che però risultava spento. Mi sono trattenuta da loro fino alle ore 21,30, quando mio padre mi ha chiamato al telefono per dirmi di scendere al piano inferiore dell’abitazione dove abita appunto anche mio zio SERGIO. Mio padre mi chiamava perché era ormai ora di partire, visto che il treno che dovevamo prendere sarebbe dovuto partire alle 23,00 dalla stazione F.S. di Milano-Centrale.

20 PLADO Renata, nata a Varese il 2.2.1971

21 Iniziata alle ore 20,45.

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Aggiungeva inoltre che, avvisata telefonicamente dal padre di scendere per recarsi all’appuntamento con la madre ed ipotizzando che l’uomo la stesse aspettando presso l’abitazione dell’altro fratello di COSCO Carlo, COSCO Vito detto “SERGIO”, si recava al piano inferiore dove l’accoglieva la moglie di quest’ultimo, SCALISE Giuseppina22, la quale le riferiva di non avere visto il padre; il quale, effettivamente, stava aspettando la figlia presso l’appartamento di fronte, in cui “abita una coppia di Vibo Valentia”.

Il particolare interessante che riferisce Denise è che, in quel momento, faceva ingresso nello stabile lo zio “SERGIO” (COSCO Vito):

Stralcio del verbale di sommarie informazioni rese da COSCO Denise il 25.11.2009

“Mio zio SERGIO non era a casa con zia PINA, anzi ricordo che quando ho bussato e lei mi è venuta ad aprire, subito dopo, dietro di me, è arrivato zio SERGIO, che proveniva da fuori”.

Sulla base di quanto riferito, quindi, appariva immediatamente singolare la circostanza che i fratelli di COSCO Carlo, Giuseppe “SMITH” e Vito “SERGIO”, avessero fatto rientro in viale Montello quasi contestualmente al ritorno di Carlo.

Una volta scesa in strada, Denise si recava con il padre presso il luogo prestabilito in cui si sarebbe dovuta trovare la madre, riscontrandone l’assenza.

COSCO Carlo e la figlia Denise iniziavano quindi la ricerca della donna contattandola telefonicamente e provando inutilmente a rintracciarla nei paraggi di via Montello, presso l’albergo Losanna e la Stazione Centrale e recandosi, come detto, la sera del 25 novembre 2009 presso questi Uffici per sporgere formale denuncia di scomparsa.

Stralcio del verbale di sommarie informazioni rese da COSCO Denise il 25.11.2009

Una volta usciti da quell’appartamento, io e mio padre ci siamo diretti verso l’auto e, non vedendo mia madre, gli ho chiesto dove fosse. Lui mi ha risposto che l’aveva lasciata poco prima in una via appena dietro la casa e che erano d’accordo di rivedersi lì per andare in stazione. Dopo pochi istanti abbiamo raggiunto in auto la via in cui mio padre mi aveva detto avere lasciato mia madre, ma non l’abbiamo trovata. Abbiamo quindi iniziato a cercarla in giro per la zona e poi anche nell’albergo dove abbiamo alloggiato a Milano, ma inutilmente. Infine, alle 22,30 circa siamo andati in stazione, a Milano-Centrale, sperando di trovarla lì. Mio padre ha fatto due biglietti per il treno, ma lei non si è presentata.