Il Movimento italiano femminile “Fede e Famiglia”
2.3 Scopi e attività del movimento
Il MIF, dunque, si poneva come obiettivo primario e dichiarato l'assistenza morale e, soprattutto, materiale degli ex appartenenti alla RSI (e più in generale dei fascisti) che, nell'immediato dopoguerra si trovavano in carcere o comunque in situazioni di particolari difficoltà causate dall’epurazione o dalla latitanza. L'attività del movimento prevedeva poi anche l'assistenza legale completamente gratuita per i detenuti politici le cui famiglie non erano in grado di pagare gli onorari degli avvocati, attività questa che già nei primi due anni di attività occupò gli avvocati che prestavano la loro opera al MIF con centinaia di ricorsi, di pratiche inoltrate
111 Il riferimento è ad Alfredo Cucco, dirigente missino siciliano. Fu vicesegretario del PNF e, nel 1943, tra gli organizzatori della Guardia ai labari. Partecipò inoltre alle riunioni del “Senato” neofascista. (GIUSEPPE PARLATO, op. cit., pp. 32 e 241).
112 Il riferimento è alla chiesa palermitana di Sant'Antonio Magno Abate, detta “dell'Ecce Homo”.
113 ASCS, MIF, b. 9, f. 15, sf. 5, 1950-1951, lettera di Maria Pignatelli a Maria Ricci del 2 settembre 1950.
presso i ministeri per la revisione dei provvedimenti epurativi e di processi114. Questi due principali campi di attività rivolti ai detenuti furono
alla base di tutta l'organizzazione del movimento, dalla sua nascita fino alla sua scomparsa, con l'istituzione all'interno di ogni sezione del movimento, presente praticamente in tutti i capoluoghi di provincia e in diversi centri minori, di un ufficio legale e la presenza di un assistente spirituale, utile per accedere più o meno liberamente all'interno dei penitenziari e campi di concentramento.
Al termine delle operazioni militari in Italia, nella primavera del 1945, erano circa 12.000 i cosiddetti detenuti politici, gran parte dei quali sarà rimessa in libertà tra il 1946 e il 1947115. Garantire l'assistenza a tutta
questa massa di reclusi116, sparsa negli istituti penitenziari dell'intera Italia,
comportò un notevole sforzo da parte del MIF che riuscì comunque nel compito anche grazie alle sue sedi presenti in tutte le provincie italiane. Come accennato, a partire dal 1946 l'enorme massa dei detenuti per motivi politici andò sempre più assottigliandosi riducendosi, a fine 1948, a circa 1750 unità117. Questo drastico calo nel numero degli assistiti permise al MIF
un ampliamento e un rafforzamento dei “servizi” offerti ai camerati in
114 In particolare, 580 ricorsi in Cassazione; 54 ricorsi al Consiglio di Stato; 187 processi alle varie Corti d'Assise; 266 pratiche presso i ministeri; 292 pratiche varie. Tra gli avvocati che presteranno la loro opera a favore dell'ufficio legale del MIF troviamo, curiosamente, l’ex comunista Vittorio Ambrosini. (ASCS, MIF, b. 37, f. 6, sf. 14, 1947- 1952, 28 ottobre 1948).
difficoltà come, ad esempio, l'assistenza medica, la fornitura di alloggi, il collocamento al lavoro per chi usciva di prigione e i viaggi pagati per i figli degli assistiti118. E proprio di questi viaggi beneficiarono, tra gli altri, anche
la moglie e le figlie di Ferdinando Mezzasoma119, ospitati nell'agosto 1947 a
Scilla presso l'abitazione della miffina Clara Zagari120. Ci fu poi un'altra
importante famiglia che usufruì dell'ospitalità delle miffine calabresi grazie all'interessamento diretto della principessa Maria Pignatelli: la famiglia Borghese. Nello specifico, si trattò di ospitare, sempre presso la casa di
116 Tra gli assistiti dal MIF si trovano nomi eccellenti del regime fascista, come il comandante della X MAS Junio Valerio Borghese, l'agente Carla Costa, e il maresciallo Rodolfo Graziani (KATIA MASSARA, op. cit., p. 48). Tra i tanti che ricevettero le cure del
movimento della Pignatelli troviamo anche l'ufficiale tedesco delle SS, comandante dell'SD e della Gestapo a Roma, Herbert Kappler; Pino Romualdi; l'ex comandante della Gnr di Milano, Luigi Pollini; Guglielmo Pollastrini, un ex squadrista e carabiniere che per diversi mesi del 1943 fu a capo, a Roma, di una banda armata distintasi per vessazioni e ruberie, tanto da essere sciolta dagli stessi tedeschi. (ASCS, MIF, b. 6, f. 30, sf. 2, 1947-1953, rapporto del 15 marzo 1950); su Guglielmo Pollastrini, GIANNI
OLIVA, La Repubblica di Salò, Giunti, Firenze 1998, p. 20. Curiosamente, in un elenco di
detenuti politici reclusi nel carcere di Fossombrone e assistiti dal MIF, troviamo anche un Franco Freda. (ASCS, MIF, b. 9, f. 22, sf. 3, 1949-1951, gennaio 1949).
117 ASCS, MIF, b. 37, f. 6, sf. 14, 1947-1953, relazione del 28 ottobre 1948.
118 Sebbene il numero degli assistiti si fosse ridotto tra il 1946 4 il 1947, l'impegno profuso dal MIF nell'assistenza era ancora elevato se si considera che, secondo i dati contenuti nella relazione “1948” e relativa al solo MIF di Roma, furono inviati in quell'anno 3805 pacchi ai detenuti, si distribuirono ai detenuti 370.049 Lire mentre agli assistiti (ovvero alle famiglie dei detenuti) Lire 638.227; viaggi pagati per un totale di Lire 59.000; 2750 buoni mensa concessi; 1800 capi di vestiario consegnati; fu fornita assistenza medica per un totale di Lire 400.000; furono collocate a lavoro 360 persone. (ASCS, MIF, b. 37, f. 6, sf. 14, 28 ottobre 1948).
Clara Zagari a Scilla, Virginio Borghese, la sorella Livia121 con il marito
Teodoro Scortsescu122 e i loro figli.
Tuttavia, il mantenimento di questo poderoso apparato assistenziale aveva un costo e non sempre le donazioni potevano bastare a coprire tutte le ingenti spese. Fu organizzata quindi, nel maggio 1948, la
119 Ferdinando Mezzasoma aderisce nel 1931 al Partito Nazionale Fascista e poco dopo viene nominato segretario del Gruppo Universitario Fascista (GUF) e membro del direttorio federale di Perugia (1932-1935). Apprezzato giornalista, inizia a collaborare con alcune testate di regime in cui si firma con lo pseudonimo di Diogene. Direttore dell'Assalto nel 1934 e condirettore di Libro e Moschetto, l'organo ufficiale dei GUF. Insegnò alla Scuola di Mistica Fascista. Promosso alla carica di vicesegretario generale dei GUF nel 1935, due anni dopo entra come membro di diritto nel direttorio nazionale del PNF (gennaio 1937), fino a quando il 23 febbraio 1939 viene nominato vicesegretario del partito, carica che ricopre per oltre tre anni. Dal 23 marzo 1939 al 2 agosto 1943 è consigliere nazionale alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Contrario all'ordine del giorno Grandi del 25 luglio 1943, sosterrà Benito Mussolini anche nella Repubblica Sociale Italiana, dove viene nominato Ministro della cultura popolare. Il 19 aprile del 1945 si trasferisce a Milano prendendo commiato dai suoi collaboratori, tra cui Giorgio Almirante allora capogabinetto del MinCulPop. Catturato dai partigiani dopo un fallito tentativo di organizzare una resistenza in Valtellina assieme a Pavolini, il 28 aprile 1945 fu fucilato a Dongo insieme ad altri 16 gerarchi fascisti. (Dizionario biografico degli italiani, vol. 74, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010, ad vocem).
120 ASCS, MIF, b. 6, f. 46, 19 luglio 1947. Tra l'altro, nella lettera diretta alla principessa, la Zagari informa che la signora Mezzasoma e le figlie avrebbero però dovuto condividere l'ingresso della casa con un dottore e con il cognato del dottore. Dava però assicurazioni sul fatto che fossero persone “stimatissime e molto riguardose. Tipo MIF nero!”, indicando, con questo probabile richiamo al cordoncino nero di cui potevano fregiarsi alcune tessere del MIF, due persone inequivocabilmente fasciste.
121 Virginio e Livia Borghese erano i fratelli di Valerio Borghese, all'epoca (1947) confinato a Procida.
prima di una serie di serate dedicate alla raccolta fondi. L’iniziativa prevedeva una vendita all'asta di oggetti d'arte ottenuti in dono dagli autori e seguita da una “riunione danzante”123. La serata, patrocinata da un comitato
promotore creato per l'occasione, nonostante mettesse all'asta opere donate da alcuni dei maggiori artisti dell'epoca124, non ebbe però un gran successo a
causa dell'alto prezzo degli oggetti posto a base dell'asta; molto più successo pare che abbiano avuto la lotteria e i fiori donati dalle dame dell'aristocrazia e del mondo dello spettacolo in cambio di un'offerta125.
122 Teodoro Scortsescu fu ministro plenipotenziario del re di Romania a Roma. Sposò Livia Borghese il 29 luglio 1930. Pare che nel dopoguerra, a causa del regime comunista esistente in Romania, non potesse più fare ritorno in patria, evidentemente a causa delle sue idee politiche. (ASCS, MIF, b. 6, f. 46, 23 luglio 1947).
123 ACS, Ministero dell'Interno, Cat. G 1944-1986, b.164, f. MIF, 1947-1956, 1 giugno 1948.
124 Tosi, Sironi, Fumi, De Pisis, Martini, Marini, Oppo, Pirandello, Romagnoli, Saetti, Salietti, Selva, Vagnetti, Messina, Ceracchini, Riggi, Vespignani, Vincenzo Colucci, Prini, Polloni, Perotti, Testi, Peppe Guzzi, Griselli, Guerrini, Alessio Issupoff, Lidia Franchetti, Guidi, Paulucci. (ACS, Ministero dell'Interno, Cat. G 1944-1986, b.164, f.
MIF, 1947-1956, 1 giugno 1948.
125 Gli attenti informatori della Questura di Roma proprio riguardo quest'ultimo aspetto scrivono: “La lotteria sembra abbia dato un gettito di circa 87 mila lire, mentre con l'offerta dei fiori darebbero state raccolte dalle 20 alle 25 mila lire. Notato in proposito il gesto degli industriali Scalera, padre e figlio, che avrebbero versato per i fiori loro offerti dalla nota artista Anna Magnani, rispettivamente 20 e 10 mila lire, somme queste non computate nell'introito suaccennato”. Gli Scalera citati sono Michele Scalera e figlio, produttori cinematografici. (ACS, Ministero dell'Interno, Cat. G 1944-1986, b.164, f. MIF, 1947-1956, relazione del 6 giugno 1948).